Decidere le tappe di un viaggio in Tasmania non è cosa facile. Sono talmente tante le cose da vedere e le avventure nelle quali dilettarsi che si potrebbero pianificare mille viaggi diversi, ognuno più bello dell’altro. E di escursioni mozzafiato in quest’isola straordinaria ve ne abbiamo già raccontate tante: dall’immersione a tu per tu con la natura lungo l’Overland Track in 7 giorni, fino alla scoperta del Nord della Tasmania, dove si respira l’aria più pura al mondo. In questo articolo, pertanto, ci limiteremo a fornirvi un itinerario per esplorare la costa Est della Tasmania, partendo dalla capitale, Hobart, fino ad arrivare alla leggendaria Bay of Fires, la “Baia dei Fuochi”. Un itinerario (non solo) costiero per conoscere l’essenza di uno Stato che contiene in sé una ricchezza ed una diversità che non troverete altrove in Australia.
Perché visitare la costa Est della Tasmania?
Ogni anno migliaia di visitatori si spingono fino a quest’isola remota per esplorarne la bellezza incontaminata. La costa Est della Tasmania è la più visitata, non solo perché è la più facile da raggiungere, ma anche (e soprattutto) per la concentrazione di luoghi unici al Mondo in un tratto che non supera i 300 km. Spostarsi fra un punto e l’altro non solo è estremamente facile, dato che i collegamenti non mancano, ma anche molto appagante. La Tasman Highway (“A3”) vi condurrà fra le principali attrazioni senza costringervi ad utilizzare una 4×4. Attraverserete paesaggi che cambiano continuamente e potrete godervi avvistamenti di animali tanto unici quanto rari, come il wallaby albino ed il diavolo della Tasmania. Al contrario del resto d’Australia (dove in alcuni casi si guida per ore senza incontrare niente e nessuno) qui ad ogni curva troverete una sorpresa ad attendervi. Per questi, e per tanti altri motivi, la risposta a “Perché visitare la costa Est della Tasmania?” potrebbe semplicemente essere “Perché è bellissima!”.
Organizzare un Road Trip nella costa Est della Tasmania
Con tutte queste rarità da scoprire chi sta più nella pelle? Ed allora, prima di portarvi a conoscerle una ad una, ci limiteremo a darvi qualche piccola indicazione per organizzare il vostro itinerario. Come vi spiegavamo nel dettaglio nel nostro articolo su come organizzare un viaggio in Tasmania, quest’isola puo’ essere raggiunta via mare (arrivando a Devonport) oppure volando nella sua capitale. L’itinerario che vi proponiamo parte proprio da Hobart per condurvi in un’esplorazione da Sud verso Nord della costa e delle sue isole. Il tempo minimo che vi suggeriamo è di 15 giorni, mentre per muovervi vi suggeriamo di utilizzare un mezzo proprio (acquistato o noleggiato che sia) così che possiate fermarvi quando, come e per quanto tempo vorrete. Per il resto sta al vostro “istinto di viaggiatore” prendere le decisioni ma se possiamo darvi una mano leggetevi anche “Come prepararsi per un On the Road in Australia“. Fatto cio’ sarete pronti per i prossimi paragrafi…
15 giorni nella costa Est della Tasmania – Itinerario in breve con mappa
Eccole qua le tappe che abbiamo pensato e provato per voi:
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- Dal 1° al 3° giorno – Hobart
- Dal 4° al 5° giorno – Bruny Island
- Dal 6° al 7° giorno – Tasman Peninsula
- Dall’8° al 10° giorno – Maria Island National Park
- Dall’11° al 12° giorno – Freycinet
- Dal 13° al 14° giorno – Bay of Fires
- 15° giorno – Rientro ad Hobart
Nel caso aveste più tempo a disposizione potreste proseguire da Bay of Fires per esplorare il Nord della Tasmania. Visiterete così i campi di lavanda della “Bridestowe Estate”, la particolare cittadina di Launceston ed i pinguini nani di Burnie, fino ad arrivare al The Nut, la caratteristica montagna che domina il centro di Stanley. Potreste poi addentrarvi verso il cuore dell’isola, dominato da alte montagne (in termini australiani), fra le quali spicca la splendida Cradle Mountain, e concludere poi il vostro viaggio rientrando verso Hobart. In questo articolo concentriamoci però solo sulla costa Est della Tasmania (troppe bellezze tutte insieme possono far girare la testa); andiamo perciò a vedere nel dettaglio le tappe di questo incredibile viaggio.
Hobart, l’effervescente capitale della Tasmania
Il miglior modo per iniziare la vostra esplorazione della costa Est della Tasmania è quello di raggiungere e trascorrere alcuni giorni nella capitale, Hobart. Questa cittadina è ricca di fermento culturale e potrete abbinare le visite ai suoi musei con passeggiate alla scoperta della sua natura. I suoi quartieri sono un insieme eterogeneo di diverse anime che rappresentano vari momenti della storia della città. Non perdetevi il vittoriano Battery Point, ricco di storia e piccole botteghe di artigiani. Immergetevi nel brulichio mondano di Salamanca Place, animato dall’omonimo mercato cittadino e centro culturale per eccellenza della città. Concedetevi una rilassante passeggiata, ed una pausa per rifocillarvi, presso il rinnovato porto di Sullivans Cove prima di inoltrarvi nel CBD (Central Business District) alla scoperta dei musei più convenzionali (fra i quali da non perdere assolutamente il Tasmanian Museum and Art Gallery, il Mawson’s Hut Replica Museum e la State Library).
Ma il fiore all’occhiello lo troverete lontano dal centro e non potrete dire di aver visitato la città senza aver messo piede al MONA (Museum of Old and New Art), il museo più discusso dell’intero Continente. Dopo tanta arte non vi resta che rilassarvi nel verde cittadino. Passate dall’ex-zoo Beumaris e raggiungete il bellissimo Royal Tasmanian Botanical Garden con piante provenienti addirittura dall’Antartide. Infine salutate la città dall’alto godendovi un tramonto dal punto panoramico del Mount Wellington. Se alla fine dei tre giorni sarete riusciti a vedere tutto ciò avrete già un’ottima conoscenza della Tasmania: della sua storia, delle sue piante e dei suoi animali. Ora non vi resta che scoprire il tutto con i vostri occhi! L’itinerario della costa Est non poteva iniziare in miglior modo.
Per conoscere tutto il meglio di Hobart dovete per forza leggere il nostro articolo!
Bruny Island, un’isola piena di sorprese
Nella lista di “Storia, piante e animali da conoscere assolutamente in Tasmania” troviamo sicuramente l’avvistamento del raro Wallaby Albino, che ha scelto come habitat prediletto la bella Bruny Island. Pertanto scusate, ma prima di proseguire verso Nord da Hobart, dobbiamo fare una breve deviazione verso Sud. A soli 30 minuti dalla capitale, raggiunta la piccola Kettering, potrete infatti imbarcarvi per raggiungere e godervi l’isola (a questo link trovate l’orario dei traghetti). Il bello è che Bruny Island non è solo un’isola “safari“; qui potrete dedicarvi alla degustazione di prodotti locali, ammirare il paesaggio da uno dei punti panoramici più belli d’Australia (il celebre “The Neck Lookout“) o dedicarvi a piacevoli trekking in percorsi a picco sull’oceano. Quello che abbiamo preferito è stato il “Flauted Cape“, un percorso ad anello della lunghezza complessiva di circa 6 km. Questo trekking non solo vi offrirà caratteristici scorci ma anche, e soprattutto, la possibilità di avvistare la star del luogo: il Wallaby Albino.
Se poi non doveste riuscire ad incontrarlo non demordete, l’isola è ricca di altri luoghi in cui poterli incontrare (e nel nostro articolo “Bruny Island, alla ricerca del raro wallaby albino” abbiamo stilato una lista completa). Ma, detto sinceramente, anche se non raggiungerete lo scopo principale della vostra visita avrete comunque l’imbarazzo della scelta su come occupare il restante tempo sull’isola. Per esempio potreste godervi la bellezza del South Bruny National Park, la vista dal faro ed il piccolo museo, dedicarvi ad una giornata di mare tuffandovi nelle acque di Adventure Bay o Cloudy Bay, percorrere uno dei trekking dell’isola oppure sbizzarrirvi con le degustazioni di formaggio, miele, whisky, vino e cioccolata. Mentre voi pianificate il vostro viaggio a Bruny Island noi proseguiamo verso Nord, per un luogo pieno di natura, storia e meraviglie…
Tasman Peninsula, tra storia e natura
Superata nuovamente Hobart e percorsi 180 km totali ecco che arriviamo nella Tasman Peninsula, luogo celebre per la sua straordinaria natura e perché rappresenta una pagina importante della storia australiana. Non scordatevi mai che l’Australia moderna nasce come una delle più terribili colonie penali al Mondo e chi, meglio di una delle più grandi e crudeli penisole carcerarie, puo’ svelarne questo aspetto?
Nella Tasman Peninsula ogni luogo è legato ad un ricordo del passato. Potrete esplorarla seguendo le tracce di questa storia dolorosa e violenta, partendo dalla sottile striscia di terra dell’Eaglehawk Neck, un tempo sorvegliata da cani feroci, fino a raggiungere la celebre Port Arthur, che tutt’oggi conserva i resti (mal mantenuti) delle vecchia colonia penale. Se quest’ultima vi sembra eccessivamente costosa (il biglietto di ingresso è di 40AU$ a persona) spingetevi fino al “Coal Mine Historic Site“, gratuito ma altrettanto interessante.
Se poi, come noi, amate fare trekking, la Tasman Peninsula saprà davvero sorprendervi. Innanzitutto, con tempo (e soldi) a disposizione, qui potrete dilettarvi in uno dei più famosi percorsi di più giorni d’Australia, il celebre “Three Capes Track”, che tocca i promontori di Cape Raoul, Cape Pillar e Cape Huay. Se (giustamente) non volete spendere i 495AU$ richiesti potrete percorrere tratti del percorso, in giornata, a costo zero. Impossibile non consigliarvi di raggiungerne almeno uno.
Restate poi incantati ad ammirare l’unicità del “Tessellated Pavement” o l’effetto della marea nell’incantevole Dunalley Beach. Spingetevi fino alla “Doo Town” e, dopo quattro risate, superatela per raggiungere altre tre meraviglie naturali: il “Blowhole“, il “Tasman Arch” e la “Devil’s Kitchen“. Ma questa penisola ha ancora tanto da offrire. Non per niente le abbiamo dedicato un intero, dettagliatissimo, articolo: “Itinerario nella Tasman Peninsula, tra storia e natura”.
Maria Island, un’isola che vi farà innamorare
Se esiste un luogo che rappresenta l’anima della costa Est della Tasmania questo è sicuramente Maria Island. Un’isola così incantevole che ci ha rapito il cuore. Qui troverete l’essenza di questo viaggio: natura incontaminata, bellezze mozzafiato, testimonianze storiche e possibilità di avvistare animali unici nel loro genere (primo fra tutti il celebre diavolo della Tasmania, seguito da wombat, oche tasmane, wallaby, pademelon, kookaburra e tanti altri).
Imbarcatevi a Triabunna, assicuratevi di aver prenotato un alloggio per trascorrere almeno una notte (meglio due…anzi facciamo tre) sull’isola e preparatevi a vivere un sogno ad occhi aperti. A Maria Island non circolano auto, quindi il miglior modo per esplorarla a fondo è noleggiare una bici. Sulla vostra due ruote potrete raggiungere e percorrere parte dei percorsi più belli. Fra i trekking più emozionanti vi segnaliamo il più celebre dell’isola, il “Bishop and Clerk“, ma se volete distinguervi dalla massa non potete non raggiungere la cima del Mount Maria, attraverso un percorso meno battuto, ma non meno soddisfacente. La vista che vi attende sulla cima di quest’ultimo è semplicemente spettacolare.
Senza allontanarvi troppo dal centro potrete ammirare fantastiche creazioni di Madre Natura: la scogliera del Fossil Cliff, ma anche e, soprattutto, le mille sfumature rosso fuoco del Painted Cliff. Non mancate di raggiungerli al calare del sole, non solo perché entrambi danno il meglio di sé in questo magico momento della giornata, ma anche perché il primo è luogo prediletto dei notturni “diavoletti” che con il buio iniziano la loro giornata. Per i più organizzati consigliamo di cuore anche una visita alla parte Sud dell’isola, dove troverete nient’altro che natura mai intaccata dall’uomo.
Nel centro “abitato” di Darlington, dove si concentrano le due tipologie di alloggi dei visitatori, troverete le testimonianze del passato dell’isola, anch’essa un tempo crudele colonia penale, oggi trasformatasi in Paradiso per i suoi visitatori. Un tempo chi la abitava sognava di evadere, voi sognerete solo di non lasciarla mai…
Oppure leggete il nostro articolo su Maria Island per innamorarvene perdutamente!
La Penisola di Freycinet e le sue indimenticabili spiagge
Con il cuore infranto dopo aver abbandonato Maria Island penserete di essere inconsolabili. Niente di più sbagliato. A poco più di un’ora di distanza a Nord potrete infatti rincuorarvi con un tuffo in alcune delle spiagge più belle della Tasmania e dell’Australia in generale. Il perché di questa affermazione? Ve lo spieghiamo subito!
La Penisola di Freycinet è, logicamente, circondata su tre lati dall’oceano, mentre la sottile striscia di terra rimanente è perlopiù occupata da montagne. Tra queste spiccano le cinque Hazards Mountain, imponenti cime di granito che ne colorano il paesaggio rendendolo quasi surreale. Ed è proprio questa collocazione privilegiata che ha dato vita a scenari da favola dove vi potrete imbattere in alcuni dei lidi più celebri del Paese. Honeymoon Bay e Wineglass Bay di romantico non hanno solo il nome. Un tuffo al tramonto e penserete di essere improvvisamente approdati su una remota isola del Pacifico.
Tutto questo relax e romanticismo vi hanno già stufato? Abbiamo la risposta anche per voi: il “Freycinet Peninsula Circuit“. Un anello di circa 40 km da percorrere in uno o più giorni che tocca tutte le meraviglie del Freycinet National Park. Un mix di spiagge bellissime, cime da scalare e flora e fauna da scoprire. Se poi avete ancora qualche energia avventuratevi fino alla cima del Mount Amos, un percorso impegnativo, ma estremamente appagante, che vi regalerà scenari mozzafiato a 360° sull’intera penisola.
Nel nostro articolo trovi tutto quello che d’imperdibile ha da offrire Freycinet
Bicheno non è solo surf
Proseguite ancora verso Nord, sempre lungo la costa Est, e poco dopo aver lasciato la Penisola di Freycinet vi imbatterete nella piccola Bicheno, conosciuta come “La Regina del surf tasmano“. Che siate amanti dello sport nazionale, o meno, Bicheno merita comunque una breve visita dato che le onde non sono il suo unico pregio. Qua potrete ammirare la potenza dell’oceano che crea un imponente “Blowhole” (un getto di acqua altissimo, simile a quello delle balene) oppure, ancora più particolare, raggiungere la piccola “Mont Saint-Michel” locale, ovvero Diamond Island.
Con la bassa marea, infatti, è possibile raggiungere questa “falsa isola” con una breve passeggiata dalla spiaggia. La sottile striscia che lo separa dalla terraferma scompare velocemente con l’aumentare della marea regalando un’esperienza unica, per pochi fortunati (quindi non fatevi cogliere impreparati controllando su questo sito). Diamond Island è il luogo perfetto anche per un po’ di snorkeling o per attendere il tramonto in attesa che gli abitanti della piccola colonia di pinguini si facciano vedere. Così tante cose da fare che i surfisti, noi, ci siamo anche dimenticati di guardarli.
South Sister, una vista su tutta la Tasmania
Siamo pronti per condurvi fino all’ultima tappa del nostro itinerario lungo la costa Est della Tasmania, la leggendaria Bay of Fires. Prima però c’è un altro luogo che vogliamo farvi conoscere, solo e soltanto però se state viaggiando con una 4×4. Il luogo in questione è il “South Sister Summit Lookout“, situato 45 km a Nord di Bicheno e 20 km all’interno dall’oceano. Una deviazione che varrà sicuramente la pena. Non solo perché vi aspetta una vera e propria, nonché tortuosa, strada di montagna (solitamente grande assente nei paesaggi australiani), ma più che altro poiché arrivati al parcheggio (occhio alla strada tutta buche) vi aspetterà una breve ma intensa salita a piedi che vi condurrà a questo punto panoramico incredibile. Dalla cima del South Sister potrete abbracciare con lo sguardo tutte le vallate, colline e foreste circostanti, fino ad arrivare alla costa. Un solo sguardo per capire quanto quest’isola sia differente dall’enorme Australia.
Bay of Fires ed i suoi incredibili colori
Vedendo le rocce rosso fuoco della Bay of Fires (la vera attrazione del luogo) il primo pensiero è che quest’ultima prenda il nome proprio dal loro colore. Invece lo deve ai primi esploratori che, navigando al largo della costa, rimasero impressionati dalla grande quantità di fuochi che gli aborigeni, abitanti primordiali dell’isola, erano soliti accendere per illuminare la notte. Ma la cosa più bella della “Baia dei Fuochi” sta proprio nell’insieme: spiagge bianchissime, oceano turchese, verdi foreste e rocce arancioni. Sarà nuovamente come camminare dentro ad un quadro a cielo aperto.
Passate la notte in uno dei tanti campeggi gratuiti a due passi dalle incantevoli spiagge del luogo, dirigetevi verso la Skeleton Bay Reserve e scoprite (ed amate) ciascuna spiaggia all’interno del “Bay of Fire Conservation Area” per poi finire il vostro incredibile percorso al “The Gardens“, il luogo più particolare e fotografato di questo luogo. Rosso fuoco, ma anche rosso passione.
L’itinerario (non) finisce qua…
Crediamo proprio che Bay of Fires sia il luogo perfetto per mettere la parola “Fine” a questo splendido itinerario di 15 giorni della costa Est della Tasmania. Da qui non vi resterà che tornare al punto di partenza, ricordando durante il tragitto ognuna delle meraviglie che avete vissuto…oppure proseguire verso Nord e scoprirne di nuove. Come per esempio le Saint Columba Falls e le Ralph Falls (vicine tra loro), oppure Launceston, Burney, Stanley, Cradle Mountain, Hartz Mountain e tutti i luoghi che vi abbiamo fatto conoscere nel nostro articolo su “Come organizzare un viaggio in Tasmania”. Nessuna strada qua vi porterà a Roma, ma ovunque vi conduca siamo certi che, come noi, la ringrazierete di cuore.