È proprio vero, la Toscana non smette mai di stupirci e non finiamo mai di conoscerla. Ogni giorno facciamo nuove scoperte che ci emozionano come non mai. Sarà forse per questo che anche dopo lunghi viaggi tutte le volte finiamo sempre per tornare a casa? Le dolci colline toscane non sono certo l’unica perla di questa regione, anche se ne rappresentano l’icona più conosciuta a livello internazionale. A pochi chilometri da Firenze, nel cuore del Valdarno, si trovano delle formazioni rocciose conosciute, appunto, come le Balze del Valdarno, che rendono il paesaggio unico nella sua particolarità. Ammirandole da lontano potreste pensare di trovarvi di fronte al Grand Canyon, invece questa meraviglia è tutta nostrana. O meglio, toscana.
Cenni storici sull’Area Naturale Protetta di Interesse Locale Le Balze
Nell’area in cui oggi si estende il Valdarno, migliaia di anni fa, si trovava un bellissimo lago. Il Pratomagno ed i monti del Chianti erano le sue sponde e le Balze costituivano il suo fondale. In corrispondenza di Incisa ci fu una rottura degli argini e le acque iniziarono a defluire, facendo sì che il lago piano piano si svuotasse. Durante questo processo i sedimenti che si trovavano sul fondo del lago subirono prima l’azione delle acque e successivamente quella del vento, dando origine a quelle che sono le attuali Balze. Nel territorio che comprende queste bellissime formazioni nel 1998 è stata istituita un’Area Naturale Protetta di Interesse Locale, di circa 3.000 ettari, che si estende attraverso i comuni di Castelfranco di Sopra, Loro Ciuffenna, Pian di Scò e Terranuova Bracciolini, tutti nella provincia di Arezzo.
Una curiosità: l’onnipotente Leonardo da Vinci osservando le balze del Valdarno capì questi processi con qualche secolo di anticipo rispetto alle teorie moderne sull’erosione e la sedimentazione. Rimase addirittura così ammaliato dalla bellezza de Le Balze tanto da dipingerle in alcune delle sue opere. Tutt’oggi ci sono discussioni tra gli studiosi per decidere se anche “La Gioconda“ sia stata ambientata qua oppure nella Valmarecchia, valle dell’Emilia-Romagna.
Come raggiungere Le Balze del Valdarno
Raggiungere le Balze del Valdarno è molto semplice (se vi spostate in macchina). Basterà infatti percorrere l’Autostrada A1 e prendere l’uscita Valdarno. Da qui proseguire per San Giovanni Valdarno e poi seguire le indicazioni per il centro di Castelfranco di Sopra. Prima di raggiungere il centro, nella zona industriale, vi troverete davanti il mobilificio “Centro Convenienza e Risparmio” (che potete vedere qui sotto in foto). Poco prima di raggiungerlo dovrete svoltare a destra nella stradina sterrata con tanto di cartello segnaletico per Le Balze. Vi troverete così a Botriolo, Località Riguzze, dove dopo poco più di 1 km potrete parcheggiare l’auto ed apprezzare già la prima grandiosa vista sulle strane formazioni argillose.

Con Google Street View spiegarvi la strada è molto più semplice
Come vedere nel miglior modo Le Balze del Valdarno
Se fino ad ora avete seguito la nostra guida vuol dire che vi trovate esattamente in Via dell’Acqua Zolfina. E guarda un po’, proprio da qua ha inizio il sentiero più affascinante dell’Area Naturale, il “Percorso dell’Acqua Zolfina”, che insieme al “Percorso delle Fossate” crea un anello di circa 3 km. Questo anello, insieme ad un tratto di andata/ritorno che giunge fino a Piantravigne corrisponde al percorso n° 51 del CAI che trovate descritto nei minimi dettagli cliccando qua. La lunghezza totale dell’anello e del percorso di andata e ritorno per Piantravigne è di 7,3 km.

Follow the signal
Se oggi non avete molta voglia di camminare o non potete, non preoccupatevi. Potrete ammirare Le Balze anche in macchina, facendo sia dei piccoli tratti dell’anello sia arrivando fino a Piantravigne rimanendo comodamente seduti. Ma vi avvertiamo, per ammirare gli scorci più belli e conoscere da vicino Le Balze fare qualche chilometro a piedi è indispensabile. E noi, per quel che contiamo, ci teniamo a consigliarlo.
Il percorso è facile, fattibilissimo per tutti ed i cartelli segnaletici all’interno dei percorsi sono inseriti perfettamente. Non manca proprio niente perché questo posto diventi un luogo altamente turistico, a parte qualche organizzazione che lo promuova. Noi proviamo a farvelo conoscere, non si sa mai che qualcuno ne rimanga affascinato proprio come noi.

La mappa del percorso ad anello del sentiero n° 51
Il sentiero n° 51, Percorso dell’Acqua Zolfina
Dopo aver parcheggiato la macchina in uno dei tanti spazi verdi al bordo della strada, nemmeno il tempo di scendere dall’auto, che ci ritroviamo davanti uno paesaggio incredibile. Le Balze sono a poche decine di metri da noi. Tra colline, vigne, papaveri in fiore e Balze il “Percorso dell’Acqua Zolfina” ci stupisce da subito come mai avremmo pensato. Una dolcissima e piacevole sorpresa.

Amore a prima vista!
Ammiriamo estasiati Le Balze per alcuni minuti, oltretutto in totale intimità (a parte noi due non c’è nessun altro, da non credere!), per poi rimetterci in cammino in direzione del cartello per l’Agriturismo Le Balze. Impossibile camminare guardando in avanti, il paesaggio merita tutta la nostra attenzione. Arrivati al bivio per l’Agriturismo bisogna continuare sul sentiero a sinistra in direzione di Castelfranco di Sopra. Questa parte di percorso si addentra nel bosco. Le Balze restano perlopiù nascoste fra la vegetazione, ma a farci compagnia ci sono un piccolo ruscello che fluisce dolcemente, il canto degli uccellini ed il ronzio di qualche insetto. Pace assoluta.
Dopo un tratto in piano inizia una lieve pendenza e mano a mano che saliamo l’odore di uovo, si fa sempre più forte. Mistero risolto: ecco spiegato il perché del nome del percorso. Arrivati alla fine del piccolo corso d’acqua vi troviamo la “Sorgente d’Acqua Zolfina” che non è nient’altro che una piccola sorgente dalla quale sgorga acqua carica di zolfo. Visto ciò vi basterà tornare indietro di pochi passi e continuare il percorso originale salendo gli scalini alle vostre spalle.
Nei giorni passati ha piovuto molto ed il terreno è un po’ scivoloso, ma anche Leonardo (reduce da un’operazione al crociato) riesce ad affrontarlo senza particolari problemi. Usciti dal bosco ci ritroviamo quasi subito nella civiltà, con le prime case della periferia di Castelfranco di Sopra in bella vista. Ci immettiamo così nella Strada Provinciale dei Setteponti. A dir la verità il percorso per concludere l’anello si troverebbe prima di entrare nel centro storico di Castelfranco di Sopra, ma già che siamo qua sarebbe un peccato non andarlo a visitare…
Cosa vedere a Castelfranco di Sopra
L’Associazione Nazionale Comuni Italiani ha eletto Castelfranco come uno de “I borghi più belli d’Italia” e la nostra curiosità ci porta a fare una deviazione per visitare il centro. Fuori dal borgo ci sono molti spazi verdi oltre a larghi marciapiedi su cui camminare. Nemmeno un chilometro e ci troviamo davanti la Caserma dei Carabinieri. Non vogliamo costituirci, lo prendiamo soltanto come punto di riferimento: qui dovrete infatti entrare proprio in quella via, ovvero Via Vittorio Veneto. Proseguite dritto ed eccovi arrivati nel cuore pulsante del paese, Piazza Vittorio Emanuele, la piazza centrale. Oggi però è domenica, e più che pulsare sembra se la stia dormendo di gusto.
Il perimetro della piazza è decorato da edifici colorati, bar e piccoli ristoranti. Il borgo è molto caratteristico, ma forse colpa del nome che lo precede ci saremmo aspettati qualcosa di più. Forse il problema principale è che, come già detto, le attività del posto sono quasi tutte chiuse e l’anima del paese si sta godendo il riposo settimanale. Il piccolo borgo dunque non ci fa emozionare come avremmo sperato, ma siamo pronti a dargli un’altra possibilità perché quel titolo se lo sarà pur meritato, no?

Piazza Vittorio Emanuele
Le cose da vedere sono comunque tante e tutte a pochi metri l’una dall’altra: da Piazza Vittorio Emanuele si arriva alla caratteristica torre con l’orologio del 1300 e alle mura, nonché alla particolare Chiesa di San Filippo Neri ed al Palazzo Comunale decorato da stemmi in rilievo. Poco fuori dal paese c’è la bella Badia di San Salvatore a Soffena che è anche possibile visitare gratuitamente (lunedì–mercoledì-venerdì: 13,00-19,00 / martedì-giovedì–sabato: 8,00-14,00 / domenica: aperto la 2° e la 4° del mese). La nostra è la 1° domenica del mese e anche stavolta non abbiamo proprio indovinato giornata.

La torre dell’orologio, insieme alle mura e all’architettura della città, fu progettata dal grande Arnolfo di Cambio
Dove mangiare (oppure no) a Castelfranco di Sopra
Sa avete letto fino a qua avrete capito che è domenica e che quasi tutte le attività di Castelfranco di Sopra sono di riposo. Ci viene da pensare che nonostante Le Balze del Valdarno siano meravigliose ancora non è stata fatta un’adeguata opera di promozione del territorio e infatti il paesino non beneficia particolarmente del turismo. In Piazza Vittorio Emanuele ci fermiamo quindi al “Caffè Pizzeria da Bude”, l’unico dove è possibile pranzare oggi. Il proprietario è molto gentile e disponibile, così come il personale, ma i piatti che ci portano non sono proprio il massimo: pici cacio e pepe e tonnarelli alla carbonara sguazzano allegramente nella panna, che personalmente non amiamo. Qui neanche il voto di Alessandro Borghese potrebbe ribaltare la situazione. A leggere i commenti molto positivi su internet forse il cuoco non era lo stesso. Almeno il prezzo è onesto, 8€ per un piatto a scelta fra primo/secondo + acqua + caffè. Se capitate tra settimana, comunque, solo nella piazza centrale potrete avere una vasta scelta.
Il sentiero n° 51: Percorso delle Fossate
Pieni di panna come bomboloni riprendiamo il nostro cammino. Da Piazza Vittorio Veneto prendiamo Via Piave per continuare tutto dritto fino a trovare un bivio; Via delle Fossate è la strada da prendere per iniziare il percorso omonimo. Questa volta il sentiero parte con una ripida discesa su strada asfaltata, da dove si intravedono molto bene i meravigliosi pinnacoli rocciosi. Finito il pendio veniamo circondati dalla vegetazione e Le Balze si divertono a giocare a nascondino dietro di essa. In questo tratto tutto in piano nuovi paesaggi mozzafiato ci attendono, intervallati dalla presenza di tre piccoli guadi (assolutamente non un problema nel periodo di maggio). Tanta bellezza ispira pensieri idilliaci ed un abitante del luogo ci tiene a ricordarcelo con una bellissima citazione di Hannah Arendt:
«Coloro che non sono innamorati della bellezza, della
giustizia e della sapienza sono incapaci di pensiero››

È proprio vero che vivere in mezzo alla natura rende più saggi
Il punto d’osservazione più bello de Le Balze del Valdarno
Udite udite, il punto di osservazione più bello di tutti i percorsi dell’intera Area Naturale…non si trova sul percorso ufficiale! Dovrete perciò proseguire sul “Percorso delle Fossate” fino a ritrovarvi nelle vicinanze di un piccolo ponte. Arrivando qui da Castelfranco di Sopra vi basterà attraversare la passerella ed invece di seguire il sentiero sulla destra (che vi farà ricongiungere con la Via dell’Acqua Zolfina e chiudere così l’anello) dovrete andare nella direzione opposta, verso la salita. Dato che a spiegare le strade non siamo il top, guardate la foto qui sotto che è meglio…

Così dovrebbe esser più chiaro
C’è una spiegazione del perché questo tratto di strada non sia segnalata, ed il perché è presto detto: è una strada privata, dove al finale troverete un podere abitato, conosciuto come il Podere Castellina. Ma niente paura, potrete passare senza problemi, soltanto i numerosi cani liberi e le centinaia di volatili chiusi in gabbia (poveretti) disturberanno la pace che qui si respira. Una volta arrivati di fronte al bel casolare prendete il piccolo sentiero che scende sulla destra. Fatto? Bene! Ecco, siete arrivati nel punto più bello che potevate desiderare.

Scorci così dovrebbero essere conosciuti dal Mondo intero

Signori, signore e signorine vi presentiamo Le Balze!

Impossibile non sbizzarrirsi con le foto. Se poi ci sono migliaia di papaveri in piena fioritura…
Ci siamo solo noi due, gli uccellini che cantano allegri e una miriade di papaveri a fare da cornice a questo luogo. Era da tanto che non ci capitava di sederci e respirare così a fondo la natura, provando un senso di pace totale. Forse sensazioni così le abbiamo provate solo ammirando il Glaciar Grey a Torres del Paine (in Cile) o quando per la prima volta abbiamo ammirato le montagne colorate del Perù e quelle del Nord dell’Argentina a oltre 10.000 km da casa. Siamo dovuti andare fino in Perù per scoprire il secondo Canyon più profondo al mondo, il Canyon del Colca, e invece eccole qui, Le Balze, a neanche un’ora di macchina…

Non ci sono soltanto Le Balze, però. Ad emozionare ci sono anche paesaggi toscani al 100%.
Il borgo di Piantravigne, un altro bellissimo punto panoramico
Purtroppo dobbiamo lasciare il magnifico panorama delle Balze e tornare indietro sui nostri passi dato che questo è un sentiero senza sfondo. Tornati fino al percorso ufficiale ci ricolleghiamo con Via dell’Acqua Zolfina, raggiungendo nuovamente la macchina parcheggiata. Sappiamo che qui vicino vi è un paese di poche case chiamato Piantravigne da dove si ha una panoramica a 360° sulla stupenda formazione argillosa. Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno, no?

Piantravigne è veramente minuscola, ma è molto divertente perdersi fra i suoi vicoli
Come arrivare a Piantravigne
Ci sono due modi per arrivare al borgo di Piantravigne: camminando per 2,5 km in leggera salita o prendendo la macchina. Ricordate vi avevamo parlato del bivio sul Percorso dell’Acqua Zolfina per arrivare all’ “Agriturismo Le Balze”? Se scegliete di farvela a piedi dovrete dirigervi proprio verso di esso per poi seguire le indicazioni del percorso fino a Piantravigne. In auto, invece, dovrete seguire le indicazioni per Castelfranco di Sopra, poi per Certignano e subito dopo svoltare per raggiungere il centro del piccolo borgo.
Chi ci conosce non ci crederà, ma noi ci siamo andati in macchina. Non perché stanchi di camminare, ma solo perché non avevamo ben capito che si potesse arrivare al borgo camminando. Lo abbiamo scoperto quando oramai eravamo arrivati ed i ragazzi che ce lo hanno fatto notare ci hanno tenuto a dirci che questo sentiero non è niente di che. Non so se l’hanno detto per non farci sentire in colpa, fatto sta che un giorno torneremo e lo faremo anche noi, ovvia! In qualsiasi modo ci siate arrivati avrete la fortuna, oltre a poter ammirare il delizioso borgo, di godervi l’incantevole vista sullo spettacolare Grand Canyon aretino. Non credevamo davvero potesse essere tutto così bello.

Il paesaggio sul piccolo ponte di Piantravigne si divide: da una parte le bellissime vallate aretine…

…e dall’altra le insuperabili Balze del Valdarno.
Altri luoghi per osservare Le Balze del Valdarno
La nostra visita a Le Balze del Valdarno si conclude (almeno per oggi) così. Un pezzettino di cuore resta qui a correre fra i papaveri e farsi accarezzare dal vento. Se mai verrete da queste parti (ci verrete, vero?) è bene sapere che non esistono solo Le Balze di Castelfranco ma ci sono tanti altri posti dai quali osservarne altre da diversi punti di vista. Noi lo abbiamo scoperto troppo tardi, (tipo adesso che stiamo scrivendo l’articolo) ma l’articolo de “La mia bella Toscana” su di esse sembra fare proprio al caso nostro (e vostro).
Morale del giorno
Tutte le favole hanno una morale e anche oggi, che ci siamo immersi in questa fiaba, dobbiamo finire per forza con essa. Non sempre è necessario andare lontano, scoprire nuovi paesi e nuove culture per emozionarsi, a volte basta semplicemente alzare lo sguardo su ciò che ci circonda, girare l’angolo di casa e guardare con nuovi occhi le meraviglie che si hanno vicino.
Purtroppo, al giorno d’oggi, tendiamo a dare troppe cose per scontate. Passiamo le giornate ad ammirare bellissime foto di posti lontani, che rendono il mondo più vicino a noi, ma ci dimentichiamo che il Mondo è anche quello che sta a due palmi dal nostro naso, che siano paesaggi, luoghi, cibi ma anche persone. Usciamo e viviamo tutto ciò che abbiamo attorno, perché in alcuni casi le scoperte più belle arrivano proprio quando non ce l’aspettiamo!
Vorrei sapere quanto è il costo per visitare codesto paradiso…siamo in diverse persone grazie e buon proseguimento.
Ciao Roberta! Per fortuna questo stupendo posto è libero e gratuito per tutti. Basta raggiungere Castelfranco di Sopra e da lì seguire le indicazioni per il percorso. Se poi hai bisogno di guide o similari noi purtroppo non siamo attrezzati, ci spiace. Buona giornata anche a te 😊
Sono anni che dico di voler vedere le Balze ma tra una cosa ed un’altra non ci sono mai riuscita; non l’ho mai fatto anche perchè fin’ora non sono riuscita a trovare qualche info appena un po’ più dettagliata da permettermi di iniziare a capire dove dovevo andare, quanto tempo ci avrei messo ecc.
Complimenti per il post.
Grazie! Ci fa molto piacere sapere che con il nostro post la scoperta di questo angolo insolito di Toscana sarà possibile anche per te! Anche noi non ne avevamo molto sentito parlare prima della nostra visita ed è un vero peccato perchè Le Balze meritano davvero un maggiore riconoscimento ed un maggior pubblico! Quindi speriamo tu possa andarci il prima possibile…
Unico neo del bell’articolo è che il lago si estendeva fino a Rignano sull’Arno, prova ne sono il vasto paesaggio di Balze alle spalle del Castello di Sammezzano che si susseguono da Leccio fin sotto Reggello, la dove le sequoie crescono maestose regalando a sorpresa l’altro spicchio di America.
Buongiorno Franco, in questo articolo ci siamo concentrati sul percorso ad anello che si puo’ ammirare nelle vicinanze di Castelfranco. Purtroppo, non viene fatto molto per promuovere questa bellezza, le indicazioni sono abbastanza frammentarie e abbiamo scoperto troppo tardi anche l’esistenza di altri punti di osservazione interessanti. Nell’articolo abbiamo comunque inserito un link ad un bel post del blog lamiabellatoscana che ne parla. Speriamo di poter tornare presto per visitare anche queste e magari di avere nuovamente l’opportunità di visitare il bel Castello di Sammezzano che tanto ci ha colpito con la sua bellezza. Se hai consigli interessanti da condividere siamo tutti orecchie! 😀
Salve, era solo per puntualizzare e dare ulteriori informazioni. Il vostro articolo sprona a curiosare, ed è già un grande merito. Sì il mio consiglio è quello di passeggiare fra le sequoie (pare le sole di queste dimensioni in Italia), fra cui la ‘gemella’ in un ambiente unico immerso nel verde ai piedi di Sammezzano e dove si ‘muovono’ le Balze di Cognorsi.. Un’esperienza che rimane nel cuore. Buon viaggio!
Sappiamo di che meravigliose sequoia stai parlando Franco, anche noi ci siamo stati e tra il bosco ed il Castello di Sammezzano ne siamo usciti pienamente innamorati.
Abbiamo scritto anche un articolo su ciò (//tips4trips.org/2018/04/06/castello-di-sammezzano/) ma proprio non sapevamo che all’interno vi sono anche le Balze di Cognorsi. Perciò grazie mille per l’informazione; ne fareno tesoro, tornandoci il prima possibile!
Complimenti per il bell’articolo e grazie per essere stata a visitare le Balze del Valdarno. Purtroppo non sono ben valorizzare come meriterebbero, ne è testimonianza la totale assenza di indicazioni stradali per raggiungerle,… e pensare che potrebbero avere i requisiti per essere riconosciute “Patrimonio dell’Umanità”..
Da molto tempo cerco nel mio piccolo di scrivere articoli sull’argomento per avvicinare sempre più visitatori e sensibilizzarli a questa straordinaria attrattiva nascosta nel cuore della Toscana.
Grazie per i complimenti Sandro, ora che le conosciamo ci torneremo sicuramente più spesso! Il riconoscimento “Patrimonio dell’Umanità” crediamo sia il premio più meritato per questo fantastico posto.
È bello sapere che c’è ancora qualcuno come te che ci tiene a far conoscere il proprio (stupendo) territorio, a valorizzarlo e magari a far sì che le cose vengano ancor più migliorate. Anche noi stiamo cercando di visitare e raccontare più luoghi insoliti della Toscana possibili, sperando che le persone capiscano quanta bellezza hanno intorno. Bellezza che non aspetta altro di essere scoperta. Perciò complimenti anche a te Sandro e speriamo che l’unione faccia la forza!
Che mi dite! Viste così sembrano davvero una sorta di Gran Canyon tutto toscano…anzi per dirla come voi Gran (H)anyon con la C aspirata hahahah 😛
Sul discorso della scarsa promozione credo che sia un vero peccato, questi borghetti sono stupendi e meritano maggiore visibilità….e noi siamo qui per questo no? 😉
Avete ragione la vista più bella si trova sul percorso non ufficiale! Da qui avete scattato le foto più belle (senza nulla togliere alle altre).
Buona giornata ragazzi!
Eh sì, se in 30 anni non ne avevamo mai sentito parlare vuol dire che c’é ancora molto da fare!!! Non parliamo poi di quello che succede a pochi passi da qui, nel bellissimo Castello di Sammezzano!
La vera scoperta é proprio quell’angolino di paradiso. Unico inconveniente…le macchie di papavero sulla gonna non sono facili da mandare via! Maremma BuHaiola!!! come diremmo qui in Toscana!!!
Buona giornata orsa!!!
Non credevo potesse esistere un luogo così in Toscana! e sembra essere anche un luogo unico visto che invece di essere immerso in un paesaggio brullo è circondato da dolci colline verdeggianti.
Una passeggiata a cavallo tra la balze sarebbe un’esperienza fantastica!
Pensa che anche per noi é stata una vera scoperta! e si trovano a meno di un’ora da casa…Una passeggiata a cavallo qui sarebbe veramente un’esperienza unica! Forse Leonardo però dopo l’esperienza a Tupiza (Bolivia) non sarebbe d’accordo!?
Che fortuna avere un luogo così vicino casa. Comunque quella foto tra i papaveri con le Balze sullo sfondo è il top 🙂