C’era una volta un Castello, il Sogno d’Oriente di un visionario Marchese, che diede vita ad una favola antica a pochi passi da Firenze: il Castello di Sammezzano. Dopo averlo visitato è nato in noi un acceso interesse per l’orientalismo, che ci ha portato a informarci sempre di più. È così che abbiamo fatto un’altra interessantissima scoperta, la Rocchetta Mattei (qui il sito ufficiale) ed il suo più illustre proprietario, il Conte Cesare Mattei.
Le storie di questi due castelli e dei due nobili ottocenteschi si intrecciano e per alcuni tratti sembrano quasi sovrapporsi. Speriamo che così come è successo per la Rocchetta Mattei, restaurata e visitabile grazie al lavoro dei volontari, anche per Sammezzano possa giungere un lieto fine che lo restituisca agli sguardi innamorati di tutti coloro che bramano per visitarlo. Nell’attesa vi portiamo a conoscere il castello Rocchetta Mattei, dove orientalismo ed esoterismo sono indissolubilmente intrecciati.
La Rocchetta, il Conte Mattei ed il segreto dell’elettromeopatia
Per capire lo stile ed entrare nel labirinto dei messaggi segreti che costellano la Rocchetta Mattei, risulta di fondamentale importanza comprendere la figura del Conte e del suo figlio adottivo, Mario Venturoli, che continuò i voleri del padre aggiungendo però dettagli a proprio piacimento. Dettagli che oggi rendono ancora più difficile un’interpretazione definitiva.
Il progetto comunque ha mantenuto caratteri fortemente esoterici ed i richiami astrologici e la disposizione geometrica non sono mai immediatamente comprensibili e percepibili. Osservando la disposizione dei pianeti all’interno del Sistema Solare in “Harmonia macroscopica” di Andreas Cellarius e confrontandola con la pianta è possibile notare una perfetta corrispondenza fra la disposizione dei corpi celesti e quella degli edifici. Alcuni esempi? La torre dell’orologio (che sta al centro di tutto) corrisponde al Sole, la torre araldica (dove il Conte portava le sue numerose donne) è la femmina Luna, mentre la Sala dei Novanta, l’attuale biglietteria (ovvero la stanza più grande di tutte), è la Terra. Tutto doveva essere in armonia e questa struttura è sicuramente legata anche al segreto dell’elettromeopatia.
Cesare Mattei (11 gennaio 1809 – 3 aprile 1896) fu infatti l’inventore dell’elettromeopatia, una disciplina omeopatica che lo mise in netto contrasto con i sostenitori della medicina tradizionale. Questa nuova miracolosa disciplina si basava sull’equilibrio dell’energia e, nella costruzione della Rocchetta, Mattei dovette ispirarsi proprio ai principi che stanno alla base della medicina da lui creata. Alla morte del Conte il segreto dell’elettromeopatia sarebbe dovuto passare al figlio adottivo, ma ciò non accadde perché i due non andavano più molto d’accordo; la moglie di Venturoli, odiata da Mattei, aveva scherzosamente tentato di avvelenare il povero Conte. La medicina alternativa, che a quei tempi curò milioni di persone, resta perciò il più grande segreto che il Conte ci ha lasciato.
Ad oggi sono in molti coloro che sperano di potervi risalire studiando il castello ed i suoi enigmi. Peccato che i cambiamenti che la Rocchetta ha subito nel corso dell’ultimo secolo rendono quest’impresa più ardua che mai.
La storia della Rocchetta Mattei
Alla morte del Conte vari eredi si succedettero fino alla fine degli anni ’70 del Novecento. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale il castello subì i danni più gravi ed in seguito alla cessazione della produzione di rimedi elettromeopatici la Rocchetta andò pian piano verso la rovina. Primo Stefanelli lo acquistò per farne una sorta di Parco Giochi, ma dovette chiuderlo poco dopo per problemi di stabilità e sicurezza ed il castello andò piano piano degradandosi. Finalmente però nel 1997 nacque “S.O.S. Rocchetta“ e nel 2005 la Cassa di Risparmio di Bologna acquistò il castello e si prese cura delle opere di restauro che restituirono la Rocchetta Mattei agli occhi increduli del pubblico nel 2015.
Come visitare la Rocchetta Mattei
Se anche voi volete ammirare la Rocchetta e lanciarvi all’esplorazione dei suoi segreti ricordatevi che dovete OBBLIGATORIAMENTE prenotare in anticipo (molto anticipo) la vostra visita, e potete farlo a questa pagina. Il castello solitamente è aperto il Sabato e la Domenica e la visita guidata al suo interno ha una durata di circa un’ora e mezza. Il costo del biglietto è di 10€ a persona (5€ per bambini dai 6 ai 12 anni, 7€ per chi arriva in treno mostrando il biglietto o per chi è in possesso di una Card Musei Metropolitani Bologna).
È possibile visitarlo gratuitamente la prima domenica del mese, ma per il 2018 è già tutto completo. Il modo per trovare anche solo un misero posto per quei giorni è quindi un altro gran mistero della Rocchetta Mattei.
Visite in notturna alla Rocchetta Mattei
Oltretutto SOLO per i mesi di Giugno, Luglio ed Agosto sono previste delle visite in notturna che si terranno il venerdì, ogni mezz’ora, dalle 20:00 alle 24:00. Queste visite in notturna, grazie alla durata superiore del normale (due ore e mezza) consentiranno di vedere un numero maggiore di stanze e saranno ancor più incentrate sugli aspetti misteriosi ed esoterici del castello. Il costo del biglietto è di 20€ (10€ ridotto) ma oltre alla visita inconsueta alla Rocchetta Mattei verrà offerto anche un ricco buffet. Inutile dirvi che noi, dopo la visita diurna, ci siamo già prenotati anche per questa. Se siete curiosi di scoprire il tour in notturna insieme a noi vi rimandiamo molto volentieri al nostro articolo.
Come raggiungere la Rocchetta Mattei
IN AUTO:
- Da Bologna autostrada A1 direzione Firenze, continuate poi sulla “A1 panoramica” fino a Rioveggio, quindi prendete la strada provinciale 325 passate per Grizzana Morandi e seguite le indicazioni fino a Riola.
- Da Firenze prendete l’autostrada A1 direzione Bologna, proseguite sempre sulla “A1 panoramica” e uscite a Pian del Voglio direzione Castiglion dei Pepoli. Proseguite in direzione Camugnano e poi Riola.
- Da Pistoia prendete la statale 64 direzione Porretta Terme e proseguite per Riola.
IN TRENO (“Ferrovia Porrettana” Bologna-Pistoia):
- Da Bologna prendere il treno che ferma alla stazione di Riola (uno ogni ora) e poi proseguire a piedi o con altro mezzo seguendo i cartelli per la Rocchetta Mattei.
- Da Pistoia bisogna fare un cambio obbligatorio a Porretta Terme e poi scendere a Riola. Da qui proseguite come sopra.
N.B.: Dalla stazione di Riola alla Rocchetta Mattei ci sono circa 1.200 metri in leggera salita, da fare in 14-20 minuti a piedi.
Per il resto è impossibile non vederla. La sua caratteristica bellezza che si erge sul promontorio più alto della zona vi catturerà lo sguardo già da lontano.
La nostra visita alla Rocchetta Mattei
A tre anni di distanza dal grande giorno della nuova apertura, ecco che anche noi abbiamo modo di constatare la sua bellezza. Dopo un sabato ed una domenica a spasso per Bologna ci basta allungare un po’ la strada per tornare a casa per includere anche una visita al castello. Non possiamo non andarci!
Un’ora e mezzo dopo essere partiti dalla città emiliana, mentre percorriamo una strada di campagna che corre fra le verdi colline e le alte montagne dell’Appennino bolognese, improvvisamente ecco comparire davanti ai nostri occhi l’imponente Rocchetta Mattei. Che strano effetto! A vederla sembra quasi di essere stati improvvisamente catapultati in un altro Continente. O meglio…in una fiaba.
L’ingresso alla Rocchetta Mattei
Appena scesi dall’auto notiamo subito che la Rocchetta è circondata da alte mura. Attraversiamo un primo portone che dà accesso alle scale che conducono fino al secondo ingresso. Saliamo pian piano i gradini guardandoci attorno incuriositi. Tante figure mitologiche (e non) si parano davanti ai nostri occhi. Troviamo un busto raffigurante Zeus, un ippogrifo ed un’arpia. Quest’ultima, purtroppo, è stata restaurata in maniera maldestra ed oggi sembra quasi una figura simpatica, totalmente diversa da quella fatta scolpire un tempo dal conte. La figura arcigna e che incuteva timore era la rappresentazione della medicina tradizionale, che il Conte opponeva alla sua elettromeopatia. Mentre la osserviamo ci sentiamo osservati e girandoci di scatto vediamo la figura di un fiero leone che ci tiene d’occhio dall’alto delle mura; Mattei lo ha messo lì appositamente come per dire “Io vi sorveglio”. A lui piaceva proprio tanto accogliere così i suoi ospiti. Benvenuti nel Regno degli Animali!
L’ingresso nel mondo dell’elettromeopatia
Entriamo all’interno del portone d’ingresso e passiamo attraverso la Caverna Cosmica, che rappresenta il passaggio dalla vecchia medicina alla nuova. Qui avviene la trasformazione da animali ad illuminati. Superato l’ingresso giungiamo nel cortile. Quasi al centro troviamo quella che un tempo era una bellissima fontana. Si tratta di un fonte battesimale modificato i cui zampilli dovevano raggiungere tutti coloro che attraversavano il cortile. Qui il simbolismo è forte. Dal fonte battesimale non puo’ che uscire acqua santa, acqua magica, una sorta di battesimo per tutti coloro che si accingevano ad entrare nel mondo dell’elettromeopatia. Per rendere l’ingresso ancora più spettacolare dovete sapere che sul lato destro si trovavano due finestre, da una di queste fuoriusciva l’acqua di una cascata, mentre nell’altra si trovava una voliera piena di pavoni.
La Sala dei Novanta
Accediamo ad una grande sala esagonale, dove oggi si trova la biglietteria, dominata da un rosone con l’immagine di Cesare Mattei. La Sala dei Novanta, così chiamata perché il Conte la fece costruire per festeggiare il suo novantesimo compleanno (che purtroppo per lui non arrivò mai) è ricca di simbolismo, anche se lo stile moresco qui, più che altrove, subisce i gusti liberty del Venturoli.
Fra gli elementi originali introdotti dal Conte possiamo ancora ammirare gli archi di formelle traforate raffiguranti la mano di Fatima, simbolo che unisce le religioni musulmana, ebraica e cristiana. Questo mix di elementi tipici di diverse religioni è un elemento caratterizzante di tutto il castello ed è qualcosa che avevamo già visto nel castello di Sammezzano. Il Conte ed il Marchese riuscivano ad andare oltre i contrasti, augurandosi e “combattendo” per un’integrazione tutt’oggi difficile da ottenere.
La Cappella, la stanza più incredibile della Rocchetta Mattei
La nostra visita prosegue raggiungendo quella che a nostro avviso è la stanza più bella ed affascinante dell’intero Castello (almeno della piccola parte visitabile): la Cappella. Per chi ha visitato la Cattedrale di Cordoba, conosciuta ai più come la “Mezquita di Cordoba”, il riferimento è chiaro. Ma il messaggio che il Conte Mattei voleva inviare a tutti i suoi visitatori è esplicito: “Niente è come sembra”. E così, nel soffermarci ad ammirare i particolari che decorano la sala, scopriamo che i mosaici in realtà sono dipinti, così come sono dipinti quelli che sembrerebbero bellissimi stucchi. Osservando la struttura della stanza ci sembra che sia irregolare, ma in realtà la forma è quella di un semplice rettangolo. Sono gli archi, i giochi di colore e le finte pareti costruite all’interno che ci fanno pensare ad una forma irregolare e non definita. Nella Rocchetta il Conte si diverte continuamente a “prenderci in giro”. E a noi non puo’ far altro che piacere.
La cripta e la tomba del Conte
Saliamo le scale e troviamo il mausoleo dove il Conte tutt’oggi riposa. Inizialmente Mattei fu sepolto nel cimitero di Savignano, ma il figlio adottivo Mario Venturoli (sempre lui), una volta rientrato in proprietà del castello lo fece trasportare qui, come era suo desiderio. Il sarcofago non presenta nomi e date tipici delle tombe in stile cristiano. Troviamo invece scritte, interrotte da particolari piastrelle di colore nero, che ancora una volta ci spingono a riflettere ed interrogarci su ciò che Mattei volesse dirci. Da qui è più facile ammirare il soffitto della Cappella e comprendere che non si tratta di stucchi ma di un unico magnifico dipinto.
Il cortile dei leoni
Usciamo all’esterno per poter ammirare il cortile dei leoni. Guardandoci attorno questa volta notiamo che il riferimento più diretto è la bellissima Alhambra di Granada. Le bellissime formelle al di sopra delle arcate del cortile riproducono al centro l’immagine della Rocchetta, mentre altre bellissime e coloratissime, provenienti da Siviglia, decorano le pareti laterali. Il simbolismo del cortile si collega a tantissimi elementi ed è molto affascinante sentirne raccontare la storia. Non vogliamo però svelarvi tutto e rovinarvi così la sorpresa!
Sala della Pace
Nella parte superiore del castello troviamo le stanze di Venturoli, la Sala dell’Oblio e la Stanza della Pace (l’unica che abbiamo visitato), che sembra che Mario avesse creato come punto d’incontro fra le tre religioni monoteiste, nella speranza che da qui potesse nascere la Pace nel mondo. Mario porta così avanti l’idea del padre del “Dio Unico”. Ammiriamo la vista dalla stanza della Pace che affaccia su Vigo, Vigese e Montovolo, tre verdi montagne di cui l’ultima è riconosciuta come Sacra (qui trovate un bell’articolo su di essa).
Altre particolarità della Rocchetta Mattei
Se dovessimo spiegarvi stanza per stanza forse vi annoiereste troppo e quasi sicuramente non avreste quell’alone di mistero che potrebbe incentivarvi a venire qua al più presto. Perciò eccovi una piccola carrellata di altre particolari caratteristiche della Rocchetta, una più bella (e strana) dell’altra.
“Guida Romantica alla Rocchetta Mattei”
La nostra visita si conclude con un incontro speciale con un grande estimatore della Rocchetta, Claudio Carelli, autore del libro “Guida Romantica alla Rocchetta Mattei”. La nostra curiosità dopo questa “breve” visita è alle stelle. Vogliamo sapere di più, capire, scoprire. Come primo passo, alla fine del tour, compriamo il suo libro (20€), che abbiamo letto tutto d’un fiato. Vi diciamo la verità, ci siamo dovuti trattenere dal raccontarvi tutte le fantastiche scoperte e le congetture elaborate da Carelli e da tanti altri ammiratori della Rocchetta. Abbiamo scritto questo articolo per invogliarvi a visitarla, non per svelarvi già tutto.
Il mistero continua…
Sammezzano e la Rocchetta Mattei ci hanno colpito per ragioni diverse. La bellezza del Castello di Sammezzano è inimitabile, ma la Rocchetta ha un fascino misterioso. Affascina con la sua storia, con i suoi segreti tutt’oggi da svelare, con le sue finzioni. Sono questi segreti e tutto ciò che c’è di non detto che la rendono così ammaliatrice. Il fascino segreto dell’elettromeopatia e dei suoi misteri entrano in testa e ci si ritrova, pur da inesperti quali siamo, a fare congetture e immaginare i possibili scenari dello svelamento dell’antico segreto. Il nostro augurio è che anche la grande parte tutt’oggi non accessibile al pubblico (la più bella ci dicono) venga restaurata.
Quindi correte a visitare il castello Rocchetta Mattei, giudicate con i vostri occhi e divertitevi ad elaborare le vostre congetture. Non sia mai che siate proprio voi a svelare il secolare mistero di questo fantastico posto.
Da bambino abitavo a meno di un km dalla Rocca. Era il 1960 e con amici eravamo là tutti i pomeriggi . Era in un degrado assoluto ma a noi bimbi non interessava e vi bastava il mistero per giocare a guardia e ladri. Era un po’ pericolosi perché passavamo sotto le reti Andrea Giovanni e io tutti di Riola. Vederlo ora così mi commuovo. Grazie
Che meraviglia Walther, il tuo è un bellissimo messaggio! Quasi possiamo vedervi, tutti e tre, a rincorrervi tra le aree della Rocchetta. Eh sì, deve essere cambiata tanto da quel 1960, ma a noi piace molto immaginarla anche come tu ce l’hai raccontata. Grazie ancora!
Oddio ho dato un’occhiata al calendario e i posti vanno via una bellezza! O_O Certo che che la storia ci ha regalato una serie di “Conti” dalla verve visionaria come faceva notare Simona e fortunatamente qualcuno ci ha lasciato qualcosa di tangibile come questa struttura che è un mix di architetture, alchimia e simbolismi da quartier generale di Giacobbo. Mi piacerebbe moltissimo respirare l’atmosfera di questo gioiello così insolito, per un bel po non so se mi potrò spostare fuori dall’Italia…magari ci faccio un pensierino ? (detta così suona male vero? Sembra un ripiego ? )
Bellissime foto ragazzi ?
Anche se lo fosse sarebbe sicuramente un bel ripiego! Poi devi sapere che nel parco del castello ci sono tutti i villini costruiti per ospitare chi veniva a curarsi…questi sono disabitati e non visitabili ma hanno il loro fascino! Comunque ce lo vedo proprio Giacobbo a raccontare e fare congetture su Mattei, scomodando anche gli alieni per trovare le risposte!
Non hai idea da quanto tempo vogliamo vederla ma come dici tu, prenotare è un’impresa e far combaciare i weekend con quelli liberi dal lavoro è una mission impossible! Mi attira tantissimo e il post non ha fatto altro che incrementare la curiosità!
Vi auguro di riuscirci presto e perché no, magari in una delle visite in notturna che faranno questa estate… Credici, ci siamo dovuti trattenere per non raccontare tutto! I mille segreti del Castello fanno fantasticare e ci si ritrova a formulare mille ipotesi!!
Un posto incredibile. Ne ho sentito parlare ma solo ora, leggendo questo articolo, ho apprezzato la straodinarietà della Casetta. Spero di riuscire a visitarla quanto prima.
Sì, te lo consigliamo vivamente! Anche perchè le visite vanno a ruba e trovare posto non é facilissimo! A Luglio torneremo per la visita in notturna…Mattei ci ha proprio incuriosito con tutti i suoi misteri!!!
L’impressione leggendo il post e scorrendo le foto è che il Conte Mattei fosse uno di quei geni visionari incompresi. L’architettura del castello ricorda davvero alcune località spagnole che si sono nutrite di cultura araba. Credo sia davvero un’esperienza eccezionale visitare il castello Rocchetta Mattei. Chissà di notte! Quelle scale sembrano intagliate nel legno :O
Sì, Mattei é stato davvero un illuminato dei suoi tempi, incompreso come tante menti geniali come la sua. Chissà se il segreto fosse passato in mano al Venturoli cosa sarebbe successo… Non stiamo nella pelle per ripetere la visita in notturna. Il castello avrá sicuramente ancora più fascino! Bellissime le scale vero??? Leo le vuole anche per casa nostra!!!?