Dopo un’abbondante colazione in ostello insieme a tutti gli altri viandanti siamo pronti a lasciare Acquapendente per una delle tappe più attese del viaggio che ci porterà fino al bellissimo Lago di Bolsena. Oggi ci aspetta Acquapendente – Bolsena, una tappa breve, ma noi partiamo ugualmente presto con l’idea di fermarci più spesso ad ammirare il paesaggio e nella speranza di goderci un bel bagno nel lago.
Come prepararsi alla Via Francigena? Trovate tutto nel nostro articolo!
La campagna fuori Acquapendente
Quasi subito dopo essere usciti dalla città inizia una parte di percorso lungo una strada bianca che attraversa alcune coltivazioni. Siamo a bassa quota e da qui vediamo solo i campi coltivati. Non ci sono colture di girasoli o grano a rendere il tutto un po’ più pittoresco, ma non mancano le alte piante di granoturco. Sono così alte che ci superano in altezza quasi ci sembra di stare all’interno di un labirinto. Se non fosse che l’unico spazio libero è proprio la strada che stiamo percorrendo forse ci saremmo anche persi. Per smorzare un po’ la monotonia del paesaggio percorriamo qualche tratto ad occhi chiusi, come tanto piace a noi e come già avevamo fatto altre volte.

Con i girasoli in fioritura adesso staremmo parlando di tutt’altro paesaggio

Noi dobbiamo farci bastare le piante di pannocchia. Purtroppo sono le piante meno paesaggistiche che si possono trovare in queste zone.
La svolta della tappa si chiama San Lorenzo Nuovo
Il tratto iniziale non riserva quindi grandi emozioni, ma in meno di tre ore, precisamente a metà del percorso, raggiungiamo il primo centro abitato della giornata e tutto inizia ad avere un altro aspetto. Siamo a San Lorenzo Nuovo e qui ad accoglierci c’è una bellissima piazza ottagonale, denominata Piazza Europa, che ci lascia piacevolmente colpiti. Il nostro stupore e la nostra meraviglia non sono rivolti alla sola piazza. Basta affacciarsi sulla strada che continua alla fine di Piazza Europa per intravedere il Lago di Bolsena in tutto il suo splendore. Ormai abbiamo imparato ad accontentarci delle piccole cose per sorridere e questa piccola “visione” ci fa quasi saltare di gioia.

Questa è Piazza Europa, quell’azzurro in lontananza è il Lago. Niente male come primo incontro con Bolsena!
Fino ad oggi, durante la nostra Francigena, abbiamo attraversato perlopiù paesi di origine medievale. Il paese di San Lorenzo Nuovo presenta invece una struttura neoclassica ed è di origini piuttosto recenti. Fu costruito infatti a fine del ‘700 per far trasferire in un luogo più sano gli abitanti di San Lorenzo alla Grotte (sul Lago di Bolsena) e salvarli dalle frequenti epidemie di malaria. Mentre ci riposiamo sulle panchine della piazza abbiamo anche il tempo di visitare la Chiesa di San Lorenzo che conserva al suo interno un crocifisso (un’opera di inizio del ‘300 da alcuni attribuita al Maitani) e due tele di Jacopo Zucchi. Il posto è così piacevole e la vista così rilassante che decidiamo di fermarci qui più del solito.
Italia Coast to Coast
Siamo in tanti a sostare nella piazza per un po’ di riposo. Ci sono i due maestri Torinesi (Guido e Maurizio), Claudio, le ragazze tedesche che ieri le suore hanno deciso di non ospitare ad Acquapendente e noi indivisibili cinque (Fiammetta, Leonardo, Silvia, Antonio e Stefania), ma la nostra attenzione viene richiamata da una persona che non conosciamo. Anche lui ha l’aspetto di un camminatore (anche più esperto di noi diremmo) ed incuriosito si avvicina a noi per scambiare due parole. Scopriamo così che non sta percorrendo la Via Francigena, bensì l’Italia “Coast To Coast” tramite un bellissimo percorso ancora non molto conosciuto che collega Ancona a Orbetello, passando per Assisi (e per San Lorenzo Nuovo). A suo dire il percorso è molto bello, ma due problemi da non sottovalutare potrebbero rovinare l’esperienza. Il primo riguarda gli alloggi: non essendoci molte ospitalità pellegrine nella maggior parte dei casi si è costretti a prenotare in alberghi o agriturismi, cosa che fa sicuramente lievitare il budget. Il secondo riguarda invece la segnaletica. La “Coast To Coast” è relativamente giovane e non è ancora ben segnalata. Lui la sta percorrendo senza tanti problemi grazie al GPS e ad un po’ di intuito. Conoscendoci sarà meglio aspettare che il percorso sia meglio indicato prima di provare ad intraprenderlo anche noi… Per fortuna il turismo lento sta prendendo sempre più…piede. Le persone iniziano a capire e ad apprezzare questo modo originale (in entrambe le accezioni del termine) di scoprire il territorio e grazie a ciò sempre più cammini vengono aperti ogni anno.
In direzione Bolsena
Dopo esserci scambiati il classico “Buon Cammino” con il pellegrino “alternativo” siamo pronti a ripartire e goderci appieno la parte più bella del percorso. Fino a Bolsena il percorso continua su strade sterrate in un piacevole saliscendi che vede alternarsi uliveti, prati e boschi. La caratteristica che questi diversi paesaggi hanno in comune sono i fantastici scorci sul lago che ogni tanto si lascia intravedere. È tutto così bello che intervalliamo di continuo i passi alle soste per ammirare lo spettacolo.

Nemmeno ripartiti dalla Piazza centrale che subito una terrazza ci fa fermare nuovamente

La tappa che in principio non offriva niente, adesso è diventata un susseguirsi di paesaggi splendidi e sempre diversi

E con uno specchio d’acqua all’orizzonte qualsiasi scorcio merita senz’altro una piccola sosta
Entriamo in un breve tratto di bosco dove un’altra sorpresa ci attende. Da qui fino a Roma, ogni volta che entreremo in un bosco, saremo accompagnati da un tappeto rosa floreale: maree di ciclamini colorano il sottobosco e gli donano un piacevole profumo che sa tutto di primavera (anche se ormai è quasi autunno).
Anche il tratto nel bosco finisce ed iniziamo così l’ultima parte del cammino di oggi lungo strade di campagna, con il sole che riscalda il cuore e, speriamo, anche l’acqua del lago. Adesso oltre alle acque azzurre iniziamo ad intravedere anche il piccolo comune. Un breve tratto di asfalto tra le prime case periferiche di Bolsena ci guida fino al suo centro, dove ad accoglierci troviamo il bellissimo “Castello Rocca Monaldeschi della Cervara”. Impossibile non fermarsi sulla terrazza al suo lato, così come è impossibile non sbalordirsi per la bellezza del panorama che da qui si puo’ godere. Il Lago come non l’avete mai visto prima.

Arrivare a Bolsena a piedi è una cosa che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita

No comment
Dove dormire a Bolsena
Entrati nel paese ci perdiamo fra i suoi vicoli; ogni casa sembra un pezzo di un puzzle che va a dare vita ad uno stupendo insieme. Bolsena è bellissima, la regina del lago. Adesso, però, con lo zaino sulle spalle è difficile da esplorare, quindi molto meglio se prima andiamo ad alleggerirci e a riposare al nostro alloggio.
Senza tanti giri di parole: “La Casa di Preghiera” crediamo francamente sia la miglior scelta possibile. Vi diciamo questo perché al costo di 12€, oltre al solito posto letto in camerata, vi verranno forniti anche dei comodi copri-materasso e copri-cuscino in tessuto usa e getta (che noi ci siamo tenuti e portati dietro per il resto del viaggio), una borsa in cotone (di quelle per fare la spesa) ed una spilla a tema Francigena. Inutile dirvi che anche questa è arrivata a Roma insieme a noi.
Dopo aver visto la nostra camera, scelto il letto e posato gli zaini scopriamo che nell’edificio sono a nostra disposizione una piccola cucina funzionante, una grande sala da pranzo, un terrazzo per stendere i panni, una lavasciuga a gettoni (2,50€ per circa 1 ora fra lavaggio ed asciugatura) ed una Cappella personale con tanto di Altare. Se ci aggiungiamo che è in pieno centro e a 500 m dal lago possiamo pure sbilanciarci e dire che è uno dei migliori alloggi che un pellegrino possa desiderare.
Un tuffo nel Lago di Bolsena
Non perdiamo altro tempo, infiliamo due cose nella nuova borsetta e corriamo al Lago. È ancora presto e ne approfittiamo per fare un bel bagno nelle sue acque riscaldate dal sole. Adesso siamo esattamente all’interno del cratere vulcanico. Non c’è da preoccuparsi, niente di pericoloso. Il Lago di Bolsena, che è anche il più grande lago di origine vulcanica d’Europa, nacque quando dalla violenta esplosione lavica del Vulsinio si creò un enorme avvallamento che a poco a poco fu ricoperto dalle acque. Al suo interno si trovano anche due isole, l’isola Bisentina e l’isola Martana (oggi proprietà privata) ben visibili dalla costa. La limpidezza dell’acqua da questo lato del lago non è delle migliori, dato che a Bolsena c’è il più grande porticciolo di tutti i paesini costieri, ma noi facciamo finta di niente. Ci sentiamo riavere nel tuffarci nelle sue acque piatte come tavole e nel camminare a piedi scalzi sulla sua spiaggia di un particolarissimo colore nero (dovuta all’origine vulcanica, non alla sporcizia).

Da una parte il Lago…

…dall’altra parte Bolsena
Cosa vedere a Bolsena
Il sole inizia a salutarci e con esso anche il caldo. Così ci rivestiamo e ci prepariamo all’esplorazione di Bolsena. Prima che il sole tramonti del tutto abbiamo così anche il tempo di fare un giro nel delizioso centro storico. Ci perdiamo tra le numerose vie, ognuna diversa dall’altra, e ci concediamo anche una golosa merenda a base di pinsa (come, non conoscete la pinsa?).
Fra i luoghi di maggiore interesse troverete la “Collegiata di Santa Cristina”, costruita in stile romanico e restaurata successivamente con l’aggiunta della bella facciata in stile rinascimentale. La Collegiata è conosciuta soprattutto per il Miracolo del Corpus Domini. Vi rimandiamo al curatissimo blog “Itinerari Laziali” per conoscere nel dettaglio la storia dei miracoli di Santa Cristina. Nella parte alta del paese la “Chiesa di San Salvatore” ed il “Castello Rocca Monaldeschi” (che abbiamo già incontrato appena entrati in paese) dominano il paesaggio. Il biglietto di ingresso al Castello costa solo 5€ e permette di visitare il Museo Territoriale del Lago di Bolsena, i torrioni con vista lago e l’Acquario. Se questo non vi dovesse bastare c’è un immenso lago con le sue coste che non aspettano altro che una vostra visita.

Per ragioni di tempo non siamo entrati, ma crediamo che valga veramente la pena una visita al “Castello Rocca Monaldeschi”

Collegiata di Santa Cristina, facci il miracolo anche a noi!
Una specialità laziale, la Pinsa
La nostra domanda nel paragrafo precedente era rimasta in sospeso, ma adesso la pinsa per voi non avrà più segreti. Anche noi non la conoscevamo fino a quando stamani Silvia non ce ne ha parlato per la prima volta e, come per un segno del destino, sulla strada del ritorno dal lago ci siamo ritrovati di fronte ad una pinseria. A prima vista la pinsa potrebbe sembrare una semplice pizza allungata (cosa che poi sarebbe) ma al palato è tutt’altra cosa. La lievitazione dura oltre 24 ore. L’impasto viene fatto con lievito madre ed un mix di farine di miglio, orzo e farro. Infine, l’alto contenuto di acqua la rende molto più digeribile della sua “collega” pizza. Si crede che la ricetta fu ideata addirittura dagli Antichi Romani, i quali le diedero il nome “pinsa” dal verbo latino “pinsere” (cioè allungare). Stai a vedere che la straconosciuta pizza alla fine non l’hanno inventata i napoletani…
E così alla vista dell’insegna “Pinsa” per la prima volta nella nostra vita non possiamo resistere e cediamo. “Oh Mamamia” è sia il nome del locale (sito in Piazza Matteotti) che il nostro commento dopo aver gustato questa specialità tutta laziale (ma che adesso si puo’ trovare quasi ovunque).
È ora di cena a Bolsena
Per cena la pinsa sarebbe stata sufficiente, ma decidiamo di trovare un posticino dove stare tutti insieme. Siamo un bel gruppetto (addirittura 12) e da oggi con noi ci sono anche una coppia di allegri australiani e Paola e Matteo, due giovanissimi ragazzi bresciani (Bresciani = Camminatori, ormai lo abbiamo imparato). La scelta del ristorante cade sul “Borgo Dentro” che ci offre un menù a 12€ che potrebbe sembrare un ottimo prezzo (vista anche la bellezza del ristorante) ma che si rivelerà essere una fregatura bella e buona.
Tutto ha inizio quando andiamo a prenotare. Molto cortesi ci hanno spiegato che per quel prezzo avremmo potuto “prendere” (attenzione a questa parola) un primo ed un secondo. Tutti contenti siamo tornati all’ora stabilita e, sorpresa delle sorprese, i piatti erano già fissati. In poche parole noi li potevamo solo “prendere” dalle mani del cameriere quando ce li portava. Ci dobbiamo quindi accontentare di pasta al pomodoro e polpette senza alcuna salsa (o piatto di verdure miste grigliate per i vegetariani). Inutile dire che 12€ per una pasta al pomodoro e due polpette ci sembrano un po’ troppi! Purtroppo questo “misunderstanding” ci ha fatto rimanere decisamente delusi, soprattutto perché in molti avrebbero preferito assaggiare prodotti tipici della zona, primo fra tutti il saporito Coregone, il tipico pesce di lago.
Lolla Gelato: una dolce scoperta
Menomale che a tirarci su di moralec’è il delizioso gelato di “Lolla” che con un’accurata operazione di marketing aveva richiamato la nostra attenzione lungo la strada da San Lorenzo Nuovo a Bolsena. Simpatici adesivi raffiguranti pellegrini celesti intenti a gustare un gelato erano disseminati lungo tutto il percorso. I proprietari sono gentilissimi ed il gelato buonissimo. L’unica difficoltà è scegliere fra i gusti particolari che offrono, come ad esempio il gusto “pane burro e marmellata”…che delizia!

Dopo aver trovato per tutto il giorno questi adesivi è impossibile dire di no ad un gelato
Gli occhi dell’amore
La tappa di oggi è stata una delle più belle percorse durante la nostra Francigena e sicuramente la più bella del Lazio. Bolsena è un luogo magico e romantico e a noi due piace veramente tanto. Forse anche perché sulle sponde di questo lago, alcuni anni or sono (nel “lontano” 2012), ci siamo innamorati. Con gli occhi dell’amore tutto è più bello.
Ma basta con le sdolcinerie, c’è da pensare alla camminata di domani che ci porterà nientepopodimeno che alla città dell’ “Est! Est!! Est!!!“. Come mai questo nome? Ve lo spieghiamo nella prossima tappa…
Cliccate qua e vi porteremo direttamente alla tappa “Bolsena – Montefiascone”
Informazioni Utili(ssime)
- Riserva d’acqua necessaria: 1,5 litri; anche se la tappa è breve, con una giornata di sole puo’ diventare molto tosta. Se il periodo lo consente basta anche 1 litro
- Fontanelle sul percorso:
– Piazza Europa San Lorenzo Nuovo
– Poco prima di arrivare a Bolsnea - Ristoro sul percorso: bar alimentari e ristoranti ad Acquapendente, San Lorenzo Nuovo e Bolsena
Dove dormire a Bolsena lungo la Via Francigena
- Casa di Preghiera Santa Cristina (Corso Cavour, 70)
12€, uso cucina, lavasciuga a gettoni
www.casacamporitiro.com +39 346 6044158 - La Casa del Pellegrino, Pensione Italia (Corso Cavour, 53)
Camera singola 30/35€ / Camera doppia 52/62€
www.pensioneitalia.it +39 0761 799193 - Istituto Suore del SS. Sacramento (Piazza Santa Cristina, 4)
www.rsssacramento.it +39 0761 799058
Alternative a Bolsena nei dintorni della Via Francigena
- Airbnb: questo sito offre un’ottima alternativa alle accoglienze pellegrine. Sul sito si puo’ fare la ricerca dell’alloggio cercando sulla mappa, rendendo così più facile selezionare gli alloggi che sono sulla Francigena. Se vi iscrivete seguendo questo link (www.airbnb.it/c/fraise) avrete anche 25€ di sconto sul vostro primo alloggio spendendo più di 65€ (e noi riceveremo 15€ spendibili sul sito…perciò GRAZIE da Tips4tripS!)
- Casa Alice (Via Pigafetta, 18)
Massimo 5 posti letto: Biancheria, Wi-Fi, Cucina attrezzata + Colazione inclusa
+39 3425064870 - Ostello Gazzetta (Località Gazzetta, a 2,5 km dalla Francigena)
15€ per Pellegrino con Credenziale
www.ostellogazzetta.it +39 0761 798753