Vogliamo dirvelo subito, senza girarci troppo intorno: questa che andrete a leggere, da Quartaia a La Villa, passando per Monteriggioni, è per noi la tappa più sorprendente di tutta la Francigena. Dovrete però evitare di prendere la variante che passa da Colle Val d’Elsa o vi perderete il tutto. Perché ci è piaciuta così tanto? Continuate pure a leggere (e a guardare le foto) per scoprirlo.
Leggete anche la nostra guida a come prepararsi per la Via Francigena
Dopo aver fatto una fantastica colazione con i buonissimi (e numerosissimi) dolci preparati da Silvia, Claudio ci ha riaccompagnato a Quartaia da dove abbiamo ripreso il nostro cammino proprio da Quartaia, dove lo avevamo sospeso il giorno prima. Avevamo infatti deciso di allungare la tappa Gambassi-San Gimignano per accorciare quella odierna. Nel “centro” di Quartaia troverete l’unico bar della giornata di oggi (il prossimo lo troverete solo ad Abbadia a Isola), quindi è consigliabile fare rifornimenti se ne avete bisogno. Passato il bar usciamo da Quartaia, proseguendo per una strada bianca che arriva fino a un minuscolo borgo abbandonato, con una piccola chiesa anch’essa in pessime condizioni: Fabbrica. Che peccato vedere tutto in stato d’abbandono. Sogniamo di vedere qui un giorno un’accoglienza pellegrina che ridia decoro e dignità a questo piccolo ma caratteristico luogo.
Entrati nei campi senesi troviamo un bellissimo lavatoio regalato nell’anno 19?? (la scritta è oramai illeggibile) dai nobili Venturi Gallerani che giace fra erbacce e rovi, anche questo in totale stato di abbandono. Speriamo che la nuova vita che stanno dando i pellegrini alla Francigena contribuisca anche a recuperare questi luoghi ricchi di memoria.
Le terme etrusche
Adesso il percorso inizia ad entrare in un piacevole sentiero nel bosco che ci porterà fino ad uno dei posti più belli della Francigena. Dopo pochi chilometri arriviamo infatti a Le Vene, sorgenti di acqua calda (con una temperatura costante di 19°) che si trovano lungo il torrente Botro degli Strulli. Portato il costume come vi avevamo suggerito di fare? Se non doveste averlo fatto o se fa troppo freddo qui, oltre a fare il bagno, è possibile ammirare i resti del Mulino di Calcinaia e di una vecchia cartiera. Questo luogo ci ha talmente affascinato che una volta tornati a casa siamo corsi alla ricerca di maggiori informazioni; ci siamo così imbattuti nel sito dell’Ecomuseo della Valdelsa, dove viene descritta la loro storia.

Noi il bagno non lo abbiamo fatto, ma tanti degli altri pellegrini del nostro gruppo si sono tuffati senza pensarci troppo…

…e dicono che non ci sia sensazione migliore dopo un duro giorno di camminata
Il Mulino, in uso fino al 1940, è stato costruito intorno al 1200 e, nel 1564, fu acquisto dal Granduca Cosimo I. Per oltre un secolo poi fu proprietà dei nobili Venturi Gallerani (gli stessi che avevano donato il lavatoio di cui vi parlavamo poco fa). All’inizio del Novecento venne qui impiantata la cartiera (attiva fino agli anni ’70) ed il complesso assunse un nuovo aspetto in stile neo-rinascimentale. Gli edifici, parzialmente crollati, sono adesso di proprietà del Seminario Vescovile di Siena che sembra non interessarsi del loro stato fatiscente. Finché non vedrete il posto non potrete capirne la bellezza. Noi trascorriamo una piacevole mezz’ora ad esplorare ogni angolo accessibile (le strutture sono purtroppo a rischio crollo), dobbiamo però proseguire il nostro lungo cammino (anche se qui ci torneremo sicuramente) e con nostra grande sorpresa scopriamo che le bellezze di oggi non sono ancora finite!

Inconcepibile lasciare gli edifici allo sbando in un posto naturale di tale bellezza

Tra i rovi e le erbacce è ancora possibile vedere le antiche macine. Un bel salto indietro nella storia!

Il torrente Botro degli Strulli vi affiancherà per diversi chilometri, regalandovi altri scorci niente male
Dopo diversi chilometri in strade di campagna sbuchiamo nella periferia di Gracciano e poco fuori da qui, giunti in località Pietreto, si palesano davanti a noi Le Caldane. Le Caldane sono un insediamento termale che risale addirittura al periodo etrusco. Qui l’acqua limpida e ricca di sali minerali è un vero toccasana. La pace del luogo e la vista di queste terme incredibili quasi ci costringono a fermarci e riposare un po’, godendo anche di una pedicure naturale. Questo bis di meraviglie ci ha rimesso al mondo e anche se mancano ancora un po’ di chilometri al traguardo ci sentiamo come nuovi e possiamo rimetterci in cammino senza tanto lamentarci.

Meravigliosa sorpresa!

Impossibile resistere alla tentazione
Percorriamo così un tratto di strada che passa dallo sterrato alla terra battuta diverse volte, lasciandoci però sempre in buona compagnia dei paesaggi circostanti. Facciamo anche una strana conoscenza: un minuscolo pipistrello è finito non si sa come nello sterrato ed ha tutto il muso pieno di polvere, così tanto che non riesce ad aprire gli occhi. Non sta per niente bene. Gli diamo un po’ d’acqua da bere e lo laviamo tutto ma appena cerchiamo di portarlo con noi inizia a “piangere” e respirare male. Dobbiamo lasciarlo almeno in un posto sicuro e così facciamo, sperando che la mamma venga a riprenderselo prima che sia troppo tardi. Ancora con il pensiero a lui usciamo dalla strada bianca che ci ha fatto arrivare fino a Strove.
Monteriggioni stiamo arrivando
Prima di entrare a Strove è possibile decidere se allungare il percorso entrando nel paesino (andando a destra) o se proseguire verso Monteriggioni prendendo la strada sulla sinistra. Noi proseguiamo senza attraversare le poche case del centro; abbiamo ancora tanto cammino davanti e ci siamo già fermati a lungo. Passato questo punto, dopo il cartello che indica la fine di Strove, si trova un altro bivio e anche qui si puo’ decidere se proseguire sulla provinciale per arrivare direttamente ad Abbadia ad Isola, oppure girare a destra per Castel Petraia. Qui la scelta non è difficile: la variante sulla provinciale è tutta su asfalto (quindi maggiormente pericolosa), mentre la seconda (anche se più lunga) passa per le campagne ed i boschi senesi regalando scorci incredibili. Ma come, ancora non avete deciso?

Questa è l’unica cosa che abbiamo visto di Strove
Ci dirigiamo verso la seconda opzione, incuriositi anche dal bel borgo di Castel Petraia. Come già accennato, dal castello fino ad Abbadia a Isola si percorre un piacevolissimo sentiero che alterna lievi salite a boschi verdeggianti. Arrivati ad Abbadia ad Isola si puo’ decidere se fermarsi ed alloggiare qui, oppure proseguire per Monteriggioni. Molti dei nostri amici che si sono fermati ci hanno parlato benissimo dell’ostello “Ospitale dei Santi Cirino e Giacomo” dove sono stati accolti da una volontaria che ha molto a cuore il suo lavoro. La sera hanno ricevuto la lavanda dei piedi prima di mangiare tutti assieme, mentre la mattina, dopo una sostanziosa colazione, la gentile signora ha detto una preghiera per il loro/nostro viaggio. Il tutto a donativo. Quando ce l’hanno detto quasi ci siamo pentiti di non esserci fermati qui anche noi.

Castel Pietraia, un’altra chicca di questa tappa
Per meglio dire, ad Abbadia a Isola ci siamo fermati, sì, ma soltanto per una merenda fugace ad un bar (per evitare i prezzi sicuramente più alti di Monteriggioni). Mentre addentiamo, seduti, i nostri panini con vista Monteriggioni veniamo raggiunti da Giuseppe, partito molto presto da San Gimignano. Si ferma a fare due chiacchere con noi, anche lui vorrebbe proseguire ma alla fine decide di fermarsi qua ed alloggiare dalla “Contessa Ava dei Lambardi”, una porta accanto all’ospitale descritto sopra. Noi invece ripartiamo verso la fine della tappa appena finito lo spuntino.

La porta più a destra è quella dell’ “Ospitale dei Santi Cirino e Giacomo”. Dentro la corte, invece, si trova la “Contessa Ava dei Lambardi”
Monteriggioni ormai è vicina e per raggiungerla si attraversa una strada di campagna che regala paesaggi indimenticabili grazie all’effetto cromatico della bellissima terra rossa di Siena. Un altro paesaggio mozzafiato di questa giornata. Lo ripetiamo: una delle tappe più belle (se non la più bella) della Via Francigena. Ed ancora dobbiamo raggiungere Monteriggioni…

Laggiù, in lontananza, la fortezza di Monteriggioni

C’è da fare ancora molta strada per arrivare…

…ma le sfumature che regala il paesaggio sono indescrivibili!
Fermandosi a Monteriggioni
L’ultimo tratto per entrare dentro le mura è in salita… e che salita! Un tratto veramente impegnativo (calcolando poi i chilometri già percorsi), ma la vista mentre si sale ripaga della fatica e, per chi non è mai stato a Monteriggioni, questa potrebbe equivalere all’ascesa in Paradiso.

Da qui inizia l’ultimo tratto di strada per Monteriggioni. Prima su terra, poi su asfalto. Ma una cosa resta in comune: è tutto a salire.
Appena entrati dentro le mura, visto che non ci fermeremo qua ed abbiamo una certa fretta, ci dirigiamo subito al centro informazioni per ottenere il timbro sulla credenziale. È qui che facciamo il nostro primo incontro con persone anti-pellegrini: la signora dietro il banco si avvia verso l’uscita appena noi entriamo, iniziando a parlare del più e del meno con una conoscente. Rimaniamo lì fermi in attesa e dopo 10 minuti buoni decide di degnarci finalmente di un timbro. Ci avevano detto che a Monteriggioni non sono molto ospitali con i pellegrini, ma non pensavamo fino a questo punto.
Uscendo ci imbattiamo in Maurizio, Jimmi, Betti e Lucia. Se siete stati attenti fino ad ora avrete già raccolto qualche indizio sul loro conto. Sono due coppie, sono di Brescia e quindi? Sì esatto, come tutti i bresciani che abbiamo conosciuto in questi giorni amano camminare. Jimmi e Lucia sono i veterani della Francigena, l’hanno già percorsa più volte arrivando fino a Roma. Maurizio e Betti in confronto a loro sono dei principianti, ma anche loro non sono proprio dei novellini. Stando insieme a loro non mancano mai lunghe parlate e grandi sorrisi. Noi li ascoltiamo con piacere e facciamo tesoro dei loro utilissimi consigli. Ci salutiamo con un semplice “A domani”, perché siamo certi di rincontrarci sicuramente sulla strada.

Il tempo sta peggiorando sempre più…meglio sbrigarci!
Prima di ripartire impossibile non guardarci attorno ed ammirare Monteriggioni. Oggi il tempo per noi è tiranno, ma chi vuole godersi appieno il paese potrà percorrere i due tratti degli antichi camminamenti di ronda sulle mura, dal quale godere distupendi panorami sul Chianti e sulla Montagnola Senese, due dei più bei paesaggi toscani. Monteriggioni è conosciuta soprattutto per le sue bellissime mura, ancora ben conservate, ma grazie alla Francigena anche il centro storico ha assunto la giusta rilevanza. Alla faccia di chi vede di mal occhio i pellegrini! Dentro le già citate mura, il borgo si estende per una superficie non troppo elevata, così da rendere semplice ed indimenticabile il passaggio di chiunque voglia esplorarla. Per chi invece è troppo stanco per camminare oltre basterà fermarsi in Piazza Roma, la piazza principale, per fare un salto nel tempo e ritrovarsi nel Medioevo (miriadi di turisti e ristoranti esclusi).
Monteriggioni is for boys, La Villa is for Men
Ritrovate le energie dopo la breve ma piacevole chiaccherata con i bresciani ed il minimini-tour siamo pronti a ripartire verso la nostra méta di oggi, La Villa. Qua abitano dei parenti di Fiammetta che non vedevano l’ora di ospitarci e noi ne approfittiamo volentieri. Usciamo quindi da Monteriggioni dalla porta opposta dalla quale siamo entrati e continuiamo a seguire i cartelli della Francigena in mezzo a campi, colline e boschi. Iniziamo ad essere belli cotti (forse in questi giorni ci siamo sopravvalutati) ma finalmente arriviamo a destinazione. Siamo così stanchi che non ce la facciamo nemmeno a fare un giro per il minuscolo borgo, ma domani, visto che abbiamo tanto vantaggio sul percorso, lo faremo sicuramente. Sandra, Antonio, Buck, stiamo arrivando! Avremmo anche un leggero languorino…

La Francigena resterà un bellissimo ricordo anche grazie a voi tre! (Sandra era già a lavorare da un pezzo)
La prossima tappa “La Villa – Siena” la puoi raggiungere direttamente da qui!
Informazioni Utili(ssime)
- Riserva d’acqua necessaria: 1,5 litri
- Fontanelle sul percorso:
– Abbadia a Isola
– Monteriggioni, vicino al Centro Informazioni - Ristoro sul percorso: a Quartaia c’è un unico bar/alimentari, ad Abbadia a Isola ci sono bar, alimentari e ristoranti, e anche a Monteriggioni non mancano i bar e i ristoranti ma i prezzi sono molto più alti
Dove dormire a Monteriggioni lungo la Via Francigena
- Ospitale dei Santi Cirino e Giacomo (Abbadia a Isola 4) solo pellegrini diretti a Roma
A offerta
+39 329 6593778 / +39 389 0271946 - Contessa Ava dei Lambardi (Piazza Garfonda 4, Abbadia a Isola)
16€ in camerata, 10€ per chi percorre più di 300km (attestati dalla Credenziale) senza uso cucina
+39 0577 300000 - Casa per ferie Santa Maria Assunta (Piazza Roma 23, Abbadia a Isola)
20€ senza biancheria ma con usco cucina
+39 0577 304214 (Don Doriano Carraro) - Casa Famiglia del Podere il Santo (a 600 m da Monteriggioni)
+39 0577 304469 (Piero Bernardi)
Alternative nei dintorni di Monteriggioni
- Airbnb: questo sito offre un’ottima alternativa alle accoglienze pellegrine. Sul sito si puo’ fare la ricerca dell’alloggio cercando sulla mappa, rendendo così più facile selezionare gli alloggi che sono sulla Francigena. Se vi iscriverete seguendo questo link (www.airbnb.it/c/fraise) avrete anche 25€ di sconto sul vostro primo alloggio spendendo più di 65€ (e noi riceveremo 15€ spendibili sul sito…perciò GRAZIE da Tips4tripS!).
- Borgo San Luigi (Strada della Cerreta 7, Monteriggioni)
www.borgosanluigi.it +39 0577 301055 - Fattoria Nerbona (Località Nerbona, Colle Val d’Elsa)
www.nerbona.com +39 0577 971066 - Tenuta di Mensanello (Località Mensanello 34, Colle Val d’Elsa)
www.mensanello.com +39 0577 971080 - Casalta Hotel (Via XVII Marzo 22, loc. Strove)
Doppia uso singola 65€ / Doppia 79€
www.casaltahotel.com +39 0577 301002 - Una Sosta da Simona e Santi (Strada di Valmaggiore 1) posto tenda per 3-4 persone; possibilità di cenare
Pagina Facebook +39 3482861628 - Agriturismo Ebbio (Strada Del Gallinaio 9; 2 km da Monteriggioni)
75€ stanza singola, 90€ stanza doppia, possibilità di colazione a 10€
www.ebbio.it +39 3914307022 - Il Giardino 10 B&B (Loc. Santa Colomba, Strada di Casabocci, 10)
www.bebilgiardino10.it +39 0577 967082
Faticoso ma che meraviglie sul percorso!
Sì, il percorso ripaga di tutte le fatiche!