Trieste, la città della Bora, il forte vento che muove la città ed i suoi abitanti, creando confusione e scompiglio. Ma le sue raffiche non riescono a modificare l’elegante profilo della città, che quando il vento non soffia si mostra in tutta la sua bellezza. L’abbiamo raggiunta all’alba di una mite giornata invernale e subito si è mostrata in tutto il suo splendore, con le luci dei primi raggi solari pronte a dar risalto a tutte le sue forme. Ci siamo trovati di fronte ad una città che meriterebbe un’esplorazione approfondita, ma per avere un assaggio, che richiami altri morsi più profondi, vogliamo darvi dei consigli su cosa vedere a Trieste in 2 giorni. Certi del fatto che 48 ore in città saranno sufficienti per visitare le attrazioni più belle, ma anche per farvi venir voglia di programmare una nuova visita nella città giuliana, in cui poter godere con calma anche dei suoi dintorni e delle città limitrofe…o sconfinando magari nella vicina Slovenia.
Come muoversi a Trieste
Trieste è una città a misura d’uomo, non presenta una grande estensione ed è facilissima e piacevole da girare a piedi (bora permettendo), con belle passeggiate nel suo centro storico o percorrendo il lungomare. In alcuni casi dovrete avventurarvi in alcuni saliscendi non proprio rilassanti, ma la ricercatezza dei dettagli delle strette vie che salgono al castello vi farà dimenticare di ogni fatica. Per chi non amasse percorrere lunghe distanze a piedi esistono comunque delle alternative a buon prezzo. E noi partiamo proprio dallo spiegarvi quest’ultime…
Visitare Trieste in bus…
A Trieste infatti ci si sposta molto facilmente anche utilizzando gli autobus cittadini. Un biglietto da 60 minuti costa 1,45€, quello da 75 minuti 1,80€, mentre nei giorni festivi la durata di tutti i biglietti viene aumentata fino a 240 minuti. Un’idea davvero geniale, dato che con un solo biglietto da 4 ore potrete spingervi fino alle attrazioni lontane dal centro storico, come il bellissimo Castello di Miramare, e rientrare utilizzando lo stesso biglietto, con una spesa davvero minima! I biglietti possono essere acquistati presso i numerosi rivenditori, disseminati un po’ ovunque (bar e tabacchi in primis), oppure scaricando l’App ufficiale TPL FVG (per Android o iOS, tuttavia non sembra funzionare per il meglio).
…o tram (?!?)
E qua arriviamo alla nota negativa di Trieste. Fino a qualche anno fa, per l’appunto, anche il tram era un ottimo mezzo di trasporto per visitare Trieste ma, come recita il cartello dell’edicola in Piazza Oberdan, oramai sono passati 2.874 giorni senza di esso (al 01/01/2024). Stiamo parlando del “Tram de Opicina”, un vero e proprio simbolo cittadino. Grazie alla particolarità di essere sia tram che funicolare, collegava Piazza Oberdan, in centro, con Opicina (a 330 metri s.l.m.) e la sua spettacolare vista su Trieste. Ma dal 14 agosto 2016, quando due convogli si sono scontrati frontalmente, le corse sono state sospese ed il ripristino rimandato a data da destinarsi. Così i triestini, e soprattutto i turisti, attendono con ansia che vengano ristabilite quanto prima.
P.S.: Come se non bastasse, il capoluogo del Friuli-Venezia Giulia ha deciso di utilizzare i fondi del PNRR non per la riapertura ed il miglioramento di una linea tramviaria così famosa e panoramica, ma per il progetto della cosiddetta “Ovovia di Trieste” (questo il progetto), per molti (compresi noi) un obbrobrio che avremmo rinominato più volentieri “Ovovia Triste”.
Visitare Trieste in barca
Guardando i bellissimi edifici del centro di Trieste, che riportano alla mente le città austriache, potrà succedere di dimenticarvi che state visitando un luogo che si affaccia completamente sul mare. E dove c’è acqua c’è sempre un trasporto navale, che a Trieste difatti offre valide opportunità. La più economica e con più partenze giornaliere è la linea pubblica, gestita sempre da “TPL FVG”, la quale potrà accompagnarvi alla colorata Muggia, a Barcola-Grignano-Sistiana per godervi le spiagge o il Castello di Miramare, ed alla caratteristica Grado (nel goriziano). Ogni tratta ha il suo molo di partenza, il suo periodo di attività, il suo tempo di percorrenza ed il suo prezzo, perciò vi consigliamo di organizzarvi guardando la pagina ufficiale della compagnia.
Per farvi dei veloci esempi, per arrivare a Murgia (tratta attiva tutto l’anno) o a Grignano (attiva dal 1° giugno) via mare vi basterà recarvi al Molo Bersaglieri e cercare la motonave della società appaltatrice “Delfino Verde”, per poi pagare il biglietto direttamente a bordo. Per raggiungere Grado (dal 1° maggio a fine settembre) dovrete invece recarvi al Molo Audace e salire sulla nave della TPL FVG (acquistando i biglietti sia a bordo che dai rivenditori ufficiali e via App), che in 1h30′ vi porterà a destinazione.
Cosa vedere a Trieste in 2 giorni – Itinerario con mappa
Ora che vi abbiamo mostrato quanto è comodo e facile muoversi in città e dintorni con i mezzi pubblici vogliamo spiegarvi nel dettaglio cosa vedere a Trieste in 2 giorni…camminando. Le opzioni sono veramente tante, sia che abbiate voglia di una visita culturale, saltando da un museo all’altro, sia che vogliate improntare la vostra visita sulla gastronomia e le tradizioni locali. Non mancheranno castelli storici, punti panoramici con viste imperdibili e quartieri nei quali fare una piacevole scoperta ad ogni passo.
Tuttavia in due giorni avrete anche il tempo di avventurarvi brevemente nei dintorni di Trieste, magari visitando il pittoresco Castello di Miramare e/o concedendovi un piacevole giro in nave per giungere alla graziosa Muggia. Se non avete molto tempo per leggere l’articolo completo, vi lasciamo qua sotto una mappa in cui abbiamo indicato tutte le cose da vedere a Trieste in 2 giorni. Noi le abbiamo visitate quasi tutte a piedi, tranne nel caso di Muggia (raggiunta in motonave) e del Castello Miramare (andata in bus e ritorno a piedi). Quindi preparatevi a partire, sperando che la bora non rovini i vostri piani…
Dove dormire a Trieste
Siccome questo è un articolo basato su di una visita di 2 giorni, a Trieste dovrete trovare una sistemazione per la notte. Il lato positivo di questa città, come già detto, è la dimensione ristretta del suo centro e gli ottimi collegamenti con i mezzi pubblici. Perciò la maggior parte degli alloggi che troverete saranno in posizione comoda per esplorare al meglio Trieste. Se possiamo consigliarvi una soluzione valida, noi abbiamo apprezzato molto le particolari camere di “Thematic Rooms – AThema Atmosphere”, situate a circa 20 minuti a piedi dalle principali attrazioni del centro; prenotata ad un prezzo più che conveniente (come noi, che siamo stati qua a febbraio) è una delle migliori scelte che potrete fare. Se però ambite a qualcosa di meglio, o di più economico, vi basterà aprire “Booking.com” e prenotare una delle numerosissime stanze sparse nelle zone adiacenti al centro storico. Qualunque sia la vostra scelta, sarà sicuramente perfetta per esplorare camminando l’incantevole Trieste.
Cosa vedere a Trieste in 2 giorni – I luoghi più insoliti
Cercando “Cosa vedere a Trieste” su internet ci si imbatte sempre nei soliti posti, anche se pur sempre assolutamente da visitare, ripetuti all’infinito. Pertanto, prima di portarvi anche noi a scoprire i “Grandi Classici” triestini, vogliamo svelarvi qualche luogo insolito della città. In pochi li conoscono, ciò nonostante non hanno niente da invidiare alle altre attrazioni più celebri: proprio per questo è difficile non innamorarsene…
Il singolare Museo della Bora
Quale miglior inizio per una visita a Trieste? Il “Museo della Bora” (conosciuto anche come “Il Magazzino dei Venti”) è una vera chicca, che vi consigliamo di non perdervi per niente al mondo. Si tratta di un museo atipico, molto diverso da quello che ci si aspetterebbe, complicato anche da classificare o descrivere. Ma facile da amare.
Una piccola stanza, delle panche su cui sedersi e ogni pezzo di muro o pavimento occupato da libri, oggetti, foto ed esperimenti. A primo impatto potrebbe sembrare un’accozzaglia buttata lì a caso, il risultato di una potente raffica di bora in un’ordinata sala di un museo. Poi, però, Rino (“la guida”) inizia a parlare ed il museo diventa uno spettacolo che vorreste non finisse mai. Protagonista indiscussa, nemmeno a dirlo, la Bora. Non potrete che rimanere ammaliati dal fascino di questo fenomeno naturale così potente, in grado di segnare le vite degli abitanti di Trieste e della città in modi inimmaginabili. Un racconto pronto ad emozionare grandi e piccini; vi basterà avere gli occhi e la curiosità di un bambino.
Come visitare il Museo della Bora
Unico neo di questo inaspettato museo è proprio la dimensione della stanza: piccolo è sicuramente sinonimo di intimo, ma le sue storie meriterebbero senz’altro uno spazio più grande, dove poter sprigionare tutto il potenziale. Perciò, se vorrete visitare il “Museo della Bora” (Via Belpoggio 9), ricordatevi che la prenotazione è obbligatoria, fatta con qualche giorno di anticipo, inviando una e-mail al museobora@gmail.com. Una volta arrivati all’indirizzo giusto, davanti al palazzo condominiale che ospita il museo, vi sembrerà di aver sbagliato posto ma state tranquilli che all’interno vi aspetta un mondo magico. La visita, ma noi preferiamo definirlo “spettacolo”, ha una durata di circa 1 ora ed il prezzo d’ingresso sarà una semplice donazione, dell’importo che riterrete più opportuno. A noi è piaciuto tutto così tanto che quasi ci è dispiaciuto essere in città in un fine settimana di sole, senza neanche l’ombra di un soffio di vento. La prossima visita a Trieste la faremo controllando il Diagramma della Bora, così da poter avere il “piacere” di essere spettinati da questo rinomato vento catabatico.
La spettacolare vista dal faro “La Lanterna”
Usciti dal museo ancora pieni di stupore e raggiunto il lungomare triestino, sarà impossibile non accorgersi di un faro in lontananza. Ecco, prima di condurvi nel centro di Trieste vi vogliamo portare proprio là, sulla cosiddetta “Lanterna” di Trieste, dalla cui cima potrete godere di una splendida vista sulla città. Non sono in tanti a spingersi fin qua poiché una meta inspiegabilmente fuori dalle rotte turistiche (1 km dal Museo della Bora e 1,5 km dal centro storico), diventando così un luogo che saprà sorprendevi di sicuro. Partiamo quindi alla volta del Molo Fratelli Bandiera, mentre cerchiamo di scorgere l’avvicinarsi del faro in mezzo agli infiniti alberi delle barche a vela ormeggiate.
La costruzione del faro “La Lanterna” ebbe inizio alla fine del Settecento, venne inaugurato nel 1833 e continuò a svolgere il proprio lavoro fino al 1969, quando venne definitivamente sostituito dal moderno “Faro della Vittoria” (di cui vi parleremo più avanti) inaugurato nel 1927. Destinato all’abbandono, la “Lega Navale Italiana” di Trieste ha voluto salvare questo simbolo cittadino dal declino, scegliendolo come propria sede e dandogli così nuova vita. E rendendo l’accesso alla torre del faro totalmente gratuito per chiunque. Noi lo abbiamo scoperto quasi per caso quando, una volta entrati, un gentilissimo signore ci ha porto le chiavi per giungere fino alla meravigliosa terrazza panoramica. Eravamo talmente contenti che abbiamo salito la scala a chiocciola di 146 gradini quasi a corsa, accompagnati dalla lettura delle poesie di Saba e dalla storia del faro “La Lanterna”. Non potete immaginarvi la vista che si ha arrivati in cima, tuttavia noi proviamo a spiegarvelo con le immagini…
Le ultime informazioni sul faro ve le buttiamo un po’ così. L’accesso a “La Lanterna” è libero, solitamente aperto dal martedì al venerdì negli orari 9:00-12:00 e 17:00-19:00, e dalle 10:00 alle 12:00 il sabato (chiedere le chiavi al desk all’entrata). Al suo interno è situato anche il “Ristorante La LampTerna”, con piatti di pesce ed una vista particolarmente suggestiva. Oltre ad aver dato vita ad alcune delle poesie di Saba (come la malinconica “In riva al mare”), questo edificio è stato scelto come logo dal birrificio austro-ungarico Theresianer (nato in città). Infine, ma non per ultimo, “La Lanterna” da secoli decora la città con la sua eleganza e secondo noi è uno dei luoghi sicuramente da vedere a Trieste.
Via Ciamician, la “Casa dei Mascheroni” ed il giardino di Via San Michele
Ben tre luoghi insoliti da scoprire, soltanto 7 minuti a piedi di distanza totale. Allontanatevi dal mare e iniziate a conoscere le ripide e strette vie di Trieste, fino ad arrivare (magari da sopra) alla scalinata di Via Ciamician, la strada con la vista più amata dai residenti e non. Lo sguardo, qui, potrà correre veloce dalle case colorate fino al mare. Inoltrandovi poco più in profondità vi verrà automatico alzare gli occhi al cielo, verso i dettagli della “Casa dei Mascheroni”, il cui nome dice già tutto. Qualche altro passo e vi ritroverete davanti al giardino di Via San Michele, un coloratissimo parco pieno di scale che, oltre a collegarvi con la parte più alta della città (il Castello di San Giusto), vi delizierà con i suoi punti panoramici. Quest’ultimo è molto utile anche per altre cose, poiché ospita uno dei pochi bagni pubblici cittadini. Queste sì che sono informazioni veramente importanti.
L’Antico Caffè San Marco, caffè letterario di Trieste
Nella parte opposta della città, nei pressi della Sinagoga di Trieste (qui orari e prezzi) si trova l’ultimo luogo particolare che vogliamo consigliarvi. Dall’esterno potrà sembrarvi un semplice locale posto nei classici palazzi triestini, ma una volta varcata la soglia vi ritroverete in un’altra epoca, immersi nello stile secessionista viennese. Stiamo parlando dell’Antico Caffè San Marco, un locale aperto nel 1914 e testimone di grandi avvenimenti storici italiani ed europei. Qua dentro non troverete solo storie e caffè, ma anche una libreria circondata da tavolini, che rende l’Antico Caffé San Marco un vero e proprio caffè letterario e l’ambiente circostante ancora più coinvolgente. Se poi vorrete accomodarvi ed ordinare qualcosa sarà impossibile non fantasticare sul fatto che su quelle sedie si sono poggiati intellettuali del calibro di Italo Svevo, Umberto Saba, James Joyce, Edoardo Weiss e molti altri ancora.
Cosa vedere a Trieste in 2 giorni – Il centro storico
Fra le cose da vedere a Trieste in 2 giorni nessuno, come preannunciato, potrà certo perdersi il fascino del suo centro storico. Camminare è il modo più suggestivo per toccare il cuore pulsante di Trieste, ma da dove partire dovrete deciderlo voi. Nel caso non riusciate a prendere una decisione, ci penseremo noi a guidarvi in mezzo alle meravigliose piazze, alle irte strade e ai maestosi palazzi cittadini. Qualunque sia la vostra scelta, una cosa è certa: rimarrete estasiati.
Il Canal Grande di Trieste (a tutte le ore)
Non c’è posto migliore per iniziare una visita del centro Trieste se non dal suo Canal Grande, uno dei luoghi più attraenti che abbiamo visitato durante il nostro soggiorno. Che ci arriviate dal mare o da Piazza Sant’Antonio Nuovo, la vista vi lascerà sbalorditi. Il canale taglia in due la strada, le piccole barche riposano sulle sue acque e gli edifici (sempre bellissimi) ci si specchiano senza vergogna. E dire che un tempo il corso d’acqua era anche molto più lungo e navigabile anche dai velieri merce, fino a che nel 1934 è stato in parte interrato; il suo fascino è comunque rimasto illeso nei secoli. Ben quattro ponti rendono persino più piacevole la vista e la passeggiata del Canal Grande, consentendo di poterlo ammirare da diverse angolazioni che diventano ancor più spettacolari se raggiunti all’ora del tramonto e/o all’alba. Noi siamo riusciti a godercelo in entrambi i momenti, ed è per questo che il Canal Grande di Trieste è diventato uno di quei posti che più ci rimarranno nel cuore.
Vi suggeriamo dunque di percorrere il Canal Grande di Trieste in lungo e in largo, fermandovi ad ammirare soprattutto la Piazza del Ponte Rosso e le sue installazioni, la Chiesa di Sant’Antonio, il Tempio Serbio-Ortodosso, il Palazzo Gopcevich (con all’interno il “Museo Teatrale Carlo Schmidl”), e la visuale dal “Passaggio Joyce” (ribattezzato dai triestini “Ponte Curto”, ponte corto) guardando sia verso il Golfo che verso la Chiesa. Inoltre, come avrete capito, in questa zona non mancano gli omaggi al celebre scrittore irlandese James Joyce, il quale visse a Trieste un periodo della propria vita, sistemandosi in un appartamento nella Piazza del Ponte Rosso. A lui sono dedicate il Passaggio Joyce ed una statua che svetta sul Ponte Rosso, da dove si gode di un’altra bellissima angolazione sul canale e dintorni.
Il miglior percorso verso Piazza Unità d’Italia
Adesso non ci resta che addentrarci nella parte più storica di Trieste e per farlo dovremmo quindi giungere alla centralissima Piazza Unità d’Italia, autentico punto di riferimento cittadino. Per far ciò non resta che mostrarvi il miglior itinerario possibile (qui su Google Maps). Prendete dunque la pedonale Via della Cassa di Risparmio (continuazione del “Ponte Curto”) fino ad arrivare in Piazza della Borsa, meraviglioso slargo un tempo centro economico della città. Giratevi intorno ed apprezzate l’eleganza che vi circondano.
Adesso addentratevi nella Galleria Tergesteo ed uscite dalla parte di Piazza Giuseppe Verdi, altro bel piazzale che ospita l’omonimo Teatro. Da qua basterà seguire la strada non ancora percorsa fino a ritrovarvi a destinazione, all’iconica Piazza Unità d’Italia.
Piazza Unita d’Italia, bellezza senza tempo
Se c’è una piazza che rappresenta Trieste in tutta la sua bellezza ed eleganza questa è proprio Piazza Unita d’Italia. I palazzi storici ne definiscono il contorno su tre lati facendo da cornice al quarto, che si spalanca sul Golfo di Trieste. Preparatevi a farvi catturare dai dettagli che decorano gli immensi edifici storici (tra cui il Municipio, la Prefettura e l’antico Palazzo Pitteri), avvicinatevi alla “Fontana dei Quattro Continenti” là in mezzo e godetevi uno ad uno tutti i particolari di una delle piazze affacciate sul mare più grandi d’Europa. È proprio da Piazza Unità d’Italia che Trieste sembra prendere vita: sempre piena di persone e punto di partenza di tante strade che portano tutte in posti speciali. E se alcuni di questi ve li abbiamo già descritti, altrettanti aspettano di essere raccontati…
Ritorno all’Antica Roma con l’Arco di Riccardo…
Camminando e perdendovi nelle vie del centro potreste capitare davanti a scorci, edifici e posti molto differenti, ma sempre di grande interesse. Il nostro momento preferito è stato quando ci siamo ritrovati improvvisamente davanti all’Arco di Riccardo, una costruzione antica molto particolare. Si tratta di un arco dell’epoca romana (di circa 2.000 anni), perfettamente preservato, che “prende vita” dal vicino palazzo moderno, facendo diventare il tutto un mix tanto bizzarro quanto perfetto.
Non si conoscono bene le sue origini, ma si pensa che potesse essere una porta di accesso della Trieste Romana, oppure uno degli ingressi al “Santuario della Magna Mater” (oggi Chiesa di Santa Maria Maggiore). L’immagine di quest’architettura storica, sopravvissuta ai secoli, e all’incombere della modernità regala una vista davvero magica, che non dovrete assolutamente perdervi a Trieste. Inoltre questo quartiere è ricco di locali serali che durante l’ora dell’aperitivo si popolano di persone di tutte le età: le zone migliori? Via Pozzo di Crosada e Piazza del Barbacan.
…e con il Teatro Romano
Restiamo ancora un attimo nell’antica Roma. Dovete sapere che nel centro di Trieste potrete ammirare anche i resti, piuttosto ben conservati, di un antico Teatro Romano. Questo vuol dire che nella Trieste di 2.000 anni fa vi era un teatro in riva al mare (poiché le acque arrivavano nella zona) e capace di ospitare fino a 6.000 spettatori: doveva essere un luogo enormemente suggestivo, ma nel corso dei secoli le nuove costruzioni lo avevano sovrastato fino a ricoprirlo del tutto. Solo nel 1938 è stato riscoperto e riportato alla luce e, ad oggi, ritrovarselo davanti all’improvviso sarà senz’altro una bellissima sorpresa. Purtroppo, per vari lavori di scavo e adeguamento del Teatro Romano, quest’ultimo è “visitabile” soltanto dall’esterno fino a data da destinarsi. Lo troverete ai piedi del Colle di San Giusto, dove sorge il più moderno castello in cui vi porteremo tra poco. Prima però vogliamo farvi assaporare uno dei migliori tramonti di Trieste…
Il Molo Audace, il miglior tramonto di Trieste
Dopo avervi fatto innamorare della parte più interna di Trieste è giunto il momento di ritornare a passeggiare sul suo bel lungomare, dove fra le numerose banchine portuali troverete il rinomato Molo Audace. Ma una passerella in pietra che non porta da nessuna parte, perché è così famosa? Provate a percorrerla fino in fondo e poi a voltarvi: ne capirete subito il motivo. Il Molo Audace è il punto di incontro di triestini innamorati e turisti curiosi, da dove si possono abbracciare numerose bellezze cittadine in un solo sguardo. Da una parte avrete “La Lanterna”, dall’altra Piazza Unità d’Italia e, alla sue spalle, sul colle più alto che sovrasta la città, il Castello di San Giusto e l’omonima Cattedrale. Inoltre, se vorrete perdere il vostro sguardo all’infinito, giratevi verso il mare ad ammirare il Golfo di Trieste: riuscirete a scorgere il candido Castello di Miramare in lontananza? Come per il Canal Grande, vi suggeriamo di raggiungere il Molo Audace in diversi momenti della giornata, preferendo tuttavia l’orario del tramonto, quando si affolla. Noi ce ne siamo goduti uno a dir poco spettacolare, comodamente seduti sulla banchina, insieme a tante altre persone e alla meravigliosa Trieste.
Cosa vedere a Trieste in 2 giorni – I musei
Abbiamo già parlato del museo triestino più particolare, il “Museo della Bora”, tuttavia la lista dei musei di Trieste è molto, ma molto, più lunga. Noi abbiamo visitato la città giuliana durante la giornata “Domenica al Museo” di febbraio, perciò abbiamo avuto la fortuna di poter entrare gratuitamente in diversi edifici culturali (che troverete descritti). Ma non c’è da preoccuparsi molto perché a Trieste la maggior parte delle gallerie d’arte sono ad ingresso libero…tutti i giorni dell’anno! Solo per questo motivo dovreste inserire Trieste nella vostra lista delle città da visitare assolutamente.
I musei di Trieste gratuiti la prima 1ª domenica del mese
N.B.: Con il link “Domenica al Museo” vi abbiamo rimandato al sito ufficiale del “Ministero della Cultura”, ma la cosa divertente è che qui non troverete tutti i musei di Trieste gratuiti nella 1ª domenica del mese. Volete sapere davvero quali sono? Preparatevi, che sono veramente tanti: il “Museo Revoltella”, il “Museo Teatrale Carlo Schmidl”, la “Sala Attilio Selva”, il “Castello di Miramare”, il “Museo del Castello di San Giusto” (quindi anche il “Lapidario Tergestino” al suo interno), il “Museo di Guerra per la Pace – Diego de Henriquez” ed infine, per concludere in bellezza, il ”Museo di Storia Naturale”. E dire che per il Ministero ce ne sono soltanto due.
L’immenso Museo Revoltella
Vogliamo iniziare la nostra visita dei musei di Trieste da quello più conosciuto e visitato, ovvero il Museo Revoltella. Aperto tutto l’anno con orario 10:00-19:00 (chiuso 25 dicembre, 1° gennaio e il martedì a partire dal 1° luglio), vi stupirà con le sue splendide peculiarità. Oltre a poter ammirare i tre piani dell’elegante palazzo del 1850, dove visse il Barone Pasquale Revoltella (che ha lasciato in eredità alla città, insieme a tutte le opere d’arte, i libri e gli arredi), avrete la possibilità di esplorare altri quattro piani di gallerie d’arte, dedicati ognuno ad una collezione distinta di opere moderne e contemporanee, in netto contrasto con l’eleganza antica dell’edificio.
Proprio per queste ultime collezioni il museo si è dovuto “allargare” andando ad inglobare gli spazi del Palazzo Brunner, sfruttando così la sua panoramica terrazza per viste inedite, e bellissime, su Trieste; per di più dal 15 luglio al 1° di settembre, dal giovedì alla domenica, qui entra in funzione un caffè aperto fino a mezzanotte. In un modo o nell’altro, nel Museo Revoltella dovrete venirci per forza!
Un museo a dir poco grandioso, che potrà catturare la vostra attenzione anche per più di due ore. Il prezzo d’ingresso è di 8€ intero, 6€ ridotto (6-26 anni e over 65) e senza costi per bambini con meno di 6 anni; l’accesso diventa però gratuito per tutti ogni prima domenica del mese e nel giorno di San Giusto (Santo Patrono) il 3 novembre. Come se non bastasse, il Museo Revoltella ospita perfino mostre temporanee, le quali però hanno un biglietto a parte, con prezzi non troppo alti: per acquistarli vi consigliamo di prenotarli online sul sito ufficiale, senza così rischiare di trovarsi lunghe file d’attesa in loco. Per farvi un esempio, durante la nostra visita a Trieste era allestita la mostra su Antonio Ligabue, ma non avendo comprato l’entrata su internet (16,50€, compreso l’ingresso al museo) non ci è stato possibile nemmeno avvicinarci all’entrata.
Il Museo di Arte Orientale, una piccola enorme sorpresa
Oltre alla galleria d’arte più famosa della città vogliamo farvi conoscere il Museo di Arte Orientale, un luogo che ci ha stupito ad un livello che non credevamo possibile. A pochi passi da Piazza Unita d’Italia (aperto dal giovedì al martedì, 10:00-17:00), e ad ingresso libero, troverete al suo interno incredibili collezioni di arte asiatica, prevalentemente cinese e giapponese, suddivise in 4 aree principali. Nella prima si possono ammirare i reperti e le statue Gandhara raccolti durante una spedizione italiana del 1954 sul K2; la seconda ospita diversi esempi di arte cinese, dai tessuti alle finissime porcellane; due piani sono dedicati invece all’arte giapponese, dove troverete anche la stampa xilografica della celeberrima “La grande onda di Kanagawa” di Hokusai. Un museo colorato fatto di tanti pezzi, ognuno dei quali rappresenta un mondo a sé, sempre superlativamente affascinante. Sarà che in Italia di collezioni a tema oriente se ne trovano ancora troppo pochi, fatto sta che il Museo di Arte Orientale di Trieste ci ha davvero ammaliati, e dobbiamo consigliarvelo ad occhi chiusi.
Il Castello di San Giusto e la Cattedrale
Trieste però è ancora di più! Adesso che avete fatto perdere il vostro sguardo sul suo Golfo e la sua arte, è tempo di spingersi al punto più alto del suo centro storico, nonché nella fortezza triestina più antica. Delle sue mura se ne parlava di già nel 1250, anche se il Castello di San Giusto ha avuto una storia travagliata e numerosi ampliamenti (di cui l’ultimo il bastione Pomis nel 1630), fino a che nel 1930 la cittadella fu restaurata definitivamente, divenne castello e prese l’aspetto con cui tutti lo conosciamo oggigiorno. Non poteva esserci conclusione migliore se non quella che negli anni 2000 lo ha visto convertirsi in museo che ha aperto le porte a chiunque voglia visitarlo. Il Castello di San Giusto (6€), aperto dal martedì alla domenica dal 1° ottobre al 31 marzo (orario 10:00-17:00) e tutti i giorni dal 1° aprile al 30 settembre (10:00-19:00), vi aspetta con il suo Museo Civico, l’armeria, il celebre Lapidario Tergestino, il giro panoramico delle mura e le mostre temporanee nel Bastione Fiorito. Niente di indimenticabile (a noi non ha fatto impazzire), tuttavia sarà difficile resistere al fascino impareggiabile di una fortezza arroccata su un alto colle ed al suo panorama.
Da visitare per certo è invece quello che si trova al di fuori del Castello, che vi invitiamo caldamente ad esplorare a piedi. Così facendo inizierete la vostra salita dalla fotogenica Scala dei Giganti, passerete tra le fontane e le targhe ai deceduti in guerra del verdissimo Parco della Rimembranza e vi ritroverete davanti al solenne “Monumento ai Caduti”. Da qui potrete passeggiare (al fianco del Castello di San Giusto) all’interno dei resti di una basilica romana a cielo aperto (con due colonne tuttora integre) fino ad arrivare alla vicina Cattedrale di San Giusto Martire, il più incantevole e principale edificio religioso di Trieste. Entrare al suo interno è quasi un obbligo (ingresso gratuito, aperto nei giorni feriali 8:00-18:30 e festivi 9:00-19:30) e anche inerpicarvi per i 90 gradini della Torre Campanaria per godervi il paesaggio non sarà da meno (prezzo 2€, qui gli orari e altre info), nonostante noi non ne abbiamo avuto la possibilità: nei mesi invernali la visita va prenotata. Finito questa piacevole passeggiata, a pochi passi dalla Cattedrale, potrete conoscere un altro dei musei che ci ha più colpito…
Il Museo d’Antichità J.J. Winckelmann
Il “Museo d’Antichità J.J. Winckelmann” (gratuito, con orario 10:00-17:00 e chiuso il lunedì) è stato decisamente una meravigliosa sorpresa, e lo abbiamo preferito di gran lunga al più popolare Castello. Non soltanto per l’ingresso libero a tutti, piuttosto per la ricchezza e la disposizione dei tanto numerosi quanto incredibili reperti archeologici che contiene. Appena varcato l’ingresso si entra nell’Orto Lapidario (un parco disseminato di lapidi, elementi scultorei e iscrizioni provenienti da Trieste e dintorni), per poi arrivare al Cenotafio di Winckelmann, l’incredibile altare dedicato al padre dell’archeologia moderna (e che ha dato il nome al museo) morto a Trieste nel 1768.
Inaspettatamente, al termine dell’Orto Lapidario, un’ampia struttura si palesa: scopriamo così di essere arrivati alla parte più importante della visita. L’edificio è suddiviso in 3 piani, in cui troverete sale ricolme di ritrovamenti che abbracciano uno spropositato arco temporale: dalle collezioni sull’Antico Egitto a quelle sulla Magna Grecia; dalle civiltà antiche del luogo agli Etruschi; dall’Antica Roma fino alle ceramiche della civiltà Maya (e molto altro ancora…). Un museo in cui si respirano storia ed incanto ad ogni passo.
I resti della Basilica Paleocristiana di Via della Madonna del Mare
In questo paragrafo sarà quasi più lungo il titolo dello scritto. Dovete sapere che in Via della Madonna del Mare, durante una ristrutturazione stradale nel 1963, vennero alla luce degli incredibili pavimenti a mosaico. Facevano parte di un edificio del VI secolo, che fu riconosciuto come Basilica Paleocristiana. Eravamo così curiosi di visitarla che abbiamo aspettato l’orario giusto per farlo (il sabato 16:00-18:00 e la domenica 10:00-12:00; ingresso gratuito), eppure una volta dentro siamo rimasti piuttosto delusi. I mosaici sono indescrivibili, c’è poco da fare, ma è proprio il luogo in sé a peccare di manutenzione, rendendo così la visita piuttosto arrangiata. Se comunque passate da qua in quegli orari, un’occhiata fossimo in voi gliela daremmo ugualmente.
Gli altri musei da visitare (con più di 2 giorni) a Trieste
Come avrete capito, il centro abitato di Trieste è molto ridotto, eppure nasconde tra le sue vie una miriade di cose da vedere, edifici culturali inclusi. È quindi assurdo pensare di poter visitare tutti i musei cittadini in un solo week-end, e quindi anche noi ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. La prossima volta che torneremo da queste parti (e per chi resterà più di 2 giorni a Trieste) andremo alla scoperta di quei musei che più ci avevano incuriosito: il “Museo di Storia Naturale” (4,50€, a 3 km dal centro), il “Museo del Mare” (ingresso libero, al Magazzino 26), ed il “Civico Museo della Civiltà Istriana, Fiumana e Dalmata” (in pieno centro, ma temporaneamente chiuso a febbraio 2024). Tre musei, tre mostre completamente differenti, utili a conoscere ancor più nel dettaglio le infinite storie di questa splendida città che è Trieste.
Cosa vedere a Trieste in 2 giorni – I dintorni
Ora che vi abbiamo fatto girare il centro in lungo e in largo, è arrivato il momento di allontanarci di qualche chilometro ed esplorare i dintorni di Trieste. Con soli 2 giorni a disposizione dovrete scegliere un paio di destinazioni al massimo, non di più, rimanendo probabilmente con tanta voglia di scoprire ancora e ancora il territorio. Noi vi faremo un rapido elenco di quelle che abbiamo visitato e quelle che avremmo voluto visitare: Trieste e i suoi dintorni hanno davvero tanto da offrire.
La piccola e coloratissima Muggia
La prima mini-gita fuori porta che vi consigliamo è quella nel piccolo borgo di pescatori di Muggia. Per andarci non dovrete far altro che godervi un breve tragitto panoramico in barca con partenza dal Molo Bersaglieri (come vi spiegavamo nella parte su “Come muoversi a Trieste”) o con il Bus 20 (dettagli). Noi abbiamo optato per la prima soluzione, godendoci una piacevole traversata di circa 30 minuti che ci ha condotto ad un passo dalla Slovenia. Muggia è difatti l’ultimo comune prima del confine.
Appena sbarcati abbiamo raggiunto il fotografatissimo Mandracchio, il piccolo porticciolo interno dove una mandria di barche riposa per gran parte dell’anno. Le case colorate che gli fanno da sfondo creano un quadro a dir poco meraviglioso. Peraltro ce lo siamo immaginati d’estate, animato dai localini che lo costeggiano, pensando che proprio durante questa stagione dia il meglio di sè.
Attaccato al porticciolo c’è subito il fulcro del paese, la vivacissima Piazza Marconi, dove si affacciano il Duomo ed il fotogenico Municipio affiancati da palazzi dal fascino antico. Il resto del borgo è uno stretto intreccio di vie che sale fino al Castello trecentesco, visitabile solo in rare occasioni (grazie al Consorzio Castelli FVG) poiché residenza privata. La passeggiata per arrivarci è tuttavia piacevolissima. A 1,5 km dal centro storico, su di un’altura, è possibile conoscere anche il Parco di Muggia Vecchia, nella quale un tempo si ergeva il precedente borgo (e che vista!), che però noi non siamo riusciti a raggiungere. Comunque sia, Muggia è una chicca per gli occhi e, potendola visitare anche in poco più di un’ora, diventa un must da vedere a Trieste in 2 giorni.
Il Castello di Miramare, una meraviglia triestina
Un altro luogo che non potrete perdervi durante una gita a Trieste è l’attrazione più apprezzata e visitate della provincia, il Castello di Miramare, situato a circa 9 km dal centro città (aperto tutto l’anno 9:00-19:00, ingresso a partire da 12€). Il Castello si raggiunge godendosi una piacevole passeggiata di 8 km sul lungomare, comodamente in bus (Linea 6 o Linea 36) o, durante la stagione estiva, con la motonave Delfino Verde dal Molo Audace. Se però quest’ultima puo’ scendervi esclusivamente al vicino porto di Grignano, in autobus avrete due alternative: scendere alla fermata “Bivio di Miramare” ed entrare dalla porta principale del Parco di Miramare o scendere al capolinea di Grignano (solo Linea 6) e prendere per l’ingresso secondario.
Non sappiamo se ci avete fatto caso, ma oltre al Castello abbiamo nominato anche un certo Parco di Miramare. Sì, perché la famosa residenza di Ferdinando d’Asburgo (imperatore del Messico dal 1864) è circondato da 22 ettari di rigoglioso giardino ricco di pregiate specie botaniche, fontane, sculture e laghetti. E, anche se l’ingresso al Castello è a pagamento, il Parco è totalmente gratuito (con l’orario che varia a seconda del periodo dell’anno), di conseguenza non esiste scusante per non venire ad esplorare tutta questa bellezza. Soltanto così vi accorgerete quanto i profumi ed i colori del giardino si combinano perfettamente con la candida maestosità del Castello di Miramare.
Il memoriale del Faro della Vittoria
Sulla strada tra il centro di Trieste ed il Castello di Miramare vi sarà sicuramente caduto l’occhio su di una torre sormontata da una statua con le ali. Ecco, quella statua è la Vittoria Alata e la torre è in realtà il faro che prese definitivamente il posto a “La Lanterna” nel 1969, ovvero il Faro della Vittoria. Inaugurato nel 1927, dopo la Prima Guerra Mondiale, svolge diverse funzioni: fondamentale guida per la navigazione nel Golfo, monumento commemorativo ai caduti e…come terrazza panoramica per chiunque voglia salire sulla sua cima.
L’accesso al Faro della Vittoria è gratis (aperto da aprile a novembre) e per godere del suo panorama dall’alto potrete usufruire di un comodo ascensore. Noi, capitati qua a febbraio, lo abbiamo trovato chiuso ma a voi che potete abbiamo voluto regalare quest’ultimo belvedere (gratuito) sulla città di Trieste e sul Golfo omonimo.
Il triste passato della “Risiera di San Sabba”
Vi abbiamo fatto conoscere i luoghi più piacevoli di Trieste, dove il sorriso nasce spontaneo. Ma la vita non è tutta rosa e fiori, e sarebbe giusto scontrarsi anche con la dura realtà triestina. Per farlo non c’è luogo “peggiore” della “Risiera di San Sabba” (5 km dal centro), un ex-opificio in cui i nazisti delle SS torturarono e uccisero tra le 3.000 alle 5.000 persone. Per questo motivo la risiera viene sempre più spesso definita come l’unico campo di sterminio costituito in Italia. E a noi si rivolta lo stomaco solo a pensarci.
Dal 1965 la “Risiera di San Sabba” (info sugli orari) è stata dichiarata prima Monumento Nazionale e poi museo civico, non smettendo mai di accogliere visitatori gratuitamente lungo i corridoi, le stanze, le corti e le celle, un tempo luogo di inspiegabile crudeltà. In 2 giorni a Trieste non siamo riusciti a visitarla, tuttavia vi suggeriamo di acquistare l’audioguida all’ingresso (3,50€) per comprendere appieno che quello che è successo tra queste mura non dovrebbe mai più accadere. In nessuna parte del Mondo. Anche se purtroppo, ai giorni nostri, sembriamo già esserci dimenticati di tutto questo…
È stato un vero piacere conoscerti, Trieste
Anche se il finale è stato meno gioioso del resto dell’articolo, avrete capito che Trieste è indubbiamente una città da visitare almeno una volta nella vita. È stato un vero piacere per noi fare la sua conoscenza in pieno inverno, perciò non vogliamo immaginarci quanto sia ancor più deliziosa con la bella stagione, quando i colori diventano ancora più accesi ed il mare più accogliente. Tuttavia abbiamo un solo grande, enorme, rimpianto per il quale torneremo a Trieste il prima possibile: vogliamo provare la Bora!
CIAO,
HO APPENA PRENOTATO IL TRENO PER UN 2 GIORNI1/2 A TRIESTE AD OTTOBRE; QUASI MI AVETE CONVINTO SUL PERNOTTAMENTO, MI RISERVO DI LEGGERE BENE TUTTO IL VS RESOCONTO, COMUNQUE GRAZIE.
ANCHE A ME PIACEREBBE PROVARE LA BORA!
Grazie per questo messaggio, è bellissimo sapere di averti convinto a visitare Trieste. E siamo sicuri che non te ne pentirai: due giorni sono perfetti per innamorarsi della città. Per qualsiasi informazione, non farti problemi a scriverci 😊 un abbraccio e buona Trieste!
Ma che bell’articolo!
Pieno di riferimenti, link, foto, e informazioni utili.
Sto giustappunto pianificando una visita di 2 giorni – di base a Grado – con il mio papà e cercherò il più possibile di seguire i vostri suggerimenti.
Grazie di cuore!!!
Paolo
Paolo, non sai quanto felici ci fanno questi commenti! Grazie di cuore a te, spero davvero tu e tuo padre possiate godervi la bellissima Trieste il prima possibile. Un abbraccione!
Trieste NON è friulana , ma giuliana (Venezia Giulia) Friuli è Udine e Pordenone
Mauro, hai completamente ragione! Scusaci per l’errore, lo modifichiamo immediatamente. Grazie mille per avercelo fatto notare 😊
grazie. è stato di grande aiuto
Ma grazie a te Daniela, questi messaggi sono un’emozione enorme per noi! Siamo più che felici di esserti stati di aiuto. Grazie, grazie, grazie!