Lo sospettavamo che prima o poi sarebbe successo, ma speravamo non in una tappa lunga come questa, dove i chilometri che ci separano da Campagnano, passando per Sutri, sono ben 33,2 (che per noi poi diventeranno 36 km) Dopo una comoda dormita ed un’energetica colazione nella “Finestra sulla Via Francigena” a Capranica, lasciamo le chiavi all’interno dell’abitazione, come Paola (la padrona di casa) ci ha detto di fare. Chiudiamo la porta alle nostre spalle e siamo pronti a partire. O forse no…nell’istante stesso in cui la porta si chiude Fiammetta si accorge di aver dimenticato all’interno della casa i suoi bastoni da trekking.
La nostra guida su come prepararsi alla Via Francigena vi aspetta!
Una disavventura a lieto fine
Se anche a voi è capitato di muovervi con l’ausilio dei bastoncini saprete come averli o non averli fa una gran differenza, soprattutto se si portano tanti chili sulle spalle. Fiammetta è molto affezionata ai suoi e ne ha anche molto bisogno. Il pensiero di rinunciarvi è impensabile. Chiamiamo Paola e per nostra fortuna ci dice che ha un amico fidato lì vicino che puo’ recuperarli senza problemi, dovremo solo aspettare un po’. Silvia ed Antonio si mettono in cammino e noi li raggiungeremo più avanti.
Dopo quasi un’ora ecco che arriva Paolo, l’amico di Paola, nonché proprietario del “B&B Monticelli” situato subito fuori Capranica. Restituisce i bastoni a Fiammetta e, come se non avesse già fatto abbastanza, decide di darci un passaggio visto che il suo B&B si trova proprio sulla Via Francigena, a circa 1 km da lì. Lo ringraziamo con il cuore in mano ed è esattamente dall’entrata del suo alloggio che ha inizio la nostra tappa Capranica – Sutri – Campagnano.
Uscendo da Capranica: il bosco fino a Sutri
Usciti da Capranica si scendono vicoli e scalette che portano ad una grandissima fontana dove tutti gli abitanti del paese (e non solo) vengono a fare rifornimenti vista la bontà dell’acqua. È proprio qui che aspettiamo Paolo. Da qui il percorso continua su una strada sterrata che costeggia il bosco per un paio di chilometri prima di entrare al suo interno. Esattamente da qui (all’altezza del B&B) scendiamo dalla macchina e ci mettiamo a correre per raggiungere gli altri. Ci mettiamo più di un’ora ma stabiliamo la nostra velocità record: una media di ben 6,3 km/h.

Nell’attesa facciamo il pieno di buonissima acqua
Il bosco che da Capranica conduce fino a Sutri è una vera meraviglia. Molto differente da tutti gli altri boschi che avevamo visto fino ad ora, questo ci fa immergere del tutto nella sua vegetazione. Si percorrono strade strette contornate da tantissimi alberi e ruscelli, si passano dei ponti fatti rigorosamente in legno, si incontrano enormi rocce staccatesi da pareti altissime sopra di noi. Il tutto viene reso perfetto da un’impeccabile segnaletica che solo la Via Francigena sa dare. Sembra di essere nella Foresta Amazzonica, ma con meno animali e più indicazioni per uscirne.

Sembrerà di non essere più nel Lazio per diversi chilometri
I danni causati dal temporale
C’è però un problema in questi giorni (che speriamo abbiano risolto al più presto): molti degli alberi sul tracciato sono caduti nel mezzo del cammino ed intralciano il passaggio. Noi però ci divertiamo a passarci sotto e scavalcarli, un po’ come se fossimo nella pubblicità della Olio Cuore. Probabilmente gli alberi saranno caduti durante la forte tempesta di alcuni giorni prima, che ha fatto danni un po’ ovunque, mentre noi eravamo diretti a Radicofani. Un problema quindi recente, impossibile da sistemare in così poco tempo. Il percorso continua lo stesso ad essere sempre ben segnato e non c’è rischio di perdersi.

C’è anche un Punto Sosta ma oggi non credo valga la pena rischiare di stare sotto agli alberi
Il Parco Regionale dell’Antichissima città di Sutri
Appena finito lo splendido tratto nel bosco ci troviamo davanti un bivio con tanto di cartello: a sinistra si raggiunge Sutri, a destra si continua la Via Francigena passando fuori dal paese, più precisamente all’interno del “Parco regionale dell’Antichissima città di Sutri”. Da qua Sutri è facilmente distinguibile e non sembra neanche troppo lontana, ma essendo di fretta ed, avendo Silvia ed Antonio ad aspettarci poco più avanti, scegliamo la strada a destra ed entriamo così in un altro bel parco.

Sutri o non Sutri? Questo è il problema!
All’interno del “Parco regionale dell’Antichissima città di Sutri” troviamo tanti percorsi diversi che conducono ad altrettanti luoghi da visitare. C’è quello per le Tagliate tufacee, quello per la Necropoli Etrusca e per la Torre San Paolo. Impiegherete non poco a vederli tutti ma seguendo il percorso della Francigena, difficile da interpretare per i tanti cartelli diversi, ne vedrete una buona parte. Noi riusciamo a vederne alcune e a leggerne la storia ed in particolare ci incuriosisce quella della Torre di San Paolo. Questa viene conosciuta anche come “Torre degli Arraggiati”; arraggiati in dialetto siciliano significa “arrabbiati” e probabilmente stava ad indicare lo stato d’animo dei Monaci Carmelitani che qui furono ospitati.

Torre San Paolo…o quel che ne rimane

Un particolare della Necropoli Etrusca. Per chi interessato all’interno del Parco c’è anche un’intera zona piena di queste tombe speciali.
L’Anfiteatro Etrusco di Sutri
Confusi un po’ da tanta bellezza e un po’ dai troppi segnali ci perdiamo più volte. Certo, perdersi fra questi reperti archeologici non è un grande problema, e ci godiamo la vista e la visita culturale. Riusciamo però ad uscirne e a completare in bellezza la visita archeologica, dato che l’uscita dal parco si trova di fronte alle porte dell’antichissimo (nonché bellissimo) Anfiteatro Etrusco. Non si conosce con esattezza la data nella quale fu costruito, ma presumibilmente si attesta fra il I sec a.C. ed il I sec d.C. Pensate che fu realizzato scavando un promontorio tufaceo che si trovava davanti alla città ed è proprio per questo motivo che la parte esterna non ha una precisa forma architettonica. All’interno invece si trova l’arena, circondata da un podio, che poteva ospitare fino a 9000 persone. Quest’opera architettonica dall’inestimabile valore è stata riscoperta solamente tra il 1835 ed il 1838. Ci dispiace non avere il tempo di visitarlo con calma, così come ci dispiace non vedere il centro storico, ma anche qua torneremo senz’altro. Chi fosse interessato ad una lieta sosta durante il cammino deve sapere che l’anfiteatro è aperto da fine marzo fino a fine settembre con orario 9:00-18:00 (Lunedì chiuso) e l’ingresso ha un costo di 5,00 €.

Un Colosseo in miniatura
Per chi si ferma a Sutri
La tappa ufficiale prevederebbe di fermarsi a Sutri, quindi chi la seguirà avrà tutto il tempo di visitare con calma questo gioiellino di 6000 abitanti, Bandiera Arancione dal 2003. Fra le belle torri e le mura merlate troverete interessanti edifici religiosi come la bella chiesa di Santa Maria Assunta, costruita intorno al Duecento, o la chiesa di San Francesco. Ma non finisce qui, troverete anche San Sebastiano, San Rocco e San Silvestro. Insomma, ce n’è per tutti i Santi e l’elenco non finirebbe qui…
Una bellissima leggenda ci svela invece l’origine del nome della città. Si dice che la città fu fondata dal primo Re della penisola italica, il Dio Saturno, padre di tutti gli dei. Proprio dal suo nome, che gli etruschi pronunciavano “Sutrinas”, deriverebbe quello della cittadina.

Questa è la Sutri che noi abbiamo visto. Ci dispiace tanto non essere passati dal centro, ma ci sarà una prossima volta!
Le varianti per uscire da Sutri
Davanti all’Anfiteatro Etrusco troviamo ad aspettarci Silvia e Antonio che nel frattempo si sono riposati su di un muretto. Ripartiamo quindi tutti insieme e ci accorgiamo subito che da qui è possibile intraprendere due percorsi distinti: uno più lungo di 3,5 km che inizia subito dopo aver attraversato la strada davanti all’Anfiteatro, imboccando Via dei Creti (una strada in leggera salita), ed un’altra più breve che si trova rientrando nel Complesso Archeologico di Sutri tramite Via Pian Ceraso. Come sempre la più lunga è anche la più sicura da percorrere. Noi dopo la Vecchia Cassia verso Acquapendente non temiamo più niente e così scegliamo la seconda, la più breve, che prevede appunto un tratto lungo la Via Cassia. Non preoccupatevi, è così corto e ben protetto che non è per niente pericoloso. Rientriamo quasi immediatamente in piena campagna, parallelamente alla Via Cassia appena percorsa.
La tappa dapprima incredibile diventa un anonimo percorso tra strade di campagna. Da segnalare il passaggio a fianco di un immenso campo da golf (“Golf Nazionale”) dove è particolare, perlomeno in autunno, il confronto fra l’erba perfettamente verde e ben mantenuta con le colline e gli alberi alle spalle, via via sempre più gialli per l’arrivo dell’autunno. Inoltre da questa zona è possibile intravedere in lontananza il Lago di Monterosi che in linea d’aria non dista molto.
Monterosi, il pranzo è servito
Siamo a 16 km da Capranica e finalmente davanti a noi un centro abitato, Monterosi. La natura è splendida e ci fa impazzire, ma sulla Via Francigena un paese è sinonimo di fontanelle, panchine, bar e alimentari, impossibile non essere contenti quando se ne vede uno. Mai però avremmo pensato che Monterosi fosse un paese in salita e così dopo un’altra piccola fatica ci troviamo davanti ad una caffetteria, il “Gorgeous Bar”. Ci fiondiamo dentro, prendiamo delle squisite schiacciate ripiene fatte da loro, qualcosa da bere e ci mettiamo comodi sulle poltroncine fuori a riposarci.
Rifocillati e ricaricati siamo pronti ad affrontare la salita di Monterosi che dopo poco finisce, entrando nella caratteristica via principale del paese, ovvero Via Roma. Al termine di quest’ultima vi troverete di fianco la bella Chiesa barocca San Giuseppe. Ecco, a questo punto state molto attenti e non fatevi distrarre dalla bellezza della struttura! Dovrete svoltare a sinistra in “Via Caduti di tutte le guerre”, la strada affianco alla Chiesa, e così continuare fino ad arrivare ad un marciapiede protetto della Via Cassia. Vi diciamo di fare attenzione a svoltare poiché se non vi accorgete del segnale tirando dritto sarà impossibile per voi attraversare la Cassia (che incontrerete dopo alcuni chilometri) e così dovrete tornare per forza indietro.

Se siete passati davanti alla Chiesa San Giuseppe senza svoltare è meglio che torniate indietro
La seconda variante, con scelta “obbligata”
Fatto un pezzo di Cassia ci troviamo davanti ad un altro bivio e questa volta la scelta è quasi obbligata. Un segnale della Via Francigena ci indica che è molto meglio allungare il percorso di 4 km, dato che la variante più breve si trova lungo la Via Cassia, divenuta superstrada, ed è troppo pericoloso costeggiarla. Questi 10+4 chilometri si aprono con un lungo, lunghissimo tratto in aperta campagna. I venti chilometri già percorsi iniziano a farsi sentire e con loro tutta la fatica. La monotonia del paesaggio, brullo e senza variazioni di alcun tipo non aiuta, ma fortunatamente stiamo per raggiungere un verde parco ricco di sorprese.

Passare dalla Via Cassia non sarà stupendo ma almeno così ci sentiamo al sicuro

Noi ci siamo fidati ciecamente del cartello. Anche perché l’altro percorso sembra non aver marciapiede…

In questo tratto di Francigena si passa dalla pianura verdeggiante…

…alla pianura autunnale. Niente di speciale.
Il Parco della Valle del Treja e le Cascate di Monte Gelato
Finalmente il paesaggio torna ad essere verde e boscoso. Passiamo accanto ad un piccolo paradiso terrestre. “Il Casale sul fiume Treja” mette infatti a disposizione uno spazio verde naturale (ben 10 ettari) con tantissimi animali liberi, giochi e bambini che si divertono in compagnia delle loro famiglie. È il posto perfetto per riposarci un po’. A quanto pare il posto d’estate è sempre aperto mentre d’inverno soltanto il week-end. Il costo per accedere all’area è di 10€ (i bambini dai 3 ai 10 anni pagano 5 euro, da 0 a 3 non pagano) che ci sembra alquanto esagerato per una breve pausa. Noi però siamo fortunati; dopo le 17:00 non si paga e, guarda un po’, sono le 17:06! Sdraiati nell’erba e circondati da dolcissimi ciuchini ricarichiamo ancora una volta le nostre energie.

Ecco il fiume Treja, colui che da vita a questa incredibile natura

Qui ritroviamo anche Claudio e anche lui non vedeva l’ora di riposare

Ci sono oche, anatre, galline, mucche, cavalli e pony allo stato brado. Ma il nostro preferito resta questo ciuchino di “peluche”!
Nemmeno il tempo di uscire dal Casale che dobbiamo nuovamente soffermarci dinnanzi ad una delle attrazioni migliori del Parco, le Cascate di Monte Gelato, molto famose nel mondo grazie soprattutto al cinema. Fu Roberto Rossellini a scoprirle e renderle note con il suo film del 1950 “Francesco, giullare di Dio”. A partire da quel momento diventarono location ambita per film, spot televisivi e…matrimoni. Il fiume Treja superando alcuni dislivelli dà origine a delle cascate immerse nella natura che sono veramente imperdibili. Noi arriviamo soltanto fino al vecchio mulino, ai piedi della prima cascata. Di acqua ce n’è tanta, ma attenzione, è esageratamente inquinata e quindi non potabile (anche se pieno di persone che ci fanno il bagno)! Ci sarebbe da esplorare ancora per molto ma è già tardi e dobbiamo così tornare subito indietro per fare l’ultimo parte della tappa di oggi. Questa parte del percorso resta però un posto magico.
La salita verso Campagnano di Roma ed il nostro alloggio
Ripartiamo dalle Cascate con Sports Tracker che segna circa 26 km. Ce ne mancano altri 6 km. L’ultimo tratto è tutto immerso in un nuovo parco, il “Parco regionale di Veio” ma noi siamo così stanchi che non riusciamo a pensare ad altro che a sdraiarci sul letto dell’ospitalità. Come se non bastasse, quando scorgiamo Campagnano, ci accorgiamo che per arrivarci ci sarà da fare una salita molto ripida che non ci rincuora affatto. Mentre la stiamo affrontando con le lingue fuori per la fatica ci affianca un gruppo di ragazzi in bicicletta. Anche loro smettono di pedalare e scendono per spingerle così, parlandoci, scopriamo che anche loro stanno facendo la Via Francigena e che anche loro saranno al nostro stesso alloggio. Finita la salita loro ripartono in sella mentre noi scopriamo che l’oratorio che ci ospiterà è ancora piuttosto lontano.

Abbiamo avuto le forze soltanto per fare quest’ultima foto
Arriveremo così alla “Parrocchia S.Giovanni Battista” dopo più di 32 km percorsi e con una stanchezza che si fa sentire! Fortunatamente l’alloggio è bellissimo. Le camere sono spaziose ed i bagni nuovissimi. Un frigo pieno di bibite a disposizione, una sala con biliardino ed i compagni di stanza lo rendono un luogo perfetto. Mentre ci prepariamo per la cena abbiamo modo di conoscerli meglio e scoprire le ragioni del loro cammino, o meglio, della loro pedalata…
Pedalando Faticando
Mattia e Matteo sono gli accompagnatori di questi ragazzi, ospiti del centro SPRAR di Cremona. La loro Francigena, in bici da Cremona a Roma, è un viaggio alla scoperta del momento presente. Il loro scopo è quello di far apprezzare ai ragazzi il “qui ed adesso”, misurandosi con le sfide quotidiane della vita e superandole. I ragazzi hanno potuto scegliere liberamente se partecipare e ognuno di loro sarebbe potuto tornare a casa in qualsiasi momento. Sono arrivati tutti insieme a Roma, il giorno successivo al nostro incontro. Ci vorrebbero più persone come Mattia e Matteo e più progetti come questo. Vi assicuriamo che vedere questo gruppo di ragazzi vivaci, ma rispettosi e desiderosi di condividere momenti con le persone che avevano attorno è stato uno dei più bei regali che la Francigena ci potesse fare. Grazie di cuore! Sul sito dello SPRAR potete trovare un intero articolo che parla di loro e di questo bellissimo progetto. Correte a leggerlo! Noi invece per salutare tutti i ragazzi vogliamo ripubblicare questo video fatto proprio dal gruppo:
Cosa vedere a Campagnano di Roma
Negli ultimi due giorni abbiamo percorso più di 70 km, la stanchezza inizia a farsi sentire, quindi ci scuserete se questa sera non troviamo le forze per fare i turisti. Un paio di cose su questo comune alle porte di Roma però le abbiamo viste (portando a lavare i vestiti ad una lavanderia a gettoni) e possiamo raccontarvele. Campagnano è uno dei primi comuni in provincia di Roma ma non è una grande città, ha poco più di 10.000 abitanti. Il paese sorge su un’altura di roccia tufacea (sì, ce n’eravamo accorti) e passeggiando per le vie del centro troverete la Chiesa del Gonfalone, risalente al XVI secolo (la torre con l’orologio è stata aggiunta successivamente, probabilmente intorno al 1800) e la Collegiata di San Giovanni Battista. In Piazza Cesare Leonelli potrete ammirare la bellissima Fontana dei Delfini (che secondo alcuni sarebbe opera del Vignola) ed il Palazzo Comunale. In corrispondenza della Porta Medievale troverete poi Palazzo Venturi, sede del Museo Archeologico e della biblioteca.
La cena a Campagnano
Abbiamo subito stretto amicizia con i ragazzi di Pedalando Faticando così decidiamo di cenare tutti insieme al “Bar di Cesaroni Mario” dove ci attende un menù del pellegrino con primo, secondo e acqua a soli 10€. Il bar/ristorante si trova a pochi passi dal nostro alloggio così non dobbiamo nemmeno faticare troppo per arrivarci. La serata poi scorre così veloce che si è fatto veramente tardi, cosicché corsi alla lavanderia automatica a riprendere le nostre cose siamo pronti ad andare a dormire. Roma è vicina, vicinissima, domani sarà l’ultima lunga giornata di cammino prima dell’ingresso trionfale nella città eterna. Siete pronti? Noi più che mai!
Informazioni Utili(ssime)
- Riserva d’acqua necessaria: 2 litri
- Fontanelle sul percorso:
– All’uscita di Capranica, prima di entrare nel bosco
– Nel Parco Regionale dell’Antichissima città di Sutri
– Alle Cascate di Monte Gelato (sconsigliato per acqua altamente inquinata) - Ristoro sul percorso: Punto ristoro per pranzo al sacco (con tavolini) nel Parco Archeologico di Sutri. Bar e ristoranti a Sutri e Monterosi oppure ne “Il Casale Sul Fiume Treja”. Bar, alimentari e ristoranti ad inizio e fine tappa: Capranica e Campagnano.
Dove dormire a Sutri lungo la Via Francigena
- Casa del Pellegrino (Via dei Saturnali, 10)
+39 338 418188 - Monastero Carmelitano (Via Garibaldi, 1)
+39 0761 609082
Alternative a Sutri nei dintorni della Via Francigena
- B&B Orto degli Elfi (Località Campo la Pera o Vallicella)
Pernottamento 35€ / Con colazione 40€ ; Pernottamento + Colazione + Pranzo o Cena 60€
+39 339 8226586 - Scuderia della Contea (Via di Monte Topino, 14)
+39 0761 609189 - Sutrium Hotel (Piazza San Francesco, 1)
Singola 35€, Doppia 50€, Tripla 60€ / Colazione inclusa
+39 0761 600468 - Antico Borgo di Sutri (S.S. Cassia km 46,700 – Loc. Mezzaroma Nuova)
www.anticoborgodisutri.it +39 0761 608690 - Nerone’s B&B (Via XXIV Maggio, 57)
65/125€ (camera per due persone) / Colazione inclusa, lavatrice, asciugatrice e vasca idromassaggio
www.neronebb.com +39 338 393 5121 - Villa Aidan (Via Dei Tirreni, 31- Località Colle Diana)
+39 338 3289934
Dove dormire a Monterosi lungo la Via Francigena
- La Campana ( Via Roma, 3/5)
Uso cucina
+39 333 3999639 - La Casa di Sofia – Via Mazzini 1 (Ingresso principale Via Kennedy 11)
40€ con colazione
www.lacasadisofia.net +39 340 3939750
Dove dormire a Campagnano lungo la Via Francigena
- Parrocchia S. Giovanni Battista (Via Dante Alighieri)
A donativo
+39 06 9041094 - Ostello per pellegrini (Via di Sant’Andrea)
20€ con colazione e pasta o zuppa cucinata da voi / Noleggio saccoletto 3€, Noleggio biancheria (lenzuola e asciugamani) 8€
www.ostellocampagnano.it +39 331 6004982
Alternative a Campagnano nei dintorni della Via Francigena
- Airbnb: questo sito offre un’ottima alternativa alle accoglienze pellegrine. Sul sito si puo’ fare la ricerca dell’alloggio cercando sulla mappa, rendendo così più facile selezionare gli alloggi che sono sulla Francigena. Se vi iscrivete seguendo questo link (www.airbnb.it/c/fraise) avrete anche 25€ di sconto sul vostro primo alloggio spendendo più di 65€ (e noi riceveremo 15€ da usare sul sito…perciò GRAZIE da Tips4tripS!
- Casetta Marconi (Via Guglielmo Marconi 71)
25€ pernottamento / 30€ con colazione
www.casettamarconi.com +39 339 7550980 - Case nel Borgo (Via di Sant’Andrea, 65)
Prezzi a partire da 20€ a persona con colazione inclusa
www.casenelborgo.it +39 331 6004982 - The Smiling Oak (Strada del Sorbo, 1 )
+39 06 9042137 - Ristorante Albergo Benigni (Via della Vittoria, 13)
Singola 55€ / Doppia uso singola 65€ / Doppia 75€ / Tripla 100€ ; Colazione inclusa
www.hotelbenigni.it +39 06 9042671
Thank you so much for sharing your adventure. I will be walking the section between Lucca and Roma in October and the information you have provided has been very helpful. Best wishes!
Our first comment in english for the Francigena, beatiful! Thank you very much Stefano for your kind message. Hoping your hike is going to be awesome as ours. If you need more information you know where to find us. A big hug and all the best!
Bellissimo questo tratto tra natura dall’aspetto amazzonico e reperti archeologici!ma come fate a macinare tutti questi km a piedi??? 😀
I primi giorni facevamo tappe brevi di circa 18 km, dopo due settimane le gambe si abituano. Appena tornati a casa, smettendo di colpo di camminare ne abbiamo quasi risentito…non volevano più fermarsi!
Due settimane di trekking :O
lo dico io che voi siete i re del trekking
Noi siamo partiti solo da Fucecchio. Un ragazzo che era con noi, Antonio, é partito da Losanna ed ha fatto più di 1.000 km.
Mi inchino
Aspetto di trasferirmi in Sardegna per dedicarmi seriamente al trekking. Me lo sono imposta!
Che meraviglia!!! Lo sai che lí c’è un meraviglioso trekking che fa il giro dell’isola? Il trekking delle 100 torri, e prima o poi ci piacerebbe farlo anche a noi!
Non conosco quel trekking ma so che anche lì è il paradiso per gli amanti del trekking e delle arrampicate!