In un viaggio puo’ succedere di tutto. Puo’ accadere di raggiungere un luogo di cui avevamo aspettative altissime e del quale si era tanto sentito parlare, ma restarne delusi. Per fortuna, però, puo’ accadere anche l’esatto contrario. Inizialmente non pensavamo di includere il Parco di Karijini nel nostro On the Road. Due giorni per raggiungerlo, altri due per visitarlo e un’intera giornata di guida per arrivare alla méta successiva, la bellissima Exmouth. Tutto questo tempo solo per visitare un parco? Lo avevamo quasi depennato, quando un suo video ci è caduto sott’occhio per caso. Ce ne siamo subito innamorati. E Karijini ci ha ripagato del viaggio mostrandoci cose che mai avremmo creduto potessero esistere sul nostro Pianeta.

Per gli aborigeni questo Parco era, ed è tutt’oggi, un luogo sacro, come lo era Machu Picchu per la civiltà pre-coloniale. A differenza della capitale dell’impero Inca, però, qui siamo riusciti a sentire e percepirne la sacralità. Il nostro On the Road in Australia non poteva avere inizio migliore.

Cartello ingresso Parco di Karijini

Come prepararsi al Parco di Karijini

  • Ricordatevi che solo una delle quattro zone di Karijini (quella vicina al “Dales Campground”) è visitabile in sicurezza da chi non ha una 4×4. Perciò molto meglio avere un veicolo adeguato;

  • Se non volete spendere una fortuna per dormire su di un letto comodo (si parla di minimo 300AU$ a notte) dovrete portarvi una tenda e tutto il necessario per usufruire di uno dei due campeggi basici che lì si trovano;

  • Dormendo in tenda dimenticatevi delle comodità; dite addio all’elettricità e ad internet;

  • A parte un bar-ristorante molto caro, situato all’ingresso degli alloggi del “Karijini Eco Retreat”, non troverete altri negozi per comprare da mangiare o da bere. Portatevi perciò dietro più che potete, soprattutto tantissima acqua potabile;

  • All’interno del Parco ci sono circa 20 percorsi da fare a piedi e ad ognuno di essi viene attribuito un diverso grado di difficoltà (da 1 a 5). Non sottovalutate nessun percorso che state per affrontare, indossate sempre scarpe da trekking e fate attenzione a cosa dicono i cartelli;

  • A Karijini non ci sono benzinai ed il più vicino è a 70 km (a Tom Price) perciò vi consigliamo vivamente di portare con voi almeno una tanica da 25 litri piena di carburante. Qua dentro potrete affidarvi solo al vostro mezzo, quindi calcolate bene i chilometri che andrete a fare;

  • Se come noi sceglierete il “Dales Campground”, il campeggio più spartano, portatevi anche una tanica grande piena di acqua e/o una doccia solare, così da poter lavare i piatti e darvi una sciacquata veloce quando serve (nel campeggio non ci sono fonti di acqua);

  • Se volete godere appieno di Karijini portatevi un costume da bagno e un cappello anti-mosche (terribilmente fastidiose nell’Outback australiano);

  • Dentro le gole ci saranno sempre molti più gradi di quanti ce ne siano all’aperto, quindi portate sempre con voi scorte sufficienti di acqua (almeno 2 litri a persona);

  • In caso di forti alluvioni improvvise lasciate immediatamente le gole perché il rischio che si allaghino velocemente è molto alto;

  • Controllate sempre l’ora del tramonto e cercate di essere fuori dalle gole durante le ore di luce.

  • Per avere più informazioni possibili visitate il sito ufficiale, dove potete anche scaricare materiale molto utile.
Mappa completa del Parco di Karijini

Cliccate sulla mappa per scaricarla e vedere in dettaglio le distanze ed i trekking!

Leggete il nostro articolo per tanti altri consigli per un perfetto On the Road in Australia

Come raggiungere Karijini da Perth

Il Parco di Karijini, situato nella regione del Pilbara, è il secondo parco più grande del Western Australia. Il viaggio per raggiungerlo da Perth non è così breve. Si possono scegliere due itinerari: uno più lungo ed interessante, di circa 1.700 km, che passa sulla costa, ed uno che taglia attraverso strade interne. Dopo Karijini il nostro itinerario non prevedeva di proseguire verso Nord in direzione Broome o Darwin, ma di tornare verso Perth, per poi dirigerci nella parte Sud del Western Australia. Così abbiamo preferito fare il viaggio di andata scegliendo l’itinerario più breve e veloce, attraverso l’interno, per poi goderci “con calma” l’itinerario costiero nella strada del ritorno.

Strada e paesaggio autentico australiano nel Parco di Karijini

I colori di Karijini (senza filtri)

Ora che li abbiamo fatti entrambi possiamo dirvelo con certezza: se dopo Karijini avete intenzione di proseguire verso Nord vi consigliamo di raggiungere il Parco con la strada più lunga, dopo aver esplorato le meraviglie che si trovano sulla costa. Non esageriamo se vi diciamo che questa è stata la parte più bella del nostro Road Trip in Australia. E nel momento in cui scriviamo abbiamo già visitato tutti gli Stati e percorso più di 30.000 km.

Scoprite QUA con il nostro articolo cosa vedere a Perth prima della partenza!

L’itinerario breve

Lo chiamiamo “breve” anche se potrebbe sembrare una presa in giro. L’itinerario da noi scelto per l’andata, infatti, corre per circa 1.400 km lungo la Great Northern Highway. Con questa avrete senz’altro un’assaggio dell’Outback australiano. Certo va detto che, se foste in Italia, nei 1.300 km che separano Como da Reggio Calabria trovereste di tutto e di più. Qua però non siete a casa! Preparatevi dunque a 1.400 km di poco più che niente. Ma che bello questo niente!

Lasciate le verdi colline che circondano Perth il paesaggio inizia velocemente a cambiare e ci si ritrova ad attraversare una strada che corre nel bel mezzo della rossa terra australiana. Si ha tutto il tempo di fare la conoscenza dei mastodontici Road Trains (camion lunghi fino a 50 metri), cantare a squarciagola e fermarsi nelle Road House per una breve sosta, un dispendioso pieno di benzina ed un caffè. La buona notizia è che se deciderete di fare questa strada durante la stagione dei Wildflowers”, tra Settembre e Novembre, ad accompagnarvi durante l’avventura ci saranno anche distese di coloratissimi fiori, attrazione molto gettonata in Western Australia.

Fila di Road Train giganti sulla strada per Karijini

Come primi Road Trains incontrati non c’è male…meglio mettersi da parte o ci portano via con loro!

Cosa vedere sulla Great Northern Highway

SE INTERESSATI SOLTANTO AL KARIJINI NATIONAL PARK,
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È il nostro primo giorno del nostro primo On the Road di sempre! La nostra Peggy è carica all’inverosimile e sembra non mancare più niente. Entriamo ed accendiamo la macchina. Adesso dentro ci sono anche un po’ di paura, un pizzico di follia e tanta emozione per questo nuovo viaggio! Per raggiungere Karijini ci serviranno ben due giorni, 15 ore dei quali da trascorrere alla guida. Per fortuna durante il viaggio abbiamo trovato qualche tappa intermedia interessante…

Un luogo di-vino, la Swan Valley

Today is the day!” direbbero qua in Australia. Salutiamo Perth, uscendo attraverso le sue verdeggianti colline. La strada attraversa la Swan Valley, la più antica area vinicola del WA, dove vigneti, olivi e profumi inebrianti ci fanno tornare con la mente alle strade della nostra Toscana. Oggi purtroppo non abbiamo il tempo di fermarci, ma nella Swan Valley ci eravamo già venuti con più calma in passato. A soli 25 minuti d’auto dal centro di Perth, la “Valle del Cigno” è un’ottima possibilità per trascorrere una piacevole giornata, in compagnia di bei paesaggi e buon vino australiano (che qua è possibile degustare gratuitamente). Potrete anche trovare ottimi produttori di miele, formaggio e birre artigianali. Immancabile poi una sosta al paesino di Guildford, lungo il fiume Swan, che vi rimarrà nel cuore grazie alle sue strade ed ai suoi edifici e bar storici. La Swan Valley è quindi una sosta che vi consigliamo vivamente, ma magari, se dovete andare fino a Karijini, non esagerate con le degustazioni!

Vigneto con rosa nella Swan Valley di Perth

La monastica New Norcia

Ci siamo rifatti gli occhi con le campagne “Perthiane”, ma adesso la via inizia a diventare ciò che temevamo maggiormente: una lunga, dritta, monotona e vuota strada. Per fortuna che ci sono i Road Trains a farci divertire con i loro massicci spostamenti d’aria quando ci passano accanto e la noia dura davvero poco. Seguendo la Great Northern Highway per 130 km da Perth, ci ritroviamo in una delle realtà architettoniche più insolite del Western Australia. Appena vediamo New Norcia l’auto quasi si ferma da sola. Qua non troverete prelibati prodotti di carne suina (mmmh…Prosciutto di Norciaaa), bensì un insolito complesso di strutture monastiche in stile spagnoleggiante del XIX secolo. Tutto ciò è stato costruito da alcuni missionari benedettini allo scopo di convertire gli aborigeni al Cristianesimo. Con l’arrivo degli europei in Australia gli aborigeni sono stati barbaramente uccisi oppure il loro stile di vita è stato completamente stravolto e denaturalizzato. Non vi nascondiamo che vedere qua le immagini dei primi nativi australiani vestiti all’Europea dà alquanto fastidio.

Residenza per ragazze di New Norcia vista dall'esterno

Forse a noi italiani potrà non sembrare granché, ma in Australia non abbiamo mai più trovato luoghi con edifici così ben fatti

Un cimitero divide le due costruzioni principali (il Collegio per ragazzi “St. Ildephonsus” e la Residenza per ragazze “St Gertrude”) ma passeggiando un’oretta per il piccolo villaggio di New Norcia potrete godere di tanti altri luoghi ed edifici interessanti. Chi vuole approfondire la visita potrà recarsi al Centro Visitatori, sede del New Norcia Museum (ingresso 12,50AU$) oppure partecipare ad una visita guidata del villaggio per scoprire la storia (15AU$ o 25AU$ con ingresso anche al Museo). Va detto che a noi è bastato fare un giro in maniera autonoma, visitando tutte le zone all’aria aperta che abbiamo trovato, ma se volete entrare in uno degli edifici dovrete scegliere la visita guidata. Una bella sosta per sgranchirsi le gambe. Badate bene però di fare un bel respirone prima di risalire in auto da New Norcia. Da qua vi aspettano 630 km di incessante guida!

Lapide del 1866 nel cimitero di New Norcia

Una lapide del 1866 così ben conservata non è facile da vedere. Soprattutto in Australia…

Edificio storico monastico di New Norcia

Una passeggiata per New Norcia vi regalerà sorprese

Paynes Find, la nostra prima Road House australiana

Per noi ormai è ovvio, ma forse voi non sapete ancora cosa sia una Road House. Si trovano soltanto nelle strade più isolate del Paese ed essendo l’unico luogo pubblico della zona fungono da ristorante, bar, benzinaio, albergo, negozio di souvenir e piccolo alimentari. Nella nostra immaginazione ci apprestavamo a fare un viaggio in macchina attraverso luoghi congelati nel tempo, ma la rapida modernizzazione dell’Australia è giunta anche nei suoi angoli più remoti, perciò sono poche le occasioni di osservare con i propri occhi uno spaccato di storia, seppur abbastanza recente. Le Road House rappresentano quanto di più autentico potete trovare nel Paese.

Andando da Perth a Karijini saranno molti i villaggi dimenticati dal tempo che incontrerete, ma per sentirvi all’interno di un film provate a guidare altri 320 km da New Norcia, direzione Paynes Find. Noi ci siamo fermati con l’intenzione di fare solo il pieno di benzina, ma scesi dal mezzo siamo rimasti più di un’ora ai tavoli della Road House, credendo di essere riusciti ad uscire dallo spazio-tempo. Intorno a noi solo una strada, tremendamente rossa, deserta e non asfaltata e tanto, ma tanto, silenzio.

Benzinaio in una Roadhouse australiana a Paynes Find

Manca soltanto la balla di fieno rotolante…

La prima notte On the Road

Altri 356 km ed il primo giorno di On the Road volgerà al termine. Dobbiamo sbrigarci però! È quasi dicembre (fine primavera) ed il sole scompare non più tardi delle 19:00. Dal tramonto all’alba, più che il titolo di un film, in Australia è il momento della giornata in cui non volete essere alla guida. Il rischio di incidenti con animali selvatici, pronti a saltellare sulla vostra strada, è pericolosamente alto. Il percorso viene in nostro aiuto: limite a 110 km/h e più niente da vedere, se non il tanto sognato paesaggio semi-desertico che è tutto intorno a noi. Poco prima che il sole si nasconda dietro l’orizzonte arriviamo alla nostra prima tappa: passeremo la prima notte al campeggio di Meekatharra.

Al “Meekatharra Accomodation” ci chiedono 15AU$ (10€) per una piazzola per la tenda, senza elettricità. A pensare che il campeggio offre bagni, docce e una cucina, i soldi richiesti per una notte sembrano davvero pochi. Purtroppo, durante la notte, il via vai di Road Trains è incessante ed il forte rumore puo’ non essere confortevole. Ma per noi, stanchi e con la mente al lungo viaggio che ci attende, non è un problema così grande e dormiamo in men che non si dica.

Il paesino di Meekatharra non è niente di che, perciò se cercate qualcosa di più carino visivamente vi suggeriamo la cittadina mineraria di Cue. Solo che quest’ultima si trova molto prima di Meekatharra (116 km per l’esattezza) e fermarsi qua significa aumentare significativamente il tempo di viaggio del secondo giorno.

Guarda chi si rivede, il Tropico del Capricorno

Ci svegliamo alle prime luci dell’alba. Ormai sarà così per tutto il resto dell’On the Road: a letto come le galline ed in piedi come i galli. Dobbiamo godere appieno di tutta la luce e, perché no, di un’alba e di un tramonto in un posto diverso ogni giorno. Saliamo in macchina ed un sorriso nasce spontaneo. Oggi raggiungeremo Karijini.

Il secondo giorno il paesaggio si ripete incessantemente identico a se stesso ed iniziamo a chiederci come sia possibile trovare un parco con gole rocciose, piscine naturali e cascate incredibili tra tanta terra rossa, così arida e secca. Per fortuna anche oggi abbiamo un paio di piacevoli soste da mostrarvi. Dopo 360 km passiamo dal minuscolo paese di Capricorn, che non ha questo nome per puro caso: qui infatti passa il Tropico del Capricorno, il parallelo che unisce tutti i luoghi più aridi al mondo. Rimaniamo delusi quando scopriamo che, sia il paesino che il cartello per evidenziare il Tropico, fanno alquanta tristezza. Ci fermiamo per una veloce foto ed è già tempo di ripartire. Superando il Tropico del Capricorno torniamo però con la mente al nostro viaggio in un’altra terra desertica, che non smise un solo istante di sorprenderci: il Deserto di Atacama in Cile. Che ricordo! Se Karijini riuscisse a trasmetterci anche soltanto un terzo delle emozioni provate in Sud America diventerebbe di diritto uno dei nostri luoghi del cuore. Secondo voi ce l’avrà fatta?

Cartello del Tropico del Capricorno sulla Great Northern Highway verso Karijini

Potevano sforzarsi un po’ di più sulla realizzazione del cartello

Cartello Tropico del Capricorno a San Pedro de Atacama

Tre anni prima, sullo stesso parallelo…

La miniera a cielo aperto di Newman

Altri 100 km e davanti a noi l’ultima fermata. Poi saremo pronti a volare dritti fino alla nostra méta. Siamo giunti a Newman, che nel gergo dell’On the Road è “l’ultimo posto dove poter far benzina e comprare da mangiare prima di arrivare a Karijini”; i prezzi di cibo e benzina  però sono molto più alti di quelli che trovereste in città.

La cittadina di Newman di per sé non ha niente di particolarmente interessante, ma dopo tanto niente troverete “affascinante” anche lei. Fermandovi nel parcheggio all’ingresso del paese ci saranno informazioni e storia del luogo ed un enorme veicolo da miniera che potrete studiare da vicino. Se avete intenzione di trattenervi ancora più a lungo i casi sono due: o avete seri problemi o non vedete l’ora di fare un tour nella sua miniera di ferro lunga 5,5 km e profonda 500 m. Nel secondo, auspicabile, caso, potete prenotare la vostra visita al “Visitor Centre” al costo di 30AU$ (durata 1h 30′, minimo 4 persone) ma non sappiamo quanto valga la pena dare dei soldi a persone che stanno letteralmente distruggendo poco a poco le poche montagne circostanti.

Enorme mezzo da miniera in esposizione a Newman

No, ci spiace, è proibito salire al posto di guida

Gli imprevisti di un On the Road in Australia #1

Nel nostro precedente articolo su come organizzare un perfetto On the Road in Australia vi abbiamo parlato degli imprevisti sempre in agguato durante un viaggio così lungo in posti remoti. Qua avrete un chiaro esempio di ciò che intendevamo.

Dopo quasi 600 km di guida, a poco più di un’ora di distanza da Karijini, la stanchezza inizia a farsi sentire e non vediamo l’ora di piantare la tenda ed organizzare la nostra visita alle attrazioni principali. Arriviamo all’altezza di Juna Downs e lasciamo la strada principale per imboccare l’unica via che potrà portarci fino a Karijini. Non stiamo più nella pelle!

Nemmeno il tempo di svoltare che ci ritroviamo davanti, uno dietro l’altro, una fila lunghissima di Road Trains che aspettano. Forse si staranno tutti riposando prima di ripartire, pensiamo stupidamente, e così li superiamo senza pensarci due volte. Passato l’ultimo camion ci ritroviamo di fronte ad un cartello: “STRADA CHIUSA PER INCENDIO” (scritto in inglese naturalmente). Iniziamo a sudare freddo e non possiamo far altro che scendere per chiedere informazioni alle “Guardie Forestali” appostate lì di fianco. Ci dicono che un grave incendio sta minacciando parte della strada e che nessuno potrà passare fino a nuovi ordini, che più o meno arriveranno domani. DO-MA-NI. Anche il nostro sudore freddo inizia a sudare freddo. Ci mettiamo così ad aspettare insieme ai tanti Road Trains…

Passano i minuti, passano le mezz’ore e passano addirittura le ore. Poi la svolta. Un auto proveniente dalla strada chiusa si ferma vicino a noi. Ne scendono due ragazzi (che sembrano viaggiatori come noi) e, senza dargli nemmeno il tempo di mettere un piede per terra, corriamo verso di loro per sapere se portano buone notizie. Sono backpackers francesi ed hanno trascorso gli ultimi due giorni a Karijini. Ci dicono che non c’è nessun incendio in quel tratto di strada e a noi viene un’immensa voglia di abbracciarli. Decidiamo, a nostro rischio e pericolo, di proseguire ignorando il divieto, ed è proprio così che arriviamo finalmente a Karijini. Sani e salvi.

L’importanza di chiamarsi Karijini

Tante volte vi abbiamo parlato dei nomi aborigeni, barbaramente soppiantati da nomi inglesi. Anche Karijini non è rimasto immune da questa colonizzazione dei nomi e per molti anni è stato conosciuto con il nome di “Hamersley National Park”. In un eccesso di fantasia, gli australiani gli avevano attribuito il nome della catena montuosa presso la quale sorgeva, che per l’appunto avevano rinominato Hamersley. Fortunatamente, nel 1991, in segno di continuità fra passato e presente, e per restituire importanza e dignità alle comunità aborigene che per millenni avevano abitato la zona, il Parco ha potuto riappropriarsi del suo vero nome. Non so a voi, ma a noi soltanto nominare Karijini a voce alta dà un senso di mistero, magia ed energia.

Frase sui nomi dei luoghi dati dagli aborigeni australiani

Alcune importanti informazioni sul Karijini National Park

“Cosa dovrò fare appena arrivo? Come farò ad arrivare là? Dove sarà meglio dormire?” Per Karijini queste domande saranno alla decima potenza. Studiate con anticipo l’itinerario che volete fare all’interno del Parco e, se dopo la stesura del viaggio vi è rimasto ancora qualche dubbio…speriamo di scioglierlo con i prossimi paragrafi.

Quanto costa l’ingresso a Karijini

Come viene spiegato nel sito del “Parks and Wildlife Service” il costo d’ingresso a qualsiasi National Park del Western Australia sarà di 13AU$ a veicolo (fino a 12 persone). Noi, avendo intenzione di visitare altri parchi all’interno del Western Australia, abbiamo preferito optare per il “Park Pass mensile, che per la cifra irrisoria di 46AU$ permette di entrare in tutti i 135 Parchi Nazionali (sì, avete letto bene, 135) senza pagare niente di più. Se un mese non dovesse bastarvi, perché non fare quello da un anno a 92AU$? Per richiedere uno dei due Park Pass non dovrete far altro che recarvi al Visitor Centre di Karijini (apr-ott 9:00-16:00; nov-mar 10:00-12:00) o comprarlo su internet. Se volete soltanto comprare un biglietto d’ingresso singolo invece avete due possibilità: recarvi al Centro Visitatori oppure fermarvi ad una delle stazioni d’ingresso senza personale, procedendo con l’auto-registrazione. Attenzione che nel secondo caso potrete pagare SOLO in contanti ed i soldi dovranno essere precisi.

P.S.: se malauguratamente arrivate troppo tardi e non avete soldi precisi per l’auto-registrazione, basterà aspettare che il Visitor Centre apra il giorno dopo e pagare là (anche con carta). Niente di più facile.

Quanto tempo dedicare al Parco di Karijini

Per farvi capire la grandezza di Karijini ci basterà dirvi che si estende per 627.422 ettari, ovvero più di 6 miliardi di metri quadrati. È per questo che è conosciuto anche come seconda area protetta più vasta del WA. Sarà dura quindi vedere tutto in una mezza giornata. Noi abbiamo trascorso 3 notti e 2 giorni pieni al suo interno e crediamo proprio che questo sia il tempo minimo per poter vedere almeno le attrazioni principali. Con un ritmo molto spedito siamo riusciti a vedere molto di più di quanto credevamo, ma abbiamo dovuto rinunciare alla visita all’interno di Knox Gorge e all’Hamersley Gorge poiché situato a 100 km di distanza dal Visitor Center. Sapendo che quasi 50 km di questa strada non sono asfaltati raggiungerlo ci avrebbe richiesto troppo tempo e troppa benzina che forse non avevamo. Se quindi volete vedere tutto lo splendido Karijini National Park con calma, 4 giornate piene ci vorranno tutte.

Il varano (goanna), simbolo del Parco di Karijini

All’interno del Parco sarà facile imbattervi in un varano di 50 cm (“goanna” in inglese). Lui è il simbolo del Parco di Karijini e proprio per questo anche il Centro Visitatori è fatto a sua forma e somiglianza.

Dove alloggiare all’interno di Karijini

Abbiamo intitolato il paragrafo “…all’interno…”, poiché esistono alloggi economici e dignitosi anche a Tom Price, ma dormire a 72 km dal Parco non ci sembra un’idea geniale. Quindi, tornando a noi, all’interno di Karijini troverete due sole soluzioni per dormire, parecchio distanti l’una dall’altra.

Dormire a Karijini: il più economico “Dales Campground”

La prima, il Dales Camps Ground, è la soluzione più economica, ma anche la più spartana. Per 11AU$ a persona, a notte, avrete a vostra disposizione soltanto un BBQ a gas ed un paio di Bush-Toilet, ovvero un gabinetto che al posto dello sciacquone ha un buco nel terreno. Questo significa niente docce, niente Wi-Fi, niente cucina, niente elettricità e niente acqua corrente. Il prezzo quindi è anche troppo esagerato. Comunque chi alloggia al Dales Campground puo’ approfittare dell’orario di apertura del Centro Visitatori a 10 km da qui (apr-ott 9:00-16:00; nov-mar 10:00-12:00) per una doccia calda (a pagamento) e per utilizzare il Wi-Fi gratuito. Vicino al Visitor Centre c’è anche un grosso cassonetto per gettare la spazzatura ed un deposito per l’acqua piovana, perciò non potabile (a meno che non si faccia bollire almeno 3 minuti). In alta stagione, nei mesi di luglio e agosto, trovare posto qua puo’ essere difficile, ma il campeggio non puo’ essere prenotato in anticipo in nessun modo. Vale la regola “Chi prima arriva, meglio alloggia”. Sempre e soltanto in alta stagione, prima di raggiungere il campeggio, è aperto anche un distaccamento del Visitor Centre dove è possibile chiedere informazioni e pagare. Nei mesi di minore affluenza funzionerà come per l’ingresso: o soldi precisi o Centro Visitatori.

Preparazione campeggio Dales Campground all'interno del Parco di Karijini

Adesso non ci ferma più nessuno!

N.B.: se non ci avete dato ascolto qualche capitolo fa e siete venuti qua senza 4×4, sappiate che il Dales Campground è l’unica soluzione senza difficoltà per chi viaggia senza fuoristrada.

Dormire a Karijini: il più “lussuoso” Karijini Eco Retreat

Il secondo campeggio è il Karijini Eco Retreat. Qua potrete scegliere di soggiornare in cabine o tende di lusso in stile safari (il “Glamping” per intenderci) che vanno tanto di moda oggigiorno. Se però siete in cerca di emozioni forti potete pagare anche solo per una semplice piazzola dove piantare la vostra tenda. Il Glamping di lusso con bagno privato, docce calde ed elettricità ha un costo che varia dai 300 ai 600AU$ a notte (apperò) mentre per le piazzole ve la caverete con 20AU$ a persona a notte. Sono 9AU$ in più che nell’altro campeggio, ma qua avrete almeno a disposizione acqua potabile, bagni con doccia ed un bar-ristorante bello quanto caro. In quest’ultimo si puo’ fare una merenda veloce, ma per usufruire del ristorante è richiesta la prenotazione in anticipo con scelta del menù. Se visitate il Parco in alta stagione (luglio e agosto) è meglio prenotare in anticipo sul sito perché i posti si esauriscono in fretta.

Quando è meglio visitare Karijini

Essendo Karijini molto vicino al Tropico del Capricorno, in una zona desertica e rocciosa, è facile dedurre che le bellissime gole del Parco diventino estremamente calde nei mesi estivi (dicembre-aprile). Questi mesi inoltre combaciano con il periodo dove troverete più affollamento. Tutto ciò rende l’inverno australiano (giugno-settembre) il momento migliore per venire fino a qua. Noi però siamo arrivati a Karijini a fine novembre e, a dirla tutta, le temperature erano perfette, il tempo anche, il campeggio era perlopiù vuoto e fare il bagno nelle sue piscine naturali semi-gelide era come toccare il cielo con un dito.

Cosa vedere a Karijini

Karijini è un parco dai colori forti. Il rosso intenso della terra e delle pareti rocciose contrasta con il verde smeraldo delle sue piscine naturali ed il bianco delle piante di eucalipto. Il giallo delle distese di spinnifex abbraccia il verde acceso della vegetazione, che cresce ai lati delle gole. È un luogo sacro per gli aborigeni e addentrandosi nelle sue gole si percepisce tutta la sua energia, ma si deve saperla ascoltare. Karijini è pronto ad accoglierci con la sua magia!

Colori e paesaggi tipici del Parco di Karijini

Vedere una gola di Karijini è come essere davanti ad un quadro in movimento

All’interno di Dales Gorge

I primi raggi di sole della giornata iniziano ad illuminare l’interno della nostra tenda e fungono da sveglia naturale. Il tempo di goderci un caffè con vista alba e siamo già pronti per partire all’esplorazione. Decidiamo di dedicarci subito alle gole che si trovano più vicine al nostro campeggio, il Dales Campground. Se anche voi deciderete di pernottare qui e seguire il nostro itinerario sappiate già da subito che ad attendervi ci sarà un’incredibile escalation di bellezze.

Seguiamo i cartelli per “Dales day use area“, parcheggiamo ed iniziamo subito a dirigerci verso uno dei luoghi che hanno reso celebre Karijini: la Circular Pool (“Walhibindamunha” per gli aborigeni), un’incredibile piscina naturale nel punto più profondo della gola. Inizialmente il percorso di 800 metri, perlopiù in discesa, permette di arrivare ad un punto panoramico per ammirare Dales Gorge dall’alto: a primo impatto sarà incredibile! Una pozza d’acqua turchese è laggiù che vi aspetta, meglio scendere rapidamente fino al cuore della gola.

Discesa all'interno del Dales Gorge nel Parco di Karijini

La nostra prima discesa di una gola del Parco. Chissà cosa ci aspetterà in fondo…

Circular Pool ed il nostro primo bagno

Mentre camminate cercate di guardarvi intorno: resterete affascinati dai colori del Parco e dall’imponenza delle pareti rocciose, di un rosso intenso, che si tuffano verso il fondo del canyon. Giunti in fondo, ad attendervi, un’oasi verde, protetta ed abbracciata dalle rocce che la sovrastano. Impossibile resistere. Noi ci siamo subito immersi nelle calme (ma fredde) acque della piscina naturale per smorzare il caldo e soprattutto per goderci appieno il luogo. Ci credete se vi diciamo che eravamo soltanto noi due?

Bagno nella piscina naturale Circular Pool di Karijini

Nemmeno il tempo di entrare in acqua che ci eravamo già innamorati di Karijini

Relax nelle Fortescue Falls

Non perdete troppo tempo in questa vasca. Sappiate che in questa gola ce ne sono anche di migliori! Dopo il bagno rinfrescante camminate quindi all’interno di Dales Gorge, dove diversi paesaggi naturali si fondono incredibilmente tra di loro. Al termine dei 2 km che compongono il percorso raggiungerete le Fortescue Falls. Queste bellissime cascate che si tuffano in una piscina naturale, più grande della prima, sembrano uscite direttamente da una favola. Neanche qua abbiamo saputo resistere alla tentazione; un minuto e siamo già sotto il getto della cascata, in pace con il mondo.

Percorso trekking all'interno del Dales Gorge nel Parco di Karijini

Ciascun percorso all’interno delle gole saprà sorprendervi in maniera differente

Piscina naturale con cascate Fortescue Falls all'interno del Parco di Karijini

Impossibile catturarne la bellezza in una foto…

Bagno nella Pùpiscina naturale con cascate Fortescue Falls all'interno del Parco di Karijini

…per capire quanto sia splendido questo luogo va vissuto!

La paradisiaca Fern Pool

Usciamo dall’acqua delle Fortescue Falls e, sulla strada per risalire la gola, un cartello richiama la nostra attenzione. C’è scritto “Fern Pool (Jubura) is a special place and a significant Aborigenal site” ma accanto a ciò non c’è né una freccia né un’indicazione sul percorso. Il Dales Gorge con le sue piscine ci ha emozionato così tanto che non vogliamo di certo perderci questa. Camminiamo per poche centinaia di metri e davanti a noi un altro spettacolo al quale dedicare tempo ed ammirazione. La Fern Pool è quanto di più mistico possiate vedere a Karijini, se non in tutta l’Australia. Adesso capiamo perché per gli aborigeni è un luogo sacro.

Piscina naturale con cascate Fern Pool dentro il Dales Gorge nel Parco di Karijini

Di solito non diamo molto peso a queste cose, ma entrando al suo interno l’energia l’abbiamo sentita davvero!

Cascate di Fern Pool viste dalla grotta all'interno del Karijini National Park

Proprio per questo c’è un cartello che per rispetto invita a non tuffarsi o parlare ad alta voce. Noi non ne vediamo il bisogno: la tranquillità del luogo ci invita ad entrare delicatamente in acqua e la sua bellezza ci lascia senza parole. La Fern Pool è profonda, le sue acque sono fredde e ristoratrici, le sue cascate intense e rilassanti. Poter nuotare dolcemente al suo interno è difficile credere che possa essere realtà.

Bagno sotto le splendide cascate di Fern Pool nel Parco di Karijini

Forse gli aborigeni qua non avevano l’usanza di scattarsi i selfie, ma questa foto vale più di mille ricordi!

La risalita del Dales Gorge

A questo punto dovrete aver già capito che il Karijini National Park è un luogo assolutamente da visitare. E dire che siamo soltanto all’inizio delle sue meravigliose attrazioni naturali. Per scoprire le altre tornate verso le Fortescue Falls e seguite le numerose scale che vi riporteranno sulla cima del Dales Gorge dopo 800 metri di salita.

Piscina naturale Fortescue Falls vista dall'alto

Da questa ripida camminata vedrete le Fortescue Falls da un altro indimenticabile punto d’osservazione

Piscina naturale Fortescue Falls vista dall'alto

C’è poco da dire…e tanto da vedere!

.Adesso che siete fuori dalla gola non resta che ritornare al parcheggio, 2 km più in là. Stavolta la strada percorrerà il bordo del Dales Gorge, prendendo il nome di Gorge Rim. Un percorso che vi farà fare la conoscenza da vicino dei giganteschi termitai di Karijini…

Termitai giganti alti come persone all'interno del Parco di Karijini

Non è una questione di prospettive: questi termitai sono alti il doppio di noi! Che megalomani queste termiti!

Alla scoperta di Kalamina Gorge

Se i nostri calcoli non sono errati, dopo aver visto tutto il Dales Gorge dovreste avere ancora una buona parte di ore di luce a vostra disposizione. Il consiglio che vi diamo è quello di visitare il cuore del parco, il Kalamina Gorge. A dividerla da voi ci sono 35 km dal Dales Campground o 17 km dal Karijini Eco Retreat. In tutti e due i casi dovrete percorrere una strada ridotta male, dove anche un cartello all’imbocco ricorda che per fare questo percorso è indispensabile avere una 4×4.

Cartello di divieto d'ingresso ai veicoli non 4wd nel Parco di Karijini

Arrivati al traguardo vi accorgerete che questo è un posto perfetto per fermarsi a pranzo: dei tavolini all’ombra con una bella vista sul panorama circostante. Rifocillati a dovere potrete iniziare il percorso a piedi che si sviluppa per 3 km andata e ritorno all’interno della gola (Kalamina Gorge appunto) fino a raggiungere un altro bel luogo per bagnarsi. È un percorso non troppo impegnativo, ma non eguaglia in bellezza le meraviglie descritte fino ad ora. Il punto che ha reso celebre questa gola si trova alla fine del percorso e prende il nome di Roch Arch Pool. Una piscina dalla forma allungata che presenta su un lato un enorme arco di roccia. Per vedere cosa ci sia dall’altra parte della finestra rocciosa ci si deve tuffare in acqua, ma per questa volta preferiamo non immergerci e, dopo aver ammirato con cura il paesaggio, torniamo sui nostri passi fino a raggiungere nuovamente il parcheggio.

Percorso trekking dentro il Kalamina Gorge nel Parco di Karijini

Un altro trekking nella gola. Un altro emozionante viaggio verso chissà dove.

Piscina naturale Rock Arch Pool dentro il Kalamina Gorge

Il Rock Arch Pool segna la fine del percorso, ma se volete potrete fare il bagno nelle sue tranquille acque

Gli imprevisti di un On the Road in Australia #2

Forse non avete letto il nostro articolo “Come prepararsi per un On the Road in Australia” ma lì spiegavamo che, per non incorrere in brutte sorprese, è necessario cambiare la pressione alle ruote a seconda del fondo stradale che stiamo percorrendo. 40 psi (2,75 bar o 276 kPa) per l’asfalto, 30 psi (2,00 bar o 208 kPa) per percorrere lunghi tratti su strade molto corrugate e 20 psi (1,40 bar o 138 kPa) per guidare su fondo sabbioso. Noi questa lezione l’abbiamo imparata sulla nostra pelle proprio percorrendo lo sterrato che porta al Kalamina Gorge. La mattina del secondo giorno ci siamo infatti risvegliati con una ruota completamente a terra…

Ruota bucata auto all'interno del Parco di Karijini

“CAZZO!” lo possiamo dire su internet?

La “montagna” del Parco: Mount Bruce

Il vostro risveglio speriamo sia decisamente migliore del nostro! Cambiata “velocemente” la ruota siamo pronti anche noi ad una seconda giornata di esplorazione. Stamani niente rischio foratura, dato che vi faremo percorrere la Karijini Drive, la strada più lunga, ma del tutto asfaltata, che dopo 37 km vi porterà al bivio di 3 km (non asfaltato) per Mount Bruce.

Con i suoi “vertiginosi” 1.235 metri Mount Bruce (“Punurrunha”) è la seconda cima più alta del Western Australia (ci vergogniamo a chiamarla montagna). Dal parcheggio potrete raggiungerne la vetta grazie al percorso di 9 km (andata e ritorno) “Mount Bruce Summit” che richiede diverse ore per essere completato. Quando arriverete al parcheggio lì sotto vi accorgerete che sia la “montagna” che la vista non sono niente di unico e forse vi passerà anche la voglia di provarci. Noi, causa ruota forata, siamo in ritardo così decidiamo di farne solo un breve tratto e fermarci al punto di osservazione più vicino, il Marandoo View” (500 metri), che prende il nome dalla miniera adiacente.

Dall’alto di questo punto panoramico potrete osservare, oltre alla miniera in lontananza, gli effetti della potenza devastante dei Bushfires (incendi boschivi) che nel 2014 hanno distrutto proprio qua oltre 38.000 ettari di vegetazione, lasciando gran parte del Mount Bruce scoperto.

Percorso di trekking per raggiungere la cima del Mount Bruce al Parco di Karijini

P.S.: per chi se lo fosse chiesto il record di montagna più alta del WA lo detiene il Mount Meharry (addirittura 1.245 m). Non ridete, dai. Anche perché vi basti pensare che la montagna più alta in assoluto di tutta l’Australia non ha un’altezza di tanto maggiore: il Mt Kosciuszko raggiunge a malapena i 2.228 metri. Però almeno qua si puo’ sciare d’inverno…

Le miniere e Karijini, un fragile ecosistema a rischio

Come vi dicevamo, nel 1991 il Karijini NP si è riappropriato del proprio nome, ma il prezzo che ha dovuto pagare è stato alto. Ha infatti perso parte del proprio territorio, che il governo del Western Australia ha deciso di destinare alla realizzazione di una grande miniera. Gli scavi sono iniziati nel 1994 e nel 2012 ha avuto inizio la seconda fase dei lavori; quella che va ad incidere sul letto del fiume per ottenere acqua potabile per la miniera e peer la vicina città di Tom Price. Il Governo del WA ed il gestore della miniera (la compagnia mineraria Rio Tinto), affermano di lavorare cercando un equilibrio fra l’importanza di conservare il Parco e la necessità di procurarsi risorse non rinnovabili. Facciamo finta di crederci, ma da quanto abbiamo potuto vedere in tutti questi mesi di viaggio in Australia il Dio Denaro viene prima di qualsiasi altra cosa. Speriamo quindi con tutto il cuore che, una volta esauriti gli scavi negli attuali siti, non si decida di procedere in altre zone di Karijini e che la fragile bellezza delle gole e delle piscine naturali non venga compromessa per sempre.

Vista della miniera Marandoo dal punto panoramico del Mount Bruce al Parco di Karijini

Quella laggiù è la miniera Marandoo, e quella là ERA una piccola montagnola

Verso i meravigliosi Weano Gorge ed Hancock Gorge

Vi siete goduti Mount Bruce? Adesso è tempo di risalire in macchina. Ci attendono più di 40 km di strada, di cui 13 km di sterrato, per raggiungere la méta successiva. Fate attenzione al fondo stradale (stavolta abbiamo sgonfiato le ruote), ma quest’opera d’arte naturale non ve la dovete perdere per niente al mondo.

Percorsa tutta Weano Road e superato il bivio per il “Karijini Eco Retreat”, vi ritroverete nell’enorme parcheggio da dove iniziano i percorsi per le gole. Qui, grazie ai tavoli all’ombra ed ai barbecue potrete riprendere le energie necessarie per i trekking. Ma prima di far tutto ciò, perché non andare ai due vicinissimi e stupendi punti d’osservazione?

Strada rossa sterrata Banjima Drive dentro il Parco di Karijini

Questo…è…KARIJINI!

Junction Pool and Oxer Lookouts

Potrete scegliere se fare il tratto che divide il parcheggio principale dai Lookouts a piedi (800 metri), oppure arrivarci direttamente in auto e posteggiarla proprio lì accanto. I due punti panoramici sono uno accanto all’altro, quindi scegliete la sequenza che più vi ispira. La differenza tra essi  sta nel fatto che il Junction Pool Lookout vi darà una vista mozzafiato sull’Hancock Gorge, mentre con l’altro avrete modo di apprezzare Weano Gorge in tutta la sua bellezza. Per farvi capire di cosa stiamo parlando, il miglior modo è mostrarvi le foto. Anche se dal vivo sono 100 volte più spettacolari.

Punto panoramico Junction Pool Lookout nel Parco di Karijini

La terra si spacca ed al suo interno un panorama incredibile, composto da rocce di un rosso intenso che si tuffano nell’acqua color smeraldo

Punto panoramico Oxer Lookout nel Parco di Karijini

Dall’Oxer Lookout sembrerà di essere ammirare un profondo canyon, e non una semplice gola

L’Handrail Pool all’interno del Weano Gorge

Credeteci o no, ma nelle gole che avete appena visto dall’alto ci si puo’ camminare dentro e proprio al loro interno potrete vivere uno dei momenti più belli della vostra vita. Non stiamo scherzando…Per prima cosa tornate al parcheggio principale e, se volete, mangiate pure un boccone. Le indicazioni per i trekking non sono fatte troppo bene, quindi perderete un po’ di tempo a capire la direzione da prendere. Voi comunque trovate e seguite il percorso per Weano Gorge e scendete tutti i numerosi scalini fino al fondo della gola. In questo punto vi si parerà davanti un bivio: da una parte Lower Weano e dall’altra Upper Weano. Potete scegliere quella che volete, tanto avrete la possibilità di vederli entrambi, ma noi vi consigliamo la nostra scelta…

Lower Weano

Prendiamo per Lower Weano (2 km con ritorno) ed iniziamo a camminare. Il percorso è molto simile a tutti gli altri trekking all’interno della gola: pareti altissime di roccia rossa, fiumiciattoli di acqua turchese e alta vegetazione. Ma la cosa più bella di tutte è quella che vi aspetta alla fine; l’Handrail Pool. Lasciate stare il nome (Handrail vuol dire corrimano) perché la piscina è indimenticabile. Nell’ultima parte del percorso state però attenti (diventa Classe 5), dato che la roccia è scivolosa e per raggiungere lo specchio d’acqua avrete senz’altro bisogno di aiutarvi con l’apposito…corrimano. Adesso potete pure rimanere a bocca aperta.

Piscina naturale Handrail Pool dentro il Weano Gorge nel Parco di Karijini

Aggrappatevi saldi al corrimano, scendete con cautela, e poi godetevi questa incredibile piscina!

Lasciatevi andare, siate felici, ed innamoratevi perdutamente di questo luogo. Ma non fermatevi alla prima piscina naturale e spingetevi più a fondo. Lo vedete quel corridoio stretto, stretto là in fondo, che si fa strada fra due enormi pareti rocciose? Entrateci, non abbiate paura. Se soffrite di claustrofobia è il momento perfetto per sconfiggerla. Sarà così strano passarci dentro: l’acqua che arriva ai fianchi sembra andare in salita e sopra di voi uno spiraglio vi mostra il cielo. Poi lo stretto percorso finisce e davanti a voi un’altra vasca di acqua gelida, la Jade Pool. La sensazione è quella di essere immersi nell’ombelico del mondo e ci vengono i brividi, ma non di freddo o di paura. Siamo solo noi due e Karijini, ma mai come in questo momento sentiamo di far parte di un “tutto” meraviglioso.

Stretto corridoio che unisce la piscina natural Handrail Pool alla Jade Pool nel Parco di Karijini

Uno dei più bei ricordi che abbiamo di Karijini risiede proprio in questi pochi metri

Vista cielo dal corridoio tra l'Handrail Pool e la Jade Pool nel Parco di Karijini

Tutto intorno a noi è incredibile!

P.S.: ci spiace tanto ma non abbiamo foto della Jade Pool. Arrivati lì davanti non abbiamo potuto far altro che gustarcela fino in fondo.

Upper Weano

Potremmo restare tutto il giorno in questa parentesi di perfezione, ma la nostra anima esploratrice non si è ancora assopita. Lasciamo Handrail Pool ancora scossi dall’emozione e ci incamminiamo nuovamente verso il bivio. Questa volta proseguiamo in direzione Upper Weano (1 km). Detto sinceramente potevamo anche evitare questa parte. Il percorso non presenta niente di particolarmente rilevante e la salita per raggiungere nuovamente il parcheggio è una fatica che potete risparmiarvi, senza ripensamenti. Molto meglio invece dedicare più tempo alla prossima attrazione degna di nota.

Percorso di trekking all'interno del Weano Gorge nel Parco di Karijini

La roccia prende vita ad Hancock Gorge

Eccovi di nuovo al parcheggio principale. Ma le sorprese non sono ancora finite: Karijini National Park vuole ancora sorprendervi! Seguite le indicazioni per il percorso “Hancock Gorge” (1,5 km) ed iniziate a scendere. Attenzione che, anche se breve, tutto questo trekking è di Classe 5, dato che ci sono parti di semi-arrampicata sulle rocce, che potrebbero essere anche molto scivolose.

La prima parte non è troppo impegnativa, ma ben presto raggiungiamo un punto un po’ più complicato da affrontare. Il fondo della gola è ricoperto d’acqua e per proseguire siamo costretti a togliere le scarpe ed entrare facendo attenzione a non cadere, o far cadere tute le nostre cose. Nemmeno il tempo di guadarlo che ci attende un nuovo corridoio d’acqua, molto più profondo del primo. Dobbiamo così tenere soltanto il costume addosso e lasciare il resto sulle rocce lì vicino. Ci “immergiamo” nuovamente. Le rocce, sotto l’acqua molto scivolose, diventano quasi incandescenti una volta superato questo tratto. Quasi corriamo a piedi nudi sulle rocce, fino a che non raggiungiamo “The Amphitheatre” (l’Anfiteatro). Non ci sono rappresentazioni in corso, ma il luogo in sé è un vero spettacolo!

Percorso di trekking nel Weano Gorge attraversando un corso d'acqua del Parco di Karijini

Potrebbe sembrare di essere giunti al termine del percorso, ma non è così. Adesso avete l’opportunità di dimostrare le vostre doti da Spider-Man lungo la Spider-Walk, così chiamata perché per superarla, specialmente quando l’acqua è molto alta, ci si deve arrampicare lungo la parete rocciosa. Questa prova da alpinisti vi consentirà però di raggiungere la Kermits Pool“, ovvero un altro luogo dall’inaspettata bellezza. Il percorso è difficile, ma non vi pentirete di esserci arrivati. L’acqua è profonda, più gelida che mai, ma c’immergiamo ugualmente. Impossibile da descrivere.

L'entrata dentro la piscina naturale Kermits Pool dentro l'Hancock Gorge nel Parco di Karijini

È solo la prima tappa del nostro On the Road, ma ci sembra di aver già visto quanto di più incredibile potessimo aspettaci da questo viaggio

Il Joffre Gorge e le sue cascate

Sulla strada del ritorno ci fermiamo al “Karijini Eco Retreat”. Non che sentissimo nostalgia della civiltà dopo la magnifica giornata in solitaria appena trascorsa, ma da qui è possibile accedere al Joffre Gorge, un percorso di 3 km che culmina alla base delle omonime cascate. Una volta parcheggiata l’auto vicino il bar-ristorante del campeggio prendete la strada che va verso lo “Snappy Gum Loop eco tent” e seguitela fino a trovare le indicazioni per il Joffre Gorge. La parte iniziale del percorso è molto semplice, ma gli ultimi metri richiedono un minimo di abilità nell’arrampicata. Ci ritroviamo così davanti ad una parete rocciosa, lungo la quale dovrebbe scorrere una bella cascata. Dovrebbe…poiché di acqua non ce n’è nemmeno l’ombra. Sono “waterfalls”, senza “water”. Sono le Joffre Falls.

Facile arrampicata dentro il percorso di trekking delle Joffre Falls nel Parco di Karijini

Lo chiamavano Reinhold Messner

Cascate Joffre Falls viste dal fondo della gola nel Parco di Karijini

Dove adesso c’è quella striscia bianca, normalmente sgorgano le cascate

N.B.: potete visitare le Joffre Falls anche prendendo la strada che arriva fino al Knox Gorge. Percorrendo questa strada troverete il parcheggio della Joffre Gorge e da qui potrete prima ammirare le cascate (o ciò che ne rimane) dal Lookout per poi scendere fino al punto che noi abbiamo raggiunto a piedi dal “Karijini Eco Retreat”.

Punto panoramico sulle Joffre Falls nel Parco di Karijini

Voi sapete per caso a che ora le accendono le cascate?

Il punto panoramico più famoso, lo Knox Gorge

Il nostro più grande rimorso risiede in questa gola. A 15 km dal Karijini Eco Retreat, o a 6 km dal Joffre Lookout, arriverete allo splendido punto panoramico Knox Lookout. Da qua, sotto di voi, avrete l’onore di vedere 3 gole del Parco incontrarsi in un solo punto.

Punto panoramico Knox Gorge Lookout nel Parco di Karijini

Un paesaggio veramente potente! Potente come l’eco che risuona vibrando al grido delle nostre voci. Potenza e libertà!

Purtroppo per noi la ruota stamani ci ha fatto perdere più tempo del previsto e mentre ammiriamo le gole sotto di noi, il sole sta già tramontando. I colori del tramonto che colorano la gola sono stati un degno arrivederci a Karijini ma con il buio che sta arrivando non possiamo di certo scendere nelle profondità del Knox Gorge. In 2 km (tutto di Grado 5) il percorso ci avrebbe fatto scoprire altri splendidi paesaggi ed altre splendide piscine. Di questo rimorso stavamo parlando. Voi andateci e godeteveli anche per noi!

Le pietre magiche di Karijini

Sarà successo anche a voi di camminare lungo una splendida spiaggia e trovare una bella conchiglia che poi avete portato a casa con voi. E ricordate quella pietra così bella che avete preso come ricordo del vostro viaggio per farne una collanina? Anche molti visitatori di Karijini non hanno saputo resistere alla tentazione, portando via dal Parco un ricordo, dei sassi rossi per l’esattezza. Le pietre raccolte a Karijini, però, dopo aver viaggiato negli angoli più lontani del pianeta (Giappone, Russia, Stati Uniti e perfino Hawaii) sono tornate nel luogo al quale appartenevano. Spesso ad accompagnarle nel viaggio di ritorno una lettera di scuse che dice sempre più o meno così: “Ho preso questo ricordo durante il mio viaggio a Karijini e da quel momento non ho vissuto altro che sfortune. La restituisco al luogo a cui appartiene per mettere fine alla catena di eventi negativi che mi ha colpito.” Dopo tanto girovagare le pietre adesso riposano sullo scaffale dietro alla scrivania del Ranger del Parco, con tanto di cartellino del Paese che le ha rispedite. È una storia vera, non inventata, ma voi non fatevi spaventare! Karijini è un luogo dove si percepisce tutt’altro che energia negativa, ma merita rispetto da parte di tutti noi. Comunque, per stare tranquilli, noi prima di ripartire da qui abbiamo pulito per bene anche le suole delle scarpe…

Dettaglio roccia colore rosso intenso del Parco di Karijini in Australia

“Take only memories, leave only footprints.”