Questa mattina ci svegliamo in modo differente. La sveglia che ci butta giù dal letto è una “dolce” melodia che Matteo, uno degli organizzatori di Pedalando Faticando, ha impostato per svegliare i suoi ragazzi. Noi ci svegliamo subito, ma i giovani pedalatori, numerosi e minorenni, fanno fatica ad alzarsi (come è normale che sia). Così, mentre noi siamo già pronti a partire, loro iniziano a vestirsi. Li salutiamo velocemente, anche perché sappiamo che con le loro biciclette ci riprenderanno sicuramente sul percorso. Per capire di cosa si tratta Pedalando Faticando vi rimandiamo alla nostra tappa precedente.
Usciamo dalla “Parrocchia S. Giovanni Battista” che ancora non realizziamo; non sembra vero, ma oggi giungeremo nella periferia di Roma, a pochi chilometri dalla nostra méta finale. Anche oggi faremo più strada del dovuto fermandoci a La Giustiniana (e non a La Storta o Formello) per essere ancora più vicini ed ancora più preparati per l’ingresso trionfale di domani in Piazza San Pietro.
Salutiamo Campagnano di Roma. Direzione La Giustiniana…
Ormai noi quattro (Fiammetta, Leonardo, Antonio e Silvia) siamo una squadra più che consolidata, così come è consolidato il primo appuntamento di qualsiasi tappa: la colazione. Facciamo così una veloce sosta ad una piccola caffetteria al di fuori del centro storico e ci rimettiamo subito in cammino. Credevamo che la Francigena ci facesse passare dalle vie principali del paese, ma così non è. Usciamo da Campagnano lungo la Strada Provinciale che dopo qualche chilometro diventa una strada asfaltata (con poche macchine per fortuna) in forte pendenza che ci fa digerire in malo modo la colazione. Per un lungo tratto siamo circondati da alberi che non permettono la vista al di là dei loro tronchi ma, quasi per magia, dopo circa 4 km dalla partenza, il paesaggio si trasforma. La dura salita di prima a qualcosa è servita ed adesso camminiamo godendoci la vista sulle vallate sottostanti. La strada si fa sempre più stretta e disconnessa fino a ramificarsi in una via sterrata conosciuta con il nome di Strada del Sorbo. Finalmente inizia un tratto in discesa e dopo alcuni passi ci ritroviamo davanti al bivio per visitare lo splendido Santuario della Madonna del Sorbo. Per arrivarci c’è da fare 1 km tra andata e ritorno (di cui l’andata in discreta salita) ma se avete tempo anche solo una veloce visita puo’ allietarvi la giornata.

Eravamo partiti per “gioco” ed adesso siamo a solo 36 km da Roma
Il Parco di Veio, Valli del Sorbo e gli incontri belli
Tornati sul percorso originale, in discesa, ci viene incontro una simpatica cagnolina che sembra essersi persa. Dal collare che porta scopriremo il suo nome, Lola, ed il numero di telefono della padrona. La chiamiamo e veniamo a sapere che per Lola è normale allontanarsi da casa ma ogni sera, puntuale, torna a casa. Perciò, molto più tranquilli, ce la portiamo dietro fino a che non ci saluta. Ed è proprio mentre siamo accompagnati da Lola che, dopo aver attraversato il ponte sul Cremera, facciamo il nostro ingresso nel Parco regionale di Veio, più precisamente nelle Valli del Sorbo. Qui veniamo raggiunti dai ragazzi di Pedalando Faticando che possiamo finalmente salutare come si deve. Prima di salutarci definitivamente ci scattiamo anche qualche foto insieme e ci auguriamo con affetto un buon presente (che è la base della loro Associazione). Oggi loro raggiungeranno Roma, ma chissà se le nostre strade torneranno nuovamente ad incrociarsi in futuro…
Formello, passare fuori o attraverso il centro storico?
Il paesaggio all’interno del Parco, immersi nella natura è veramente bello e quasi ci dimentichiamo che ci stiamo avvicinando sempre di più ad una metropoli come Roma. La Strada del Sorbo però finisce e con lei, soltanto per adesso, finisce anche la natura. Ci ritroviamo così, dopo 8 km percorsi, nel centro abitato di Formello. Prima di arrivare al centro storico della città potrete decidere: se volete entrare a Formello vi basterà seguire i normali cartelli, ma se il paese non v’interessa prendete pure Via di Grottefranca che vi farà passare al di fuori, ricongiungendosi al percorso originale all’altezza di Isola Farnese. Noi la variante non sappiamo come sia ma possiamo dirvi che Formello è una vera chicca ed è assolutamente da vedere. Anche se ci siete già stati in passato arrivarci a piedi è tutta un’altra cosa. Noi scegliamo senza esitazioni il percorso originale che ci premierà con paesaggi e siti storici molto belli ed una favolosa scoperta, Palazzo Chigi.
Palazzo Chigi, il migliore centro accoglienza per pellegrini d’Italia
Appena entriamo nel centro storico un segnale della Via Francigena posto sul più bell’edificio della zona richiama la nostra attenzione. Non ci pensiamo due volte ed entriamo. Scopriremo di essere all’interno di Palazzo Chigi e l’entrare qui dentro sarà la miglior cosa fatta in questi ultimi giorni. Troviamo ad accoglierci Federico, un ragazzo molto simpatico ed anche molto informato sul suo territorio, che dopo aver timbrato le nostre credenziali, ci narra le varie storie dei comuni e paesaggi limitrofi, evidenziando il miglior percorso da fare per vedere più cose belle possibili sulla Francigena. Il tutto mostrato su dei pannelli multimediali estremamente tecnologici. Ma non è finita qui, anzi…
All’interno di Palazzo Chigi, restaurato ed aperto nel 2012, sono oggi ospitati il Museo dell’Agro Veientano, la Biblioteca Comunale Multimediale, l’Ostello della Gioventù Maripara e la Mansio, ovvero un sistema integrato di accoglienza per i pellegrini, cose che Federico ci tiene a spiegare e a farci vedere nel miglior modo possibile. E noi, inutile dirlo, apprezziamo tanto il gesto che rimaniamo quasi un’ora ad ascoltarlo.
Torre Chigi…Roma in vista!
Il pezzo forte per il pellegrino lo lascia per ultimo. Ci dice di dirigerci verso Torre Chigi, dove ad attenderci troveremo una scala costruita in vetro e ferro, nella quale ogni scalino riporta il nome di una tappa. L’ultimo scalino è La Storta e davanti ad essa vi è una terrazza da dove si ha la prima vista dell’ultima città della Francigena: Roma. Ormai siamo davvero vicini!

La scala della Via Francigena per noi è iniziata da qui
Per vedere un po’ meglio la città eterna ci consiglia di andare all’ultimo piano dell’Ostello della Gioventù Maripara, dove un altro ragazzo ci aspetta per mostrarci, dalla finestra della sala comune, una Roma molto più visibile. È un vero peccato doversi rimettere in cammino, ma ci aspetta ancora una lunga camminata ed il tempo a nostra disposizione non ci permette di fermarci di più.

Dalla foto è difficile distinguerla per la lontananza, ma ad occhio nudo Roma si vede molto meglio
Purtroppo, nei giorni in cui scriviamo l’articolo, abbiamo ricevuto la notizia che il Comune di Formello non ha rinnovato il contratto di gestione dell’Ostello all’Associazione Libera_Mente e quindi dal 1 marzo 2018 Formello non ha più il suo magnifico alloggio pellegrino. Siamo estremamente dispiaciuti perché dopo aver visto l’ostello e la passione dei ragazzi che ci lavorano ci viene da chiederci come sia possibile che le cose belle in Italia non vengono mai salvaguardate. Ad inizio Aprile l’ostello dovrebbe riaprire, ma visto che non è stato fatto alcun bando non sappiamo ancora chi andrà ad occuparsi dell’accoglienza.
La scorciatoia per il Parco di Veio e la Variante “Ponte Sodo”
Usciamo da Formello per immetterci nuovamente in una strada bianca di campagna. Per tutti gli amanti del pallone passiamo davanti anche al Centro Sportivo della Lazio. Ci ricordiamo delle indicazioni che Federico ci ha dato per la scorciatoia ed appena vediamo sulla pavimentazione un simbolo pellegrino (vedi foto) sappiamo di dover prestare attenzione alla segnaletica, svoltando a destra. Dopo 2,4 km ci ricongiungeremo con il percorso ufficiale che ci farà rientrare quasi immediatamente nel Parco di Veio. La scorciatoia ci farà risparmiare molti chilometri e ci offrirà paesaggi molto interessanti, tra colline e vigneti.

Occhio a questo segnale! Da qua inizia la scorciatoia!

Infatti pochi passi e troverete questo cartello con attaccati questi due adesivi non molto visibili
Ricongiunti al percorso originale è possibile scegliere nuovamente tra due percorsi:
1) La Francigena, percorso ufficiale, 5,5 km
2) La Variante Ponte Sodo, 4,5 km
Lungo il primo percorso, quello ufficiale, si trova subito la necropoli di Monte Michele con tombe del VII e VIII secolo a.C., mentre scegliendo il secondo si incontrano un maggior numero di reperti archeologici. Noi, sempre su consiglio di Federico, scegliamo la seconda che, guarda un po’, è anche la più breve. Su questo troveremo la cava di tufo etrusca, la necropoli di Quattro Fontanili, il “Ponte Sodo” ed infine l’area archeologica dove un tempo si ergeva Veio. Il Parco di Veio infatti sorge su un territorio che un tempo era occupato da una delle prime città nate in Italia, la città omonima, sorta attorno al 1000 a.C. e dove adesso troviamo solo i reperti archeologici che ne testimoniano il glorioso passato.
La Necropoli di Monte Michele
La prima che incontrerete seguendo il percorso ufficiale è la necropoli etrusca di Monte Michele, che raccoglie sei tombe probabilmente appartenenti ad una famiglia di principi. La più antica di queste è stata datata 670-650 a.C. Si pensa che appartenessero ad una famiglia nobile perché i resti sono stati ritrovati contornati di oggetti di valore, come quelli che Omero descrisse nella narrazione dei rituali riservati ad eroi e personaggi illustri. Questo luogo storico apre però soltanto in giorni prestabiliti e perciò è possibile solo guardarlo dall’esterno. Il corredo della tomba puo’ essere tuttavia apprezzato visitando il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma ed il Museo dell’Agro Veientano (al Palazzo Chigi) di Formello.
La cava di tufo etrusca
Questo invece è il primo reperto che troverete percorrendo la Variante Ponte Sodo (che noi abbiamo fatto). La scoperta di questa antica cava è avvenuta soltanto alla fine del 2015 nel corso dei lavori per la pulizia della Via Francigena. Il successivo scavo archeologico ha portato alla luce quest’area di estrazione del tufo usata dagli etruschi. A passarci davanti forse non attirerà la vostra attenzione, ma merita una sosta visto che la sua datazione la colloca addirittura tra il VI e V secolo a.C. (più di 2500 anni fa).

Non fa impressione tanto per la sua bellezza ma quanto per la sua storia
Dopo la cava il tratto non è dei più belli, almeno in autunno o per i pedoni. Da qui infatti inizia un percorso pieno di curve che corre lungo una staccionata di legno, circondata da pianure sterminate. Sicuramente il percorso ha tutto un altro fascino in primavera o se realizzato con un altro mezzo. Sono decine infatti i ciclisti che ci sfrecciano accanto in bici. Qua attorno si nascondono reperti archeologici di grande interesse, anche se un po’ difficili da trovare. Eccone qui alcuni…
La Necropoli di Quattro Fontanili
Non la vedrete propriamente con i vostri occhi, ma i vari cartelli informativi con tanto di foto vi faranno capire quanto è importante per la storia. La necropoli prende il suo nome dalla collina dove sorge, detta appunto dei “Quattro Fontanili”. Era una delle più estese durante l’età del Ferro italiana (IX-VIII secolo a.C.) e qui sono state ritrovate circa 650 tombe. Fra le più importanti la tomba di un guerriero, datata circa 750 a.C., contenente i più importanti simboli del comando: l’elmo crestato, lo scudo, lo scettro e molti altri ancora, tra cui uno scarabeo egizio. Incredibile. Anche in questo caso una parte di corredi funerari di questa necropoli è esposta presso il Museo dell’Agro Veientano di Formello.
Verso Isola Farnese, incontrando il Ponte Sodo
Prima che il percorso “ciclo-pedonale” finisca vi consigliamo una deviazione che vi farà innamorare. Non essendoci cartelli e nemmeno una via tracciata (o almeno non c’erano quando ci siamo passati noi) è difficile capire dove svoltare. Per questo abbiamo chiesto l’aiuto di Google Street View con cui possiamo spiegarvi la strada da prendere per arrivare al superbo Ponte Sodo, anch’esso di epoca etrusca.

Speriamo che capiate il percorso e che possiate godere di questo splendido ponte
Si tratta di un’ampia galleria tagliata nella roccia (larga 8 metri, alta 7 e lunga ben 76) all’interno della quale fu convogliato il fiume Cremera. La parte superiore invece ha la funzione di un normale ponte che userete poco dopo essere tornati sulla Francigena. Nei periodi di secca è perfino percorribile ma dato che è settembre e che ha piovuto abbondantemente negli ultimi giorni ci è possibile vedere la galleria solo dall’esterno. Un bellissimo reperto che merita una deviazione.

È un ponte o una galleria?
L’Area Archeologica di Veio, le Cascate della Mola ed Isola Farnese
Aspettavamo carichi di curiosità l’ingresso all’Area Archeologica di Veio ma, sia per colpa nostra, che per la mancanza di segnaletica, non troviamo l’ingresso e ce ne accorgiamo quando ormai abbiamo superato di molto l’antichissima città etrusca. Per chi non è sbadato (per non dire peggio) come noi, vi diciamo che è possibile attraversare l’area della città antica e (se non è lunedì) visitare anche lo scavo e la ricostruzione del Santuario etrusco del Portonaccio. Anche questa, come le altre cose non viste sul percorso, la annotiamo nella lista delle cose da fare a breve.

Abbiamo saltato così tante belle cose che dobbiamo mostrarvi anche Veio prendendo una foto dal sito ufficiale del “Parco di Veio”
Per fortuna ci dimentichiamo subito della grave distrazione arrivando alle Cascate della Mola. Qui si erge un vecchio mulino che in passato sfruttava la forza dell’acqua proveniente dalle acque del Fosso Piordo. Il mulino non è più in funzione, ma si possono sempre ammirare le belle cascatelle.

Il Mulino è trascurato ma l’effetto scenico lo dà lo stesso
Passate le Cascate della Mola finisce anche il nostro tanto amato Parco del Veio e si entra nel centro abitato di Isola Farnese. Quest’ultima si raggiunge arrivando dal Cimitero Comunale e proseguendo fino alle case del paese sulla via in discesa ed asfaltata. Anche stavolta la Francigena non ci fa passare dal centro e nemmeno davanti al suo celebre Castello Farnese. Dobbiamo invece fare l’ultima parte del percorso lungo una via asfaltata. Qui troviamo anche la prima fontanella “nasone” della Francigena, segnale che siamo veramente a un passo dalla capitale. La strada asfaltata diventa la Via Cassia che ci porterà 1 km dopo fino a La Storta. Dovrebbe essere il fine tappa ufficiale, ma noi non siamo ancora stanchi…
Piccola nota sul Parco di Veio
Che dire. Partendo da Formello fino ad arrivare a Isola Farnese il percorso è uno dei più comodi e sicuri nonché uno dei più ricchi di reperti archeologici che abbiamo percorso sulla Francigena. Tutto questo grazie all’attività del Comune di Formello che ne ha curato il recupero, la segnaletica e la messa in sicurezza. Se però dobbiamo trovare un piccolo difetto vi diciamo che i cartelli fotografici, ricchi di foto e descrizioni, sono molti, ma la segnaletica per raggiungere le molteplici attrazioni sul percorso è quasi del tutto mancante. Chi percorre la Francigena non ha il tempo di perdersi alla loro ricerca ed è un vero peccato.
La Storta – Roma: è un tratto pericoloso da fare a piedi?
Durante le due settimane di Francigena ci siamo spesso domandati se sarebbe stato il caso di percorrere l’ultimo tratto a piedi oppure prendere un bus. Eravamo preoccupati più che altro dalla pericolosità della strada in questo tratto. Alla fine abbiamo optato per andare a piedi, anche se non privi di preoccupazione. Dopo tanto camminare l’idea di “barare” proprio alla fine non ci piaceva, volevamo meritarci l’ingresso in città. Tranquilli, la strada non è per niente pericolosa, il peggior tratto resta quello prima di Acquapendente, e potrete arrivare in totale sicurezza e senza scorciatoie alla vostra meta.
Da La Storta a La Giustiniana
Siamo seduti alla “Pizzeria La Piramide 2” di La Storta per il sacro pranzo di giornata. Roma è ancora più vicina, ma visto che vogliamo fare il nostro trionfale ingresso la mattina presto decidiamo di fermarci a dormire a pochi chilometri dal centro della capitale. Su Booking abbiamo trovato un bungalow per quattro nel campeggio “Seven Hills Village” a La Giustiniana e quindi dobbiamo fare altri 5 km di Cassia più 1 km fuori Francigena per arrivare. Pronti per ripartire ci dirigiamo quindi verso il quartiere romano e dopo aver percorso i 6 km mancanti (andare in direzione GRA) ci ritroviamo in un comodo bungalow, con bagno privato, all’interno di un campeggio che per la quiete che ha non sembra neanche di essere alle porte di Roma. E qual è il miglior modo per riposarci e prepararci alla giornata di domani? Un aperitivo a bordo piscina, un bagno rinfrescante ed un’ultima cena nel ristorante all’interno del “Seven Hills Village”.

Come concludere in bellezza la Via Francigena
Seduti a tavola ripercorriamo con la mente tutti i chilometri fatti, ci raccontiamo a vicenda delle difficoltà vissute, di quanto il cammino ci sia servito e di quante sorprese ci abbia regalato. Ricordiamo e rammentiamo con affetto tutte le persone speciali incontrate lungo la strada ed inviamo ad ognuna di esse un ringraziamento dal profondo del cuore. Ormai solo 14 km ci dividono da San Pietro e domani sarà l’ultimo giorno in cui ci sveglieremo per camminare, attività principale delle ultime due settimane appena trascorse. Che effetto farà tornare alla normalità?
Informazioni Utili(ssime)
- Riserva d’acqua necessaria: 1,5 litro
- Fontanelle sul percorso:
– Ad Isola Farnese troverete il primo “Nasone” - Ristoro sul percorso: Bar, ristoranti ed alimentari solo a Formello, La Storta e La Giustiniana
Dove dormire a Formello lungo la Via Francigena
- Ostello Maripara (Palazzo Chigi, Piazza San Lorenzo, 3)
+39 06 90194236/239
Alternative a Formello nei dintorni della Via Francigena
- Airbnb: questo sito offre un’ottima alternativa alle accoglienze pellegrine. Sul sito si puo’ fare la ricerca dell’alloggio cercando sulla mappa, rendendo così più facile selezionare gli alloggi che sono sulla Francigena. Se vi iscrivete seguendo questo link (www.airbnb.it/c/fraise) avrete anche 25€ di sconto sul vostro primo alloggio spendendo più di 65€ (e noi riceveremo 15€ da usare sul sito…perciò GRAZIE da Tips4tripS!)
- La Selvotta Guest House (Via della Selvotta, 23)
www.laselvottasuite.it+39 06 98267176 - Il Rosciolo sulla Via Fancigena (Via del Rosciolo, 3)
30€ con Credenziale
Pagina Facebook +39 333 7895953 - B&B Nonna Loreta (Via delle Nocette, 6 – 2,5 km da Formello)
30€ con Credenziale
+39 339 4055582
Dove dormire a La Storta o a La Giustiniana lungo la Via Francigena
- Istituto Suore Poverelle (Via Baccarica, 5 – La Storta)
10€
+39 06 30890495
Alternative a La Storta o a La Giustiniana nei dintorni della Via Francigena
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- Hotel tempio di Apollo (Piazza della Colonnetta, 8)
Singola 55€ / Doppia 80€
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-Sconto con Credenziale- - I Casali del Pino (Via Giacomo Andreassi, 30 – La Storta)
www.icasalidelpino.it +39 06 98263700 - l giardino di Vejo (Via Giuseppe Costetti, 16 – La Storta)
www.ilgiardinodivejo.it +39 3394792953
La Via Francigena come sempre vi offre paesaggi spettacolari!
Peccato per l’aerea archeologica di Veio!
Sì, é un vero peccato non essere riusciti a vederla, ma la Francigena ci ha insegnato che anche i luoghi che spesso non prendiamo in considerazione hanno tanto da offrire. Dobbiamo goderci un turismo più lento alla loro scoperta!