C’è un luogo in Basilicata che per anni è stato considerato la vergogna d’Italia e che oggi ha lasciato questo doloroso passato alle sue spalle per trasformarsi in una delle città più belle e visitate del nostro Bel Paese. Stiamo parlando dell’incantevole Matera, la città dei Sassi, che tutti sognano di visitare. Vedendola così bella, fotografata e desiderata sembra quasi impossibile pensare che ciò che oggi fa della “Città dei Sassi” una méta ambita a livello internazionale un tempo le arrecò infamia e disonore. Prima di scoprire cosa vedere a Matera ci sembra importante dunque raccontarvi brevemente la sua storia, per poi immergerci tra i suoi quartieri più rinomati, il Sasso Caveoso, il Barisano e la Civita, fra le chiese rupestri e la gravina, con una consapevolezza che permetta ancor di più di apprezzare la bellezza di questa cittadina unica al mondo.
La storia di Matera in breve
Per farvi subito capire quanto Matera sia un posto speciale vi basti pensare che è una delle cinque città più antiche al Mondo (insieme ad Aleppo, Gerico, Çatalhöyük ed Atene). Nelle grotte, che si trovano disseminate lungo le sue gravine, sono state ritrovate testimonianze risalenti addirittura al Paleolitico. Da quell’epoca Matera è sempre stata abitata e dalle grotte i suoi abitanti si sono spostati verso la “Civita”, sorta sul lato opposto della gravina, nel IX° secolo a.C.. Qui hanno iniziato a scavare nella roccia, creando le caratteristiche costruzioni che rendono la città così particolare. Le grotte, abbandonate dai suoi abitanti attorno all’VIII sec d.C., furono occupate da monaci bizantini e benedettini che le trasformarono in centinaia di chiese rupestri, alcune delle quali tutt’oggi meravigliosamente affrescate.
La vita nei Sassi: da Vergogna d’Italia…
La storia moderna di Matera ha però inizio negli anni ’40. Le due Guerre Mondiali hanno lasciato in ginocchio il mondo intero e la città materana accusa il tutto in maniera ancora più evidente. Gli abitanti dei Sassi di Matera vivono infatti all’interno di minuscole abitazioni (spesso senza finestre) scavate nella roccia, solitamente condividendo gli spazi, angusti ed umidi, con i propri animali da cortile (mucche, asini e galline), in condizioni igienico sanitarie non proprio ottimali. Nelle vie centrali della città (Via Madonna delle Virtù, Via Fiorentini, Via Sant’Antonio Abate e Via Bruno Buozzi) si trovavano i cosiddetti “grabiglioni“, ovvero fosse a cielo aperto dove per i residenti era abitudine svuotare i propri escrementi. Lasciamo a voi immaginare il resto. Non c’erano campi da poter coltivare e il torrente Gravina, unico corso d’acqua della zona, era paludoso e sporco e perciò inutilizzabile. Matera era perciò un luogo di povertà assoluta dove le persone non potevano far altro che condividere con gli altri il poco che avevano per non morire di fame.
Nel 1945 Carlo Levi pubblica il suo oramai celebre libro “Cristo si è fermato ad Eboli” dove, dopo aver visitato Matera, denuncia questa situazione di disagio (“Era il tracoma. Sapevo che ce n’era quaggiù: ma vederlo così nel sudiciume e nella miseria è un’altra cosa…”) ed i Sassi diventano il simbolo dell’arretratezza e del degrado del meridione. Il governo decide di intervenire e nel 1949, quando Togliatti e De Gasperi arrivano a Matera, la definiscono senza tanti giri di parole “La vergogna d’Italia“. La parola d’ordine diventa “Risanare” e la soluzione migliore che riescono a trovare è quella di costruire in fretta e furia nuovi, orribili, palazzoni residenziali. Nel 1952 gli abitanti dei Sassi vengono così sgomberati e sistemati nella “nuova“ Matera. I materani sono costretti ad abbandonare da subito le proprie case ritenute indegne di ospitarli, dovendo lasciare lì anche i propri ricordi e la propria storia per iniziare una nuova vita, non sempre voluta. Questo “risanamento” de “La Vergogna d’Italia” portò con sé infamia e dolore, diventando così a sua volta l’ennesima vergogna per un popolo sradicato dalle proprie radici.
…ad Orgoglio italiano
Anche privati della loro anima e dei loro abitanti i Sassi sopravvivono. La loro innegabile bellezza ed il valore storico-culturale non potevano essere cancellati di colpo e, dopo che il terremoto dell’Irpinia li danneggiò in parte, nel 1986 lo Stato finanzia il recupero dei Sassi, abbandonati oramai da più di 30 anni. I lavori di ristrutturazione fanno emergere l’unicità del posto ed il mondo inizia ad accorgersi Matera per altri, buoni, motivi. Da questo momento in avanti per la città dei Sassi saranno solo soddisfazioni. Nel 1993, insieme alle Chiese Rupestri, Matera entra a far parte della lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO (primo sito nel meridione italiano); nel 2004 Mel Gibson gira “La Passione di Cristo” fra il paesino disabitato di Craco e le vie di Matera. Iniziano così a giungere orde di turisti da ogni angolo del Pianeta, che arrivano con grande interesse e vanno via con un nuovo luogo nel cuore. Un interesse che non si è più fermato…
I Sassi sono tornati ad ospitare persone, sono sorti B&B, musei, ristoranti e tantissime altre attività. Tanti altri registi l’hanno scelta come set dei loro film e telefilm (uno degli ultimi è “007 – No Time to Die“), i turisti sono sempre di più e Matera è ogni giorno più unica. Un fascino così particolare che, nel 2019, raggiunge la sua consacrazione finale: con l’elezione a Capitale Europea della Cultura. Chi oggi ha l’onore di visitare Matera non crederà ai suoi occhi: tutto trasuda bellezza, “La vergogna d’Italia” è solo un vecchio ricordo. Ci sono voluti ben 50 anni ma Matera finalmente si è ripresa tutto ciò che le spettava da sempre.
Cosa vedere a Matera (a piedi) e dintorni – Itinerario con mappa
Basterebbero questi cenni storici per farvi capire quanto sia speciale Matera. Ma a questa città piace sorprendere e solo visitandola dal vivo capirete perché viene ritenuta (da noi compresi) uno dei centri abitati più belli della Terra. E oltre che stupenda è anche una città a misura d’uomo. Il miglior modo per esplorarla e conoscerla a fondo è camminare e perdersi a piedi fra le sue vie. Esistono anche metodi alternativi, come un tour in Ape, bici o risciò (o, per chi vuole strafare, in mongolfiera), ma solo passeggiando con calma potrete ammirare ogni angolo, fermarvi per cogliere i dettagli e scoprire ogni suo segreto. Per un itinerario a piedi in città potete seguire i nostri consigli di cosa vedere a Matera (aiutandovi con la mappa della città che trovate qua sotto) oppure andare dove vi porta il cuore. State tranquilli, Matera riuscirà a stupirvi comunque.
Come raggiungere i Sassi di Matera
Arrivare a Matera non è proprio come ce lo aspettavamo. Da qualunque parte d’Italia si giunga è obbligatorio passare dal nuovo (ma per niente attraente) centro abitato della città. Le sue strade e i suoi quartieri residenziali non hanno alcun punto d’interesse che valga una sosta e passare tra le sue strade è così spiazzante che quasi ci era venuto il dubbio di aver sbagliato strada. Ma basterà spingersi un po’ più in là, seguendo i cartelli per i “Sassi di Matera” (il centro storico), per scoprire la Matera ricca di cose da vedere e da scoprire.
Il “quartiere” dei Sassi di Matera è dunque la vostra destinazione, ma le cose cambiano a seconda di dove veniate. Per raggiungere la città non è indispensabile essere automuniti ma molto spesso i mezzi pubblici impiegano davvero troppe ore di viaggio e queste andrebbero a discapito della vostra visita. Inoltre c’è molto altro da vedere nei dintorni di Matera e visitarli con i mezzi pubblici potrebbe essere problematico. Noi perciò vi consigliamo di venire in questo splendido angolo di Basilicata con un mezzo proprio, ma se guidare non vi piace e volete raggiungerla volando l’aeroporto più vicino è quello di Bari al quale è collegata da una corsa diretta operata da a Pugliairbus (il prezzo varia, dai 3 ai 6 euro). Se preferite il treno Matera è servita anche dalle Ferrovie Appulo Lucane, mentre le stazioni più vicine servite da Trenitalia ed Italo sono Ferrandina Scalo (39 km) e Bari (66 km).
Dove parcheggiare per visitare i Sassi di Matera
Avete deciso di visitare i Sassi di Matera con un mezzo proprio, auto, camper o moto che sia. Bene, ottima scelta! Ora però resta il problema di dove lasciarli. Il centro storico è piccolo ma molto dispersivo e se si sbaglia punto di arrivo potrebbe essere deleterio dover fare chilometri di sali e scendi per raggiungere il vostro alloggio con i bagagli (almeno una notte a Matera è d’obbligo). Inoltre la città nel 2019 ha contato ben 730.434 turisti e avendo una popolazione di circa 60.000 residenti capite bene che gli spazi dove parcheggiare non sono numerosi, soprattutto d’estate.
Per farla breve, per posteggiare il vostro camper dovrete per forza dirigervi in Via Saragat o in Via Carlo Levi mentre la miglior zona dove lasciare l’auto o la moto è in Via del Castello (traversa di Via Lanera), dove sarà piuttosto facile trovare posto in uno dei suoi numerosi spazi gratuiti. Fate attenzione a non parcheggiare sulle strisce bianche dato che queste sono solamente per i residenti. Se il vostro alloggio è però piuttosto distante sappiate che è possibile entrare con i mezzi nei Sassi, ma soltanto per il carico/scarico. L’ingresso è consentito solamente dalle 13.00 alle 17.00 e dovrete obbligatoriamente lasciare l’auto nel parcheggio di Porta Pistola (Via Madonna delle Virtù 1) con disco orario per un massimo di 2 ore. Per tanti altri posteggi (a pagamento e non) vi rimandiamo all’utile articolo di Musei Matera.
Quanto tempo ci vuole per visitare Matera?
Matera è una città dalle dimensioni ridotte ed è facile visitarla a piedi, ma nonostante ciò le cose da vedere tra i suoi Sassi sono veramente tante ed è impossibile non consigliarvi almeno due giorni e una notte di esplorazione. Un giorno potrebbe essere sufficiente ad esplorare da vicino i quartieri del centro storico, ma riscoprendoli di notte sapranno emozionarvi ancora di più. E poi c’è il Parco della Murgia Materana che merita da solo una mezza giornata, i musei almeno un paio d’ore, mentre i punti panoramici con la vista di Matera in lontananza danno il meglio di sé al tramonto. Quindi, rifacendo il calcolo insieme, forse sarebbe meglio fermarsi almeno per due notti. Noi così abbiamo fatto, innamorandoci perdutamente di Matera in soli tre giorni. C’è da dire però che abbiamo visitato la città a maggio ed essendo bassa stagione non abbiamo trovato file per visitare le attrazioni o per affacciarci su un punto panoramico, cosa assai normale nei mesi estivi. In alta stagione molto meglio considerare una notte in più per non perdervi niente e così il vostro soggiorno potrebbe diventare di quattro giorni e tre notti. Se poi si vuole visitare qualsiasi luogo a Matera e nei suoi dintorni crediamo che nemmeno una settimana possa bastare. Fatto sta che ognuno puo’ visitare Matera come più gli aggrada ma vi ribadiamo che andarsene senza aver trascorso almeno una notte tra le sue braccia vi lascerebbe fin troppo l’amaro in bocca. Quindi vien da sé che il capitolo seguente sarà…
Dove dormire a Matera
Con il boom del turismo anche l’offerta di alloggi a Matera è cresciuta in maniera esponenziale. B&B, hotel e case vacanza sono spuntati come funghi fondendosi con il favoloso paesaggio roccioso materano, ma senza intaccarlo. Esistono alloggi per tutti i gusti e per tutte le tasche. Matera è speciale anche in questo dato che nel resto della Basilicata, purtroppo, non è così facile trovare un alloggio a buon prezzo. Naturalmente vi invitiamo a provare l’esperienza di trascorrere almeno una notte nelle celebri case scavate nella roccia che non hanno più niente a che vedere con il passato (a parte l’eccesso di umidità). Ne troverete tantissime e sia su Booking che Airbnb c’è un’amplia scelta con costi piuttosto abbordabili. La nostra è ricaduta sulla “Dimora nei Sassi” a pochi passi da Via Ridola: posizione ottima, casa bellissima e proprietario molto disponibile. Forse avremo speso anche più del nostro budget, ma quando ci ricapita di dormire in una casa così unica nel suo genere?
Cosa vedere a Matera tra Civita, Sasso Barisano e Sasso Caveoso
Ora che siete finalmente arrivati nella zona dei Sassi è il momento di scoprirli. Il miglior modo per visitarli è senza dubbio quello di inerpicarsi nell’intricato reticolo di vicoli, strade e scale che collegano fra loro i due quartieri più popolari, il Sasso Barisano ed il Sasso Caveoso. Essi si ergono ai lati dello sperone roccioso della Civita (il terzo quartiere dei Sassi) e si affacciano sulla Gravina, il corso d’acqua che divide Matera dal bellissimo Parco della Murgia Materana. Il Sasso Barisano e Caveoso sono profondamente uniti e creano un unicum di bellezza e soltanto osservandoli attentamente potrete carpire le loro particolarità. Guardate bene la “gerarchia” delle abitazioni e vi accorgerete subito che le case più belle sono costruite e si elevano al di sopra di quelle umilmente scavate; i ricchi costruivano ed innalzavano, i poveri scavavano.
Fatto sta che tutto ciò che si trova all’interno dei Sassi nasconde edifici e costruzioni di vario genere e dimensioni. Pertanto fino a quando non si accede all’interno dei quartieri è difficile sapere cosa si celi dentro di essi: abitazioni, cisterne, punti panoramici, chiese e molto altro ancora sono lì per essere scoperti passo dopo passo. Con questo articolo vi portiamo dunque a conoscere i segreti che si celano all’interno del centro storico, ma ricordatevi che Matera è un luogo pronto ad emozionare anche la persona più esigente. E voi, siete pronti ad emozionarvi con noi?
Piazza Vittorio Veneto, dove tutto ha inizio
Parcheggiando il vostro mezzo vicino al Castello Tramontano (come da noi suggerito) sarete a 400 metri a piedi dal cuore del centro storico, Piazza Vittorio Veneto, punto di partenza ideale per esplorare Matera a piedi. Qui inizierete a conoscerla dalla sua parte più moderna, ma ugualmente d’effetto, osservando i suoi edifici storici (Palazzo dell’Annunziata in primis) ma basterà avvicinarsi alla terrazza del bellissimo “Belvedere Luigi Guerricchio” (detto anche “Dei tre archi”) per godere di una prima vista sul Sasso Barisano e sulle sue incredibili case scavate nella roccia. Sarà difficile venir via da qua. Tuttavia questo ancora non è niente.
Dalla Piazza, alle spalle del punto panoramico, noterete sicuramente uno scavo. Scendete i pochi gradini, sbalorditevi dinnanzi agli archi scavati interamente nella roccia e poi affacciatevi nuovamente dal fondo del corridoio. La vista è la stessa del “Belvedere Guerricchio” ma inspiegabilmente sembra del tutto differente. Questa è la magia di Matera. Ma per esplorare i Sassi di Matera (ed il Palombaro Lungo all’interno dello scavo) c’è ancora tempo. Tornate dunque in Piazza Vittorio Veneto e prendete per Via del Corso, una via alla moda tappezzata di negozi, bar e ristoranti, fino a raggiungere Via Ridola per percorrerla fino in fondo. Lungo questo breve percorso (500 metri) passerete dalla particolare Piazza San Francesco e incontrerete, uno dietro l’altro, la Chiesa del Purgatorio (la cui facciata in stile barocco adornata da decine di teschi è di grande impatto), il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” ed il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna (Palazzo Lanfranchi) entrambi facenti parte del Museo Nazionale di Matera e dei quali vi parleremo dettagliatamente più avanti. Ora però avvicinatevi al “Belvedere Piazzetta Pascoli” e tenetevi pronti.
Belvedere Piazzetta Pascoli, il nostro primo punto panoramico
Al lato di Palazzo Lanfranchi si trova Piazzetta Pascoli con tanto di terrazza affacciata sul vuoto. O almeno questo puo’ sembrare da lontano. Fate dunque un bel respiro ed affacciatevi dal belvedere omonimo. Una vista spettacolare sul Sasso Caveoso vi lascerà senza fiato. Questo è probabilmente uno dei luoghi più famosi di Matera nonché uno di quelli maggiormente presi d’assalto dai turisti. Adesso però basta ammirare lo spettacolo del Sasso Barisano e Caveoso da lontano; è giunto il momento di immergerci nella visita dei Sassi e Piazzetta Pascoli è esattamente il posto perfetto per iniziare. Basterà affiancare il belvedere ed iniziare a scendere lungo Calata Ridola. Da qua sta a voi perdervi con calma nei vicoli del Sasso Caveoso (magari aiutandovi con i segnali “Itinerario Turistico“) fino ad arrivare a quello Barisano. A tutto il resto ci penserà Matera.
Le Case Grotta, le abitazioni di un tempo
Camminando fra le vie, i vicoli e le calate che compongono il Sasso Caveoso e Barisano vi ritroverete spesso a passare davanti a delle Case Grotta che possono essere visitate pagando un biglietto di ingresso. Qui potrete vedere come gli abitanti vivevano, insieme agli animali, prima dell’esproprio, osservando in alcuni casi anche la mobilia originale con riproduzioni di oggetti di uso comune, ed ascoltare le storie di chi le abitò quando erano disagiate. Molte di queste sono semplici acchiappasoldi ma ce ne sono alcune che vale davvero la pena conoscere: la più autentica è senza dubbio la Casa Grotta di Vico Solitario (5€) ma vi consigliamo anche la Casa grotta del Casalnuovo (3€) e l’Antica Casa Grotta “Antica Matera” di Via Fiorentini (2€) al cui interno è possibile ammirare i rinomati “Sassi in Miniatura”.
Le botteghe storiche dell’antica Matera
Oltre alle Case Grotta, durante la vostra passeggiata, potrete fermarvi ad ammirare quelli che un tempo erano gli antichi forni di quartiere, i locali dove si frangeva l’olio ed una lunga serie di botteghe di artigiani. Noi siamo rimasti affascinati dalla storia di Massimo Casiello che, dopo aver lavorato nel campo dell’informatica, ha deciso di tornare nella sua Matera ed aprire un laboratorio per la lavorazione del legno. Il suo cavallo di battaglia sono i timbri in legno, vero e proprio souvenir di Matera, che lui intaglia a mano proprio come i suoi avi. Anche se la cosa più particolare di questi oggetti è la loro storia…
Un tempo questi timbri venivano usati dalle donne che portavano il proprio pane a cuocere nei forni di quartiere. Forni che logicamente venivano usati da tutte le famiglie residenti nei Sassi. Ogni signora aveva quindi il proprio timbro, che riportava le iniziali della famiglia accompagnate da simboli e segni di riconoscimento vari per rendere riconoscibile il proprio pane, così da non confonderlo con quello delle altre. Ma i timbri non venivano usati solo per questo: erano anche un pegno d’amore. I giovani, per chiedere la mano della propria amata, intagliavano pregevoli timbri, con le iniziali di entrambi, da portare in dono alla ragazza. Massimo ci ha raccontato il tutto con il sorriso in volto, regalandoci un interessante spaccato sulla storia di Matera e facendoci trovare il souvenir perfetto da riportare a casa con noi.
Le affascinanti Chiese Rupestri
Proseguendo nella vostra piacevolissima passeggiata vi imbatterete anche nelle celeberrime Chiese Rupestri di Matera. Mai sentite nominare? Le Chiese Rupestri sono edifici nati nel Medioevo e completamente scavati nella roccia che nel tempo hanno avuto diversi usi, passando da abitazioni o ricoveri per animali a luoghi sacri. La loro particolarità è quella di aver mantenuto nel tempo splendidi affreschi dipinti direttamente sulla pietra, lasciando così a Matera un’importante testimonianza benedettina, longobarda e bizantina.
Tra il centro città e quelle disseminate lungo le gravine se ne contano oltre 150, perciò sarà difficile perdervele, così come visitarle tutte. Noi abbiamo visitato due fra le più famose (e quindi particolari), la Chiesa di Santa Lucia alle Malve e la vicina Chiesa di Santa Maria di Idris, entrambe decorate da bellissimi affreschi su parete. Specialmente la Chiesa di Santa Maria di Idris è da pelle d’oca e riesce a colpire soprattutto dall’esterno essendo uno di quegli elementi che caratterizzano inequivocabilmente il paesaggio di Matera. L’edifico sacro sorge sulla rupe calcarea del Monterrone, che si erge al centro del Sasso Caveoso, e sulla cima risplende la sua croce, che essendo illuminata anche di notte la rende ben visibile e riconoscibile anche da lontano. Non perdetevi poi una visita, almeno dall’esterno, alla più grande Chiesa Rupestre di Matera, ovvero San Pietro Barisano. La sua meravigliosa vista dall’alto è per noi uno dei migliori punti panoramici del centro storico.
L’ingresso alle Chiese Rupestri più importanti ha un biglietto che puo’ variare a seconda delle vostre esigenze: 7€ per tre chiese, 6€ per due e 3,50€ per una soltanto. Riuscire a elencarvele tutte è sicuramente un’impresa, pertanto ci limitiamo a fornirvi la lista completa di Matera e dintorni e a segnalarvi la Cripta del Peccato Originale, da molti ribattezzata la “Cappella Sistina del rupestre“, situata in una grotta scavata nella gravina (10€ con prenotazione obbligatoria a questo link).
Il Duomo di Matera
Per adesso vi abbiamo parlato solamente del Sasso Caveoso e del Sasso Barisano ma è bene sapere che i due sono stati costruiti solamente dopo la Civita, il nucleo abitativo più antico di Matera posto su di un’altura tra il fiume Gravina e i due quartieri più famosi. Anche da qua non mancheranno paesaggi e attrazioni, ma vi abbiamo portato qui soprattutto per un motivo. Nel punto più alto dello sperone roccioso dove sorge la Civita si erge infatti la meravigliosa Piazza Duomo che ospita il non meno splendido Duomo di Matera. Stiamo parlando di un edificio in stile romanico pugliese, di un bianco accecante, caratterizzato dal rosone rappresentante la ruota della vita e dal campanile, alto ben 52 metri, che lo rendono il luogo sacro più iconico della città.
Il Duomo ha altre due caratteristiche che dobbiamo raccontarvi a tutti i costi. Come prima cosa dovete sapere che, oltre ad essere ammirati per la loro bellezza, il rosone ed il campanile servono anche come punto di riferimento per orientarsi in città. Durante la vostra esplorazione di Matera, infatti, se riuscite a scorgere il rosone del Duomo vorrà dire che vi trovate nel Sasso Barisano, quando invece non riuscite a vedere il rosone ma soltanto il campanile significherà che siete nel Sasso Caveoso. Un metodo che funziona al 100% ed è utilissimo per i turisti. La seconda cosa interessante da sapere è che noi lo abbiamo chiamato Duomo ma in realtà è conosciuto più con il nome di “Cattedrale di Matera”. Il suo nome completo è difatti “Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio” e i materani sono così devoti ai due Santi che conoscerete molti residenti di Matera con il nome di Bruna/o o Eustachio/a. Le storie del Sud che a noi fanno impazzire.
Il Palombaro Lungo, l’antica cisterna di Matera
Ma il centro di Matera non è solo Sassi e chiese. I suoi segreti scavati nella roccia e nascosti da sguardi indiscreti si sono preservati nel corso degli anni e sono stati riscoperti per caso. Un esempio lampante è il Palombaro Lungo, una cisterna ipogea, costruita a partire dal XVI secolo al di sotto di Piazza Vittorio Veneto, per la raccolta delle acque e poi abbandonata all’inizio del ‘900 in seguito alla costruzione di un nuovo Acquedotto. Nel 1991 fu riscoperta quasi per sbaglio e, vista la magnificenza del luogo, fu resa possibile la sua visita.
Si tratta di un’ambiente unico nel suo genere: un’enorme stanza alta 18 metri e larga 50, scavata nel tufo, capace di contenere fino a 5 milioni di litri. E tutto questo si sviluppa sotto la pavimentazione della piazza principale della città. I materani difatti potevano prelevare l’acqua della cisterna grazie ad un’apertura posta nella piazza, dalla quale facevano calare i propri secchi. Ad oggi la cisterna è stata parzialmente svuotata ed una serie di passerelle rende possibile passeggiare sul filo dell’acqua ma appena riscoperto, data la grande quantità d’acqua in esso contenuto, si dovette esplorarlo con barche e sommozzatori (forse da qua il nome “Palombaro”). Durante queste prime esplorazioni della cisterna sono stati ritrovati una gran quantità di oggetti di uso comune (soprattutto secchi) che per distrazione cadevano nel pozzo e che tutt’oggi hanno lasciato una testimonianza. Scendere da Piazza Vittorio Veneto, piena di vita, e ritrovarsi immersi in un luogo così particolare è una di quelle magie che solo Matera puo’ regalare.
Il falco grillaio, il volatile di Matera
Durante la vostra esplorazione della città cercate sempre di aguzzare la vista, perché tra i suoi cieli è presente un volatile che è avvistabile così facilmente solo da queste parti. Non per niente il falco grillaio, piccolo rapace dal piumaggio caratteristico, è il simbolo (nonché mascotte) di Matera. Così amato dagli abitanti che spesso vi capiterà di vedere sui tetti delle case del centro storico dei grandi nidi in legno costruiti appositamente per lui. Vederlo planare sopra i Sassi di Matera è pura poesia.
Il Parco della Murgia Materana
Di cose da vedere tra le vie che compongono il centro storico di Matera ce ne sono un’infinità e sarebbe impossibile descrivervele tutte. Noi vi abbiamo dato un assaggio delle migliori ma adesso vogliamo portarvi “lontani” dai Sassi. Questo perché chi visita Matera non puo’ assolutamente perdersi una visita al Parco della Murgia Materana (l’altopiano al di là del fiume Gravina) sia per ciò che cela al suo interno, che per le viste spettacolari che vi regalerà sulla città. Per raggiungerlo potete guidare circa 7 km fino al punto panoramico di Murgia Timone (il parcheggio si trova a circa 1 km dal punto panoramico), prendere parte ad un tour (Matera City Tour il migliore poiché ecologico) oppure, se preferite, raggiungerlo camminando tramite un bellissimo percorso (3h 30′ a/r compreso di soste) che partendo da Via Madonna delle Virtù passerà per un ponte tibetano, per immense grotte super panoramiche fino a risalire al vero e proprio Parco. Noi solo a sentire questa descrizione non abbiamo resistito e siamo partiti a piedi…
Raggiungere il Parco a piedi da Matera – Il ponte tibetano
Se anche voi volete godervi una piacevolissima passeggiata verso il Parco della Murgia Materana vi basterà percorrere Via Madonna delle Virtù fino a raggiungere il parcheggio. Lì vicino si trova il cartello che segnala l’inizio del percorso per il Parco della Murgia Materana e quindi l’inizio del vostro trekking. Inizierete a scendere rapidamente all’interno della gola (gravina) che vi porterà in pochi minuti vicino al rilassante scorrere del torrente (Gravina). Proprio qua, per attraversare il corso d’acqua, vi troverete di fronte al ponte tibetano. Questa passerella in legno, oltre a ondeggiare dolcemente, vi regalerà inediti scorci sui Sassi che nessun altro punto di Matera saprà darvi. Prendete il vostro tempo durante questo splendido tratto di percorso e quando sarete pronti, al di là del ponte vi aspetta una ripida salita che vi porterà fino all’altopiano di Murgia Timone (e al suo famoso punto panoramico). Per chi non se la sentisse di intraprendere la “dura” pendenza consigliamo comunque di raggiungere perlomeno il ponte tibetano e godersi la vista della città, dondolando immersi nella natura. Chi invece è pronto a salire deve sapere che ad aspettarlo troverà uno dei luoghi più belli della zona…
Raggiungere il Parco a piedi da Matera – Grotte panoramiche e Belvedere di Murgia Timone
Come avrete capito l’opzione migliore per esplorare il Parco della Murgia Materana è quella di salire a piedi dopo aver attraversato il ponte tibetano. La salita vi terrà impegnati per circa 50 minuti, ma molto di questo tempo lo passerete ad ammirare la meravigliosa vista di Matera e ad esplorare le caverne, le grotte e le chiese rupestri che incontrerete sul percorso. Sì, perché durante il tragitto potrete andare alla scoperta di anfratti scavati nella roccia e dentro di questi avrete ogni volta una differente, ma sempre splendida, vista sulla città. Questi panorami sono proprio quelli che più ci hanno stregato durante la nostra visita a Matera. All’interno di molte grotte sarà possibile riconoscere alcune pitture rupestri, dato che ci hanno abitato fin dal Paleolitico e dal Neolitico. In poche parole state camminando liberamente in un’area che contiene alcuni tra i più importanti siti archeologici d’Italia. Come se non bastasse, conclusa la salita e raggiunta la cima, sarete arrivati nella zona del Parco denominata Murgia Timone e più precisamente al suo omonimo Belvedere. Non vi resta che voltarvi e restare, nuovamente, a bocca aperta.
Cosa vedere nel Parco della Murgia Materana
Arrivati sull’altopiano della Murgia Materana (che sia a piedi o in auto) non vi resta che esplorare l’area. E di cose da vedere ce ne sono parecchie. Raggiungendo il “Centro Visite Jazzo Gattini” capirete subito in che parco incredibile siete capitati. Sparsi per il Parco si trovano infatti luoghi storici che vanno dalla moderna Masseria Radogna (attrezzata per la sosta dei camper), alle più antiche Chiese Rupestri fino ad arrivare a un vero e proprio villaggio Neolitico. Cercate poi di aguzzare la vista perché sarà facile avvistare i falchi grillai. Ma andiamo con ordine.
Il Centro Visite Jazzo Gattini
Quando decidiamo di visitare un posto nuovo (naturale o artificiale che sia) ci viene spontaneo rivolgerci da subito ad un centro d’informazione turistiche. E anche il Parco della Murgia Materana non fa eccezione. Perciò ci siamo incamminati dall’arrivo del trekking al Belvedere di Murgia Timone fino al “Centro Visite Jazzo Gattini” (1,7 km più in là) per scoprire, a malincuore, che la struttura era chiusa per ristrutturazione. Un duro colpo. Anche perché questo storico ovile del 1800, aperto tutti i giorni con orari diversi a seconda della stagione, ha al suo interno materiale fondamentale per esplorare i dintorni: oltre a mappe e informazioni qui si trovano infatti mostre fotografiche, proiezioni, biglietteria per le varie attrazioni del Parco, bar, artigianato e prodotti locali. Inoltre da qua partono anche le visite guidate (prenotabili in loco o per telefono allo 0835 332262, su WhatsApp al 388 8925407 oppure per e-mail a info@ceamatera.it). Se quindi noi abbiamo trovato chiuso vuol dire che qualcosa non torna…
Il Villaggio Trincerato di Murgia Timone
Nemmeno il tempo di pensarlo che scopriamo che il 90% delle attrazioni di Murgia Timone sono anch’esse in ristrutturazione fino alla primavera del 2022. Perciò, anche se tutto quello che leggerete da qua in poi lo abbiamo intravisto a malapena, facciamo finta che ci siamo stati lo stesso. Lasciato il “Centro Visite Jazzo Gattini” (trovato aperto) avrete quindi l’imbarazzo della scelta su cosa vedere per primo. Dato che siete arrivati fin qua sappiate che vicino al Centro si trova il fiore all’occhiello del Parco, ovvero il Villaggio Trincerato di Murgia Timone conosciuto ai più come “Villaggio Neolitico”. Visitando il villaggio si vedono ancora chiaramente i fossati scavati nella roccia che separavano la natura “selvaggia” dalle capanne in cui i nostri antenati vivevano. Ma il pezzo forte è la cosiddetta “Tomba dell’Età del Bronzo“, una tomba ipogea risalente ad almeno 5000 anni fa. Incredibile!
L’archeologo Domenico Ridola fu il primo a scoprire il Villaggio Trincerato risalente al Neolitico (dal 10.000 a.C. al 3500 a.C. circa) e per questa ed altre importantissime scoperte che fece sul territorio materano a lui è intitolato il Museo Archeologico Nazionale del quale vi andremo a parlare fra poco. Inutile dire che noi avremmo visitato con sommo piacere il villaggio, anche se avremmo avuto molta difficoltà a capire che davanti a noi si trovava la storia dell’umanità.
Le Chiese Rupestri di Murgia Timone
Neanche a dirlo anche le numerose Chiese Rupestri all’interno della Murgia Timone erano chiuse per ristrutturazione fino a primavera 2022 e quindi abbiamo dovuto guardarle da dietro delle sbarre chiuse a doppia mandata. E così vicino al Villaggio Neolitico ci siamo avvicinati alla Chiesa Rupestre di San Nicola all’Appia per poi affiancare la gravina nel ritorno al Belvedere iniziale ed incontrando così sulla strada tante altre grotte affrescate. C’è quella di San Falcone, di San Vito alla Murgia, di Sant’Agnese, della Madonna delle Tre Porte e della Madonna delle Croci, per non parlare delle altre che si trovano sparse per tutto il Parco della Murgia Materana. Infatti il Parco è così esteso che nei giorni normali (quando non ci sono ristrutturazioni) la lista delle cose da vedere potrebbe non esaurirsi mai. Proprio per questo, anche in questo caso, non possiamo descrivervi tutto ma possiamo lasciarvi una mappa di Murgia Timone (che trovate sopra) e rimandarvi alla pagina ufficiale del CEA (Centro di Educazione Ambientale) di Matera dove troverete qualsiasi informazione su questo magnifico territorio naturale. E noi non vediamo l’ora di tornarci. Magari dopo la primavera del 2022.
Un giro fra i musei di Matera
Adesso che vi siete innamorati dei Sassi e del Parco, nella lista delle cose da vedere a Matera non puo’ certo mancare una visita ai suoi musei. Pensate che in città ce ne sono circa 20, ma noi ve ne consigliamo 3 che a nostro parere sono i più caratteristici, tra cui i due famosi distaccamenti del Museo Nazionale di Matera: il Museo Archeologico ed il Museo di Arte Medievale e Moderna (per la lista completa e dettagliata vi rimandiamo alla pagina ufficiale dei musei di Matera). Dopo aver visto con i vostri occhi la bellezza di Matera è giunto il momento di scoprirne il passato.
Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola
Come promesso torniamo a parlarvi di Domenico Ridola, Senatore e archeologo per passione, al quale si devono scoperte e ritrovamenti fondamentali per la ricostruzione della storia di Matera. Il Museo Archeologico Nazionale, che prende il nome da Ridola stesso, fu aperto per suo volere nel 1911 e contiene molte delle sue collezioni che donò per farle conoscere a tutti gli appassionati. Questo museo archeologico è il più importante della Basilicata e al suo interno troverete 5 sale con opere disposte in ordine cronologico con reperti del Paleolitico, corredi funerari, statuette votive e bellissime ceramiche con i tipici vasi a figure rosse. Il tutto rinvenuto nei dintorni di Matera. Aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 20:00 ha un costo di 4€ oppure 7€ se si desidera visitare anche Palazzo Lanfranchi lì vicino. Il Museo Archeologico Nazionale è situato in pieno centro storico, in Via Ridola (ci tengono tanto a quest’uomo), e secondo noi è una tappa irrinunciabile durante la vostra visita di Matera.
Museo di Arte Medievale e Moderna – Palazzo Lanfranchi
Il giovane Museo di Arte Medievale e Moderna, inaugurato nel 2003, è stato allestito all’interno del seicentesco Palazzo Lanfranchi. Anch’esso aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 20:00 (4€ per l’intero o 7€ per entrambi musei) ed al suo interno troverete tre aree: una dedicata all’Arte Sacra, una al collezionismo ed una all’arte contemporanea. Non esattamente i nostri preferiti, ma il museo ha saputo sorprenderci. Anche perché all’interno di Palazzo Lanfranchi si trova un’opera in particolare che da sola vale il prezzo del biglietto: “Lucania 61“. Un dipinto di 18 x 3 metri realizzato da Carlo Levi per raccontare la Basilicata alla mostra tenutasi a Torino per celebrare il Centenario dell’Unità d’Italia. Avrete modo di ammirare l’opera in tutta la sua immensità, ma vi consigliamo di guardare anche il video che la spiega nel dettaglio, raccontando figura per figura chi sono i personaggi rappresentati nel dipinto. Matera deve molto a Carlo Levi e questo è un ottimo modo per ringraziarlo.
MUST – Matera Underground Stories and Traditions
Dopo aver conosciuto la storia antica, medievale e moderna di Matera resta soltanto da scoprire il suo recente passato. E per farlo non c’è niente di meglio che il MUST. Il “Matera Underground Stories and Traditions” è un museo che vi farà scoprire i segreti della Matera Sotterranea seguendo un percorso multimediale che vi accompagnerà all’interno di locali ipogei, mantenuti perfettamente, come un antico frantoio, un giardino sotterraneo, una conceria ed un rifugio antiaereo. L’edificio, interamente scavato nella roccia e situato in Via San Biagio 15, è aperto dal martedì al venerdì con orario 10:00 – 13:00 e 16:00 – 19:00, mentre il sabato e la domenica dalle 09:30 alle 19:30 (biglietto intero 7€).
I migliori punti panoramici di Matera
Ogni angolo di Matera sembra sia stato pensato per dar vita ad un bellissimo punto panoramico. Non si riesce a camminare tra i suoi Sassi per più di due minuti senza fermarsi ad ammirare il panorama. Ma tra questi ci sono alcuni luoghi che più di altri permettono di ammirare questa bellezza in tutto il suo splendore. Molti ve li abbiamo già mostrati portandovi a spasso fra i tre quartieri (Caveoso, Barisano e Civita) ed il Parco della Murgia Materana ma in questo capitolo ve li riassumeremo con tanto di aggiunte inedite. Quando visitare questi punti panoramici? Sempre! La bellezza qui non prende pause e al calare della notte la magia prende il posto della realtà, trasformando Matera in un presepe di pietra.
Belvedere Luigi Guerricchio, detto anche “I Tre Archi”
È proprio dal Belvedere Luigi Guerricchio che, tanti capitoli fa, abbiamo iniziato il nostro viaggio a Matera. Per chi se lo fosse perso, questo punto panoramico, che si affaccia sul Sasso Barisano, si raggiunge dalla piazza principale Vittorio Veneto ed è senz’altro uno dei più particolari all’interno del centro storico. Le numerose case di pietra si perdono a vista d’occhio fino ad arrivare al punto più lontano, il Duomo di Matera, che svetta più alto di tutti proprio di fronte a voi.
Belvedere Piazzetta Pascoli
Anche al Belvedere Piazzetta Pascoli vi avevamo già portato ma è impossibile non menzionarlo ancora una volta. Del resto è sicuramente uno dei punti panoramici più amati (ed affollati) del centro storico. Chiunque visiti Matera passerà di qui più e più volte, richiamato dall’irresistibile bellezza della vista sui Sassi. Sarà difficile credere che tutto ciò sia vero.
Chiese di San Pietro Caveoso e Barisano
Tra le infinite chiese dei Sassi di Matera ne esistono due dedicate a San Pietro e da entrambe si puo’ godere di meravigliose viste, tra di loro molto differenti. Dirigendovi verso il punto più basso di Matera troverete infatti l’imponente Chiesa di San Pietro Caveoso e al lato del suo ingresso principale un piccolo balconcino al di sotto di un arco aspetta solo che vi affacciate. Non una delle viste più spettacolari di Matera, ma la città dal basso affacciata sulla gravina con così tanti particolari in rilievo non l’avevate ancora vista.
Ma la vista più bella delle due chiese, secondo noi, è quella che si ha 1 km più in là, nella piazzetta di Vicolo Santa Cesarea che sovrasta la Chiesa di San Pietro Barisano. Stesso nome, diverso quartiere, panorami completamente opposti. Matera sei stupenda!
Belvedere Emilio Colombo
Se la vista di Vicolo Santa Cesarea vi fosse piaciuta particolarmente vi suggeriamo di fare un ultimo sforzo e raggiungere Via D’Addozzio nei pressi del Convento di Sant’Agostino. Impossibile non notare un piccolo parapetto in ferro che si affaccia nel vuoto. Da queste parti questo tipo di struttura è sinonimo di panorama mozzafiato ma voi potete pure chiamarlo Belvedere Emilio Colombo. Al resto, come sempre, ci pensa Matera.
Belvedere di Murgia Timone
Raggiungetelo a piedi, in auto o con un tour, ma raggiungetelo. Da nessun angolo della città potrete avere una visione d’insieme come quella che ammirerete da qua. E se la vista dal Belvedere di Murgia Timone merita un 10, quella che potrete godervi dalle grotte sottostanti è inclassificabile. Matera incorniciata dalle grotte è pura, fortissima, emozione. Venite al tramonto e, man mano che il sole scende ed il cielo passa dal rosa al viola, una dopo l’altra migliaia di luci si accenderanno ad illuminare le case, i balconi e le chiese dei Sassi, fino a che non arriverà la notte e tutto diventerà pura magia.
Chiesa Rupestre della Madonna delle Vergini
Lo stesso vale per la terrazza naturale su Matera che troverete nella Murgecchia, sempre all’interno del Parco della Murgia Materana. Potete raggiungerlo facilmente solo in auto, cercando nel navigatore la Chiesa Rupestre della Madonna delle Vergini, e la vista non ha niente da invidiare al quella più famosa di Murgia Timone. Questo punto panoramico però è molto più intimo e anche noi lo abbiamo scoperto quasi per sbaglio. Uno di quegli errori che ti riempiono il cuore di gioia. La Chiesa Rupestre (ma guarda un po’) era chiusa ma le grotte da esplorare e Matera in lontananza ci hanno fatto subito dimenticare di questo e di tanti altri problemi.
Terrazze panoramiche dei locali
Oltre a tutte queste incredibili viste fruibili gratuitamente anche tantissimi locali di Matera dispongono di bellissime terrazze panoramiche per ammirare la città in tutto il suo splendore e, se fortunati, in quasi totale intimità. In bassa stagione è molto più facile che questo succeda cosicché una sera ci siamo goduti un aperitivo al tramonto dalla terrazza del Caffé Lanfranchi (Via Ridola 43) ed il giorno dopo una cena economica sul balcone della pizzeria 5 Lire (Via Ridola 37). Inutile dirvi lo spettacolo che ci si è parato davanti. Va comunque detto che nei locali dei Sassi di Matera si cade quasi sempre bene: anche se sprovvisti di belvedere molto probabilmente sono scavati nella roccia, creando così ambienti molto speciali.
Vista dal Rione Casalnuovo
Lo abbiamo lasciato per ultimo ma non di certo per importanza. Vi stiamo per svelare il nostro punto panoramico preferito di tutta Matera. Nel nostro pellegrinare nel Sasso Caveoso siamo arrivati fino al Rione Casalnuovo, vicino il Convicinio di Sant’Antonio. È bastato inoltrarsi tra i suoi vicoli per ritrovarci di fronte una vista indimenticabile dei Sassi, del torrente Gravina, del ponte tibetano e del Parco della Murgia Materana. Non potevamo finire in miglior modo, guardare per credere…
Visitare Matera con un Tour guidato
Forse vi abbiamo dato così tante informazioni in questo articolo che sarà difficile ricordarvele tutte. Perciò, durante la vostra visita a Matera, vi consigliamo vivamente un tour tra i Sassi con delle guide locali. Così facendo sarete accompagnati nei luoghi più belli e iconici del centro storico, ascoltando storie e fatti della città raccontati da persone che li hanno vissuti o ricevuti in eredità dalle proprie famiglie. Sentire gli aneddoti e scoprirne i segreti è il miglior modo per iniziare ad amarla. Noi ci siamo affidati al tour di Civitatis che al prezzo di 15 € è riuscito a stregarci per due ore e mezza mostrandoci e raccontandoci la vera Matera. Da lì in poi, passeggiando in solitaria, ci sembrava di aver da sempre vissuto nei suoi Sassi.
Vivere Matera di notte
Lo abbiamo detto più e più volte: trascorrere più giorni a Matera ne vale davvero la pena! Uscire la notte e camminare fra i Sassi Caveoso e Barisano è un’emozione straordinaria. Ammirando la città con il calare delle tenebre sembrerà di essere in un luogo del tutto nuovo. Bar, ristoranti, osterie e locali notturni la rendono una cittadina piacevolmente vivace ed in particolare Piazza Vittorio Veneto, Via delle Beccherie, Via del Corso e Via Ridola saranno animate da un frenetico via vai di persone attratte dai locali e dai negozi. Dopo aver esplorato la parte più vivace però immergetevi nei vicoli, ripercorrete le strade che avete ammirato di giorno, lasciatevi guidare solo dai vostri occhi e godetevi il silenzio e la quiete che rendono Matera ancora più bella. Lontani dalla calca, seduti ad ammirarla a tu per tu, l’abbiamo sentita anche un po’ nostra e ci siamo ricordati di quanto siamo fortunati a vivere in un Paese che ci regala tutte queste bellezze. Matera ha mille facce e solo conoscendole tutte potrete stabilire quale sia quella che più preferite.
Cosa vedere fuori dal centro storico di Matera
E così il nostro splendido viaggio tra i Sassi di Matera giunge a conclusione. Ma se vi dicessimo che abbiamo alcuni validi consigli anche su attrazioni imperdibili che sono al fuori del centro storico?
Il Castello Tramontano
La prima di queste, a 500 metri da Via Ridola, è il Castello Tramontano, dal nome del Conte che nel 1501 ne ordinò la costruzione. Tramontano era un despota che attirò l’odio e l’ira dei suoi cittadini, tanto che questi ultimi decisero di tessergli un’imboscata nel corso della quale il Conte perse la vita. Dopo la sua morte i lavori per la costruzione si interruppero e non videro mai la conclusione. Tutt’oggi il castello non versa in condizioni ottimali e gli interni non sono visitabili (tranne in particolari occasioni come durante le giornate del FAI) ma anche osservando i suoi torrioni dall’esterno capirete ugualmente la sua possenza.
Parco scultura La Palomba
Uno dei posti nei dintorni di Matera che ci ha sorpreso piacevolmente è un luogo che in pochi conoscono. A circa 4 km dai Sassi di Matera si trova infatti un’ex-cava di tufo che, grazie allo scultore Antonio Paradiso, è stata trasformata in un bellissimo ed enorme parco ricco di installazioni contemporanee. Una più bella dell’altra. Questo è il Parco Scultura La Palomba dove troverete una mostra d’arte permanente, costituita dalle sculture di Paradiso, ed arricchita da collezioni temporanee e collettive. Vi servirà un mezzo proprio per arrivarci ma il parco è gratuito e aperto tutto l’anno e riuscirà senz’altro a sorprendere anche voi.
Il Villaggio Saraceno
Se siete amanti del rupestre i dintorni di Matera sapranno sicuramente soddisfarvi. Tra la città dei Sassi e Montescaglioso avrete l’imbarazzo della scelta. Noi tra tutte queste vi consigliamo il Villaggio Saraceno situato all’interno del Parco della Murgia Materana a circa 8 km a Sud di Matera e a 5 km da Montescaglioso. Si tratta di uno spettacolare complesso rupestre che conta più di 70 grotte scavate, di cui due edifici sacri facilmente accessibili (Santa Maria di Vitisciuolo e la Cripta di Vitisciuolo), e che rappresenta una perfetta testimonianza di come fossero le case grotta dei Sassi di Matera alla loro prima edificazione.
Si suppone che il villaggio sia chiamato così poiché l’area fosse dapprima di proprietà della nobile famiglia Saraceno (e non perché qua vivevano i saraceni) e ad oggi questa è passata ai Lamacchia, per cui è tuttora di proprietà privata. Per visitare il complesso rupestre è quindi obbligatorio chiedere il permesso ai gentili proprietari (320 6450950, 327 6192708 o villaggiosaraceno@gmail.com) e, facoltativamente, richiedere una guida escursionista poiché il sentiero è poco visibile. Per come arrivare al Villaggio Saraceno o per altre informazioni date un’occhiata al sito ufficiale o contattate direttamente i proprietari.
Matera, uno dei centri storici più belli al mondo
Una città sotterranea ha sempre il suo fascino, ma fascino e bellezza non sempre sono la stessa cosa. Nel nostro On the Road in Australia ci era capitato di esplorare la città sotterranea di Coober Pedy, ma l’aggettivo “bello” non è proprio quello che ci viene in mente quando pensiamo a lei. Con Matera invece è stato amore a prima vista e ogni sua parte sembrava sempre più incantevole di quella precedente. Abbiamo fatto il pieno di bellezza e gentilezza, ascoltando le storie di chi è vissuto nelle grotte e, credendo in Matera, ha potuto avere la sua rivincita. Siamo ripartiti con il cuore in subbuglio, rendendoci conto che Matera è anche uno splendido sinonimo di “rivalsa”: spesso infatti basta credere nelle proprie capacità per ritrovare l’orgoglio che sembrava esserci negato. Noi non sappiamo cosa ne sarà del nostro futuro ma di una cosa siamo certi: torneremo a Matera per vederla ancora ed ancora più bella!
Meravigliosa Matera!!! Non ci sono parole che possano esprimere ciò che ho provato a rivedere questo luogo magico,visitato in fretta nel 2013….tornerò con calma x riscoprire ciò che il cuore detta!!!
Hai proprio ragione Maria Luisa, Matera è un piacere sia per gli occhi che per il cuore! Ti auguriamo di tornarci il prima possibile, innamorandoti di lei come se fosse la prima volta.