Il sole inizia ad illuminare la Rocca di Radicofani, ma la città ed i suoi cittadini sono ancora nel mondo dei sogni. Ieri si è celebrato il Palio del Bigonzo e dopo la nottata di festeggiamenti oggi solo i più mattutini si fanno vedere in giro. Anche noi vorremmo restare ancora un po’ nel caldo delle coperte, ma è giunta l’ora di metterci in cammino. Oggi raggiungeremo Acquapendente, uno dei primi comuni del Lazio. Ciao Toscana, ci rivediamo alla fine di questa bellissima avventura!
Con la nostra guida alla Via Francigena sarete pronti a tutto!
Arrivederci Radicofani
Lasciamo l’ostello salutando il nostro amico Sotiris che oggi proseguirà nel verso contrario al nostro ed usciamo diretti verso la prima tappa della giornata, che si trova alla porta d’uscita del borgo: il “Bar Enoteca La Stella”. Perché senza colazione non ci pensiamo nemmeno ad iniziare a camminare…
Dopo la dura salita che avremmo dovuto fare ieri per arrivare a Radicofani, oggi la prima parte del percorso è tutta in discesa lungo la vecchia Cassia…e che discesa! Intorno a noi le colline della Val d’Orcia ci lasciano come sempre estasiati, nemmeno fosse la prima volta che le vediamo. Ad accompagnarle c’è anche il Monte Amiata che ieri, fra le nuvole cariche di pioggia, non riuscivamo a vedere. Questo quadro viene reso perfetto dalla Rocca di Radicofani che dalle nostre spalle continua a dominare tutta la vallata. Un arrivederci più bello la Val d’Orcia non poteva darcelo…

Radicofani, Toscana, ci mancherete!

Il Monte Amiata domina il paesaggio
L’ultimo paese della Toscana
Passa poco tempo dall’uscita dal paese che in località “Tre Colle” troviamo la prima fontanella; qui ci voltiamo per l’ultima volta verso la Rocca, stavolta per salutarla definitivamente. La strada continua su sterrato, passando in mezzo a valli ed edifici dimenticati dall’uomo. Da qui inizia una piacevole discesa che giunge fino alle sponde del Torrente Rigo. Qui la nostra attenzione viene richiamata da un Ostello in ristrutturazione, che da fuori sembra una meraviglia. Al suo lato troviamo un bel punto sosta fornito di tavoli riparati ed un ampio spazio verde.

Piacevole forse è dire poco…

L’ostello in ristrutturazione sembra avere tutti buoni propositi per diventare un bellissimo alloggio
Scopriamo di essere a Ponte a Rigo, ultimo centro abitato (di 50 abitanti) prima di varcare il confine con il Lazio. Troviamo anche un cartello con delle indicazioni: Roma si trova a soli 147 km, ce la possiamo fare!

Quasi quasi arriviamo anche a Gerusalemme
La Casa del Pellegrino
Dal punto sosta sopra citato è indicato anche un bar a poche decine di metri, perciò, zaino in spalla, decidiamo di fare un ultimo sforzo e fermarci lì a mangiare qualcosa.
La strada sterrata che stavamo percorrendo termina pochi metri più avanti, dove troviamo un bivio che ci immette sulla Cassia. Al bivio svoltiamo a destra ed entriamo nel “Bar Tabacchi Il Girasole”. I prezzi non sono molto contenuti e la barista non è neanche molto felice di essere a lavorare stamattina, quindi ci accontentiamo di un misero ghiacciolo “da asporto”. Ora che stiamo scrivendo l’articolo abbiamo scoperto che il bell’Ostello visto pochi metri prima del “Girasole” si chiama “La Casa del Pellegrino” ed appartiene proprio ai proprietari del bar. Ad oggi però non sappiamo se sia stato ristrutturato e riaperto.
Centeno o Proceno?
Ci mettiamo fuori a mangiare seduti sul marciapiede mentre studiamo la guida per prendere una decisione su dove andare. Stiamo facendo questo perché da qui potete scegliere due diversi itinerari. Quello ufficiale passa da Centeno, mentre la variante passa da Proceno (6 km in più). Noi abbiamo scelto il primo itinerario, quello ufficiale, ma se potessimo tornare indietro forse ci penseremo due volte prima di percorrere la stessa strada. Passando da Centeno infatti troverete ad attendervi 7 km lungo la Cassia, senza marciapiede. Passando da Proceno si evita il tratto pericoloso e proprio per questo è consigliato fare la variante soprattutto nelle giornate di maltempo o con bassa visibilità. A voi la scelta.
La Francigena entra nel Lazio
Iniziamo dunque il nostro percorso in direzione di Centeno. Inizialmente la nostra camminata prosegue per un breve e piacevole saliscendi tra strade di campagna e di bosco. Presto, troppo presto, però incontriamo nuovamente la Cassia. Attraversiamo un piccolo ponte che sigla il confine Toscana-Lazio. Benvenuti nella Tuscia Viterbese!

Sembra impossibile da credere ma più ci avviciniamo al confine e più il paesaggio diventa tutta un’altra cosa

Questi cartelli non segnalano soltanto il cambio di regione ma anche l’inizio di un incubo per i pellegrini
Nemmeno siamo entrati nel Lazio che già incontriamo la prima località laziale, Centeno. In questa piccola e deliziosa frazione hanno trovato ospitalità personaggi illustri. Addirittura Galileo Galilei trascorse alcuni giorni qui mentre era diretto a Roma per rispondere alle domande del tribunale dell’inquisizione. Oggi l’edificio dove riposò lo scienziato è adibito ad alloggio e chissà se sarà possibile dormire proprio nel suo letto.

Centeno: una sola via, ma molto preziosa.
Alla fine del paese troviamo un ristorante che sembra fare proprio al caso nostro. Pranziamo così nella graziosa ed economica osteria “La Dogana”; vista la bella giornata ci accomodiamo all’esterno. Una bella mangiata ad un prezzo molto contenuto e siamo pronti a ripartire.

Se mangiate a “La Dogana” non date da mangiare agli animali o i ristoratori vi brontoleranno come a noi…
A piedi sulla Cassia. Il tratto più pericoloso mai percorso prima.
Qualsiasi guida sulla Francigena leggiate descriverà il tratto dopo Centeno come un vero e proprio rischio per la propria incolumità. Tante volte sulle suddette guide abbiamo letto cose che poi non si sono rivelate del tutto veritiere e quindi siamo sicuri che anche stavolta il pericolo sia stato solamente ingigantito troppo. Quanto ci sbagliamo…
Purtroppo, infatti, dopo il piacevole pranzo a Centeno inizia il peggior tratto non solo odierno, ma di tutta la Francigena: 7 Km (e ripetiamo SETTE!) in piena Cassia, senza alcun marciapiede né banchina, dove macchine e camion sfrecciano a tutta velocità senza preoccuparsi di noi poveri viandanti. Non il più caloroso dei benvenuti, vero Lazio? Ci chiediamo cosa stiano aspettando a creare un percorso più sicuro. Forse che qualcuno prima ci perda la vita?

Foto presa da Google Maps solo per farvi capire che razza di strada dovrete fare dopo Centeno
Siamo così preoccupati che all’altezza dell’ “Azienda Agricola Le Borghette” quasi quasi vorremmo tagliare per i campi pur di non dover stare un altro minuto su quella strada. Desistiamo solo perché sulla mappa è segnato un fiume e non sappiamo se sia possibile guadarlo. Mannaggia!
Un ultimo ponte con visibilità estremamente limitata ci fa perdere qualche mese di vita, ma dopo questo lasciamo finalmente la Cassia per fermarci ad una fontanella ai piedi dell’ultima salita prima di Acquapendente. Ci tastiamo per vedere se siamo ancora tutti interi.
L’ultimo tratto per Acquapendente
Ci aspetta una dura salita per raggiungere Acquapendente, ma non ci spaventa. Qui i camion non possono passare e ci sentiamo tranquilli. Peccato che la nostra tranquillità non sia accompagnata da uno scenario poi così piacevole. Siamo entrati in Lazio e da oggi purtroppo avremo una nuova compagna nel nostro cammino: la spazzatura. Ce n’è di tutti i tipi e per tutti i gusti. A polmoni aperti per la salita vi assicuriamo che ne faremmo volentieri a meno. In Toscana non brilliamo per pulizia, ma qui la situazione si fa via via peggiore. Perché non riusciamo a rispettare la Natura? Perché La Francigena che viene percorsa da persone provenienti da tutto il mondo deve essere irrimediabilmente compromessa per colpa di qualche irrispettoso?

Bisogna salire per una lieve salita, passare sotto quell’arco in muratura…

…ed eccoci ad Acquapendente!
Dove alloggiare ad Acquapendente
Questa notte alloggeremo alla Casa di Lazzaro, un posto bellissimo, ma attenzione: si trova dalla parte opposta del paese e se non troverete la strada per raggiungerlo rischiate di dover affrontare un’altra durissima salita. Il posto è meraviglioso, l’unico neo è l’accoglienza! Viaggiando in gruppo abbiamo fatto un’unica prenotazione (credendo anche di facilitare chi si occupa della gestione), ma ognuno cammina al suo passo e siamo arrivati in momenti diversi accendendo l’ira della suora che per ben tre volte, povera signora, ha dovuto scendere ad aprirci la porta. Non solo, alcune ragazze tedesche conosciute a Radicofani sono state respinte poiché a detta della suora le camere erano piene (cosa mai vera) e si sono viste costrette a cercare un altro alloggio sotto la pioggia. La nostra idea di ospitalità è leggermente diversa. Il luogo comunque è veramente meraviglioso, la cucina immensa, l’esterno un paradiso terrestre e leggendo i commenti scopriamo che i volontari hanno fatto un gran lavoro per mantenerlo in piedi. Quindi tralasciamo sull’accoglienza e godiamoci gli aspetti positivi.

La “Casa di Lazzaro” vista da fuori la mattina seguente
Cosa Vedere ad Acquapendente
Purtroppo la pioggia non ci aiuta nella nostra esplorazione da turisti, ma abbiamo ugualmente alcuni consigli per voi. Al primo posto vi consigliamo di visitare la Cattedrale del Santo Sepolcro (chiamata così perché al suo interno è custodita una pietra, macchiata di sangue, che si dice provenga dal sepolcro di Gerusalemme).
A pochi passi da qui troverete la torre Julia de Jacopo, costruita in onore di un’eroina che salvò la città da un assedio. Un’altra torre illustre è quella del Barbarossa, o Torre dell’Orologio, che è l’unica parte rimanente di un Castello andato distrutto nel 1166 durante una rivolta cittadina. A cosa fu dovuta la rivolta? Leggenda vuole che due contadini assistettero ad un miracolo (un ciliegio secco nuovamente in fiore) e corsero a riferirlo agli altri cittadini. L’opinione popolare considerò che il fatto fosse un segno di buon auspicio inviato dalla Madonna e così i cittadini si armarono e distrussero il Castello costringendo il sovrano alla fuga. Per celebrare la libertà conquistata fu creata la Festa della Madonna del Fiore che si celebra la terza domenica di maggio. In occasione della festa per le strade della città vengono fatti sfilare i “pugnaloni”, mosaici realizzati con fiori e foglie attaccati a pannelli di legno delle dimensioni di circa 2-3 metri. Passeggiando per le vie delle città è possibile ammirare le riproduzioni di alcune di queste meravigliose opere.

Immagine di un “Pugnalone”
Anche soltanto passeggiare per le vie del centro diventa un’esperienza più che interessante. Le piazze, le vie, gli edifici storici ed i piccoli giardini pubblici potranno intrattenervi per il resto della giornata.
La Street Art e l’Urban Vision Festival
Oltre ai coloratissimi “quadri” dei pugnaloni, a dare colore alle vie di Acquapendente abbiamo trovato alcune opere di street art. In Italia la street art non viene valorizzata così tanto come in altri paesi ed è un vero peccato. Ci sono città, come Valparaiso, in Cile, che hanno fatto di questa forma d’arte un punto di forza e lo hanno sfruttato per rivalutare alcune zone della città e dare nuovo impulso al turismo. Speriamo che anche Acquapendente riesca nel suo intento di valorizzazione; per adesso, grazie anche al Festival Urban Vision sembra essere sull’ottima strada. Il Festival è nato nel 2015 con l’obbiettivo di dare nuova vita alla città attraverso un’invasione di arte e creatività. Personalmente pensiamo che stiano centrando l’obbiettivo visto che anche noi siamo stati spinti a curiosare fra le vie del paese alla scoperta di queste piacevoli opere d’arte.
Una cena…verde!
La sera in molti decidono di uscire per la cena, ma noi abbiamo già visitato il centro e preferiamo goderci un po’ di relax in ostello insieme alla nostra Stefania ed ai ragazzi tedeschi, Zaia e Max. Loro provano a replicare il riso della sera prima, noi ci affoghiamo in una ciotola di insalata con dentro di tutto e di più. Aspettiamo che rientrino gli altri per goderci qualche momento di pace nel bellissimo chiostro. Domani ci aspetta una tappa bellissima, ma ancora non lo sappiamo e conciliamo il sonno con i nostri racconti.

Domani ripartiamo da qua, da “La Casa di Lazzaro”
Per iniziare ad intraprendere la tappa “Acquapendente – Bolsena” basta cliccare qua!
Informazioni Utili(ssime)
- Riserva d’acqua necessaria: 1 litro puo’ bastare
- Fontanelle sul percorso:
– Località tre Colle (poco fuori da Radicofani)
– Prima della salita finale per Acquapendente, a 4 km dal paese - Ristoro sul percorso: molti punti ristoro tra cui bar, alimentari a Radicofani, “Bar Il Girasole” a Celle sul rigo (deviazione di 50 m se si sceglie di proseguire per Centeno), Ristorante “La Dogana” a Centeno e tutto quello di cui avete bisogno ad Acquapendente
Dove dormire ad Acquapendente lungo la Via Francigena
- Associazione Casa di Lazzaro (Via Cappuccini, 23)
A donativo, uso cucina
+39 0763 730177 - La Casa del Pellegrino (Via Roma, 51)
A donativo
+39 339 8499965
Alternative ad Acquapendente nei dintorni della Via Francigena
- Airbnb: questo sito offre un’ottima alternativa alle accoglienze pellegrine. Sul sito si puo’ fare la ricerca dell’alloggio cercando sulla mappa, rendendo così più facile selezionare gli alloggi che sono sulla Francigena. Se vi iscrivete seguendo questo link (www.airbnb.it/c/fraise) avrete anche 25€ di sconto sul vostro primo alloggio spendendo più di 65€ (e noi riceveremo 15€ spendibili sul sito…perciò GRAZIE da Tips4tripS!)
- Casa Vancanze La Piantata (Via Cassia km 137,6)
www.casavacanzelapiantata.com +39 338 1795286 - Hotel Toscana (Piazza Nazario Sauro, 5)
www.albergotoscana.net +39 392 8712425 - Affittacamere Il Borgo (Via Porta S. Angelo, 3)
30€ singola, 50€ doppia/ con colazione 33€ singola, 55€ doppia
www.ilborgoristorantecamere.com +39 0763 734094 - Agriturismo Le Crete (Via Cassia Km 133,27; 1km dal centro di Acquapendente)
75€ per appartamento
www.agriturismocasalelecrete.com +39 331 6871167 - Agriturismo L’Ocanda (Cassia Nord Km 142, Centeno)
60 – 80 € in bassa stagione/ 70 – 90 € in alta stagione; offrono sconti per i pellegrini. Cena 10€
www.agriturismolocanda.it +39 338 9315565 - Casa Vacaze Ponte Rosso (Cassia Nord Km 141, Centeno)
250€ per l’intera struttura (9 posti letto), con biancheria da bagno/letto, uso cucina
+39 338 9315565 - Casa Vacanze Il Molino (Cassia Nord Km 141, Centeno)
20€ pernottamento, 30€ pernottamento e cena
+39 338 3289187 - Agriturismo Il Paglia (Località Fontanaccio, S.S. Cassia km.138,5 Proceno)
+39 338 8664713 - Agriturismo Le Spighe (S.S. Cassia km 140, Proceno)
30€ a persona
www.lespighe.it +39 338 7454238
Arrivando in fondo alla discesa di Radicofani , si raggiunge Ponte a Rigo. Se prendi a sinistra per la cassia che porta a Centeno purtroppo ti toccano 7 km di strada senza banchina. Se vai a destra per Proceno fai 4 km in più ma eviti la Cassia . E’ segnata bene anche la variante.Non so in che periodo avete alloggiato alla Casa di Lazzaro… se si capita nel periodo in cui ci sono gli Ospitaleri Volontari , sarete accolti nel miglior modo possibile.Suor Amelia è una cara persona di 77 anni ed è stata lei a recuperare quel convento in abbandono per più di 35 anni. E’ un po’ burbera all’inizio ma poi si scioglie come una caramella in bocca… anche io la prima volta ho ricevuto nl bel cazziatone da lei perchè avevo suonato il campanello prima dell’orario previsto.Buon cammino a tutti.
Grazie Ivo per le tue importantissime informazioni! La prossima volta che rifaremo quel tratto proveremo anche la strada per Proceno e conosceremo certamente meglio Suor Amelia ? grazie ancora, buona giornata e sempre buon cammino!
Peccato per quei km di Cassia!Immagino vi sia stato impossibile godervi il paesaggio!
L’Italia è un paese davvero bello ma l’incuria e l’inciviltà rovinano tutto..Che biglietto da visita offriamo ai turisti stranieri che percorrono il nostro territorio? che poi non dovremmo farlo nemmeno per i turisti ma per noi stessi. Preservare la natura vuol dire preservare il nostro mondo.
Deve essere stato bello perdersi tra le strade di Acquapendente..Ci sono degli scorci davvero suggestivi. Un po’ mi ricorda i paesini della Sardegna con tutti quei murales
Non abbiamo neanche una foto di quel tratto. Camminavamo veloci per metterci in salvo il prima possibile! Purtroppo quello dell’incuria e della spazzatura è un problema gravissimo. L’Italia è così bella che non è possibile vederla ridotta in queste condizioni con cumuli di spazzatura ovunque. Purtroppo lungo la nostra Francigena ci siamo imbattuti addirittura in scarti di amianto, gettati ai lati della strada, e circondati solo da un nastro rosso e bianco con un cartello “pericolo”. Tutto questo ci ha lasciato molto amareggiati. Acquapendente è stata una sorpresa e torneremo sicuramente a visitarla, magari per vedere i Pugnaloni, oppure se si terrà la 4a edizione dell’Urban Vision Festival!