Quando i nostri amici Kiki e Ale (sempre prima le signore) di Un Trolley per Due ci hanno invitato a partecipare all’iniziativa di Marco Lovisolo (Lo zaino è pronto, io no) di scrivere un articolo intitolato “Il viaggio che ci ha cambiato la vita” ci siamo messi entrambi a riflettere e parlare dei nostri viaggi, per cercare di trarne un filo conduttore, un’idea, analizzarci e capirci meglio.
Prologo – I nostri viaggi più significativi
Sono tanti i viaggi che ci hanno cambiato la vita perché ognuno di essi ci ha aiutato a capire chi siamo, cosa ci piace, cosa cerchiamo in ogni avventura e quali sono i nostri obbiettivi. Per Fiammetta l’amore per il mondo e l’esigenza di scoprire è nata in corrispondenza dell’Erasmus a Madrid e l’ha subito messa in pratica con i viaggi con la sua amica Giulia. Leonardo non credeva nemmeno ci fosse qualcosa al di fuori di Firenze, ma preso il suo primo aereo ha capito che viaggiare era il lavoro che voleva fare da grande (altro che supereroe).
La passione di viaggiare insieme l’abbiamo scoperta presto, molto presto. Dieci giorni dopo esserci conosciuti, una settimana dopo il nostro primo appuntamento, siamo partiti per il nostro primo viaggio. Un viaggio improvvisato, organizzato in pochi minuti, perché fin dai primi giorni abbiamo capito che stare insieme, ovunque siamo, è una cosa che ci rende veramente felici. La méta non era né esotica, né avventurosa né tanto lontana, si trattava semplicemente del Lago di Bolsena, ma ci è servita per farci capire che come coppia di viaggiatori potevamo funzionare.
Pochi mesi dopo è arrivata New York. Il primo viaggione insieme? Macché! Fiammetta aveva vinto una borsa di studio che ci ha tenuti lontani per quasi mezzo anno, escludendo le due settimane dove anche Leo è volato negli States per stare un po’ insieme. È qui che abbiamo capito che i viaggi sono più belli se fatti insieme e anche una città come la “Grande Mela” se sei lontano dalla “tua metà della mela” perde gran parte del suo fascino.
Tornata Fiammetta da New York abbiamo fatto un tragitto che non tutti amerebbero fare nelle proprie ferie e che dice molto sul tipo di viaggiatori che saremmo diventati. Nell’estate 2013 un fantastico Interrail è entrato a far parte dei nostri viaggi da ricordare: Praga, Berlino, Copenaghen, Amsterdam, Edimburgo, Highlands, Belfast, Dublino ed Irlanda del Nord (mai sentito parlare delle Giant’s Causeway?). Avventura tanta, comfort poco, ma divertimento e gioia negli occhi assicurati.
Questi viaggi ci hanno lasciato tanti ricordi indelebili, ed hanno iniziato a delineare le nostre caratteristiche come viaggiatori. Per il viaggio che ha cambiato le nostre vite abbiamo dovuto però attendere fino al 2016…
Il viaggio che ci ha cambiato la vita
Settembre 2015. Il contratto di Fiammetta scade a fine mese, la ditta le ha già detto che non potrà rinnovarlo. Leo indaffarato in qualche lavoro non troppo “soddisfacente” dove le ore lavorate sono tante ed i soldi guadagnati pochi. La voglia di partire e lasciarsi tutto alle spalle è tanta. È giunto il momento di una svolta nelle nostre vite. Vogliamo un’esperienza forte, vogliamo che la paura ci spinga a chiederci se ce la faremo, vogliamo combattere i nostri limiti e superarli. Entrambi innamorati della cultura latina, c’è uno Stato che più di altri richiama la nostra attenzione: l’Argentina.
Così, senza aver organizzato praticamente niente, ma stringendo un biglietto di sola andata fra le mani, il 1° Febbraio 2016 ci imbarchiamo su un volo che ci porterà in Sud America. L’idea è quella di sfruttare la nostra conoscenza dello spagnolo per trovare un lavoro, magari a Buenos Aires, girare un po’ per il Paese e vedere cosa ci riserva la vita dall’altra parte del mondo…
Il viaggio che ci ha cambiato la vita: il Brasile e le sue spiagge
Avete letto bene, Brasile. Anche se vi abbiamo appena detto che volevamo lavorare in Argentina, ci siamo lasciati trasportare nella terra della Capoeira grazie ad un volo impossibile da rifiutare: Bologna-San Paolo, 250€. Siamo così atterrati in una delle città più popolate al mondo (più di 12.000.000 di abitanti) non sapendo dove questo viaggio ci avrebbe portato.
Ma la fortuna aiuta gli audaci. Ci siamo così ritrovati a casa di un ragazzo paulistano, conosciuto su Couchsurfing, che ci ha messo dal primo momento a nostro agio, facendoci dimenticare di essere dall’altra parte del mondo. Il suo nome è Gil ed è ancora oggi un nostro grande amico.
San Paolo è una metropoli immensa ed è difficile orientarsi, ma con 4 giorni assieme a Gil tutto ci è sembrato facile. Abbiamo esplorato la metropoli brasiliana “in lungo e in largo”: abbiamo camminato nei suoi bellissimi parchi, visitato musei, esplorato le vie decorate da murales coloratissimi. Abbiamo conosciuto la vera anima di San Paolo, méta che molti evitano perché ritenuta troppo caotica e pericolosa. Gil ci ha aperto le porte della sua casa, noi ci siamo fidati di questo gigante buono brasiliano, con il quale avevamo scambiato solo un paio di messaggi su internet. Tutti e tre, grazie alla fiducia nel prossimo, abbiamo guadagnato una nuova amicizia e momenti speciali da trascorrere insieme. Ed il viaggio in Sud America era solo all’inizio…
Ora dovete sapere che a pochi chilometri da San Paolo, proprio in quei giorni, si teneva una delle feste più famose del globo. Essendo a poche ore di distanza, potevamo forse perderci il più famoso Carnevale del Mondo? Eccoci dunque a Rio de Janeiro. Una città grande, colorata, viva e bellissima. Non avendo organizzato niente in anticipo abbiamo anche scoperto solo appena arrivati che il Carnevale di Rio non si svolge in strada, bensì dentro al Sambodromo (un grande stadio). L’ignoranza a volte gioca brutti scherzi, così il carnevale vero e proprio che ci propinano sempre in televisione e al quale sognavamo di partecipare ce lo siamo perso (il costo dei biglietti era troppo alto per i nostri portafogli), ma abbiamo comunque festeggiato per strada e fatto i turisti in questa città che ci ha regalato anche la prima delle Sette Meraviglia del Mondo: il Cristo Redentore.
Adesso possiamo incamminarci pure verso Buenos Aires. Ma senza fretta…Ci hanno parlato della più bella isola del Brasile, a qualche ora da Rio, chiamata Ilha Grande. Fa parte di un arcipelago di 365 isolette (se avete voglia in un anno potete provarne una diversa al giorno), ha un mare da far invidia ai Caraibi ed al suo interno ci si puo’ muovere solo a piedi. Siamo già emozionatissimi all’idea di conoscerla.
Insomma, la nostra parentesi brasiliana ve la facciamo breve. Alla fine in Brasile ci siamo rimasti per tre settimane perché dopo Ilha Grande c’è stata Paraty (città di origine della cachaça) e poi…come perdersi le spettacolari Cascate di Iguazú? In Italia non le avevamo mai sentite nominare, ma per fortuna le abbiamo visitate (e saremmo rimasti a guardarle anche per giorni interi). Non per niente sono una delle Sette Meraviglie del Mondo Naturali. E così siamo in Sud America da poco meno di un mese e già abbiamo visto due Meraviglie del Mondo. Ora iniziate a capire come mai questo viaggio ci ha cambiato la vita?
Il viaggio che ci ha cambiato la vita: l’Argentina e la sua gioiosità
Dopo aver visitato le Cascate di Iguazú da entrambi i lati (brasiliano e argentino) siamo finalmente giunti nella capitale argentina. Buenos Aires, la nostra tappa conclusiva, quella in cui avremmo dovuto cercare lavoro e trascorrere alcuni mesi. Ma non è andata proprio così…
Le settimane passate in Brasile hanno fatto crescere in noi una tale voglia di esplorare che, nonostante con Buenos Aires sia amore a prima vista, dopo una settimana decidiamo di ripartire. I piani iniziali sono cambiati. I soldi che ci eravamo messi da parte per il viaggio sono abbastanza, ed il Sud America non è molto caro (Patagonia esclusa) e quindi sorge spontanea una domanda: “Ma chi ce lo fa fare di lavorare?”.
Così ha inizio il viaggio che ci ha cambiato drasticamente (in meglio) la vita. Spostandoci in bus, facendo molto Couchsurfing e risparmiando dove possibile (cibo e vizi in primis) possiamo permetterci di visitare una gran parte di America Meridionale. Il tempo passato qui diventerà quindi di 6 mesi, giusto il tempo di innamorarci alla follia di qualsiasi angolo di questo meraviglioso Continente.
Il piano è semplice. Scenderemo lungo la Costa Atlantica fino all’estremo Sud, alla cosiddetta Fin del Mundo (Ushuaia), per poi risalire zigzagando fra Cile e Argentina e poi…e poi una cosa alla volta! Intanto il nostro amore, anziché in capo al mondo, ci ha portato alla sua fine, passando per la Penisola di Valdés, attraversando la pampa argentina, spostandoci per ore e ore in bus con viaggi che ci siamo inspiegabilmente goduti in totale estasi. Abbiamo visto animali mai visti prima (pinguini, elefanti e leoni marini, armadilli, guanacos) anche se ci siamo persi la vera star del luogo, la Balena Australe (un’ottima scusa per tornarci!) per poi addentrarci in Patagonia e nella Terra del Fuoco. Nomi che fanno sognare solo a pronunciarli.
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Il viaggio che ci ha cambiato la vita: il Cile e la sua incredibile bellezza
Parlando di viaggi che cambiano la vita, il Cile ha avuto un ruolo fondamentale. Appena messo piede sul suo terreno, a noi quasi totalmente sconosciuto, siamo rimasti folgorati. Un colpo di fulmine che avevamo provato solo alcuni anni prima, quando ci eravamo conosciuti. I soggetti restano invariati (noi due), ma alla somma si aggiunge un terzo per niente “incomodo”, il Cile. L’avremmo detto migliaia di volte, ma mai ci stancheremo: CHE PAESE INCREDIBILE! Ci ha preso per mano e ci ha fatto muovere i nostri primi passi a Torres del Paine, lungo il “W” (dove abbiamo scoperto che camminare nella natura è una delle cose che più ci fa stare bene), ci ha fatto iniziare a parlare con i locali, scoprendo storie e culture incredibili, ci ha guidato per chilometri e chilometri, facendoci vedere luoghi e paesaggi inimmaginabili e quando eravamo pronti per allontanarci da lui, ci ha fatto capire una delle cose più belle: che il suo “volto” non ce lo saremmo mai più scordati. Oramai aveva solcato segni indelebili nella nostra memoria e nel nostro cuore. Il Cile è il genitore che tutti dovrebbero avere.
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Il viaggio che ci ha cambiato la vita: zigzagando fra Cile e Argentina
Ormai il nostro obbiettivo del viaggio è ben definito. Scovare i posti più belli e più “vicini” a noi (in alcuni casi “vicino” in Sud America significa ad almeno 6 ore di distanza), seguendo semplicemente i consigli dei residenti o di chi sta viaggiando come noi, niente guide o programmi troppo serrati. Ci capita anche di svegliarci senza avere una destinazione, andare alla stazione dei bus e decidere sul momento. E tutto questo ci fa sentire vivi come non mai.
Il nostro girovagare ci porta a passare numerose volte la dogana cileno-argentina, dove a cambiare non è soltanto il timbro sul nostro passaporto, ma anche i lineamenti delle persone, i loro accenti, le loro usanze e soprattutto i loro modi di guidare; in Cile chiunque si fermerà per farvi attraversare, in Argentina…non proprio. Una cosa in comune però questi due Paesi ce l’hanno eccome: luoghi da far invidia al resto del mondo intero.
Iniziamo il nostro zig-zag continuando a fare trekking e nella capitale argentina di questo sport, El Chaltén, scopriamo il magico Fitz Roy ed i suoi sentieri da sogno. Nel nostro “peregrinare” ammiriamo alcuni fra i ghiacciai più conosciuti dall’uomo (fra i quali il celebre Perito Moreno) e giungiamo quasi per caso nella Carrettera Austral, una delle strade più belle al mondo. Noi, data la quantità incredibile di gioielli nascosti lungo il suo tragitto, amiamo definirla la metafora vivente di una caccia al tesoro. Qui con nostra grande gioia tocchiamo con mano Grotte di Marmo, Boschi Incantati, montagne a forma di Castello e molte altre cose il cui semplice ricordo ci fa venire la pelle d’oca. Ma il nostro pazzo zig-zag ci fa provare anche emozioni da cardiopalma fra le rapide del più bel rafting del Sud America e la cima infuocata di un vulcano. Inoltre il nostro itinerario ci fa conoscere splendide città come Valparaíso e città un po’ meno belle tipo Santiago, l’onnipotente deserto di Atacama e le montagne più colorate dell’Argentina: Purmamarca e Hornocal. Mai tragitto fu più indovinato.
Il viaggio che ci ha cambiato la vita: la Bolivia ed il Perú
In viaggio che ci ha cambiato la vita è arrivato a più della sua metà. Ormai sono già tre i mesi di vagabondaggio. Le emozioni sono state così intense e gli stimoli così esagerati che mai fino ad adesso ci siamo presi 24 ore di riposo (tranne che per virus che ci hanno bloccato a letto…e al bagno). Negli ultimi due mesi abbiamo il tempo di scoprire altri due Paesi, ovvero quelli del titolo: Bolivia e Perù. Due Stati molto simili fra loro ma anche molto diversi da quelli che abbiamo visitato fino ad oggi.
In Bolivia ci emozioniamo come bambini esplorando il Salar di Uyuni (il Deserto di Sale più grande al mondo) e ci sembra di venire da un altro Pianeta quando scopriamo che le capitali boliviane sono ben due, La Paz e Sucre (una più bella dell’altra). Per non parlare di come ci siamo sentiti impotenti davanti alle sue altitudini e all’ossigeno che irrimediabilmente viene a mancare. Ma niente ci ha fatto sentire forti come gli splendidi luoghi che abbiamo potuto vedere! Come sul Lago Titicaca (il lago navigabile più alto al mondo), dove l’altezza è tanta, ma anche la bellezza non scherza. Le persone, poi, sono il vero colpo di scena: con la loro semplicità ed umiltà riescono a regalare sorrisi che riempiono il cuore. E badate bene che non è facile al giorno d’oggi.
Vogliamo farvi un piccolo ma esplicativo esempio: il nostro autista del tour al Salar di Uyuni è un ragazzo che ha più o meno la nostra età (non ha ancora compiuto trent’anni). Ha lavorato fin da piccolo, ma non è mai riuscito a viaggiare fuori dal suo Paese e, durante il tour, non ha fatto altro che tempestarci di domande su come sia volare con gli aerei. Ma non lo fa con invidia, non lo fa per farci sentire come “i ricconi che vanno in Bolivia in vacanza”, no, quello è uno dei suoi sogni più grandi. Poter volare un giorno su un aereo. E pagherei per vedere persone europee con quegli occhi sognatori mentre qualcuno gli racconta di un viaggio in aereo…A noi basta andare su internet per comprare un biglietto di un aereo o di un autobus che ci porti fuori dal nostro Paese e non ce ne rendiamo nemmeno conto di quanto siamo fortunati. Infatti anche noi abbiamo approfittato di questa cosa: la mattina eravamo in Bolivia ed il pomeriggio già in Perú.
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Eccoci in Perú! Dopo aver visitato le Isole Galleggianti degli Uros uniche nel loro genere, abbiamo fatto un giro per la “Città Bianca” di Arequipa, abbiamo disceso e risalito il secondo Canyon più profondo al mondo (il Canyon del Colca) e non potevamo che fermarci nella città peruviana più conosciuta dall’Universo intero: Cusco. La magica città Inca di Machu Picchu è una tappa che prenotiamo nell’immediato, dato che non ci sembra vero di essere arrivati fino a qua. Solo alcuni anni prima vedevamo le sue foto pensando “Chissà se ci potremo andare anche noi prima o poi…”. Ma il Perú non è solo Machu Picchu: il Perú è storia, è mistero, è Foresta Amazzonica, è usi e costumi meravigliosi, è le Ande, è…è la Montagna Vinicunca: 5.000 metri di altitudine per un quadro naturale degno dei più prestigiosi musei.
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Perché questo è il viaggio che ci ha cambiato la vita?
Vi abbiamo spiegato il nostro itinerario, vi abbiamo raccontato ed in parte mostrato che posti incredibili hanno visto i nostri occhi e cosa più ci ha emozionato di tutto questo. Ma la domanda sorge spontanea: perché questo viaggio ci ha cambiato la vita? Prima del viaggio (ma anche durante) le paure erano tante. Avevamo un biglietto di sola andata e una città di arrivo…e niente più. Era tutto da decidere, era tutto in mano nostra. Questo viaggio rappresentava un autentico salto nel vuoto. Ma chi se lo sarebbe mai immaginato che al termine di questo azzardo avremmo trovato un enorme rete di sicurezza, tanto comoda quanto splendida? Insomma…tornando indietro quel salto lo rifaremmo ancora mille volte, anche ad occhi chiusi.
Questo viaggio ci ha cambiato la vita perché ha unito noi due come non mai. Ci ha fatto capire che siamo fortunati ad esserci trovati. Ci ha cambiato come persone e ci ha aiutato a capire meglio chi siamo e cosa vogliamo. E noi vogliamo viaggiare, finché soldi e fisico ce lo permetteranno. In tanti potranno pensare che il nostro modo di vivere sia sbagliato, che ad un certo punto serve una certa stabilità, ma avete mai provato a fare un viaggio per lungo tempo? Tornare alla normalità è cosa assai ardua. Noi, perciò, ascoltiamo i pensieri che ci arrivano dal profondo del cuore e viviamo di voglia di conoscere il mondo.
Questo viaggio ci ha cambiato la vita perché con lui abbiamo capito che le paure, non importa quanto grandi siano, vanno affrontate, altrimenti se ne diventa schiavi. E che superarle ti fa un gran bene all’anima. Che per quanto sia bello organizzare tutto, i momenti più belli e le scoperte più inaspettate sono quelle che non avevi programmato. Vi è mai capitato di uscire un sabato sera senza aver organizzato niente e poi tornare a casa alle 6:00 la mattina dopo aver passato una delle più belle serate della vostra vita? Ecco, così è per noi il viaggio.
Questo viaggio ci ha cambiato la vita perché…ABBIAMO CAPITO CHE DOBBIAMO RIFARLO! Allora, eccoci qua, che stringiamo nuovamente tra le dita un biglietto di sola andata. Ed ancora una volta sappiamo solo dove arriveremo, e niente più. Il nostro futuro è ancora una volta in mano nostra. Dove andiamo? Dall’altra parte del globo, in Australia!
Il viaggio che ci cambierà la vita
Il viaggio più bello è sempre il prossimo! O almeno a noi piace dire così. Per questo ci è impossibile immaginare quante di quelle cose ci riserverà l’Oceania. Abbiamo già l’acquolina in bocca. Non abbiamo detto niente fino ad ora perché, a dirla tutta, anche noi dobbiamo ancora realizzare! La partenza è programmata per il 31 di Agosto, giusto un mese da oggi. Atterreremo a Perth e ci sposteremo lungo l’Australia, Paese grande quanto un Continente, grazie ai vari lavori che faremo. Sì, questa volta andiamo davvero a lavorare!
Ringraziamenti e Nomination
Per concludere volevamo ringraziare ancora Kiki e Ale di Un Trolley per Due per averci fatto fare questo viaggio introspettivo che fa sempre bene, e un ringraziamento va anche a…noi stessi, per aver deciso di partire per il Sud America e per aver lasciato che la vita ed il viaggio ci rendessero quelli che siamo. Degli inguaribili viaggiatori!
Ragazzi finalmente vi leggo! Ma che storia la vostra, dovete scrivere assolutamente un libro! Un libro che a quanto vedo si arricchirà di un altro importante capitolo ambientato nella terra rossa dei canguri! Poi magari mi passate il contatto della vostra agenzia interinale che vi procura questi lavori in giro per il mondo eh! ? Un abbraccio grande grande! :*
PS: ma chi lo stabilisce poi cosa sia la normalità? ?
È per questo che ti adoriamo! Leggere i tuoi articoli o i tuoi commenti ci fa sempre sorridere come ebeti davanti a uno schermo ? per il libro ancora non siamo pronti, Leo sbaglia ancora troppi congiuntivi, però non vediamo l’ora di raccontarti la nostra nuova bellissima avventura chiamata Australia!
P.S.: “La normalità è un’invenzione di chi è privo di fantasia” (Alda Merini) ?
Così mi commuovo! ?
Ragazzi, quando leggo dei vostri viaggi riesco a dare un senso al concetto di viaggiare, di diventare parte dell’avventura che si vive. Voi non vi limitate ad andare in un Paese, voi ne scoprite l’essenza e diventate anche parte di esso. Non lo dico tanto per dire ma voi meritereste che qualcuno faccia dei vostri racconti una guida cartacea..
Vorrei poter ritrovare quella follia (bella bella bella) che vi anima e che vi fa intraprendere nuove avventure. Come quella in Australia che vi porterà a conoscere una nuova faccia del viaggio, combinando la scoperta di un territorio incredibile e selvaggio (così vedo io l’Australia) ed il lavoro.
Che il buon lupo vi accompagni in questa nuova avventura! Non vedo l’ora di poter leggere il vostro diario dall’Australia!
Grazie mille per la nomination..nel raccontare il viaggio che mi ha cambiato la vita mi ricorderò di quando anche io avevo un po’ di quella follia!
Simo ci fai emozionare con le tue bellissime parole!!! Per noi il viaggio è proprio un modo di vivere, è un qualcosa che ci scorre nelle vene e che ci riesce difficile spiegare a parole, ma è proprio così come dici! Siamo tanto curiosi di scoprire il tuo viaggio del cambiamento, anche perché per noi (anche se a te non sembra) sei un’autentica viaggiatrice folle! Grazie dei tuoi auguri, viva il lupo e che ci accompagni e protegga in questa nuova grande avventura!
Cari amici, leggendo il vostro racconto ci siamo davvero emozionati! Da pelle d’oca, giuro! Partire per il Sud America così, senza avere un’idea precisa sul da farsi se non con il pensiero di trovare un lavoro in Argentina, e poi trovarsi ad esplorare da cima a fondo l’intero Continente, beh…da applausi a scena aperta, siete davvero mitici. Una fonte di ispirazione per tanti che cercano il vostro stesso coraggio e in parte follia (perchè cos’è esplorare se non seguire l’istinto e il proprio cuore?!)…fra cui ci siamo anche noi…sì, proprio così! Chissà se troveremo la forza di fare questo passo, se ci sarà una scintilla che innescherà la partenza senza l’idea del giorno del ritorno!
Che dire, siamo proprio contenti di avervi coinvolto in questa iniziativa, il viaggio che ha cambiato la vostra vita e vi ha reso quelli che siete oggi, due ragazzi dal cuore grande, è una gioia per gli occhi e per l’anima! Un abbraccio grande e in bocca al lupo per la vostra avventura australiana: vi seguiremo con affetto!
In realtà solo il primo passo è quello difficile, poi le cose iniziano a scorrere e tutto accade facilmente. Anzi, forse è proprio quel brivido che si prova nel fare quel salto nel buio che ci ha spinto adesso a ripetere 🙂 Ma se la scintilla in voi non scatterà mai, non vi preoccupate, state facendo lo stesso bellissimi viaggi che noi vi invidiamo tanto. L’importante è allargare i propri orizzonti, no?Comunque le vostre sono bellissime parole, ci fate veramente felici. Grazie mille! Un abbraccio grande anche a voi!