Negli ultimi anni il numero di visitatori che raggiunge Zanzibar è cresciuto esponenzialmente, non solo grazie alle candide spiagge dalle acque turchesi che la circondano, ma anche per l’affascinante mix culturale presente sull’isola, pronto a dar vita ad uno scenario unico. Non tutti però sanno che con il nome Zanzibar ci si riferisce ad un arcipelago, facente parte della Tanzania, composto da diverse isole; tra queste spiccano le celebri Unguja e Pemba. Ecco, proprio Unguja è la protagonista del nostro articolo, ovvero il pezzo di terra su cui è situata Stone Town e che tutti chiamano, erroneamente, Zanzibar. E anche noi, per non fare troppa confusione, da ora in poi ci rivolegeremo a lei con il nome che tutti conoscono.

Con questa mappa dovrebbe essere più chiaro: Unguja + Pemba = Arcipelago di Zanzibar, anche se ormai Unguja = Zanzibar
Perciò benvenuti a Zanzibar, un’isola che ha tantissimo da offrire. Qui troverete un mosaico di culture e tradizioni, un fitto intreccio di storia e natura. Oltre alle spiagge infatti l’isola offre un patrimonio storico e culturale ricchissimo, pronto ad essere esplorato. Dalle spiagge più o meno famose alle foreste tropicali, dai mercati vivaci ai villaggi tradizionali, ogni angolo nasconde un’esperienza unica. Data la sua vicinanza alla terraferma spesso chi visita Zanzibar lo fa prima o dopo essersi goduto un Safari in Tanzania, ma anche senza questa esperienza l’isola ha così tanto da offrire da renderla perfetta anche per un viaggio a sé stante. Per questo motivo in questo articolo vi parleremo di tutto quello che c’è da sapere per organizzare un viaggio a Zanzibar low-cost. Da come raggiungerla a come esplorarla, senza tralasciare tutta la documentazione necessaria per l’ingresso (dalla “A” di assicurazione sanitaria obbligatoria alla “V” di Visto). Il tutto in totale autonomia, dandovi anche preziosi consigli per risparmiare. Insomma, se state sognando di volare a Zanzibar ma non sapete come muovervi, siete finiti nel posto giusto.
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É possibile organizzare un viaggio a Zanzibar in autonomia?
La risposta è facile ed è un netto e deciso SÌ! Organizzare un viaggio a Ungu…ehm…Zanzibar in totale autonomia è possibile e vi consentirà inoltre di avere un bel risparmio. Tutto ciò naturalmente è possibile se amate un minimo l’avventura, se parlate un minimo d’inglese, seconda lingua del Paese, e se siete capaci di cavarvela nelle situazioni più disparate. Se da Zanzibar cercate solo relax, Resort, spiaggia e spostamenti limitati al minimo, ci dispiace per voi; vi perdereste tante meraviglie e non potremmo esservi per niente di aiuto.
Qual è il periodo migliore per visitare Zanzibar?
Rispondere a questa domanda è sempre molto difficile, poiché si tratta di una scelta molto personale. Tutto quello che possiamo fare è darvi una mano nel capire quale sia il periodo che più fa per voi e suggerirvi un nostro parere. Va detto comunque che Zanzibar è situata leggermente più a sud della linea dell’equatore, ciò fa sì che i suoi 26°C di media annuale ed il suo clima tropicale la rendano adatta ad essere visitata durante tutto l’anno…anche se con qualche eccezione.
Dicembre, gennaio e febbraio per un inverno al caldo
Il periodo più caldo e afoso si ha nei mesi di dicembre, gennaio (il più rovente) e febbraio, quando si raggiungono anche i 38°C percepiti. In questa stagione il problema principale però non è il caldo, ma le numerose zanzare che potrebbero essere portatrici di malattie, come la malaria. È il periodo perfetto per rilassarsi sulle spiagge dell’isola, tuttavia se avete in mente di fare qualche escursione, esistono mesi più consigliati. Ricordatevi assolutamente di portare un repellente per gli insetti.
Marzo, aprile, maggio e giugno: i mesi da evitare
Dal mese di marzo fino a maggio si ha la prima eccezione: il caldo e l’afa diminuiscono ma al loro posto arriva la “stagione delle grandi piogge“. Nelle prime due settimane di marzo si hanno dei rovesci di poche decine di minuti (spesso in mattinata), mentre nella seconda metà c’è forte probabilità di piogge frequenti. Piogge che peggioreranno in aprile (il più piovoso) e maggio. In questi ultimi due mesi si ha la temperatura più piacevole, sebbene le piogge e le giornate più corte dell’anno (una media di 7 ore) la rendano la meno gettonata. Lo stesso discorso vale per giugno, in cui la probabilità di pioggia si riduce (anche se non del tutto), e con lei anche le temperature serali. Per questi motivi, soprattutto nei mesi di maggio e giugno, molte attività turistiche decidono di rimanere chiuse, cosicché è bene fare i vostri calcoli prima di scegliere questo periodo.
Luglio, agosto e settembre, un ottimo compromesso
A luglio le piogge iniziano a scemare, le temperature aumentano ma l’umidità è portata via dai venti moderati. Ha inizio la “Dry Season” (= stagione secca). Gli strascichi dei mesi precedenti si fanno sentire specialmente sull’Oceano, la cui acqua diventa la più “fredda” dell’anno (stiamo comunque parlando di 25°C, eh). Il clima è sempre ballerino, sebbene proprio da luglio ha inizio l’alta stagione turistica, che si protrae fino alla metà di settembre. Infatti è agosto il mese perfetto per Zanzibar, con lunghe giornate di sole senza il problema del caldo asfissiante. Ecco perché i prezzi vanno alle stelle. Per fortuna che c’è settembre, dove è possibile risparmiare diversi soldi senza rinunciare alla bella stagione.

Noi siamo stati a Zanzibar a settembre: ci sono stati soltanto due giorni dove il cielo era velato dalle nuvole e soltanto un giorno in cui la pioggia ci ha accompagnati per metà giornata
Ottobre e novembre perfetti se non piove
Il fenomeno delle maree a Zanzibar
È inutile girarci intorno: il fenomeno delle maree a Zanzibar è palese, e non esiste un periodo dove non avviene. Le maree a Zanzibar sono presenti tutto l’anno! Per il classico viaggiatore che viene sull’isola solo per spostarsi tra Resort e spiaggia questo potrebbe essere un bel problema, ma per noi (e spero molti altri) ha rappresentato un capolavoro senza tempo. Sono un richiamo irresistibile per chi ama osservare i ritmi della natura: vedere come l’oceano si ritira e avanza, in mille sfumature di blu, scoprendo spiagge e piccole baie nascoste o creando piscine naturali, è un’esperienza che lascia basiti.

Per capire perfettamente le maree di Zanzibar vi portiamo a Mtende Beach. Qui con l’alta marea… – Immagine presa dall’articolo di “Explore le Monde“

…e qua con la bassa marea. Stessa spiaggia, ma paesaggio completamente differente.
Ma torniamo a noi. Le maree a Zanzibar, come in tutto il Mondo, sono un fenomeno astronomico affascinante, influenzato dalla forza gravitazionale della Luna e del Sole. L’escursione massima si verifica durante le fasi di luna piena e nuova, quando le forze gravitazionali si sommano. Questo ciclo di alta e bassa marea, che si ripete ogni 12 ore e 25 minuti circa (quindi ogni 6 ore circa si ha il picco massimo o minimo), crea un ritmo naturale che scandisce la vita sull’isola. Ritmo che non ha mai un orario uguale ma che varia da giorno a giorno e di anno in anno, in accordo con le fasi lunari. Sebbene un modo per “anticiparle“ esiste, ed è l’eccellente sito di “tide-forecast.com”, dove vedere grafici, orari e condizioni del flusso.

Con la bassa marea Pongwe Beach (a est dell’isola) è deserta: ci siamo solo noi due, un’amaca e alcuni Beach Boys
Ma non in tutto il territorio le maree si comportano allo stesso modo: a nord (Kendwa e Nungwi) il fenomeno è poco visibile, e quindi perfetto per il turista da Resort, mentre nelle zone est (Nungwi, Pongwe, Uroa, Paje, ecc…) e ovest (Stone Town e Fumba) le maree sono così rilevanti da modificarne del tutto la costa. Ed è certamente la parte est ad essere perfetta per fare lunghe passeggiate nell’Oceano Indiano, con la speranza di incontrare coralli, pesci colorati e simpatiche stelle marine (non azzardatevi a tirarle fuori dall’acqua), senza contare la possibilità di assistere ad un’esperienza unica: la raccolta delle alghe. Insomma, tanti definiscono il fenomeno delle maree a Zanzibar come un problema, per noi è una vera e propria meraviglia.

Il luogo perfetto per assistere alla raccolta alghe è il “Mwani Zanzibar” di Paje (a pagamento), sebbene lungo la costa est si possa vedere ovunque (gratis) – Immagine presa dal sito francese “Explore Le Monde“
Come raggiungere Zanzibar
Se siete giunti a leggere fino a qua, vuol dire che il vostro sogno è decisamente quello di mettere piede su Zanzibar. Molto bene, anche perché sappiate che raggiungerla è più semplice di quanto possiate pensare. L’isola è ben collegata con numerose città europee, grazie a voli diretti o con scalo, oltre ad essere raggiungibile velocemente anche dal continente tanzaniano. Tutto questo con la possibilità di trovare ottime offerte di prezzo. Noi siamo pronti a guardare il tutto più nel dettaglio…
In aereo
Il modo più rapido e veloce per raggiungere Zanzibar è sicuramente quello di volare direttamente dall’Italia all’Abeid Amani Karume di Unguja, aeroporto situato a soli 8 km dal centro di Stone Town. Dal nostro Paese ci sono voli diretti, ma costosi, con la Neos Air (voli charter con partenza da Milano, Verona, Roma e Napoli) e moltissime possibilità da quasi tutte le città italiane, facendo almeno uno scalo. Noi per risparmiare sul costo del biglietto siamo partiti da Pisa con la Fly Dubai, una compagnia low-cost che permette di raggiungere l’isola facendo scalo a Dubai, negli Emirati Arabi. Una scelta economica ma efficace.
Il più prezioso consiglio che possiamo darvi per risparmiare è quello di pianificare un viaggio a Zanzibar con largo anticipo, utilizzando comparatori di prezzi come Booking, Skyscanner, Momondo, Google Flights e Kayak per monitorare e confrontare le diverse opzioni. Ricordate inoltre che la flessibilità (sulle date e sugli aeroporti di partenza) sarà la vostra migliore alleata.
Anche chi si trova già in Tanzania potrà raggiungere facilmente Zanzibar con uno dei numerosi voli che la collegano alle principali città e località turistiche della Paese tramite le numerose compagnie aeree africane. Esistono anche voli, con meno frequenza, che partono dalle capitali di Kenya, Sudafrica, Etiopia, Malawi e Zambia. Nell’arcipelago è presente anche un secondo aeroporto, quello dell’isola di Pemba, ma si tratta di un aeroporto di dimensioni minori, raggiungibile solo da pochi luoghi. Viaggiare tra Unguja e Pemba inoltre non è così immediato, dunque sempre meglio volare direttamente ad Unguja se questa è la vostra destinazione principale. Se comunque siete già in territorio tanzaniano avrete anche un’altra opzione per arrivare all’isola, recandovi a Dar Es Salaam e procedendo via mare.

Il volo che collega Zanzibar ad Arusha ha però qualcosa di speciale: la vista sulla cima del Monte Kilimanjaro che svetta imponente sopra le nuvole.
In traghetto
Come già vi abbiamo anticipato l’isola di Zanzibar è collegata magnificamente via mare con Dar Es Salaam, con un comodo viaggio di 1 ora e 45 minuti. I traghetti che percorrono questa tratta appartengono principalmente a due compagnie, ovvero Zanzibar Fast Ferries e la Azam Marine, con quest’ultima che collega anche Unguja e Pemba (fra le due isole è però prevista una corsa al giorno solo il mercoledì e il sabato). I collegamenti con Dar Es Salaam sono invece frequenti, con corse in partenza più volte al giorno.

Stone Town guardata dal traghetto è, se possibile, ancora più bella
Un buon consiglio che vi farà risparmiare molto tempo è quello di acquistare il biglietto sul sito di Azam Marine, la sola compagnia che permette ciò. Difatti per le altre compagnie dovrete comprare il biglietto di persona all’unica biglietteria ufficiale di Dar Es Salaam, dovendo raggiungerla e aspettare diverso tempo in coda. Detto ciò il viaggio in traghetto rappresenta un’ottima alternativa per raggiungere Zanzibar poiché passerete vicini alle piccole ma scenografiche isole dell’arcipelago, diventando così passeggeri di un viaggio nel viaggio. Il prezzo del traghetto non è del tutto conveniente, ma tra l’esperienza del volo e quella del traghetto noi vi suggeriamo senz’altro la seconda.

Una giornata perfetta per stare a prua del traghetto e godersi l’isola di Chumbe sullo sfondo
Documentazione necessaria per un viaggio a Zanzibar
Prima di organizzare un viaggio a Zanzibar e godere della sua natura ci sono alcune formalità che dovrete sbrigare per avere con voi tutta la documentazione necessaria a partire. Un breve riassunto di quello che vi servirà (e che dopo andremo ad approfondire): logicamente il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi (che si calcolano dalla data nella quale lascerete il Paese), il Visto turistico per la Tanzania e l’assicurazione sanitaria…anche se sarebbe meglio dire le assicurazioni sanitarie.
Visto per la Tanzania (e quindi Zanzibar)
Appena deciderete che Zanzibar sarà la vostra prossima méta, il primo documento che dovrete procurarvi è il Visto turistico per la Tanzania. Questo puo’ essere reclamato comodamente da casa o su internet, almeno 10 giorni prima della partenza (anche se più sicuro richiederlo circa 30 giorni prima). Tutto l’iter per il visto è possibile farlo sul sito del Governo tanzaniano, tramite il Consolato della Tanzania in Italia oppure direttamente in aeroporto una volta arrivati sull’arcipelago di Zanzibar. Ciononostante è più facile a dirsi che a farsi e per questo vogliamo aiutarvi anche nei vari passaggi burocratici.

Visto il Visto?
Richiedere il visto per la Tanzania tramite il Governo tanzaniano
L’opzione più economica per richiedere il Visto è ovviamente quella di fare la domanda online sul sito ufficiale del Governo tanzaniano. Il costo da sostenere è di 50$ (dollari americani) a persona, ed i passaggi da seguire sono piuttosto semplici. Non dovrete far altro che raggiungere il loro sito, cliccare su “New Application” ed inserire i numerosi dati necessari, oltre al dover caricare anche una foto del vostro passaporto, una fototessera digitale (da poter fare anche con un normale telefono, rispettando le dimensioni) ed il biglietto di ritorno in formato .pdf (che attesti in che data lascerete il Paese). Tutte le informazioni che vi verranno richieste saranno in una lingua inglese molto comprensibile, adatta a tutti.
Dopo aver completato il tutto riceverete un’e-mail di conferma con un codice che potrete utilizzare per accedere nuovamente alla vostra richiesta di Visto, dove stavolta sarete reindirizzati alla pagina per effettuare il pagamento dei 50$. Fatto anche questo riceverete entro 48 ore un messaggio di conferma del pagamento alla quale seguirà, dopo alcuni giorni (dai 2 ai 30), una e-mail contenente il “Visa Grant Notice“, ossia il Visto vero e proprio, da stampare e da portare necessariamente con voi in viaggio. Ora, da questa descrizione, potrebbe sembrare tutto facilissimo, purtroppo però spesso e volentieri il sito del Governo ha dei malfunzionamenti e non è possibile procedere con il pagamento. Noi abbiamo tentato più volte, da diversi browser, ma non siamo riusciti in nessun modo. Se anche a voi dovesse succedere questo non dovete preoccuparvi, dato che ci sono altri due metodi per ottenere il Visto.
Richiedere il visto per la Tanzania tramite il sito del Consolato
Rivolgendovi al Consolato della Tanzania in Italia avrete scelto il metodo più veloce, semplice e costoso dei tre. Dovrete infatti pagare un sovrapprezzo, tuttavia potete star certi che la procedura non avrà intoppi. Non dovrete far altro che visitare questa pagina e seguire le indicazioni (in italiano) per completare i dati e caricare i documenti richiesti. In poche parole avrete bisogno degli stessi documenti di prima (fototessera digitale, foto del passaporto, pdf del biglietto di ritorno) oltre alla copia contabile di bonifico istantaneo. Quest’ultimo deve essere dell’importo di 79€ e deve essere effettuato sul conto corrente intestato a “Consolato della R.U. di Tanzania” (IBAN IT89A0538750290000042650593) con causale il “COGNOME” riportato sul vostro passaporto. Il Consolato gestirà la vostra richiesta e riceverete una e-mail direttamente con il vostro Visto. Se non doveste riceverlo a pochi giorni dalla partenza potete inviare un messaggio a segreteria@consolatotanzania.org per avere aggiornamenti e sollecitare la procedura. In sostanza, passare tramite il Consolato è la soluzione migliore se non volete troppi grattacapi e non avete problemi a spendere qualcosina in più.
Richiedere il visto per la Tanzania direttamente in aeroporto
L’ultima opzione che avete è quella di richiedere il visto al di fuori di internet, ovvero una volta scesi all’aeroporto di Zanzibar. La spesa sarà la stessa del sito governativo (50$) e la polizia doganale vi aiuterà in tutto, benché dovrete preventivare di perdere diverso tempo in coda una volta arrivati a destinazione (in alta stagione si parla anche di 2 ore).
Per risparmiare minuti preziosi potrete chiedere, e riempire, il modulo della richiesta durante il volo: come sempre serviranno i vostri dati anagrafici e altre informazioni richieste. Arrivati in aeroporto basterà seguire le indicazioni del personale dell’ufficio immigrazioni, mettersi in fila, e una volta arrivati al banco vi faranno subito pagare tramite carta (Visa o Mastercard) per poi controllare i vostri dati, prendervi digitalmente le impronte e scattarvi una foto. Ed anche stavolta il Visto per la Tanzania (e quindi per Zanzibar) sarà vostro!
Assicurazione sanitaria obbligatoria per Zanzibar
Finalmente avete quasi tutto il necessario e siete quasi pronti a godervi la vostra vacanza a Zanzibar. Quasi, esatto, perché una volta comprato il volo e ottenuto il Visto c’è un’altra pratica burocratica alla quale dovrete indispensabilmente pensare: le assicurazioni sanitarie. E non abbiamo sbagliato ad usare il plurale.
Difatti dal 1º ottobre 2024 le Autorità di Zanzibar hanno annunciato l’introduzione di un’assicurazione di viaggio OBBLIGATORIA per chiunque si rechi sulle isole dell’arcipelago (comprese quindi Unguja e Pemba). Il suo acquisto è necessario anche per i viaggiatori che già ne possiedono una privata, ha un prezzo di 44$ ed ha validità per 92 giorni. Questa assicurazione puo’ essere richiesta tramite internet prima della partenza (accedendo al sito “www.visitzanzibar.go.tz“) o sempre direttamente alla dogana. Nel primo caso, conclusa la classica richiesta di dati e l’avvenuto pagamento, riceverete un QR Code da mostrare all’ingresso a Zanzibar; nel secondo caso il tutto viene fatto direttamente alle varie dogane (aeroporto e porto), allungando ancora di più le già precedenti lunghissime file per l’ottenimento del Visto.
Questa assicurazione è bene interpretarla come una mera tassa turistica in più, perché a livello sanitario non copre perlopiù niente. Non ha assistenza in italiano (ma dovrete rivolgervi ad un numero di Axa Marocco, con assistenza in francese), il limite di spesa è bassissimo (50.000€; quando di solito ci si assicura per almeno 1.000.000 di euro) e sembrerebbe che ci si possa rivolgere (sempre se si è stati in grado di parlare con l’assistenza) solo all’ospedale di Stone Town. Quindi prendetela per quello che è e stipulate anche una vera assicurazione medica per conto vostro. Noi per i nostri viaggi utilizziamo da molto tempo Heymondo, che non ci ha mai deluso sia in fatto di prezzi che in fatto di assistenza. Se dunque cercate un’assicurazione economica e con massimali alti, potrebbe fare anche al caso vostro. E guarda un po’, con il nostro link otterrete anche uno sconto del 10% su una vostra qualsiasi polizza viaggio.
N.B.: la “buona” notizia è che tale assicurazione viene applicata esclusivamente all’arcipelago di Zanzibar e non è richiesta, né valida, per i viaggiatori diretti nella Tanzania continentale, comprendendo anche tutti quelli che sull’arcipelago faranno soltanto scalo. Se tuttavia state pensando di godervi le spiagge di Zanzibar dopo aver visitato la terraferma, ricordatevi di avere un altro documento in più da fare.
Vaccinazioni obbligatorie per Zanzibar
Come è possibile vedere sul sito di Viaggiare Sicuri, per visitare Zanzibar non servono vaccinazioni obbligatorie a meno che non raggiungiate la Tanzania dopo essere stati in un Paese dove la febbre gialla è a rischio (questo articolo vi viene in aiuto) o vi abbiate trascorso più di 12 ore nel corso di uno scalo lungo. Se doveste essere una di quelle persone, cercate di fare il vaccino già in Italia (nei Centri autorizzati dall’OMS), così da farvelo inserire direttamente nel “Libretto internazionale dei vaccini”. Questo sarà il vostro lasciapassare per i controlli alla dogana. Le altre vaccinazioni consigliate (ma sempre facoltative) sono quelle contro epatite A, colera e tifo, senza tralasciare l’importanza di avere aggiornato il vaccino per il tetano. A seconda di che viaggio avete in mente di fare, sta a voi (e soprattutto al vostro medico) decidere quali fare. Stesso discorso vale per la profilassi antimalarica…

Con questo si conclude la parte burocratica. Adesso siete pronti ad entrare sull’isola, perciò “KARIBU ZANZIBAR” (= Benvenuti a Zanzibar)!
Che soldi si usano e come pagare a Zanzibar
A Zanzibar, come in tutta la Tanzania, la moneta ufficiale è lo scellino tanzaniano (TZS; ad inizio 2025 il cambio è 1€ ≅ 2.500 TZS). Tuttavia, data la forte presenza turistica, molte attività, soprattutto nelle zone più frequentate dai viaggiatori, accettano anche dollari americani ed euro, sebbene ad un tasso di cambio sempre molto sfavorevole. Le carte Visa e Mastercard sono accettate, ma non ovunque, quindi è sempre bene avere anche dei contanti a disposizione; per esempio, se noleggiate un’auto, la benzina puo’ essere acquistata solo in contanti e soltanto usando gli scellini. Tenete inoltre presente che le commissioni per i pagamenti con carta possono essere elevate, perciò informatevi presso la vostra banca prima di partire. Un’ottima idea per non avere questi problemi è quella di aprire un conto gratuito N26, affinché possiate pagare tramite POS senza brutte sorprese.

Le banconote dello scellino tanzaniano sono così belle che è una fortuna che valgano poco rispetto all’euro. Le abbiamo collezionate tutte!
Meglio partire con euro, dollari o scellini?
Detto questo la cosa migliore da fare è quella di partire dall’Italia con una buona quantità di dollari (essendo più vantaggioso scambiarli rispetto agli euro) e poi convertirli direttamente a Zanzibar, nelle varie attività sparse che offrono cambi molto simili a quelli ufficiali. L’unica cosa da ricordare è di prendere dollari emessi dopo il 2007, dato che in Tanzania le banconote meno recenti non vengono accettate oppure vengono valutate con un tasso di cambio più svantaggioso. Noi per armarci di dollari ci siamo affidati a Forexchange, un’agenzia di cambio con cui è possibile prenotare online (previa registrazione) la quantità di contanti e la valuta che si intende ritirare, con la possibilità di esigere, grazie alle note, banconote recenti. Basterà poi recarsi a ritirare i soldi all’agenzia scelta durante la procedura. Tra tutte le alternative provate, Forexchange è stata assolutamente la più favorevole.
Infine, se doveste aver sforato il vostro budget di dollari iniziale, vi consigliamo di avere con voi almeno una carta gratuita come Revolut la quale vi permetterà di ritirare fino a 200€ senza pagare commissioni (tranne dal venerdì alla domenica, in cui vi verrà applicata una commissione dell’1%). Dovrete solo ricordarvi di selezionare la dicitura “Withdraw in local currency” (= Preleva con la valuta locale). In ogni caso alcuni ATM tanzaniani vi richiederanno commissioni fisse, su cui la vostra carta potrà fare ben poco; l’unica banca che non le prevedeva l’abbiamo trovata nel centro di Stone Town, al bancomat della NBC Bank Zanzibar. Perciò ci sono molti modi per non regalare soldi alle banche e noi stiamo cercando di farvi risparmiare il più possibile.
Le migliori SIM per il telefono per Zanzibar…
Si sa, in viaggio più che mai serve rimanere connessi. E Zanzibar potrà accontentarvi senza nemmeno spendere troppo, grazie alle sue SIM da comprare in loco. Troverete ben cinque compagnie che operano nel Paese, ovvero Vodacom, Airtel, Tigo, Zantel e Halotel, e noi vi aiuteremo a scegliere quello che più fa per voi.
Vodacom è il top di gamma, il più grande operatore in Tanzania, che vanta anche la più ampia copertura nel Paese; perfetta per chi ha intenzione di viaggiare attraverso le zone più remote della Tanzania. Unica pecca? I prezzi sono eccessivamente alti rispetto alla concorrenza, che alla fin fine non è poi così differente.
Airtel è un’alternativa più che ottima se oltre a Zanzibar volete prendere parte anche ad un Safari sulla terraferma. Difatti è il miglior provider all’interno di molti Parchi del Paese, come ad esempio nel Serengeti e nello Ngorongoro, ed anche su Zanzibar non se la cava malissimo. Gli abbonamenti non sono proprio economici, benché un europeo possa permetterselo ad occhi chiusi.
Tigo è molto simile ad Airtel sia per copertura che per i prezzi, anche se fuori da Zanzibar si comporta molto meglio il suo avversario.
Zantel, come si evince dal nome, è la compagnia migliore in assoluto per Zanzibar. I prezzi sono nella media e avrete la copertura in qualsiasi angolo dell’isola. Peccato che funzioni bene soltanto lì, perciò compratela solo se avete deciso di trascorrere tutta la vacanza a Zanzibar.
Halotel è l’unica SIM di cui sappiamo ben poco. Da come ne parlano su internet sembrerebbe al pari di Airtel e Tigo, ma di tutte le persone che abbiamo conosciuto (tanzaniani e non) nessuno la usava. Perciò se doveste acquistarla fateci sapere com’è!
Fatto questo veloce excursus degli operatori vi sarete accorti che non abbiamo aggiunto alcun prezzo. Questo perché i costi variano molto da posto a posto (l’aeroporto è il posto più caro di tutti!), e i prezzi che vedete online non sono gli stessi che vengono fatti ai turisti. Possiamo comunque farvi il nostro esempio: ci siamo affidati ad Airtel, pagando 30.000 TZS (circa 12€) per una SIM con 10 GB valida 30 giorni, e abbiamo sempre avuto connessione dati (tranne che sul Kilimanjaro). Per scoprire il prezzo a voi riservato non vi resta che raggiungere esattamente questo punto sulla Benjamin Mkapa Roadil, il miglior luogo dell’isola per trovarle a buon prezzo. Lungo la strada, sul marciapiede, vi accorgerete della presenza di diversi banchetti sormontati da ombrelloni con il nome dei vari operatori; basterà avvicinarvi, chiedere il prezzo, e, se di vostro gradimento, dare il telefono all’assistente per completare l’operazione. E anche questa è fatta.

Se poi doveste avere problemi a trovare una SIM, non preoccupatevi: basterà chiedere a loro.
…e le migliori eSIM per Zanzibar
Negli ultimi anni stanno prendendo sempre più campo le eSIM, la nuova frontiera delle SIM Card tradizionali. Sono chip integrati direttamente all’interno del dispositivo (smartphone, tablet, smartwatch) e non richiedono l’inserimento di una scheda fisica. In breve sono perfette per i viaggi: funzionanti per qualsiasi luogo nel Mondo, acquistabili su internet e semplici da attivare e usare. Comprando un’eSIM, direttamente dal vostro operatore telefonico o da fornitori specializzati, riceverete un codice QR o un profilo di configurazione per l’attivazione, che la trasformeranno in una normale SIM card virtuale, con tanto di dati mobili, chiamate e messaggi (a seconda del piano scelto). Ma non tutti gli smartphone sono compatibili con le eSIM, perciò prima di acquistarla verificate che il vostro sia presente in questo elenco.
Detto questo, una domanda sorge spontanea: «Quali sono le migliori eSIM per Zanzibar?». Ormai le compagnie stanno nascendo come funghi (sebbene i prezzi siano ancora più alti delle normali schede), ma ce ne sono alcune che più di tutte si sono fatte notare. Airalo è una di questa, se non la migliore, grazie alla sua collaborazione con Tanzacomm, che vi permette di avere un servizio impeccabile in tutto il Paese con dei piani tra i più economici (da 5€ per 1 GB in 7 giorni, a 26,50€ per 10 GB in 30 giorni). SimOptions e Nomad sono altre due più che ottime compagnie, con un’ottima copertura ma un prezzo un briciolo più alto sui piani da più Giga. L’ultima, per chi proprio non puo’ vivere senza internet, è Holafly: la copertura è la migliore di tutti, benché offra soltanto piani illimitati a prezzi decisamente alti (7 giorni a 33,90€). Pertanto, dovendovi raccomandare una scelta, vi suggeriamo di aspettare di arrivare in Tanzania e comprare lì una normale scheda; la differenza di prezzo tra SIM ed eSim non giustifica assolutamente il loro identico funzionamento.
Cosa mettere in valigia per un viaggio a Zanzibar
Preparare la valigia per un viaggio a Zanzibar può sembrare una cosa scontata, ma ci sono piccole accortezze che non vanno trascurate. L’isola ti regalerà giornate all’insegna del relax, dell’esplorazione e del divertimento, quindi è bene avere tutto ciò che serve. In linea di massima vi servirà abbigliamento coprente ma leggero per il giorno, il classico costume per la spiaggia, qualcosa di più pesante per la sera (in alcuni mesi l’escursione termica si fa sentire) e indumenti comodi per le escursioni più avventurose. Inoltre ricordatevi che il 98% della popolazione di Zanzibar è musulmana, dunque per il loro rispetto evitate di andare a giro tra le case in costume. Molto meglio farvi una lista dettagliata, in modo da capire meglio:
- Maglie a maniche corte e canottiere: per la stagione delle piogge è bene averne, ma non troppe (meglio coprirsi per il rischio zanzare), mentre nella stagione secca potrete indossarle con più tranquillità;
- Pantaloni (o gonne) lunghi, di materiale leggero: meglio indossare sempre pantaloni (o gonne) lunghi e leggeri, poiché proteggono da zanzare e sole, oltre ad essere più rispettosi nei confronti dei locali. Il miglior materiale per non soffrire il caldo è sicuramente il cotone, o qualcosa di simile;
- Maglioncini (o felpe) leggeri: le maniche lunghe servono soprattutto nelle sere dei mesi con alta escursione termica (da giungno a novembre) o nei luoghi dove c’è abuso di aria condizionata, quando una t-shirt potrebbe non bastare.
- Pantaloni corti: se proprio non riuscite a farne a meno, i pantaloncini sono comodissimi soprattutto per le attività all’aperto;
- Costume da bagno: inutile spiegarvi il perché;
- Ciabatte/sandali in plastica (o molto meglio scarpe da scoglio): per la spiaggia, per la doccia e per proteggervi i piedi in acqua dai ricci e dalle rocce. Per girare nei centri abitati è meglio indossare le scarpe;
- Scarpe comode: utili per i centri abitati ma soprattutto se si ha in mente di fare qualche breve escursione;
- Calze media lunghezza ma leggere: vi consigliamo questo indumento anche durante le giornate più calde, per proteggervi proprio dal sole e dalle punture degli insetti;
- Giacca impermeabile o poncho: soprattutto nella stagione delle piogge;
- Cappello o foulard: per proteggervi la testa dal sole cocente;
- Occhiali da sole: vedi sopra, ma per gli occhi;
- Marsupio o piccola borsa: dove riporre e portare sempre con sé gli oggetti di valore;
- Accessori da spiaggia: portatevi maschera e boccaglio solo se pensate di fare snorkeling da soli, altrimenti con i tour pensano a tutto loro. Se non state tutto il tempo in un Resort mettete in valigia anche un telo mare, che non tutti gli alloggi lo forniscono;
- Apparecchiatura elettronica: oltre agli immancabili smartphone, power-bank, eReader (o libri cartacei), macchine fotografiche e action-cam varie (con tanto di batterie e accessori), ricordatevi di portare gli adattatori elettrici di tipo “inglese” (come questo) per ricaricarli;
- Farmaci: è cosa buona e giusta portare qualche medicina, come antibiotici, antidiarroici e aspirine. Oltre ad un piccolo kit di pronto soccorso con del disinfettante, cerotti e garze sterili. Noi però non siamo laureati in medicina, perciò chiedete al vostro medico prima di partire;
- Beauty: ultimo dettaglio non meno importante è il beauty, dove riporrete i prodotti per la vostra igiene personale (ricordatevi le salviette umidificate, magari biodegradabili) oltre all’importantissima crema solare ad alta protezione e un repellente per gli insetti (questo è perfetto, specialmente per la stagione umida);
- Documenti di viaggio (lo ribadiamo per sicurezza): per un viaggio in Tanzania dovrete portare con voi il passaporto con validità di 6 mesi (dalla data di ritorno), il Visto turistico, la polizza assicurativa obbligatoria e qualche dollaro americano.
- Materiale scolastico: questo è altamente facoltativo, anche se sarebbe un bellissimo gesto da parte vostra portarvi dietro qualche quaderno, penna o matita da donare alle scuole o ai bambini incontrati nei villaggi. Per voi non è niente, per loro puo’ fare veramente la differenza.
Dove dormire a Zanzibar per risparmiare
Un ultimo passaggio e sarete più che pronti per Zanzibar: prenotare dove dormire, magari spendendo il meno possibile. Logicamente i costi dei vari alloggi variano di molto tra l’alta e la bassa stagione, tuttavia trovare un alloggio economico sull’isola può essere più semplice di quanto si pensi. Escludendo a priori i Resort ed i Villaggi Vacanza, è consigliabile allontanarsi leggermente dai centri più turistici e cercare strutture più piccole e familiari, come le Guest House gestite da famiglie locali, che spesso offrono prezzi più competitivi e un’esperienza più autentica. Strano ma vero, l’ostello non è la sistemazione più vantaggiosa, in quanto sia le camere private che le camerate costano normalmente più di una semplice stanza d’albergo. Se doveste trovare prezzi molto bassi, ovviamente non aspettatevi gli stessi standard di pulizia e servizi degli alloggi in Italia; noi però negli Hotel economici e nelle Guest House abbiamo sempre trovato persone molto gentili, letti quasi sempre confortevoli e, udite udite, colazioni incluse nel (modesto) prezzo. Il sito per trovare le migliori offerte è ancora una volta Boooking, seguito dagli appartamenti di Airbnb e, se si preferisce gli ostelli, da Hostelworld.
Qualora vogliate visitare l’isola il più possibile, noi vi elenchiamo le strutture economiche che abbiamo prenotato ed in cui ci siamo trovati molto bene: “Kwale Residence” (carino e comodo per la vicinanza all’aeroporto), “Flamingo Guest House” (in posizione defilata, ma attaccata al centro di Stone Town) e “Fisherman Lodge” (dormire vicini all’Oceano, sulla spiaggia di Paje, a basso costo). Dimenticatevi le varie comodità tipiche di Zanzibar (piscina, camerieri, camere giganti e colazioni luculliane), perché quando viaggiamo l’alloggio lo usiamo soltanto per dormire.

A Paje siamo riusciti a spendere poco e ad avere una camera a due passi da questa alba
Come spostarsi a Zanzibar
Adesso che avete tutte le informazioni necessarie a partire, immaginatevi appena arrivati sull’isola. Già uscendo dall’aeroporto respirerete un’aria diversa e più rilassata…ma per muovervi da lì? Beh, ci sono molti modi per spostarsi a Zanzibar, benché dobbiate avere una minima idea d’itinerario per capire quale puo’ fare al caso vostro. Avete intenzione di fermarvi per tutto il vostro soggiorno in una sola struttura, prendendo parte ai tour? Preferite girare l’isola grazie alle escursioni giornaliere? O scoprire Zanzibar in autonomia, fermandovi dove preferite ed esplorandola a fondo? Tre casi che necessitano di scelte completamente diverse, che quindi dobbiamo per forza vedere nel dettaglio.
Con trasferimenti privati
Molti degli alloggi, e quasi tutti i Resort, di Zanzibar mettono a disposizione dei propri clienti servizi di trasferimenti privati. Se questi non sono inclusi, i prezzi sono abbasta alti e la flessibilità molto relativa; difatti il mezzo andrà prenotato con anticipo e sarà a vostra disposizione solo per la tratta prestabilita e rispettando l’orario scelto. Questa è l’opzione perfetta da, e per, l’aeroporto o se intendete limitare al massimo gli spostamenti e dedicare la vostra vacanza principalmente al relax. Il servizio migliore e più costoso dell’isola, che casomai vi consigliamo di prenotare soltanto appena arrivati, per raggiungere il vostro alloggio dall’aeroporto. Noi lo abbiamo prenotato tramite Booking.com, dato che arrivavamo a notte fonda e avevamo il timore di non trovare altri trasporti, avendo avuto difficoltà a trovare App che avessero lo stesso compito. Se tuttavia siete persone più alla mano, potrebbe andarvi a meraviglia anche un normale, e più economico, taxi.
Con un taxi
L’opzione migliore per spostarsi a Zanzibar in modo semplice e veloce, senza dover pensare a guidare, sono i taxi. Riconoscibili dalla targa rossa e dalla licenza esposta sul parabrezza, questi mezzi sono perfetti per spostarsi da un punto ad un altro dell’isola spendendo qualcosa in meno. La maggior parte dei tassisti è molto amichevole e disponibile, così tanto da intrattenere durante il viaggio con storie e leggende dell’isola, aiutando inoltre a scoprire luoghi fuori dalle rotte turistiche. Anche se la cortesia più bella è senz’altro il servizio di attesa, in cui i tassisti vi porteranno a destinazione e poi vi aspetteranno sul posto, pronti a condurvi alla prossima destinazione (se non è un’attesa più lunga di due ore, eh). In questo caso ci sembra il minimo pensare ad una giusta mancia per l’autista.
Purtroppo non esistono App nemmeno per prenotare una corsa in taxi, cosicché dovrete fermarlo per strada o farlo chiamare direttamente dalla struttura dove dormite. L’altro neo dei taxi è quello della differenza di prezzo fatta ad un residente o ad un turista, cosa che da una parte puo’ sembrare anche giusta; voi comunque non esitate a contrattare, da queste parti non è mancanza di rispetto ma pura usanza. Un consiglio: se trovate un tassista affidabile che vi piace chiedetegli pure il numero di telefono, così da utilizzarlo in caso di bisogno.

Se voleste raggiungere le enormi tartarughe di Prison Island, il taxi sarà comunque inutile
Con un tour organizzato
Qualora siate venuti a Zanzibar per riposare e fare solo qualche escursione giornaliera in giro per l’isola, senza ammattire troppo, esistono tour per esplorare (quasi) qualsiasi luogo. Potrete scegliere questi tramite l’alloggio, il Resort, i Beach Boys in spiaggia (tuttofare che parlano benissimo l’italiano anche se non in regola al 100%), nelle varie agenzie di viaggio o direttamente su internet (GetYourGuide e Civitatis le migliori). Sfortunatamente i prezzi non sono regalati e potreste rinunciare a molti tour proprio per questo motivo; escursioni, molto spesso, facilmente fattibili con un taxi o un mezzo proprio. Qualunque sia la vostra scelta, nel nostro prossimo articolo su cosa vedere a Zanzibar dedicheremo una sezione apposita alla descrizione dei tour a cui vale la pena partecipare e quelli…che è molto meglio evitare!

Piccolo spoiler: uno dei tour più famosi e belli dell’isola è certamente “The Safari Blue“
Con un “dala-dala” (= minibus) o un “mabasi” (= autobus)
Spostarsi in Tanzania, e quindi a Zanzibar, con i mezzi più usati dai locali è un’esperienza culturale a tutti gli effetti. Sull’isola avrete due principali opzioni per muovervi: i “dala-dala” (“daladala” o “dalla-dalla”), piccoli minibus ideali per spostamenti brevi, e i “mabasi“, autobus più grandi (riconoscibili dalle fiancate in legno) per percorsi più lunghi. Entrambe le soluzioni sono le più economiche e caratteristiche possibili, sebbene richiedano un buon grado di organizzazione, flessibilità e spirito di avventura. Perché? Perché non esistono né orari né fermate, partono solo quando strapieni di gente, è difficile capire dove vadano e nemmeno Google Maps sa che esistono. Un’esperienza che vi consigliamo di provare, ma magari solo per brevi tratte. Organizzare tutti i vostri spostamenti sull’isola, con tanto di bagagli al seguito, affidandovi solo a loro è veramente complicato. Molto meglio scegliere un taxi o, perché no, noleggiare un mezzo tutto vostro.

Un viaggio in piedi sui “dala-dala” è un’emozione così forte che vorrete provare il meno possibile

Ma anche il “Basi” (al plurale “Mabasi”) non scherza in fatto di scomodità. Tuttavia quest’ultimi sono una vera particolarità, trovandosi unicamente sull’arcipelago di Zanzibar.
Noleggiare un’auto a Zanzibar
Eccoci giunti al termine del capitolo, con la miglior scelta (secondo noi) per spostarsi a Zanzibar: prendere un mezzo a noleggio e muovervi in autonomia fino agli angoli più remoti dell’isola, assaporando la sua vera essenza. Con un’auto a disposizione i costi per spostarvi da una parte all’altra saranno estremamente ridotti. Il prezzo della benzina è molto basso (a settembre 2024 era di circa 1€ al litro) e anche il noleggio auto, come potrete constatare, ha un costo giornaliero inferiore a quello di un viaggio medio-lungo in taxi. Noi, studiati i vari prezzi, abbiamo optato decisamente per il nolo di un mezzo economico: ci siamo affidati a Discovercars.com, uno dei migliori comparatori di noleggi auto, scegliendo un’offerta da parte della compagnia CARQ e abbiamo aggiunto una copertura completa per i danni. Dire che è stato tutto perfetto è poco: ci hanno portato il mezzo al porto di Stone Town (provenivamo in traghetto da Dar Es Salaam), l’ultimo giorno ce lo sono venuti a ritirare all’alloggio e all’arrivo ci hanno fatto trovare tutti i documenti necessari, dandoci anche utilissimi consigli su come comportarci alla guida. Ma allora perché in molti sconsigliano questa pratica a Zanzibar? Per nostra esperienza personale vogliamo smentire tutto, e cercheremo di farlo nel prossimo paragrafo.
N.B.: è importante ricordarsi che in tutto il Paese i distributori di carburante sono aperti solamente durante l’orario di lavoro (non esistono pompe self-service o 24h) e, soprattutto, in essi vengono accettati esclusivamente i contanti.

È grazie a lei se possiamo dire di aver esplorato Zanzibar a fondo
È pericoloso guidare a Zanzibar?
Prima della partenza avevamo letto un po’ di notizie riguardo il guidare a Zanzibar che ci avevano messo dubbi sulla pericolosità del noleggiare un’auto. Automobilisti pazzi, dossi quadrati, pedoni che si buttano in strada, buche profonde 50 cm, posti di blocco appositi per i turisti…da non credere! E infatti, avendo vissuto l’esperienza in prima persona, ci sentiamo di tranquillizzarvi, poiché a queste cose non dovete crederci.
Innanzitutto in tutta la Tanzania c’è la guida a sinistra (opposta alla nostra), quindi è normale che qualcuno di voi si possa trovare un minimo in difficoltà, soprattutto con il cambio delle marce, ma con la pratica tutto vi risulterà normalissimo già dal primo giorno. Niente di cui preoccuparvi. Poi è vero che dopo il tramonto molte persone camminano per strada al buio, di solito senza usare alcuna luce, ma sono solo persone che non hanno un mezzo migliore delle gambe e non malati di mente in attesa di buttarsi sotto le ruote di uno straniero. Quindi si dovrà fare certamente attenzione, ma basterà rispettare i limiti di velocità per non avere alcuna complicazione. Sebbene i dossi siano poco visibili, ci sono cartelli stradali che li segnalano e, oltre a questi, i tragitti principali non presentano particolari criticità; abbiamo trovato asfaltature che pagheremmo per averle in Italia. Altro discorso se vorrete transitare nelle strade secondarie dei vari centri abitati, dove vivono le persone meno benestanti: qua troverete solo sterrato, terra e sassi a formare piccole buche (che diventano piccole pozze con la pioggia), in ogni caso facilmente transitabili.

Attenzione soprattutto all’attraversamento delle scimmie colobi nella Jozani Forest

In villaggi del genere, la strada malmessa è proprio l’ultimo dei loro problemi
La cosa che spaventa di più il turista sono però i frequenti posti di blocco della polizia tanzaniana. In alcuni casi i controlli non sono altro che una scusa per chiedere una tangente, purtroppo è così, nonostante a noi su 6 volte che siamo stati fermati (più di una al giorno) solo in una ci hanno chiesto una mazzetta. Ma il perché è presto detto: andavamo poco più veloce del limite di 50 km/h. Dunque, come già detto, basterà attenersi ligiamente al codice della strada e nessuno potrà contestarvi: cinture ben allacciate, fari sempre accesi, velocità sempre sotto il limite, niente cellulare e/o alcool, tutti i documenti necessari (che vi spieghiamo tra poco) e…vai di On the Road a Zanzibar!
Come comportarsi con la polizia corruttibile
Forse eravate sovrappensiero e stavate andando troppo forte o avevate dimenticato di allacciare le cinture. La polizia vi ha subito fermato e vi sta contestando il reato. Non andate nel panico, fate un bel respirone e adesso vi spieghiamo come uscirne indenni. L’agente vi dirà che la multa ammonta a una cifra spropositata (a partire da 75$), che la patente vi verrà tolta e dovrete andare il giorno dopo a pagare in tribunale a Stone Town per sistemare il tutto. Non arrabbiatevi, ma scusatevi e chiedete se è possibile “trovare una soluzione”. A questo punto vi verrà passato un librone con sù scritte tutte le leggi stradali e ciò a cui andrete incontro infrangendole. Librone che servirà anche a “trovare un accordo”: nascondete qualche scellino all’interno del tomo (nel nostro caso 15.000 TZS, circa 6€), ridatelo al poliziotto, e ripartite con calma. Adesso potete dire di aver provato un’altra tipica esperienza tanzaniana.
Documenti necessari per guidare a Zanzibar
Un’altra grande inesattezza trovata nelle nostre numerose ricerche è la risposta a «Quali documenti servono per guidare a Zanzibar?». E noi vogliamo darvi quella giusta una volta per tutte. Per guidare a Zanzibar non basta la semplice patente italiana e nessuna delle patenti internazionali è accettata (mentre per il continente tanzaniano è necessario il modello Convenzione di Vienna 1968, valida 1 anno), e quindi dovrete richiedere un permesso di guida temporaneo valido soltanto sull’isola. Ottenerlo non è per niente difficile, dal momento che potrete richiederlo per e-mail direttamente all’agenzia di noleggio (CarQ nel nostro caso) allegando una foto della vostra patente italiana e la ricevuta del pagamento del mezzo noleggiato. Una volta a Zanzibar, e in possesso dell’auto, vi verrà richiesto il pagamento di 15$ (in contanti), molto meno dei quasi 40€ per la patente internazionale. Questo permesso dovrete poi tenerlo sempre con voi, magari lasciandolo direttamente sul mezzo, e mostrarlo nel caso, molto verosimile, in cui veniate fermati dalla polizia per un controllo.
Pronti per un viaggio a Zanzibar?
Vi abbiamo dato testimonianza di quanto sia banalmente possibile organizzare un viaggio a Zanzibar in totale autonomia, spostandosi con un mezzo proprio ed evitando anche i grandi Resort. Sapete tutto ciò che vi occorre, dal Visto al permesso di guida, passando per le assicurazioni. Adesso che vi abbiamo detto tutto ma proprio tutto su come organizzare un viaggio sull’isola non ci resta che accompagnarvi in questo splendido percorso lungo un’isola ricca di storia, tradizione, cultura e natura mozzafiato. Tutto questo però lo faremo nel nostro prossimo articolo su “Cosa vedere a Zanzibar” o, per meglio dire, “Cosa vedere a Unguja”. Pronti a partire?

Intanto vi lasciamo un indovinello: sapete quale personaggio famoso, in questa foto, è nato a Stone Town?