L’Overland Track è considerato uno dei trekking più belli della Tasmania e dell’Australia in generale. Essendoci trasferiti in questo piccolo angolo di paradiso chiamato Tasmania per lavorare in Farm, non potevamo dunque farci sfuggire l’occasione di percorrerlo. Si tratta di un percorso di 65 km nel cuore del “Cradle Mountain – Lake St Clair National Park“, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La partenza si trova nelle vicinanze della cima che dà il nome al Parco, mentre l’arrivo sulle sponde del lago. Per percorrerlo ci sono tanti modi. Si puo’ decidere di farlo di fretta, raggiungendo il traguardo il più velocemente possibile oppure, al contrario, si puo’ camminare con lentezza esplorandolo con calma e godendosi le sue bellezze più nascoste. Secondo noi, però, essere nel cuore della Tasmania e camminare fra le sue vette più alte non puo’ ridursi ad un semplice spostamento da un punto A ad un punto B ed è così che abbiamo preferito percorrere l’Overland Track in 7 giorni. Abbiamo assaporato il cammino senza fretta e, soprattutto, abbiamo provato ad intraprendere quanti più percorsi laterali possibili, per noi la parte più bella del trekking. Ed adesso siamo qua per raccontarvi questa nostra avventura.
Quanti giorni servono per percorrere l’Overland Track?
Il percorso principale (da Ronnie Creek a Narcissus Hut) prevede 65 km, lungo un sentiero facilmente percorribile, che non presenta particolari difficoltà. Quello che abbiamo imparato percorrendolo è che la parte più bella però è disseminata lungo i suoi tanti percorsi laterali, che faranno arrivare il conto a ben 125 km. Un camminatore veloce, tralasciandoli, potrebbe portare a termine il percorso in 3-4 giorni, ma sappiate che questa non è una gara. Prendetevi quindi il vostro tempo, la vostra libertà, e fatevi guidare dal corso degli eventi. Per noi, che ci consideriamo abbastanza preparati e veloci, seppur con uno zaino da quasi 20 kg sulle spalle, una settimana è stato il tempo giusto per completare 115 km. Probabilmente, se avessimo trovato un tempo migliore (anziché 6 giorni di pioggia su 7), saremmo rimasti sul percorso anche per 8-9 giorni. Ma si sa, non possiamo cambiare la natura, perciò abbiamo fatto di tutto per goderci il cammino anche in condizioni avverse. Non siamo stati felicissimi di prendere l’acqua tutti i giorni, ma abbiamo cercato in tutti i modi di trovare dei lati positivi in ciascun giorno. E l’Overland Track di cose positive ne ha molte…
Prepararsi per l’Overland Track
L’Overland è un trekking molto rinomato in Australia, ma percorrerlo richiede lo stesso una certa preparazione, sia fisica che burocratica. Per questo abbiamo fatto un articolo completo dove vi abbiamo dato tutte le indicazioni su come prenotarlo, come raggiungerlo e come prepararsi per questo trekking tanto impegnativo quanto pieno di sorprese. Ricordatevi che la chiave per divertirsi è quella di partire preparati, con il giusto peso sulle spalle, l’attrezzatura adeguata ed il vestiario adatto. Se quindi avete qualche dubbio o questo sarà il vostro primo percorso di più giorni, leggete il nostro articolo “Overland Track, come prepararsi al trekking più bello d’Australia”; siamo sicuri che vi sarà di grande aiuto!
P.S.: Se il nostro articolo non dovesse bastarvi fareste bene a comprare una delle due guide cartacee sull’Overland Track. Una la troverete direttamente al Visitor Centre di Cradle Mountain, “Overland Track – One Walk, Many Journeys”, l’altra (migliore per chi volesse intraprendere i percorsi secondari) la trovate su Amazon Australia sotto il nome di “Overland Track”. Entrambe sono in inglese.
L’Overland Track in 7 giorni
Allora? Vi sentite pronti a partire all’avventura? Possiamo finalmente portarvi ad esplorare l’Overland Track in 7 giorni e darvi tutti i consigli sui migliori percorsi laterali, i rifugi da non perdere e qualche dritta generale. Noi abbiamo sempre cercato di percorrere tutti i percorsi che incontravamo sulla nostra strada. La maggior parte di questi conduce alle cime delle montagne più alte della Tasmania e molto spesso abbiamo dovuto rinunciare quando ci trovavamo già oltre metà strada, con la vetta a poche centinaia di metri di distanza. La troppa nebbia, la pioggia ed il forte vento rendevano impossibile proseguire oltre. La sicurezza prima di tutto. Speriamo tanto che con voi Madre Natura sia più magnanima e che possa farvi arrivare su quelle cime che tanto avremmo voluto raggiungere. Ma ora basta rimpianti: zaino in spalla e partiamo.
Giorno 1 – Da Ronny Creek a Waterfall Valley (10,7km)
Il primo giorno è sempre il più impegnativo e l’Overland non fa eccezione. Il vostro zaino sarà ancora pieno di tutte le provviste che vi siete portati, il vostro corpo e le vostre gambe dovranno abituarsi a sostenerlo e dovrete iniziare a prendere le misure con il cammino piuttosto in salita. Sicuramente però sarà anche il più emozionante! L’inizio di un nuovo cammino è sempre elettrizzante e, dopo tanta attesa, potrete finalmente mettervi alla prova. Benvenuti all’Overland Track!
Raggiungere Cradle Mountain
Come vi abbiamo già spiegato dettagliatamente nello scorso articolo, raggiungere l’Overland Track rappresenta un problema logistico non da poco. L’inizio del percorso, Cradle Mountain, e la fine, Lake St Clair, si trovano a ben 2h 30′ di distanza in auto e non sono collegate tra loro per niente bene. Le compagnie private di trasporti se ne approfittano (il costo si aggira sui 100AU$ a tragitto), il trasporto pubblico è quasi inesistente e fare autostop in una strada di poco passaggio puo’ diventare estenuante. Noi abbiamo optato per raggiungere Cradle Mountain con la nostra macchina per poi tornarla a prendere una volta terminato il percorso, sperando nell’autostop; siamo stati fortunati e siamo riusciti a tornare da Peggy in due giorni senza spendere un dollaro, ma se voi non avete molto tempo a disposizione dovrete riflettere su quale modalità scegliere, magari mettendo mano al portafogli. Ve lo diciamo subito: l’Overland Track è un trekking veramente costoso.
Ritirare il Pass presso il Visitor Centre
Ricordatevi che, se avete deciso di percorrere l’Overland in alta stagione (dal 1° di Ottobre al 31 di Maggio), i posti sono limitati e dovrete prenotarvi sul sito ufficiale pagando l’ingente somma di 200AU$. Dovrete inoltre ritirare il Pass del trekking il giorno stesso della partenza presso il Visitor Centre di Cradle Mountain fino alle 14:00 (o entro le 13:00 nei mesi di Aprile e Maggio) oppure la sera precedente dalle 15:00 alle 16:00. Noi vi consigliamo di ritirare il Pass il prima possibile perché così facendo potrete mettervi in cammino in tempo per poter provare anche i percorsi laterali e raggiungere il primo rifugio ancora con la luce del sole. La soluzione migliore, se non avete ancora esplorato la splendida Cradle Mountain, è quella di trascorrere qui la notte prima della partenza, magari dedicando un giorno intero all’esplorazione dei percorsi che non fanno parte dell’Overland, ma che non hanno niente da invidiargli.
Al centro informazioni dovrete mostrare la mail di prenotazione arrivata dopo l’avvenuto pagamento ed il vostro Tasmania Park Pass, non incluso nell’Overland (da 60,00AU$ e potrete acquistarlo qui se ancora non ne avete uno). Poi vi verrà richiesto di compilare un foglio in cui affermate di avere con voi tutta l’attrezzatura indispensabile per affrontare il trekking. Sbrigate tutte le pratiche burocratiche e ricevuto l’in bocca al lupo dal personale del Parco siete pronti a partire.
Leggete il nostro articolo per prepararvi al meglio ad intraprendere l’Overland Track
Ronnie Creek, il punto di partenza dell’Overland Track
Una navetta (gratuita) vi accompagnerà dal Visitor Centre a Ronnie Creek, una delle numerose fermate di Cradle Mountain. È da qua che ha ufficialmente inizio l’Overland Track! Prima di mettervi in cammino ci sono però due cose che dovete assolutamente fare. La prima serve per la vostra sicurezza: registratevi nel “Logbook” che si trova nel capanno vicino alla fermata del bus, ovvero nel libro dove indicherete i vostri nomi, l’orario della vostra partenza, i percorsi laterali che avete intenzione di percorrere durante la prima giornata e dove pensate di trascorrere la notte. Questi “Logbooks” sono uno strumento utilizzato dai soccorritori nel caso in cui ci fossero dei problemi. Ma non focalizziamoci su queste cose ed occupiamoci della seconda cosa che dovete assolutamente fare appena scesi dalla navetta: scattarvi una bella foto ricordo che segni l’inizio di questa fantastica avventura!
Da Ronnie Creek a Kitchen Hut
Il cammino inizia in una piccola radura, si cammina su passerelle in legno, circondati da ruscelli e prati verdi. Questo è il punto migliore per osservare da vicino i wombat e le echidne che abitano in abbondanza la zona. Camminando sulle travi di legno i bastoncini da Nordic Walking sono quasi d’intralcio e ci chiediamo se abbiamo fatto la scelta giusta a portarli con noi anche stavolta. La risposta è un deciso sì! Nemmeno un chilometro ed il percorso entra all’interno del bosco ed inizia velocemente a salire; la passeggiata si trasforma in una ripida salita tra rocce e radici. Preparatevi per la parte più impegnativa del primo giorno, se non di tutto il percorso principale. Avevamo avuto modo di percorrerne una parte durante la nostra esplorazione di Cradle Mountain, senza zaino sulle spalle, e sapevamo bene a cosa andavamo incontro.
In questa prima parte si passa da circa 950 metri a 1.250; un dislivello di 300 metri che si sviluppa perlopiù nei primi 3 km di cammino. Per fortuna che a farvi compagnia ci saranno un bellissimo paesaggio e lo splendido Crater Lake con la sua acqua turchese. Per non parlare del premio per la fine di quest’ardua ascesa: il Marion Lookout è là che vi aspetta. Potrete emozionarvi davanti una vista a 360º dei dintorni, con laghi e Cradle Mountain a fare da cornice. Prendetevi qualche minuto per assaporare questa bellezza e riprendete fiato. Un ultimo tratto pianeggiante vi porterà fino al Kitchen Hut.
Dal Kitchen Hut al Waterfall Valley Hut
Raggiunto il Kitchen Hut potrete decidere se intraprendere il primo dei percorsi laterali dell’Overland Track, ossia raggiungere la cima di Cradle Mountain. Kitchen Hut è un rifugio d’emergenza, quindi non potete trascorrere qui la notte (a meno che non abbiate seri problemi), ma è un ottimo punto per pranzare con vista Cradle Mountain o per lasciare gli zaini e provare a conquistare la vetta della montagna più famosa di tutta la Tasmania. Lasciata alla spalle la base di Cradle Mountain potranno proseguire soltanto quelli con un Pass valido per il trekking: che l’Overland Track vero e proprio abbia inizio.
Vi troverete così a camminare su di un tratto perlopiù pianeggiante e facile da percorrere, anche se molto esposto: pioggia e vento, se presenti, faranno sentire tutta la propria forza. Continuate per diversi chilometri attraverso passerelle in legno che corrono fra i cespugli di “buttongrass”, un particolare tipo d’erba australiana a forma di cespuglio. Alle vostre spalle Cradle Mountain e davanti a voi l’altra iconica cima del trekking, Barn Bluff. E proprio quest’ultima potrete raggiungerla poco prima di iniziare la discesa per il Waterfall Valley Hut (il primo rifugio) quando incontrerete il secondo bivio della giornata. Purtroppo noi siamo sotto una pioggia incessante e non ci resta che raggiungere il Waterfall Valley Hut. L’ultimo tratto è tutto in discesa e raggiungiamo il rifugio in un batter di scarponi. Sperando nel frattempo che il tempo migliori, perché noi sul Barn Bluff vogliamo andarci, ovvia!
Il rifugio “Waterfall Valley Hut”
Raggiungiamo il primo rifugio dell’Overland per primi, verso le 14:30. La cosa ci meraviglia alquanto visto che non siamo partiti proprio di prima mattina, ma alle 11:30. All’esterno ci sono diverse piattaforme per piantare la tenda, ma noi ci sistemiamo all’interno. Questo rifugio ha 24 posti letto, suddivisi in 4 grandi ripiani in legno posizionati ai lati di un’unica stanza. Al suo interno troverete una stufa elettrica, per mettere i vestiti ad asciugare, ed una stanza con tavoli per sedersi, socializzare e prepararsi la cena. All’esterno ci sono due bagni compostanti ed un deposito per l’acqua piovana. Un rifugio molto essenziale ma anche molto caratteristico. Qua vicino troverete anche una piccola cascata dove poter rinfrescare i vostri piedi stanchi.
Ricordatevi però che la notte il “Waterfall Valley Hut” (come tutti gli altri rifugi) si popola di opossum in cerca di cibo, quindi assicuratevi di mettere le vostre provviste al riparo. Non lasciate niente negli zaini e nelle tende! Se doveste arrivare tardi al primo rifugio del percorso e trovarlo pieno, ma non volete dormire in tenda, potreste tentare la fortuna e raggiungere l’Old Waterfall Valley Hut a poche centinaia di metri dal Waterfall Valley Hut. Qua avrete a disposizione ulteriori 4 posti letto.
Noi abbiamo sistemato tutte le nostre cose nel rifugio più grande ed abbiamo rifatto il letto, ma ancora non si vede nessun compagno di avventura. Non abbiamo per niente fame e sembra proprio che abbia smesso di piovere là fuori. Prendiamo il nostro zaino da 10 litri, ci mettiamo due spuntini e 2 litri di acqua dentro e siamo pronti a tornare indietro e a provare a raggiungere la cima del Barn Bluff. Che ce la mandino buona…
Percorsi laterali del 1° Giorno di Overland
Il primo giorno dell’Overland incontrerete due percorsi secondari, anche se chiamarli così non rende certo loro giustizia. Il primo è quello che raggiunge la cima di Cradle Mountain (1.545 m.s.l.m.), mentre il secondo vi porterà ancora più in alto, fino alla vetta del Mt Bluff (1.559 m.s.l.m.).
La cima di Cradle Mountain (2 km a/r)
Il sentiero che raggiunge la cima di Cradle Mountain ha una lunghezza di 2 km a/r ma di vera e propria scalata e quindi per percorrerlo dovreste calcolare da quasi 2 ore fino a 4 ore. Il percorso prende avvio dal Kitchen Hut e per salire più leggeri potete lasciare i vostri zaini presso il rifugio e portare con voi solo l’indispensabile. Noi avevamo già raggiunto la cima qualche settimana prima, nella nostra prima visita al Parco, ma se volete farlo durante l’Overland Track sappiate che questa deviazione vi prenderà un po’ di tempo, quindi fate bene i vostri calcoli per non arrivare troppo tardi al rifugio. Anche noi avevamo quasi pensato di risalirci durante l’Overland, ma il meteo ci ha fatto capire che non era il caso: appena raggiunta la base di Cradle Mountain ha iniziato a piovere copiosamente. Raggiungere la cima è però una delle cose assolutamente da fare in questo Parco, perciò cercate di farlo almeno una volta durante il vostro viaggio in Tasmania.
La cima di Barn Bluff (7 km a/r)
Alcuni chilometri più avanti troverete il secondo bivio della giornata: da un lato potrete proseguire per raggiungere il Waterfall Valley Hut, mentre dell’altro vi avventurerete lungo un percorso di 7 km a/r che vi impegnerà per le successive 2-4 ore, portandovi fino alla cima del Barn Bluff. Nel paragrafo precedente ci eravamo lasciati con noi pronti a scalare la sua cima, ma la nebbia intensa e la pioggerellina, che ha iniziato nuovamente a inumidire i vestiti già fradici, ci hanno fatto desistere a nemmeno un chilometro dalla cima. Anche se l’avessimo raggiunta non avremmo visto niente (maledetta nebbia) e così ci siamo dovuti accontentare dell’altrettanto piacevole vista panoramica a metà del percorso per poi tornare, bagnati e infreddoliti come pulcini, al nostro rifugio. Prima lezione dell’Overland: si deve apprezzare ciò che regala e non disperarsi per ciò che toglie.
Giorno 2 – Da Waterfall Valley a Windermere Hut (7,8 km)
Il secondo giorno è quello più breve, un giorno perlopiù di riposo, a meno che non decidiate, come tanti fanno, di accoppiare due tappe ed arrivare quindi fino a Pelion Hut (altri 16,8 km). Ma noi non abbiamo per niente fretta e anche il tempo non sembra essere dalla nostra: pioggia, nebbia e freddo ci aspettano fuori dalla porta. Iniziamo lo stesso il nostro secondo giorno con i vestiti asciutti (siano benedette le stufe elettriche) e in poco più di un’ora di cammino pianeggiante, tra boschi e radure, raggiungiamo l’unico bivio di oggi per il lago Will. Molti decidono di saltare questa deviazione, ma alla fin fine si tratta solo di una mezz’ora in più di cammino e noi non vediamo perché non dovremmo farlo. E poi ha anche smesso di piovere, anche se la nebbia si puo’ ancora tagliare con un coltello.
Arrivati dinanzi al Lake Will succede il miracolo. Esce il sole. Possiamo così goderci il bel colore del lago e per un secondo possiamo anche scorgere la particolare cima del Burn Bluff sulla riva opposta. Era proprio quello che ci serviva per ritrovare le forze. Tornati sul percorso principale ci vorrà soltanto un’altra ora di cammino per raggiungere il Windermere Hut, il secondo rifugio del nostro Overland Track in 7 giorni. Oggi è stata realmente una passeggiata.
Il rifugio “Windermere Hut”
Questo rifugio presenta una sola stanza con diversi letti (con 2-3 posti ognuno per un totale di 16 posti letto), una grande cucina con stufa elettrica e, all’esterno, un bagno, numerose piattaforme per le tende e un deposito d’acqua. Il rifugio si trova nei pressi del lago Windermere perciò se avrete tempo a disposizione potrete fargli una visita. Se vorrete potrete anche godervi un bagno nelle sue acque; alcuni dei nostri compagni di viaggio, i più intrepidi, ci si sono tuffati senza pensarci troppo (fuori c’erano 8ºC) ma noi due abbiamo preferito guardarli più che seguirli. A voi la scelta.
Percorsi Laterali del 2° Giorno – Lake Will (3 km a/r)
Essendo il secondo giorno decisamente breve, se non avete intenzione di proseguire per Pelion Hut, vi consigliamo di intraprendere il trekking che raggiunge il lago Will. In assenza di pioggia la vista che potrete godervi ripagherà della minima fatica. Dal lago è infatti possibile scorgere la cima del Mount Bluff e tuffarsi nella tavolozza di colori del lago stesso. Se avete ancora dubbi vi basterà riguardare la nostra, nebbiosa, foto più sopra.
Giorno 3 – Da Windermere Hut a Pelion Hut (16,8 km)
Il terzo giorno del nostro Overland Track in 7 giorni è stato probabilmente uno dei nostri preferiti. Non di certo per il tempo, che anche stavolta non ci ha voluto molto bene, ma perché questa è stata l’unica tappa in cui siamo riusciti a raggiungere la cima di una montagna. E noi amiamo raggiungere le cime delle montagne! E così ci siamo svegliati nuovamente con pioggia e freddo, abbiamo continuato attraverso la nebbia ed il fango ma, raggiunto il rifugio, infreddoliti ed un po’ demoralizzati, il meteo ci ha dato finalmente un po’ di tregua. Segno che la vetta del Mt Oakleight (1.286 m.s.l.m.) doveva essere nostra.
Da Windermere Hut al Forth Valley Lookout
Un altro giorno ed altro tempo terribile ci aspettano. Lasciato il Windermere Hut dobbiamo superare diversi chilometri di piccole ma estenuanti salite tra i soliti boschi e distese di “buttongrass”. Purtroppo, tutto attorno, la nebbia ci impedisce di vedere molto altro. Percorsi i primi 4 km incontriamo una brevissima deviazione che conduce al Forth Valley Lookout. Da qua, in presenza di bel tempo, è possibile ammirare, in tutto il suo splendore, la valle dove scorre il Forth River. Noi purtroppo ci siamo dovuti accontentare di qualche avvistamento parziale fra fitti banchi di nebbia, ma la fermata ne vale comunque la pena. Questo meteo però inizia davvero a stancarci…
Dal Forth Valley Lookout al Pelion Hut
Lasciato il punto panoramico ci attende una breve salita all’interno del bosco prima di iniziare la graduale discesa che conduce fino al Forth River. I tratti che attraversano la foresta, specialmente con il maltempo, sono abbastanza impervi da percorrere. Le radici degli alberi che attraversano il sentiero, quando sono bagnate, diventano estremamente scivolose. Si deve fare attenzione a non cadere camminando su queste o nei tratti particolarmente fangosi. Raggiunto il punto più basso si inizia nuovamente a salire attraverso foreste di faggi e piante di mirto fino a raggiungere, dopo un’irta salita, la foresta di eucalipti che si affaccia sulla radura che ospita il rifugio. Il Pelion Hut ci accoglie con il suo calore, ci concede un po’ di tregua dal maltempo e ci permette di gustarci un pranzo caldo al riparo, donandoci nuove energie. Lo abbiamo raggiunto per primi, i nostri compagni di camminata ancora non si vedono, ed il cielo sembra gradualmente aprirsi. Affacciandoci dal rifugio il Mt Oakleight è lì che ci aspetta, con la sua cima frastagliata e misteriosa. Impossibile per noi non approfittarne e così, alleggeriti dello zainone, decidiamo di partire in avanscoperta.
Il rifugio “Pelion Hut”
Il Pelion Hut è uno dei rifugi più grandi e più belli che troverete. La sua veranda esterna con vista Mt Oakleight è speciale e la sua enorme sala comune con tanto di grande stufa elettrica vi farà trascorrere del bel tempo insieme agli altri camminatori. Proprio per la sua vicinanza al Mt Oakleight il rifugio è un ottimo punto di partenza per raggiungere la sua cima, ovvero una delle vette più alte del Parco (1.286 m.s.l.m.). Per questo molti decidono di trascorrere qui più di una notte ed attendere per una finestra di bel tempo. All’interno del rifugio ci sono numerose stanze che possono ospitare fino ad un massimo di 36 persone. All’esterno, come al solito, troverete bagni, deposito dell’acqua e piattaforme per le tende.
Percorsi Laterali del 3° Giorno di Overland
Il terzo giorno dell’Overland in 7 giorni è abbastanza impegnativo, ma dopo il riposo del giorno precedente probabilmente avrete energie sufficienti per raggiungere la cima del Mt Oakleight. Se invece preferite rimandare al giorno successivo, potreste almeno esplorare i dintorni del rifugio raggiungendo l’Old Pelion Hut attraverso un facile percorso tutto in piano.
La cima del Mount Oakleight (8 km a/r)
Percorrere l’Overland Track in 7 giorni vi darà il tempo necessario per tentare di raggiungere la cima di una o più vette. Noi abbiamo sempre provato, ma solo con il Mt Oakleight siamo riusciti a portare a termine la nostra impresa. Il percorso tutto nel bosco (tranne per la scalata finale) non è dei più brevi e l’ascesa di 600 metri in 4 km si fa sentire. La vista dalla cima, però, vi ripagherà dello sforzo. Da qui potrete ammirare gran parte dell’Overland Track ed avere finalmente una vista panoramica di quelle che ci aspettavamo fin dall’inizio. L’unica nota dolente potrebbe essere la segnaletica. Una volta raggiunta la vetta le indicazioni (perlopiù pile di sassi) diventano più difficili da individuare e sono molto distanziate fra loro, quindi perdersi diventa più facile, e naturalmente è ciò che è successo a noi. Le guide vi diranno che per completare il percorso ci vorranno dalle 4 alle 6 ore, ma noi ci abbiamo impiegato poco più di 3 ore. Non abbiamo ancora capito chi sia a calcolare i tempi dei percorsi in Australia…
Visita al rifugio “Old Pelion Hut” (1 km a/r)
Tornati al rifugio il sole è ancora alto nel cielo. Non possiamo dunque perderci anche l’ultimo percorso laterale della giornata: una leggera camminata in pianura, di poco più di un chilometro, per osservare il vecchio rifugio “Old Pelion Hut“. In questo rifugio, che puo’ essere utilizzato come tale solo in caso di emergenza, si trovano le scritte lasciate dagli ospiti che nel 1932 trascorsero qui il Natale. Un Natale all’europea, con una nevicata abbondante che li costrinse (in piena estate australiana) a starsene chiusi al riparo per un bel po’. Per il resto è soltanto un rifugio nel mezzo a tanto verde, ma in Australia anche questa è storia.
Giorno 4 – Da Pelion Hut a Windy Ridge via Kia Ora (18,2 km)
Il quarto giorno del nostro itinerario dell’Overland Track in 7 giorni prevede una tappa doppia. Alcuni decidono di partire da Pelion Hut, tentare la scalata al Mt Ossa o al Mt Pelion e trascorrere la notte a Kia Ora. Oppure raggiungono questo rifugio per poi tornare indietro il giorno successivo e tentare la scalata. Noi, che con il tempo siamo stati estremamente sfortunati, abbiamo dovuto rinunciare alla conquista di queste due vette ed abbiamo preferito continuare, molto abbattuti, fino a Windy Ridge (rifugio Bert Nichols), per poter almeno godere delle belle cascate che troverete nella seconda parte del percorso. Abbiamo così camminato per oltre 30 km, sotto pioggia e freddo, ma la testa ci diceva di fare così e così noi abbiamo fatto.
Da Pelion Hut a Kia Ora (8,6 km)
Questo tratto del percorso prevede 4 km iniziali di salita (con un’ascesa di 300 metri), seguiti da altrettanti di discesa. Il tratto in salita tra piccoli sassi e grandi rocce, zaino in spalla, è abbastanza impegnativo e termina una volta raggiunto il Pelion Gap. Il Pelion Gap è il punto di partenza per i due percorsi secondari che si dirigono alla cima del Mt Pelion East (1.433 m.s.l.m.) e del Mt Ossa (1.617 m.s.l.m.), la cima più alta della Tasmania. Se potete godetevi queste due cime, ma fate i conti con le diverse ore che qua passerete. Superato il passo sarà tutta discesa per 4 km, fino a che non raggiungerete il Kia Ora Hut.
Il rifugio “Kia Ora Hut”
Il Kia Ora Hut è un rifugio che puo’ ospitare al suo interno fino a 20 persone e presenta anche numerose piattaforme all’esterno per le tende. In molti lo scelgono come punto di partenza per la scalata del Mt Ossa o del Mt Pelion East, tornando così indietro di 4 km fino al bivio che conduce a queste due cime. Come in tutti i rifugi, nel Kia Ora Hut sono presenti anche il bagno, stufa elettrica ed il deposito di acqua potabile.
Percorsi Laterali del 4° Giorno nel tratto da Pelion Hut a Kia Ora
Raggiunto il passo di Pelion Gap potrete scegliere fra ben due percorsi opposti tra loro. Il primo vi condurrà sulla cima più alta della Tasmania, il Mt Ossa, mentre il secondo, leggermente più facile da percorrere e di più breve durata, raggiunge la cima del Mt Pelion East. Noi eravamo partiti molto presto la mattina proprio per provare a farli entrambi durante la tappa odierna, ma il meteo, stranamente, non era d’accordo con noi. Se siete dei buoni camminatori potreste riuscirci senza problemi.
La scalata al Mount Ossa (5,2 km a/r)
Fra tutti i percorsi laterali presenti nell’Overland Track in molti decidono di tentare la scalata al Mt Ossa, dato che con i suoi 1.617 metri rappresenta la cima più alta della Tasmania. Per portarlo a termine le guide consigliano di considerare almeno 4-6 ore, ma se avete un buon passo potreste farcela anche in 3 ore e mezza. Purtroppo non sono in molti a riuscire a raggiungere la cima e, a malincuore, dobbiamo ammettere che facciamo parte di questi. Dal Pelion Gap il percorso sale per oltre 400 metri di dislivello su travi antiscivolo; la salita quindi è faticosa, ma niente di terribile. Fin qua quindi tutto perfetto (a parte la pioggia incessante). Arrivati alla base del Mt Ossa il terreno si fa roccioso e quindi, per noi, molto scivoloso. Dopo circa un’ora di camminata verso la vetta, arrivati ai famosi “Japanese Gardens” (un normale pratino simil-giapponese nel mezzo di una montagna) la nebbia decide di infittirsi e di nascondere quasi completamente la cima del nostro traguardo. Il vento dà il colpo finale diventando così forte da spostarci di peso. Impossibile continuare visto che non siamo esperti camminatori; dobbiamo rinunciare, maledizione! Vi auguriamo di cuore di essere più fortunati di noi.
La scalata al Mount Pelion East (2,4 km a/r)
Il percorso che conduce alla vetta del Mt Pelion East (1.461 m.s.l.s) è decisamente più breve, solamente 2,4 km a/r da fare in meno di 2 ore. Dopo una graduale ascesa verso il picco della montagna dovrete affrontare un ripido tratto finale per raggiungere la cima, che con il bel tempo vi regalerà spettacolari viste sul Mt Ossa e su tutto il paesaggio circostante. O almeno così dicono! Come per il Mt Ossa, anche in questo caso, le condizioni meteo ci hanno costretto a rinunciare. Raggiungere la cima per non vedere altro che nebbia ci avrebbe tolto soltanto ulteriori energie. Le previsioni per il giorno successivo erano anche peggiori, quindi abbiamo deciso di fare uno sforzo e proseguire, senza fermarci a Kia Ora per tentare nuovamente l’impresa. Se però anche voi volete percorrere l’Overland Track in 7 giorni sappiate che con il bel tempo avrete tutto il tempo necessario per raggiungere una di queste due vette, se non entrambe.
Da Kia Ora a Windy Ridge (9,6 km)
Il tratto da Kia Ora a Windy Ridge è rinomato soprattutto per i percorsi laterali che conducono a bellissime cascate. Oltre a queste però lungo la tappa di oggi non troverete nient’altro di particolarmente rilevante. Camminerete perlopiù in tratti di bosco tutti simili tra loro, passerete accanto al rifugio più longevo del Parco, il Du Cane Hut (costruito nel 1910 ad oggi è utilizzabile solo in caso di emergenza) fino al tratto dove incontrerete i bivi che conducono alle cascate. Una deviazione per quest’ultime ve la consigliamo vivamente! Dopo esservi rifatti gli occhi preparatevi ad un lungo tratto in salita (che ci ha messo a dura prova dopo 28 km) che vi porterà al Du Cane Gap, prima di riscendere dolcemente fino a Windy Ridge dove si trova il rifugio più nuovo e moderno, il Berth Nichols Hut. Arrivati qua eravamo fradici, stanchi e puzzolenti, ma felici di avercela fatta anche stavolta.
Il rifugio “Berth Nichols Hut”
Questo moderno quanto gigantesco rifugio è il più affollato dell’Overland Track. Il Berth Nichols Hut presenta due piani con numerose “camere” (per un totale di 24 posti letto), ampi spazi dove poter lasciare i propri vestiti appesi ad asciugare, una grande stanza con stufa elettrica e tanti tavoli per sedersi a mangiare e socializzare. All’esterno troverete le solite piattaforme per le tende, bagni e deposito dell’acqua. Noi, avendo fatto doppia tappa, siamo arrivati a questo rifugio molto tardi, quando ormai i letti erano sicuramente già stati presi tutti. Ma due ragazzi olandesi conosciuti durante il trekking ci hanno fatto una bellissima sorpresa; sapevano che saremmo arrivati e così hanno occupato due letti in più, solo per noi. Dopo una grande fatica, non potevano farci un regalo più bello. Questo è uno dei ricordi più belli che abbiamo dell’Overland.
Percorsi laterali 4° Giorno nel tratto da Kia Ora a Windy Ridge
Il tratto che dal rifugio Kia Ora giunge fino al Windy Ridge è particolarmente rinomato per la presenza di numerose cascate. I sentieri per raggiungerle sono abbastanza brevi e non particolarmente difficili, ma ricordatevi di conservare un po’ di energie per il tratto di ascesa fino al Du Cane Gap.
Le cascate “Fergusson e D’Alton Falls” (1 km a/r) + “Hartnett Falls” (1,5 km a/r)
Tutti parlavano di queste cascate e così non potevamo perdercele. Incontriamo così il primo bivio che conduce fino alle Fergusson e D’Alton Falls, situate a pochissima distanza le une dalle altre. Lasciamo da parte la stanchezza e ci avventuriamo fino a poterle ammirare da vicino in tutta la loro potenza. Stavolta la pioggia è servita a qualcosa: le cascate sono in piena forma. In particolare abbiamo apprezzato molto le D’Alton Falls, le cascate più sceniche delle tre. Il sentiero per queste conduce al punto in cui l’acqua si fa strada con potenza tra alberi e rocce. Sedersi in silenzio, ascoltare la potenza dell’acqua, respirarne l’odore di fresco e di bosco è stato un vero toccasana per ricaricare le energie.
Tornati sul sentiero principale, dopo aver percorso alcune centinaia di metri, si incontra un altro bivio, quello per le Hartnett Falls, le terze ed ultime cascate del giorno. La stanchezza inizia a farsi sentire, ma non vogliamo rinunciare. Ci facciamo forza e raggiungiamo anche loro. Queste cascate possono essere ammirate sia dall’alto che dal basso, sempre facendo attenzione al percorso reso scivoloso dal vapore acqueo. Dopo giorni di rinunce dovute alla pioggia finalmente possiamo goderci l’aspetto positivo: l’acqua scorre nelle cascate alla massima potenza. Se il cielo ci dà acqua, noi la prendiamo!
Giorno 5 – Da Windy Ridge a Pine Valley (10,1 km)
Il quinto giorno avremmo potuto raggiungere il Narcissus Hut, prenotare la barca per raggiungere Cyntia Bay e terminare così la nostra avventura. Invece no, il nostro itinerario prevede di percorrere l’Overland Track in 7 giorni e la deviazione verso la Pine Valley ci ha regalato altri 3 giorni di avventure! Nel caso in cui vogliate raggiungere il Narcissus Hut la giornata di cammino sarà breve, 9 km, perlopiù pianeggianti, vi condurranno fino al rifugio. Quello che non sapevamo prima di metterci in cammino è che il sentiero laterale che conduce alla Pine Valley non è un semplice percorso di andata e ritorno. Facendo base al Pine Valley Hut, situato nel cuore della foresta della Cephissus Creek Valley, potrete esplorare il Du Cane Range e luoghi dai nomi affascinanti e misteriosi: “The Acropolis” e “The Labyrinth”. Questa scoperta ci ha fatto cambiare i nostri piani ed abbiamo deciso di avventurarci fino al Pine Valley Hut per tentare nuovamente la fortuna. Dice che da qua partano i sentieri più belli dell’Overland Track…
Il Pine Valley Hut
Questo piccolo rifugio, che puo’ ospitare fino a 24 persone (stando stretti, stretti), è il più rustico dell’intero percorso. Una piccola stufa a legna cerca di scaldare l’ambiente, un’unica stanza, non troppo grande, dove sono sistemati letti ed un lungo tavolo. Abbiamo raggiunto il rifugio sotto la pioggia ed abbiamo messo i nostri vestiti bagnati ad asciugare, indossando il cambio asciutto prima di avventurarci alla scoperta del Du Cane Range. Questa mossa, che ci sembrava intelligente, si è rivelata fallimentare. Mentre scalavamo l’Acropolis l’acqua non ci ha dato tregua. Abbiamo così bagnato anche il secondo cambio di vestiti e la piccolissima stufa a legna presente nel rifugio non è stata sufficiente ad asciugare nessuno dei due. La quantità di legna messa a disposizione per ogni giorno è molto limitata e trovarne di asciutta all’esterno era impossibile. In un trekking rimettersi il giorno dopo un paio di calzini fradici non lo augureremo mai a nessuno.
Percorsi laterali 5° Giorno
Il Pine Valley Hut è il punto di partenza dei due percorsi principali che portano nel cuore della catena montuosa del Du Cape Range. Il primo e più famoso di questi viene chiamato “The Acropolis” ed ha una lunghezza di 6,4 km a/r (con un dislivello che supera i 600 metri), mentre il secondo denominato “The Labyrnth” è leggermente più breve, circa 6 km a/r. Ma guardiamoli nel dettaglio…
The Acropolis (6,4 km a/r) e le Cephissus Falls
L’ascesa al “The Acropolis” è veramente impegnativa, la salita nel bosco è molto ripida ed in alcuni tratti si procede camminando sulle rocce a pochi passi dagli strapiombi. Un percorso che richiede molta attenzione, concentrazione e condizioni climatiche ottimali. Noi ci abbiamo provato, ma anche questa volta il tempo non è stato dalla nostra. Quando, a nemmeno un chilometro dalla cima, la stanchezza e la frustrazione hanno avuto la meglio siamo tornati indietro, bagnati da capo a piedi, e con una sensazione amara di sconfitta, difficile da mandare giù. L’unica cosa che siamo riusciti a goderci sono state le Cephissus Falls che si trovano su questo stesso percorso a circa 20 minuti dal rifugio, ma che non eguagliano di certo in bellezza le cascate ammirate il giorno precedente.
The Labyrinth Lookout (6 km a/r)
Difficilmente ci facciamo abbattere dalle difficoltà. Così, nonostante la sconfitta del “The Acropolis”, il giorno successivo tentiamo anche la scalata per raggiungere questo celebre punto panoramico. Il “The Labyrinth” è un altopiano costellato da laghetti e piante tipiche di quest’area di montagna. La sua conformazione e la varietà della sua geografia hanno fatto sì che gli venisse attribuito questo nome, in riferimento al mito del labirinto di Cnosso, abitato dal minotauro. Come il “The Acropolis”, anche “Il Labirinto” è un percorso impegnativo, che mette a dura prova, ma che sa ripagare con le sue viste a 360º. Si dice che da qui si abbiano viste superlative delle montagne del Du Cape Range, di laghi e boschi tutt’attorno. Paesaggi che noi abbiamo solo potuto immaginare nella nostra testa, dato che la nebbia nasconde anche oggi qualsiasi cosa. Iniziamo seriamente a chiederci che cosa abbiamo fatto di male per meritarci questo meteo…
Giorno 6 – Da Pine Valley a Echo Point (14,9 km)
Abbiamo iniziato il nostro sesto giorno dell’Overland Track in 7 giorni con il fallimentare tentativo di esplorazione del “The Labyrinth”. Demoralizzati e anche un po’ scocciati torniamo, dopo altri 4,7 km, sul percorso principale ed iniziamo a dirigerci verso Narcissus Hut. Incredibilmente, ed inaspettatamente, il tempo inizia a cambiare. Spunta il sole, le nuvole spariscono e tutto sembra finalmente prendere luce e colore. L’amarezza non ci abbandona, pensando che se avessimo dedicato più tempo alla Pine Valley avremmo potuto godere di tutta la sua bellezza con il bel tempo, ma cerchiamo di goderci questi raggi inaspettati. Percorriamo uno dei tanti ponti sospesi del trekking ma che oggi ci sembra meraviglioso. Ci fermiamo più di una volta soltanto per guardarci intorno, anche se, detto sinceramente, siamo abituati ad altri tipi di paesaggi “alpini”. Ma almeno il sole ci ha asciugato i vestiti e per la prima volta dall’inizio del trekking abbiamo i capelli non umidi e possiamo finalmente toglierci i pesanti giubbotti. Oggi per noi è come una passeggiata di piacere e quindi senza nemmeno accorgercene arriviamo al “Narcissus Hut”.
Il rifugio “Narcissus Hut”
Questo rifugio, che per molti rappresenta la fine dell’Overland Track, non si discosta molto dai precedenti. Una grande stanza con 28 posti letto, lo spazio per socializzare all’interno e quello per i propri bisogni fisiologici all’esterno, a qualche metro di distanza dalle piattaforme per le tende. Ciò che ha in più rispetto agli altri è la presenza di una radio che servirà a coloro che vogliono prenotare o devono confermare la propria prenotazione per il battello che da qua vi porterà al Lake St Clair, tappa finale dell’Overland. Battello conosciuto anche come “Shame Boat”, la barca della vergogna, denominata scherzosamente così da chi, come noi, ha portato a termine l’Overland con le proprie gambe.
La barca da Narcissus Hut a Cynthia Bay
Nel nostro precedente articolo sull’Overland Track vi avevamo già spiegato nel dettaglio come prenotare la barca che da Narcissus Hut conduce fino a Cynthia Bay. Noi abbiamo deciso di risparmiare e di goderci il taglio del traguardo senza ricorrere a questa scorciatoia, ma nel caso ne aveste bisogno vi basterà prenotare il vostro passaggio in anticipo contattando il numero +61 0362891137 oppure inviando una mail a sceniccruises@lakestclairlodge.com.au. Se la vostra fosse invece una decisione dell’ultimo minuto vi basterà usare la radio per verificare la disponibilità di eventuali posti sulla barca successiva. Il costo? Dai 50 ai 240 AU$ a testa (più passeggeri sarete e più il prezzo scenderà).
Da Narcissus Hut a Echo Point
Dopo circa due ore di cammino all’interno del bosco, potendo ammirare il Lake St Claire da diverse fessure tra gli alberi, si raggiunge Echo Point. Questo rifugio è uno dei più piccoli che abbiamo incontrato sul percorso. Puo’ ospitare solo 8 persone e non è molto frequentato, se non da topi ed opossum vari. All’esterno sono presenti dei grandi contenitori dove lasciare tutte le proprie cose lontano da roditori vari. Nonostante ci sia posto all’interno del rifugio i nostri compagni di viaggio ci sconsigliano di dormire là dentro e così decidiamo di piantare, per la prima volta, la nostra tenda all’esterno. Sennò che l’avevamo portata a fare con noi. La spartanità del rifugio viene comunque compensata dalla bellezza del paesaggio tutt’attorno. Una bellissima spiaggia ed un molo dal quale godere di albe e tramonti spettacolari sul lago fanno di questo rifugio il nostro luogo del cuore dell’intero Overland. A questo va aggiunto il bel tempo ed un’ultima cena tutti insieme con i piedi sulla fresca sabbia. Finalmente scopriamo la vera essenza di questo percorso. Peccato che sia un po’ troppo tardi…
N.B.: È possibile raggiungere l’Echo Point Hut, gratuitamente, anche venendo dal Lake St Clair. Se quindi volete un breve ma intenso assaggio di Overland Track vi consigliamo di raggiungere, in giorni diversi, Cradle Mountain a Nord e Lake St Clair al Sud, arrivando così anche a questo piccolo ma splendido rifugio di cui vi abbiamo appena parlato.
Giorno 7 – Da Echo Point a Cynthia Bay (11,5 km)
Ed ecco che anche l’ultima alba del nostro Overland Track in 7 giorni è arrivata. Ci godiamo la colazione sul molo, uno dei momenti più magici dell’intero percorso, prendiamo tutte le nostre cose e ci mettiamo in cammino verso il traguardo. Come il giorno precedente, il percorso si sviluppa tutto lungo lago. Dalla scarsa manutenzione (alberi caduti sul percorso, erbacce che lo invadono, ecc…) si puo’ intuire che questo ultimo tratto sia percorso da una piccolissima percentuale di coloro che affrontano il trekking. In circa 3 ore di cammino di monotona strada piatta raggiungiamo Cynthia Bay ed il suo Visitor Centre. Giusto il tempo di congratularci con chi ha raggiunto il nostro stesso obiettivo, di fare qualche foto ricordo, che è già tempo di ripartire. Abbiamo un passaggio gratuito da trovare ed una Peggy da recuperare. Il nostro Overland Track finisce proprio qua! Ah, da oggi in poi non ci sarà più una giornata di pioggia per i seguenti 5 giorni…
I Percorsi nei dintorni del Lake St Clair
Chi avesse ancora tempo ed energie a disposizione sarà contento di sapere che nei dintorni del Visitor Centre del Lake St Clair partono tantissimi sentieri da portare a termine in giornata (dai 45 minuti alle 7 ore) e, per chi volesse, esistono anche alloggi dove rimanere la notte. Noi però abbiamo altri piani per la nostra avventura in Tasmania e così non possiamo far altro che rimandarvi alla pagina del sito “Parks & Wildlife Service Tasmania” dove troverete info su tutti questi percorsi. Purtroppo su questi non possiamo dirvi altro al riguardo.
Giorno 7/8 – Da Cynthia Bay a Cradle Mountain in autostop
Vi abbiamo mentito. Il nostro Overland Track non è stato di 7 giorni ma bensì di 8. L’ottavo giorno, quello mancante, lo abbiamo passato cercando di ritornare gratuitamente a Cradle Mountain, dove la nostra super Pajero ci stava aspettando. Appena finito l’Overland Track ci siamo quindi subito messi con il pollice alzato, sperando che qualcuno potesse darci uno strappo. Il passaggio lo abbiamo trovato, ad essere sinceri ne abbiamo trovati ben cinque. Ma tornare dalla nostra Peggy ci ha tenuto impegnati per quasi un giorno intero, avendo dovuto passare una notte extra nel campeggio gratuito di Queenstown, esattamente a metà strada. Se andate di fretta quindi vi consigliamo vivamente di affidarvi ai trasporti privati, seppur costosi. Se invece volete risparmiare e non siete stanchi di avventure nel cuore della Tasmania non possiamo che consigliarvi di iniziare ad alzare quel dito.
Overland Track, il trekking più bello d’Australia?
Percorrere l’Overland Track in 7 giorni è stata una bellissima esperienza, ma crediamo che questo celebre trekking non sia stato totalmente all’altezza delle nostre aspettative. La maggior parte dei fattori che hanno influenzato il nostro giudizio sono legati alla nostra personalità ed alla nostra esperienza ma vogliamo almeno mettervi in guardia, nella speranza che siate più preparati di noi per affrontare ciò che vi aspetta. Insomma, se dovessimo rispondere così su due piedi alla domanda “L’Overland Track è il più bel trekking d’Australia?” la risposta sarebbe “Sì!“, ma se dovessimo allargare questo quesito a tutti i trekking che abbiamo fatto a giro per il Mondo, questo percorso sarebbe sicuramente tra le ultime posizioni. Ci dispiace Australia, ma con i paesaggi di montagna non ce la puoi proprio fare.
Fattori negativi dell’Overland Track
Il primo fattore negativo che abbiamo riscontrato è stata la spesa eccessiva. Uno si aspetterebbe di poter camminare nella natura senza dover pagare chissà quanto ed invece il budget per questo cammino supera di gran lunga i 300AU$. In secondo luogo il meteo è sempre un incognita, e per noi aver dovuto camminare ogni giorno sotto la pioggia potrebbe aver influenzato la nostra valutazione. Un’ altra cosa che non ci ha totalmente convinto è stata la monotonia del paesaggio, che invece ci immaginavamo cambiare con più frequenza. Cradle Mountain è probabilmente la parte che regala le viste migliori e partire dalla parte migliore non è mai la la scelta giusta, anche se, ahinoi, era l’unica possibile.
Infine, le persone che abbiamo incontrato lungo il percorso (per noi un fattore molto importante) non hanno contribuito a renderla un’esperienza indimenticabile. Il 90% erano australiani, che non avevano fatto molti altri cammini, e che lo vedevano come l’esperienza della vita, dipingendolo come un’avventura lontana da ogni comfort, estrema, una vera guerra da camminatori esperti. In realtà vista l’estrema facilità nel percorrerlo, la comodità dei rifugi messi a disposizione e l’aver percorso di molto meglio ed in condizioni più estreme, hanno reso per noi tutto ciò un po’ straniante. Sentirli emozionati come se non avessero mai vissuto niente di meglio ci ha messo qualche dubbio. Quando poi, una di loro, guardandoci estasiata ha commentato “Ma non vi sembra di camminare circondati dalle Dolomiti?” abbiamo capito. In tanti australiani sognano talmente a lungo questo cammino che non possono poi affermare il vero e cioè che si tratta di un paesaggio montano come ne esistono a migliaia nel Mondo. Così si auto-convincono che sia meraviglioso, come oggi sempre più spesso accade per i luoghi più famosi.
Perché dovreste comunque percorrere l’Overland Track
L’Overland rappresenta comunque una sfida nella natura, circondati da piacevoli paesaggi, che con il sole potrebbero davvero essere emozionanti. Avendolo percorso con 6 giorni su 7 di pioggia dobbiamo sicuramente dargli il beneficio del dubbio. Non ci sentiamo di non consigliarvi di percorrerlo perché tutti i fattori negativi che abbiamo riscontrato potrebbero cambiare enormemente con il tempo e con la compagnia giusta e quello che per noi è stato mediocre per voi potrebbe diventare un ricordo unico. Tantissimi ci hanno detto di aver amato il trekking nel Canyon del Colca in Perù, ma per noi è stato abbastanza deludente. Diversamente, in Cile ed in Argentina ci è capitato di camminare in condizioni estreme, con pioggia e neve, ma di conservarne ugualmente ricordi preziosi. La bellezza del “W” a Torres del Paine, l’emozione nell’ammirare la vetta del Cerro Castillo sotto la neve e la gioia nel raggiungere la laguna alla base del Fitz Roy non le scorderemo mai. E di buon cuore abbiamo pagato, anche se non cifre così ingenti, per avventurarci nelle splendide montagne arcobaleno vicino a Cusco o fra le alte cime della Cordillera Blanca e la Cordillera Negra. Probabilmente è vero che l’Overland Track è il più bel percorso della Tasmania e dell’Australia in generale, ma probabilmente non potrà mai reggere il paragone con luoghi che si sono conquistati un posto fisso nel nostro cuore. Per darci torto o ragione non vi resta che una cosa da fare: mettervi in cammino. Solo dopo aver tagliato il traguardo avrete la vostra, personalissima, risposta sull’Overland Track.
…quando si dice essere baciati dalla fortuna, eh? Mi sa che la fortuna stavolta era un opossum! Comunque, siete davvero troppo forti, la capacità di essere sempre positivi e trasformare tutto quanto in un dono da ringraziare, è lodevole! Felici di avervi ritrovato nella classifica del Best Travel Post di Luglio!
E noi siamo felici di essere tornati, più che altro non potete capire quanto sia bello leggere le vostre parole su Travel365. Se continuiamo ad essere sempre positivi è anche grazie a voi ❤️
P.S.: Viva l’opossum!