Bologna nelle nostre vite è sempre stata una città di passaggio. È da Bologna che siamo partiti per il nostro viaggio di 5 mesi in Sud America e da qui Fiammetta partiva tutte le volte che tornava a casa, quando casa era Madrid. Le prime volte che abbiamo avuto occasione di fermarci ed iniziare a conoscerla è stato per alcuni concerti. Ma queste visite mordi e fuggi non potevano soddisfare la nostra voglia di conoscere più a fondo la città. Finalmente abbiamo avuto l’occasione di dedicarle un intero fine settimana ed il risultato è che adesso vogliamo tornarci per scoprire ogni suo vicolo più nascosto!
Bologna più che una città da vedere è una città da vivere. Per coglierne le mille sfaccettature ci si deve immergere nei diversi aspetti della sua vita, ognuno dei quali le ha garantito un soprannome che la rende ancor più riconoscibile in Italia e nel Mondo. Troviamo così Bologna “La Dotta”, “La Grassa” o “La Rossa”, ma c’è anche chi la chiama “La Turrita”. Ci sarebbe un ultimo soprannome, dedicato ad una parte della città, che la lega ad un gioiello tutto italiano, ma per questo dovrete continuare a leggere…adesso basta nominarla, andiamo a viverla questa Bologna!
Come raggiungere Bologna
In treno
La maniera più facile di raggiungere Bologna è sicuramente il treno. Gran parte dei treni ad alta velocità ferma a Bologna e questo fa sì che arrivare qua possa essere molto veloce, economico ed ecologico. La città emiliana è collegata molto bene con diverse località italiane anche con treni regionali, interregionali e frecce. Arrivati alla stazione centrale della città dovrete camminare circa 2 km (25 minuti) per arrivare a Piazza Maggiore, in pieno centro bolognese.
In aereo
Raggiungere il centro dall’aeroporto, comodamente
Se vi è impossibile utilizzare il mezzo su rotaie e deciderete di arrivare in aereo, dall’“Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna” (BLQ) potrete facilmente, ma non economicamente, raggiungere il centro. Potrete scegliere tra la navetta (chiamata Aerobus) che effettua una corsa ogni 11 minuti ad un costo di 6€ solo andata o un taxi che con 15€ (18€ se festivo o notturno) + € 0,50 a valigia vi potrà lasciare ancor più vicino alla via centrale della città da voi scelta.
Raggiungere il centro dall’aeroporto, economicamente
Per fortuna esiste anche un’alternativa più economica alle prime due. È possibile infatti raggiungere il centro di Bologna dall’aeroporto (e viceversa) con un semplice autobus di linea TPER, spendendo così 1,30€. Sarebbe troppo bello se la fermata fosse poco fuori dal terminal, vero? Peccato che così non è, sennò lo prenderebbero tutti! L’autobus infatti bisogna prenderlo alla “fermata Birra”, che dista circa 20 minuti a piedi dall’uscita del terminal. Non molto comodo se siete pieni di grandi valigie. Se però riuscirete ad arrivare a tale fermata vi basterà aspettare l’autobus urbano 81 o 91, entrambi con capolinea proprio alla stazione centrale di Bologna. Se non avete avuto tempo di acquistare il biglietto a terra, nessun problema, potrete comprarlo anche a bordo, pagandolo però 1,50€. C’è sempre una bella differenza con i 6€ dell’Aerobus.
In macchina
La macchina non è certamente la soluziona più comoda, ma nel nostro caso, volendo fermarci a visitare la Rocchetta Mattei sulla strada del ritorno, era indispensabile. Il centro di Bologna è per lo più ZTL ed i parcheggi appena al di fuori di essa sono tutti a pagamento e quindi cari asserpentati (= molto costosi). Per non parlare dei parcheggi custoditi.
Il parcheggio gratuito vicino al centro di Bologna
Se come noi siete dovuti partire per forza con la macchina un’ottima soluzione è il “Parcheggio Tanari”. Questo magico parcheggio si trova in via Tanari n°17, a soli 15 minuti di autobus da Piazza Maggiore (ormai è il nostro punto di riferimento) e la cosa più bella è che qui potrete parcheggiare il vostro mezzo gratuitamente per 24 ore! Il tutto, però, solo se ripartirete da qui con la propria bici (non vale se rubata), un taxi o con i due autobus urbani, il 29 ed il C, che si fermano regolarmente all’interno del parcheggio. Quando ritornate in via Tanari vi basterà mostrare il biglietto del bus (o la ricevuta del taxi) al dipendente alla cassa per non pagare niente. Noi non avevamo capito benissimo come funzionava e quindi abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio per più di un giorno; in questo caso il costo è di 5€ per le prime 24h e 0,60€ per ogni ora successiva. Anche in questo caso niente a che vedere con i 20€ giornalieri dei parcheggi vicini al centro storico.
Informazioni utili Parcheggio Tanari
Il parcheggio si trova in Via Tanari n°17, ha 700 posti auto, ed è gratis per 24h per chi riparte con autobus, taxi o bicicletta. È aperto tutti i giorni 24h/24 e viene sorvegliato dalle 07.00 alle 01.00. Nelle ore in cui non c’è nessuno non sarà possibile mostrare i biglietti di bus e taxi e quindi toccherà pagare lo stesso. Altezza massima accesso veicoli: 2,10 metri. Linee di autobus urbano che passano dal parcheggio direzione centro e viceversa: linea 29 e linea C. Costo se si resta per più di un giorno: 5€ al dì + 0,60€ ogni ora successiva.
Un ringraziamento speciale va ad Alessandro di Girovagate.com che con il suo articolo su Bologna
ci ha fatto conoscere il Parcheggio Tanari, facendoci così risparmiare parecchi soldini.
Un’idea su dove alloggiare a Bologna
Lo abbiamo già detto nell’introduzione; a Bologna difficilmente siamo rimasti a dormire e perciò non conosciamo molti alloggi, che nella città emiliana certo non mancano! Così, per la nostra prima volta, Fiammetta, da buona Superhost Airbnb, ha prediletto questo sito per prenotare una camera. Dando un’occhiata veloce si vede subito che anche dentro le mura di Bologna è possibile trovare appartamenti e camere doppie a buon prezzo.
→ Se decidete di iscrivervi ad Airbnb, seguite pure questo link (www.airbnb.it/c/fraise).
Avrete così 25€ di sconto sul vostro primo alloggio (spendendo più di 65€),
e noi riceveremo 15€, spendibili sul sito, per continuare a viaggiare ←
Alla fine abbiamo prenotato un B&B all’apparenza molto carino. “Dalla Corte B&B” per poco più di 55€ in totale ci offriva una camera matrimoniale spaziosa con vista casa di Lucio Dalla (centralissima quindi) e la colazione. Purtroppo che B&B più che per “Bed and Breakfast” stava per “Bed e Basta” visto che la colazione era costituita da una cialda per il caffè ed un cornetto confezionato. Lo zucchero? Troppo lusso. Il latte? Ma stiamo scherzando? Vi diciamo solo che abbiamo rimpianto le colazioni sudamericane (non pensavamo che lo avremmo mai detto). Un’altra brutta sorpresa è stata la rete del letto che forse aveva più anni dei nostri messi assieme. Veramente scomoda insomma. Però se riuscite ad adattarvi bene a tutto, questa potrebbe essere una buona soluzione per una, massimo due, notti: prezzo giusto e zona più che ottima.
La “Bologna Welcome Card”
Se venite a Bologna con l’idea di restare per più di una notte e di vedere più monumenti possibili, la città ha pensato anche a voi. Con la “Bologna Welcome Card” (pagina ufficiale) avrete la possibilità di scoprire il meglio della città con semplicità e tanti sconti, grazie all’accesso gratuito ai principali monumenti e alle riduzioni su eventi e mostre temporanee, nonché agli sconti dedicati al merchandising. Una ghiotta occasione!
Quale “Bologna Welcome Card” scegliere? Meglio quella da 20€ o quella da 30€?
Come si puo’ capire dal titolo esistono due tipologie di “Bologna Welcome Card”, quella da 20€ e quella da 30€. La differenza tra l due? La durata della carta. Per la più economica la validità è di 48 ore dall’acquisto, mentre per la seconda è di 72 ore. Una volta ritirata basterà esibire la tua Card all’ingresso del museo prescelto o di tutte le altre strutture convenzionate e da quel momento la tua carta turistica sarà attiva per 48 o 72 ore a seconda della Card acquistata.
Entrambe le carte possono essere acquistate direttamente online (e ritirate a Bologna) o presso i punti vendita “Bologna Welcome“, ovvero in Piazza Maggiore 1/e (sotto i portici di Palazzo del Podestà) o all’area arrivi dell’aeroporto della città.
Per acquistarla e per capire il suo funzionamento, cosa comprende e tante altre informazioni vi rimandiamo alle due pagine ufficiali: “Bologna Welcome Card” da 20€ e “Bologna Welcome Card” da 30€.
Cosa vedere a Bologna: il nostro itinerario
La casa di Lucio Dalla
Appena usciti dal “Dalla Corte B&B” siamo all’incrocio fra Via D’Azeglio e la Piazza dei Celestini. L’attrazione principale della piazza, la casa di Lucio Dalla, è facilmente riconoscibile per la bellissima installazione presente sulla facciata principale. La celebre residenza puo’ essere visitata solo prendendo parte ad una visita organizzata; nei mesi di maggio, giugno e settembre questa visita si tiene il venerdì (ce la siamo purtroppo persa per poche ore), il costo del biglietto è di 13,50€ e potete prenotare la vostra visita cliccando qui. Senza poter entrare nella casa di Lucio Dalla, proseguiamo dunque fino al cuore pulsante della città, tramite Via Massimo D’Azeglio.
Piazza Maggiore, il cuore di Bologna
Piazza Maggiore accoglie ed abbraccia i suoi visitatori con le sue bellezze. Lo sguardo viene rapito da tanti particolari che arrivano tutti assieme ed i primi istanti non si puo’ far altro che rimanere fermi a guardarsi intorno. Dai portici del Palazzo del Podestà ammiriamo la Basilica di San Petronio, eterna custode della più grande meridiana al mondo.

Tutto questo è storia! A parte la gru…
Piazza del Nettuno
Letteralmente attaccata alla piazza principale di Bologna, troverete la Piazza del Nettuno, che deve il suo nome ad uno dei simboli della città, l’imponente statua di Poseidone (aka Nettuno) scolpita dal Giambologna e terminata nel 1566. Se sentirete qualche bolognese DOC le parole “al Żigànt” (Il gigante) sappiate che si sta riferendo proprio a questo monumento.

Curiosità osè: guardando la statua dal lato delle scale della Salaborsa, il pollice di Nettuno diventerà…un pene in erezione!
All’interno della piazza potrete anche ammirare il Palazzo di Re Enzo e, già che ci siamo, chi vuole fare un gioco divertente? Basterà mettervi tra il Palazzo del Podestà e quello di Re Enzo, ad un dei quattro angoli del Voltone per l’esattezza (dove “risiedono” i quattro protettori di Bologna) ed avvicinando l’orecchio potrete sentire distintamente i suoni provenienti dall’angolo opposto. Questo fenomeno è conosciuto come il “Telefono senza fili” e noi due ci siamo divertiti da pazzi ad offenderci a distanza.
La Biblioteca Salaborsa
Dalla Piazza del Nettuno è possibile accedere gratuitamente alla Biblioteca Salaborsa, situata all’interno di Palazzo d’Accursio (sede storica del Comune di Bologna) ed immergersi nella storia della città. Accedete a quella che viene chiamata la “piazza coperta” e posizionatevi al centro del pavimento in vetro. Sotto i vostri piedi, protetti dalla pavimentazione, i reperti archeologici della Bononia romana, da cui deriva il nome attuale della città. Ma basta alzare lo sguardo al soffitto per far sì che i secoli scorrano velocemente per portarvi nel cuore dell’Art Déco. Studiare qui deve essere un piacere.
Se siete appassionati di archeologia, gli scavi possono essere visitati anche più da vicino, lasciando una piccola offerta all’entrata. Noi ci siamo stati e possiamo dirvi che l’ambiente è suggestivo ma niente di eccezionale e dieci minuti bastano e avanzano per visitare gli scavi e leggerne le storie.
Informazioni utili della Biblioteca Salaborsa
Sito ufficiale: www.bibliotecasalaborsa.it
- Orari di apertura Biblioteca: lunedì 14:30-20:00, da martedì a sabato 10:00-19:00.
Ingresso gratuito. - Orari di apertura Scavi archeologici: lunedì 15:00-18:30, da martedì a sabato 10:00-13:30 e 15:00-18:30).
Ingresso ad offerta.
Bologna “La Dotta”: il Palazzo dell’Archiginnasio
Bologna deve uno dei suoi tanti soprannomi alla sua anima culturale. Musei, gallerie d’arte, centri culturali, una bellissima cineteca e tanti giovani universitari che donano vita e fermento alla città l’hanno trasformata nella “Dotta”. Per conoscere questo aspetto della città non potevamo lasciarci sfuggire una visita al Palazzo dell’Archiginnasio, che fu sede della più antica Università d’Italia: l’Alma Mater Studiorum, fondata presumibilmente attorno al 1088. Le pareti delle sale, i muri e le volte dei loggiati sono decorati con iscrizioni monumentali decorative che rappresentano un elogio ai maestri dello studio e da migliaia di stemmi di studenti facoltosi.

Anche soltanto salendo le scale ci si tuffa indietro nel tempo
Nel 1800 l’università fu trasferita a Palazzo Poggi e dal 1838 l’Archiginnasio diventò la sede della bellissima Biblioteca comunale. Purtroppo, avendolo visitato di domenica, non abbiamo avuto modo di entrare nella tanto rinomata biblioteca dell’Archiginnasio, ma ciò che abbiamo visto all’interno del Palazzo è bastato per farci innamorare di questo edificio storico.
Il Teatro Anatomico e lo Stabat Mater
Pagando un biglietto di 3€ potrete visitare sia il Teatro Anatomico che la stanza dello Stabat Mater. Il Teatro Anatomico, costruito nel 1637 dall’architetto Antonio Levanti, è la sala dove un tempo si svolgevano le lezioni di anatomia e presenta al centro un grande tavolo in marmo dove i cadaveri venivano dissezionati. A parte il tavolo di materiale diverso, il resto del Teatro è completamente in legno intagliato. A parer nostro le statue in legno rappresentanti i più grandi medici dell’antichità sono qualcosa di incredibile. Pensate oggi alle stanze asettiche dove vengono effettuate le autopsie; non c’è paragone. Il Teatro Anatomico è una stanza non molto grande ma la possibilità di passarci ore intere, ad ammirarne la bellezza, è più che plausibile.

Notare la cura e la perfezione riposta in ogni dettaglio

Per non parlare del soffitto
La stanza dello Stabat Mater è in un altro corridoio rispetto al Teatro (e non è neanche ben segnalato) ma entrare al suo interno è quasi d’obbligo. Basti pensare che nel passato era l’Aula Magna del palazzo riservata ai Legisti. L’altra, dedicata agli Artisti, era invece quella che oggi è la Sala di Lettura della Biblioteca. Venne chiamata Stabat Mater in onore alla prima esecuzione di quest’opera per parte di Gioacchino Rossini, con la direzione di Gaetano Donizetti, nel 1842. Qui, oltre alle bellissime pareti decorate, vi faranno rimanere a bocca aperta le migliaia di volumi antichissimi riposti perfettamente in numerose librerie.

Mettersi a leggere gli anni ed i titoli dei volumi, vi aprirà un mondo
Informazioni utili sul Palazzo dell’Archiginnasio
Sito ufficiale: www.archiginnasio.it
- Orari di apertura Palazzo dell’Archiginnasio: da lunedì a venerdì 10:00-18:00, sabato 10:00-19:00, domenica e festivi 10:00-14:00. L’ingresso al Palazzo è gratuito, mentre per poter visitare il Teatro e lo Stabat bisogna pagare 3€.
- Orari di apertura Biblioteca comunale: dal lunedì al venerdì 9:00-19:00, sabato 9:00-14:00. Ingresso gratuito.
Piazza Santo Stefano
Lasciato, ancora in stato di estasi, il Palazzo dell’Archiginasio camminiamo fra le vie del centro fino a raggiungere Piazza Santo Stefano. È un luogo molto particolare, dove al centro troviamo la Basilica di Santo Stefano, conosciuta anche con il nome “Sette Chiese” poiché si è originata dall’unione e rielaborazione di sette edifici sacri. Il suo ideatore, nonché patrono della città, è San Petronio, che la costruì ispirandosi al Santo Sepolcro di Gerusalemme e andando a modificare un preesistente tempio dedicato ad Iside. I portici che conducono alla piazza, i bolognesi seduti ai tavolini, i turisti che camminano sul selciato in pietra fanno sì che qui “La Dotta, La Rossa e La Grassa” si fondono in un insieme armonico dal fascino irresistibile. Adesso siamo pronti per durare un po’ di fatica ed ammirare la città dall’alto.

Mentre passeggiamo beatamente sotto i celebri portici bolognesi, sulla sinistra ci sta aspettando la Basilica di Santo Stefano
Bologna “La Turrita”: le due Torri, Garisenda e degli Asinelli
Bologna è conosciuta anche come “La Turrita”, dato che la città, nel suo passato medioevale, poteva contare su più di cento torri che svettavano imponenti all’interno delle mura. Tutt’oggi ne sono sopravvissute 22 (che non sono certo poche) e le due più famose sono senza dubbi la Torre degli Asinelli e quella della Garisenda.
Dopo aver passeggiato per Via Rizzoli, la strada dei negozi e degli infiniti portici, ce le ritroviamo davanti. Svettano una accanto all’altra e sono diventate oramai il simbolo inconfondibile di Bologna. Anche da lontano si coglie subito la loro particolarità: sono esageratamente pendenti, proprio come quella di Pisa. Quella degli Asinelli ha una pendenoa di 2,2 metri, mentre la Garisenda ben 3,2 metri. Una roba pazzesca a pensare che la prima è alta 97,2 metri, e proprio per questo è riconosciuta come la torre pendente più alta al Mondo. Ed il bello è che è possibile salirci sopra…

Dobbiamo arrivare fin là in alto? San Petronio, aiutaci tu!
Salita alla Torre degli Asinelli
Sfortunatamente dei due pinnacoli questa è l’unica visitabile (la Garisenda è chiusa da parecchio tempo), ma la vista dalla Torre degli Asinelli vale per due e non si puo’ dire di aver visto Bologna se non ci si spinge fino alla sua cima: 97,2 metri e 498 scalini ci separano dal punto più alto. Un’altezza, questa, famosa anche nell’epoca medioevale, quando le torri erano ben più di cento a Bologna. Pensate che alcuni studiosi sono addirittura certi che quella degli Asinelli, nel Medioevo, fosse ancor più alta di come la vediamo oggi.
Ci rechiamo quindi all’entrata della Torre degli Asinelli, ma subito ci fanno capire che abbiamo sbagliato. Da qua si puo’ solo entrare; il biglietto bisogna acquistarlo prima, o via internet (qui il link per l’acquisto) o al “Bologna Welcome” in Piazza Maggiore 1/e. Torniamo quindi sui nostri passi (sempre passando sotto i meravigliosi portici di Via Rizzoli), acquistiamo il biglietto (5€ l’intero, 3€ il ridotto e, se in possesso della “Bologna Welcome Card, gratuito) prenotando l’ingresso delle 11:00, ovvero…tra 3 minuti! Siamo così gli ultimi a salire, ma questo si rivelerà un nostro enorme punto a favore. Prima fateci fare i 498 scalini e poi vi diciamo il perché.
Bologna “La Rossa” #1: la vista dalla Torre degli Asinelli
Siamo arrivati sulla cima e possiamo dirvi che la salita non è così dura come puo’ sembrare. Infatti assieme a noi, ad ammirare Bologna dall’alto, ci sono bambini, anziani, persone in carne e noi, che rientriamo in tutte e tre le categorie. Perciò gambe in spalla e venite anche voi ad assistere a questo gran bel punto panoramico! Da quassù si vede chiaramente che il colore prevalente in città è il rosso. Rosse sono le sue mura medievali e rossi i tanti tetti in cotto degli edifici. Facile quindi capire l’origine del suo terzo soprannome. Chissà se “La Rossa” è uno pseudonimo legato anche alla politica, dato che Bologna da sempre è stata baluardo dei partiti di Sinistra.

Più che rossa, potrebbe sembrare un rosa salmone. Bologna “La Rosa Salmone”!
Vi ricordate del nostro enorme punto a favore? Siccome siamo stati gli ultimi a salire…saremo anche gli ultimi a scendere! Siamo passati così dall’avere un’infinità di persone davanti (che non ci davano nemmeno la possibilità di avvicinarci alle inferriate esterne) all’essere piano piano gli unici su tutta la torre. Ed è proprio in questo momento che ci siamo goduti la vista come non mai!

La torre è situata all’incrocio tra le cinque vie che portavano alle rispettive porte delle antiche mura. Da quassù si nota perfettamente.
Informazioni utili sulla Torre degli Asinelli
I biglietti per la Torre degli Asinelli si acquistano su internet (qui la pagina apposita) oppure al solito punto “Bologna Welcome” in Piazza Maggiore 1/e, NON direttamente alla Torre degli Asinelli. Il prezzo dell’ingresso è di 5€ (3€ ridotto), ma avrete diritto all’ingresso gratuito se in possesso della “Bologna Welcome Card”.
Orario e giorni di apertura:
- Dal 1 marzo al 5 novembre: 9:30-19:30, salita ogni 45’.
Fasce orarie: 9:30; 10:15; 11:00; 11:45; 12:30; 13:15; 14:00; 14:45; 15:30; 16:15; 17:00; 17:45; 18:30 - Dal 6 novembre al 28 febbraio: 9:30-17:45, salita sempre ogni 45’.
Fasce orarie: 9:30; 10:15; 11:00; 11:45; 12:30; 13:15; 14:00; 14:45; 15:30; 16:15; 17:00
La Cattedrale di San Pietro
Ok, non siamo stati del tutto sinceri. Nella nostra corta ma intensa visita cittadina abbiamo trovato un punto panoramico ancora più bello della Torre degli Asinelli e, udite udite, molto meno faticoso da raggiungere. Stiamo parlando della Cattedrale di San Pietro (Via Indipendenza n°7). Al suo interno ci è stato quasi impossibile entrate per via delle Comunioni festeggiate in quei giorni, ma quasi per caso (togliendo il quasi), passando davanti all’entrata secondaria dell’edificio, abbiamo appreso una splendida notizia: SOLO di sabato, nel periodo estivo, dalle 14:00 alle 16:30 e dalle 19:00 alle 23:30, è possibile visitare i due campanili alti quasi 70 metri. Due campanili? Ma noi da fuori ne vediamo solo uno! Ma guarda un po’: oggi è sabato e sono le 18:57…vogliamo indagare!
Bologna “La Rossa” #2: i campanili della Cattedrale di San Pietro
Il costo del biglietto per la salita è a offerta, offerta però che decidono loro: minimo 5€. Possiamo quindi avventurarci alla nostra seconda scalata della giornata. Qui però è tutto più semplice; non ci sono alti scalini e la cima si raggiunge passando per una scala elicoidale con gradini molto larghi che rendono la salita quasi una passeggiata di piacere. La cosa strabiliante è che da ogni spiraglio, ogni finestra o ogni piccola fessura nei muri è possibile ammirare Bologna in tutta la sua “rossezza” e, scusateci se lo diciamo, la vista è molto più bella di quella dell’amica “498 scalini”. Ed il meglio ancora deve arrivare…

Salita con calma al campanile; sbirciate in ogni fessura che troverete salendo. C’è da rimanerne sorpresi.

Ed ancora dobbiamo arrivare in vetta…
Il punto panoramico più bello di Bologna
Raggiunta la cima si palesa davanti a noi la sala delle campane bolognesi, tutt’oggi funzionante. Tante altre persone ci hanno preceduto e in mezzo a loro, come se ci stesse aspettando, un ragazzo inizia a parlare. Veniamo a sapere che costui è un giovane campanaro, che oggi è in veste di guida. Così, mentre ascoltiamo i suoi interessantissimi discorsi sulla storia del campanile e di Bologna stessa, possiamo ammirare le quattro campane che qui risiedono. Tra queste troneggia “La nonna”, una campana di 33 quintali che viene fatta suonare solo in rarissime occasioni (come per la morte di Lucio Dalla, indimenticabile bolognese). Sembrerà incredibile ma per far suonare tutte e quattro le campane è necessaria una squadra di ben ventitré campanari.

“La nonna” della casa. La foto non è al contrario, badate bene. Infatti il sistema “alla bolognese” fa sì che le campane facciano un giro completo di 360° su se stesse, emettendo così suoni molto più armoniosi.
Ci risvegliamo dall’incanto quando la guida sta per iniziare a spiegare la storia dei due campanili. Scopriamo così che prima esisteva un campanile paleoromanico del X secolo di sezione circolare (le scale elicoidali ne sono una prova) ma nel 1426 la vecchia torre venne inglobata con una copertura a cuspide ed un nuovo torrione molto più alto, stavolta a sezione quadrata. Ecco svelato il mistero!
La stanza delle campane, le campane stesse, la vista a 360° su Bologna dalle finestrelle in legno e le scritte sui muri degli storici campanari (risalenti anche al XV secolo) rendono il tutto fantastico. Quando, poi, il giovane campanaro da sfogo alla sua bravura facendoci ascoltare il magico suono di alcune campane, il tutto diventa indimenticabile. Peccato solo non aver visto il tramonto da qua…

Il nostro Cicerone/campanaro (fotografato alla sprovvista) ed una vista da favola su Bologna

Chissà cosa intendevano gli storici campanari
Informazioni utili sui due campanili della Cattedrale di San Pietro
I due campanili non sempre sono visitabili. A noi è stato detto che si puo’ salire alla cima soltanto i sabati del periodo estivo, in orario 14:00-16:30 e 19:00-23:30. Ma prima di visitarla (straconsigliato da Tips4tripS) è meglio chiamare il numero +39 051 222112 per sapere orari e giorni di apertura con precisione.
Bologna “La Grassa”: Il Quadrilatero
Ma Bologna è anche la patria del buon cibo: tortellini, tagliatelle, lasagne, mortadella e ragù solo per citarne alcuni. Cibo di sostanza e abbondanza insomma. E allora qualche chiletto la vecchia signora lo mette su e ci si puo’ anche concedere, in amicizia, di chiamarla “La Grassa”. Quale miglior punto se non il Quadrilatero per immergerci nell’arte culinaria? Questa zona di Bologna è delimitata da Piazza Maggiore, Piazza della Mercanzia, Via Castiglione, Via Farini, Piazza Galvani e Via dell’Archiginnasio. Dove un tempo sorgevano le antiche corporazioni dei mestieri (Arte degli Orefici, dei Beccai, dei Pescatori, dei Salaroli, dei Pellicciai, dei Barbieri e la Società dei Pittori) oggi troviamo la miglior tradizione culinaria bolognese: macellerie, salumerie, banchi di frutta e di pesce, gastronomie e attività artigianali varie. Quest’area si è sviluppata nel Medioevo, ma ha mantenuto invariata la propria natura nel corso degli anni, facendone uno degli angoli più tradizionali e allo stesso tempo originali della città. Siamo nel vero e proprio cuore commerciale e gastronomico. Gli odori ed i sapori si fondono tra loro e così Bologna inebria con la sua bellezza ed i profumi dei suoi prodotti squisiti.

Un tipico alimentari bolognese all’interno del Quadrilatero
Bologna “La piccola Venezia”
C’è un soprannome di Bologna che non vi avevamo ancora svelato. La città ha un quartiere conosciuto ai più come “La piccola Venezia”. Il perché è presto spiegato: Bologna è una delle poche grandi città italiane a non esser bagnata da un fiume e così, nell’antichità, si adoperarono a riempirla di canali e chiuse per far defluire fino a dentro le mura le acque dei vicini fiumi Reno e Savena. E così, nel XVI secolo, Bologna era piena di corsi d’acqua che bagnavano le vie del centro. Questi fiumiciattoli fornivano energia per azionare i mulini ad acqua, venivano utilizzati per spostarsi e per trasportare più velocemente le merci, servendo anche per regolare le acque dei fiumi e dei torrenti appenninici (così che non facessero danni irreparabili). Purtroppo però nel dopoguerra la maggior parte di questi canali venne ricoperta.
La finestrella di Via Piella
Arriviamo così in epoca recente, nel 1998 per l’esattezza, quando con grande gioia di tutti, sono stati riaperti alcuni affacci da dove ancora oggi è possibile ammirare il canale delle Moline. Quest’ultimo scorre fra le case ed è perlopiù nascosto alla vista, ma si può apprezzare il suo rilassante fluire tra Via Oberdan n° 32 e Via Malcontenti n° 4/c. Il punto più suggestivo? Nessuno dei due! In mezzo a queste due strade si trova infatti Via Piella ed al n°16 vi aspetta una bella sorpresa. Una finestrella su “La Piccola Venezia”.
La Piazzola di Bologna
Per chi non lo sapesse “La Piazzola” di Bologna è uno dei mercati più particolari d’Italia, dichiarato nientemeno che Mercato Storico dell’Emilia-Romagna. Il venerdì ed il sabato, dalle 6:30 fino alle 20:00, nel bel Parco della Montagnola e in Piazza VIII Agosto, vi aspettano oltre 400 bancarelle con tante di quelle cose che non riuscirete nemmeno a vederle tutte. Per chi adora i mercati questo è il posto perfetto, ma piacerà molto anche a chi non va matto per questo genere di cose. Chi poi ha malinconia dell’oramai perduto contatto venditore-acquirente, sente nostalgia di terre lontane dove il prezzo va contrattato, oppure vuole semplicemente un tocco di originalità, allora ha trovato il posto giusto.
Cosa vedere fuori dal centro storico di Bologna
La nostra visita si è concentrata perlopiù fra le vie del centro. Oltre alle principali attrazioni che vi abbiamo elencato, molto tempo lo abbiamo dedicato al semplice passeggiare e perderci fra le caratteristiche vie centrali (passando sotto gli infiniti portici del capoluogo) ma ci sono alcuni luoghi non troppo distanti che meritano senz’altro una visita. Ecco quali.
I Giardini Margherita
Abbiamo letteralmente perso la testa per i Giardini Margherita, un’oasi verde di pace e tranquillità a pochi passi dal centro. Prima di questo nostro fine settimana a Bologna, non ne conoscevamo nemmeno l’esistenza, ma appena entrati dalla cancellata abbiamo capito che quello era un luogo che tanto ci sarebbe piaciuto.
Come raggiungere i Giardini Margherita
Noi ci siamo arrivati a piedi, con una piacevole passeggiata di quasi 2 km. Da Piazza Maggiore ci vogliono più o meno 25 minuti e la direzione da prendere è quella per Porta Castiglione. Usciti da quest’ultima vi basterà attraversare la strada per entrare nel più esteso e frequentato parco bolognese.
Lo Chalet dei Giardini Margherita
Dopo una bella passeggiata lungo gli ampi viali alberati del parco ci siamo diretti verso lo “Chalet dei Giardini Margherita”. Già da fuori si intuisce che è un posto diverso da tanti altri. Serre adibite a ristoranti e luoghi di incontro, spazi per conferenze e dibattiti, mercatini. Tutto qui ci parla di recupero e riutilizzo in chiave green. Un vero paradiso dell’ecologia. Inoltre è proprio da questo spazio che viene sancito l’inizio dell’estate per la maggior parte dei bolognesi. Dai primi di maggio, dal martedì al sabato, entra di fatto in funzione la discoteca dello Chalet con una vera e propria pista da ballo galleggiante nel bel mezzo di un laghetto.
L’Ospedale ortopedico Rizzoli
Un posto che ha catturato la nostra attenzione e curiosità è la famosa finestra dell’Ospedale ortopedico Rizzoli. Non preoccupatevi, non vogliamo portarvi a farvi curare, anzi…sulle colline bolognesi, nei pressi del Piazzale di San Michele in Bosco, troverete infatti un centro di cura diverso dal solito. Arrivati di fronte al Rizzoli, entrate pure nell’Ala Monumentale di quest’ultimo e vi sembrerà subito di essere dentro ad un famoso edificio e non di certo in un’ospedale. La corte interna, gli archi, le volte e le pareti fanno capire che tutto l’ambiente ha una gloriosa storia alle spalle. Ed adesso provate a salire le ampie scale fino al primo piano…

Durante i giorni della nostra visita, all’ospedale erano esposte le foto dell’Archivio storico del Rizzoli, messe assieme nella mostra “Sublime”. Se interessati fino al 30 luglio, dalle 9:00-19:00, è possibile vederla gratuitamente.
L’effetto cannocchiale dell’Ospedale Rizzoli
Adesso che siete al primo piano, un lungo corridoio vi si parerà davanti. Vi trovate esattamente nella grande loggia (conosciuta come “manica lunga”) dove, sopra le vostre teste, bellissimi loggiati si susseguono per ben 162,55 metri. Ora provate a guardare, da lontano, nella finestra che si apre sulla città in fondo al lungo corridoio. Esatto, la Torre degli Asinelli sembra lì, gigante, a pochi metri al di fuori dell’ospedale. Adesso provate piano piano ad avvicinarvi a tale finestra. Ad ogni passo la torre vi apparirà sempre più piccola. Questo viene definito “effetto cannocchiale”. Sembra una magia, non è vero? Provare per credere!
Come raggiungere l’Ospedale ortopedico Rizzoli
Si puo’ raggiungere a piedi, tramite una discreta salita, o prendere l’autobus urbano della linea 30 che collega la stazione ferroviaria direttamente all’Ospedale Rizzoli (la fermata è a poche decine di metri dall’ingresso dell’ospedale). L’autobus effettua una corsa ogni 11 minuti ed impiega circa 23 minuti per effettuare il tragitto. Il prezzo del biglietto è sempre di 1,30€ se acquistato a terra o di 1,50€ se preso a bordo.

Già che siete arrivati qua spostatevi anche nell’adiacente Piazzale di San Michele in Bosco per avere un’altra bella vista su Bologna.
IT.A.CÀ, il Festival del turismo responsabile
Adesso dobbiamo tornare indietro nel tempo per spiegarvi cosa ci facevamo qua a Bologna. Uno dei motivi che ci ha spinto a passare un fine settimana nella bella città è stata la presenza di IT.A.CÀ, il Festival del turismo responsabile, di cui AITB è Media Partner.
Bellissima idea il nome dell’evento, It a Cà, che in dialetto romagnolo prende il significato di “Sei a Casa”. Se poi come frase d’introduzione hanno la nostra tanto amata poesia di Kavafis (che Fiammetta si è addirittura tatuata) è impossibile non rimanerne incuriositi. A nostro avviso una manifestazione che ancora mancava in Italia con tantissimi eventi interessantissimi in cartellone. Il festival si sposterà in varie città e andrà avanti fino al 30 Ottobre. Qui potete vedere il programma 2018, che comunque viene spesso aggiornato con l’aggiunta di nuovi eventi. Adesso non vi resta che andarci.
Nell’articolo di AITB trovate il racconto delle esperienze e degli eventi che abbiamo seguito a Bologna. Noi due, in particolare, ci siamo dedicati al Migrantour. Quest’ultimi sono percorsi che conducono alla scoperta di vie e piazze multiculturali delle nostre città con l’aiuto di guide d’eccezione, cioè cittadini di origine straniera. Mai come in questi giorni, mentre l’Italia chiude le porte a chi fugge da guerre e devastazioni, è importante capire che l’integrazione produce sempre qualcosa di bello. Il Migrantour ci ha talmente affascinato che abbiamo già fissato con loro un tour nella nostra Firenze il prossimo 20 Giugno, “Giornata Mondiale del Rifugiato”.
Scopri con noi i vari Migrantour di Firenze a cui abbiamo partecipato!
Il castello Rocchetta Mattei
Vi avevamo anticipato che abbiamo raggiunto Bologna in macchina per avere modo di visitare la Rocchetta Mattei sulla strada del ritorno, ma cos’è e dove si trova questo edificio? A poco più di un’ora da Bologna (e da Pistoia) questo meraviglioso castello, raro esempio di orientalismo in Italia, nasconde la storia misteriosa della nascita dell’elettromeopatia e di tanti altri segreti ancora in attesa di essere svelati. Difficile non farsi coinvolgere nelle storie, nelle leggende e nelle supposizioni che tante persone nel tempo si sono fatte su questo luogo. Impossibile parlarne qua, perciò alla creazione del folle genio Cesare Mattei abbiamo dedicato un intero articolo.

Sembra un altro Continente ed invece la Rocchetta Mattei si trova a soli 50 km da Bologna
Concluzione bolognieze
Passeremo ancora tante volte per Bologna, per prendere un volo, per un concerto, o per raggiungere altre città. Ma adesso che ne abbiamo esplorato l’anima la nostra curiosità è più accesa che mai e cercheremo sempre di ritagliarci un po’ di tempo per poterla esplorare ancora. E ancora. E ancora. Bologna, anche se poco conosciuta dai turisti di tutto il mondo, è una città da vivere, una città culturale che ha tanto da offrire a chi la vive. Sia che siate studenti, sia che siate cittadini, sia che siate un semplice passante. Bologna: più di ventidue torri, cinque soprannomi, ma con un solo desiderio, entrarti nel cuore.

Un saluto anche a te, che ci hai fatto innamorare di Bologna, ancor prima di vederla, soltanto ascoltando le tue parole
La Turrita Grassa, direi ? questo articolo è il Bignami del turista che intende far visita a questa splendida città. L’ho visitata diverse volte, ma mai in modo serio e approfondito come merita. Voglio tornarci presto!
Esageratooo ??? anche perché ci sono altre decine e decine di cose che noi non abbiamo visitato e che invece meritano sicuramente! Però questo super complimento ci fa veramente piacere e noi ce lo teniamo stretto ? evviva Bologna “La Grassa”!
Bologna è una di quelle città paccioccone che vuoi abbracciare e di cui vuoi vivere ogni angolo. Le trattorie, i portici, la vista sui tetti. Bologna ti accoglie sempre e lo fa con passione. Per me Bologna è la grassa. Con le sue tagliatelle, le crescentine, la mortadella. Bologna è gioia di vivere. Sapete che non l’avevo mai vista dall’alto? Così si fa amare anche di più!
Chissà come mai avete scelto tutti La Grassa ? come abbiamo già detto, noi non c’eravamo mai soffermati più di tanto a Bologna e, a dire la verità, la sottovalutavamo proprio! E invece…
Comunque Simo, se dovessi tornarci, dall’alto scopri davvero un’altra Bologna!
La Grassa la Grassa! Ma non c’entra l’ora di pranzo eh! ? Caspita quante torri non lo sapevo che ce ne fossero così a decine.
Purtroppo Bologna l’ho vista sempre e solo di passaggio e me ne vergogno tantissimo. Un mio grande rimpianto per esempio è non poter mai più vedere un concerto di Lucio Dalla dal vivo e vedere la sua casa oggi mi piacerebbe moltissimo. Segno anche il consiglio sul salire per ultimi sulla torre degli Asinelli.
Nooo pure Bologna la piccola Venezia?! ? ?
Bellissime le foto dall’alto! Ed ora vado di là nel mio personalissimo “quadrilatero” ? Buonappetito!
Da buoni italiani il cibo ha sempre un posto importante! Ce ne siamo accorti in Francigena, dove o mangiavamo o parlavamo di mangiare…sempre!!! Altro che grattacieli, le torri sì che hanno un fascino particolare!!! pensa come doveva essere l’impatto per chi giungeva alle porte della città nel Medioevo!
La piccola Venezia poi stupenda: i genitori di Leo hanno fatto un tour proprio dedicato a questa parte della città e ce ne hanno parlato benissimo…peccato non aver avuto il tempo!
Sul grande rimpianto concordiamo in pieno: sarebbe stato veramente speciale ?
Anche noi andiamo nel nostro personale “Quadrilatero”…che oggi non è culinario ma trattasi di giardino quadrato da sistemare!!!
Applausi a scena aperta: questo articolo è una vera ode a Bologna, scritto col cuore! ❤️
Noi ci andiamo di tanto in tanto nei fine settimana, avendola a pochi chilometri, ma il campanile della Cattedrale di San Pietro non lo conoscevamo proprio! Grazie davvero per questa soffiata, la prossima volta cercheremo di assistere al tramonto da lassù! A proposito, credo che con quella frase i campanari intendessero che chi disturba mentre si suona le campane, poi deve offrire da bere! ?
Molto interessante anche il Festival del Turismo Responsabile: vogliamo saperne di più! ?
Ciao ragazzi, un abbraccio!
Grazie ragazzi! Il campanile di San Pietro é stata una vera scoperta! Lo abbiamo scovato proprio per caso passandoci davanti. Grazie per la traduzione! Chi disturba paga!??? Sarebbe molto bello anche sentirle suonare…anche se spesso
si sentono per occasioni non proprio felici! A Bologna torneremo sicuramente perché ci sono così tante cose da provare! Date un’occhiata al programma di It.a.cà, ci saranno tanti eventi in altre cittá! E grazie mille per tutti i complimenti che sempre ci fate!❤❤❤
Beh ve li meritate tutti ragazzi: i vostri post ci danno sempre un sacco di idee e spesso e volentieri ci fanno sognare ad occhi aperti! 😉
Un abbraccio e buon fine settimana!
Siamo contentissimi di essere d’aiuto alle persone. Abbiamo aperto questo blog proprio per questo ? grazie ancora e buon fine settimana estivo anche a voi!