Quando viaggiamo in giro per il mondo e ci chiedono “Di dove siete?” la risposta è sempre lei: Firenze. Non se ne abbiano a male le cittadine nelle quali siamo cresciuti, Montespertoli e Fucecchio, ma è Firenze la città che ci ha dato i natali, quella che per noi è la più bella al Mondo e della quale sentiamo la mancanza quando siamo lontani. E non la amiamo solo per la sua infinita bellezza, ma anche per la sua inesauribile capacità di sorprenderci. Abbiamo girato in lungo e in largo il suo centro, passando mille e mille volte in Via San Gallo, ma solo da poco abbiamo scoperto che qui si trova un’altra gemma nascosta: Palazzo Pandolfini. Grazie all’invito di Guido Tour Sharing a Firenze, insieme ad altri blogger dell’Associazione Italiana Travel Blogger, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare alla visita guidata all’interno del palazzo e dei suoi bellissimi giardini. Ancora una volta siamo rimasti sorpresi ed ammaliati dalla bellezza, per di più nascosta, di Firenze e della nostra Toscana.
Che cos’è il Tour Sharing?
Ormai tutti conosciamo o abbiamo provato uno o più servizi offerti dalla cosiddetta “Sharing Economy”. Chi non ha usufruito almeno una volta di BlaBlaCar, ad esempio? Bhè, sicuramente Fiammetta, che non ha un debole per i viaggi in macchina. Ma che ci dite di Airbnb? Noi non solo lo abbiamo utilizzato per i nostri viaggi, ma grazie alla piattaforma Fiammetta ha potuto ospitare a casa sua persone provenienti da ogni continente! La Sharing Economy permette di compartire o scambiarsi beni e servizi di vario tipo ed è nata principalmente per un motivo: abbattere i costi e condividere esperienze! E questo è anche lo scopo di Guido Tour Sharing: permettere a più persone di partecipare ad un tour guidato, dividendo le spese ed abbattendo così i costi. Quante volte avete visto un’offerta molto conveniente per una visita guidata, ma non avete potuto usufruirne? A noi capita spesso…gli sconti sono riservati a gruppi numerosi, mentre noi viaggiamo sempre in due. Guido elimina il problema ed offre tour guidati con un costo che si abbassa ogni volta che un nuovo partecipante si iscrive. Un’idea geniale!
Come prenotare una visita con Guido Tour Sharing a Firenze
Siete pronti per tuffarvi nel mondo del tour sharing? Fate attenzione però, perchè a noi ha fatto un “brutto” effetto! Avete presente quando entrate in una libreria e venite assaliti dalla voglia di acquistare tutti i libri? Ecco, spulciare fra i tour di Guido ha lo stesso risultato. Ma come fare a scegliere quello che fa per voi? Innanzitutto entrate nel sito di Guido ed andate su “Città” per vedere tutti i luoghi in cui si svolgono i tour guidati (al momento sono disponibili tour in quasi tutte le regioni italiane e anche a Parigi). Selezionate la location che preferite ed iniziate a fare le vostra scelta. Guardate solo per Firenze quanti tour ci sono! Eh sì, un’ardua scelta. Noi per esempio abbiamo optato per il tour “Eleonora, la Grazia di Palazzo Pandolfini”. Ma Guido vi dà un ulteriore aiutino facendovi vedere quante persone si sono già iscritte al tour, qual è il prezzo attuale e quanto potrebbe abbassarsi raggiungendo il numero massimo di partecipanti. Scelta la visita che fa più per voi non vi resta che iscrivervi ed attendere la mail di conferma, che arriverà non appena raggiunto il numero minimo di 5 partecipanti. Non abbiate paura di prenotare la visita anche se siete da soli, alla fine del tour infatti ci sarà un bellissimo momento “taverna” in cui poter bere, mangiare e socializzare con gli altri partecipanti. E dopo aver sentito parlare di arte, amore e compagnia bella non si sa mai che Guido non diventi galeotto di qualche incontro interessante!
La visita a Palazzo Pandolfini con Guido Tour Sharing Firenze
Raggiungiamo Via San Gallo 74, dove ad attenderci troviamo la nostra guida, Mariagrazia, in compagnia degli altri partecipanti. Le porte di Palazzo Pandolfini si spalancano mostrandoci un piccolo cortile interno che si affaccia su un bellissimo giardino. Camminando per le vie di Firenze è impossibile sapere quante altre bellezze di questo tipo si nascondono dietro le alte mura dei palazzi ed i portoni chiusi. Palazzo Pandolfini è una residenza privata, appartenente alla famiglia con lo stemma dei delfini da oltre 500 anni. Se siamo potuti entrare è solo per gentile concessione del Conte che ci ha aperto le porte della sua “umile” casa.
Raffaello Sanzio ed il linguaggio romano a Firenze
Giannozzo Pandolfini all’inizio del ‘500 incaricò nientepopodimeno che Raffaello Sanzio di realizzare il progetto del palazzo. Giannozzo, molto amico del Papa Leone X, aveva conosciuto Raffaello a Roma ed in nome di questa amicizia il grande artista lasciò momentaneamente i pennelli da parte per dedicarsi alla realizzazione della dimora dell’amico. Probabilmente si deve a questa amicizia “romana” ed al volere del Papa il tentativo di introdurre a Firenze un linguaggio di tipo romano.
Chi conosce bene, o almeno un po’, i fiorentini saprà bene quanto siano orgogliosi della propria fiorentinità. Motivo per il quale lo stile di Roma non attecchì mai in città. Pensate che Baccio d’Agnolo ricevette talmente tante critiche per la realizzazione in questo stile del Palazzo Bartolini che fece apporre una targa in latino che recitava: “È più facile criticare che imitare”. Qualunque sia lo stile scelto, resta indubbia la qualità del progetto di Raffaello, tanto che alla sua morte (della quale si celebrerà il cinquecentesimo anniversario nel 2020) Giovanfrancesco da Sangallo portò avanti il progetto senza apporvi particolari modifiche.
Eleonora, la donna dal giardino ai circoli letterari
Dei tanti discendenti importanti della famiglia, la visita si è incentrata sulla figura di una nobile donna: Eleonora. Donna libera e colta fece scandalo all’interno della società di fine ‘700, secondo la quale il ruolo della donna doveva limitarsi a quello di madre. Ai tempi si pensava che non ci fosse bisogno di donne colte, ma di madri di famiglia educate e pronte a rinunciare ai propri desideri per dedicarsi alla cura dei figli. Eleonora invece non poteva e non voleva limitarsi, i suoi desideri e le sue aspirazioni erano ben altri. Attratta dalla cultura e dal sapere aprì le porte del palazzo a letterati di fama mondiale, dando vita ad un circolo letterario che vide fra i suoi frequentatori personaggi del calibro di Manzoni, Leopardi e Foscolo. Mica i primi arrivati… E pensate che molto spesso viene ricordata solo per aver dato nuova vita al giardino, che seppur bellissimo non è certo equiparabile ad opere di letteratura universalmente stimate.
Eleonora, la Grazia di Palazzo Pandolfini
Eleonora divenne ben presto musa ispiratrice di Foscolo, che la trasformò in una delle delle Grazie del suo poema, rimasto purtroppo incompiuto. Ma non solo! Pensate che alcune delle lettere che Foscolo scrisse ad Eleonora finirono poi all’interno di una delle sue opere più celebri, il romanzo “Ultime lettere di Jacopo Ortis”. E non potete neanche immaginarvi quanti intrecci amorosi ci ha raccontato la nostra guida Mariagrazia! Ma non possiamo certo raccontarveli tutti e togliervi il gusto di scoprire in prima persona i particolari “piccanti” di questa visita. Stiamo respirando letteratura e cultura, mentre ci compiaciamo per la forza morale di questa meravigliosa donna che sarebbe stata ricordata da tutti se solo fosse nata uomo…
Tour Sharing Firenze, da fare…e rifare!
Siamo veramente contenti di aver fatto la scoperta di questo modo innovativo di partecipare a delle visite guidate. Non solo perché il tour sharing permette di risparmiare, ma anche e soprattutto perché consente di apprezzare meglio l’anima dei luoghi visitati, in ottima compagnia. Inoltre Guido ha l’obiettivo di far scoprire anche gli angoli più nascosti delle città, quindi è ottimo anche per conoscere meglio casa propria! Non ci resta che dire “Grazie Guido…e alla prossima”!
Articolo redatto in collaborazione con Guido Tour Sharing