12.03.2016 – 21.03.2016 + Aggiornamento 2018
-2° la temperatura minima, 1 camminata in notturna per vedere l’alba, 4 notti in altrettanti campeggi, 5 giorni di trekking no-stop, 8 ore di camminata media giornaliera, 18° la temperatura massima, quasi 20 kg di zaino da portare sulle spalle, 70 km/h la velocitĆ massima del vento, circa 100 km da percorrere camminando.
Niente male come premessa, no?
INDICE
Introduzione al trekking “W” di Torres del Paine
Ć metĆ marzo, dalla Patagonia argentina siamo passati a quella cilena. Dalla fredda Ushuaia alla sempre fredda Puerto Natales. Più precisamente ci troviamo allāHostal Kioostern, dove il mitico proprietario Nelson ci sta mostrando il miglior percorso da fare allāinterno del Parque Torres del Paine e ci sta anticipando quello che ci aspetterĆ , ovvero più o meno quello che avete letto poco fa. Più lui parla e più noi ci entusiasmiamo. Ci sentiamo prontissimi mentalmente. Ma fisicamente? Va bene che ci piace camminare e fare trekking (o hiking, come vi torna meglio chiamarlo) ma questa sarĆ la nostra prima esperienza di più giorni e quindi ogni consiglio ĆØ prezioso e ne facciamo tesoro. Torres del Paine lo troverete tra i primi di qualsiasi classifica di trekking del Sud America e se anche voi vi troverete a vagare per il sud del Cile non potete non visitarlo. Proverete cosƬ emozioni che solo questo posto sa dare (e vi scorderete della fatica provata). Noi lo abbiamo conosciuto grazie a Fra, un āvecioā amico che prima di tutti ci ha dato utilissimi consigli per il nostro viaggio. Chiunque puoā visitare il Parco, si possono affrontare diversi percorsi a seconda delle proprie possibilitĆ : si parte da visite di un giorno fino a quelle di otto. Questo articolo fa riferimento al percorso da 3-4 giorni, il famosissimo āWā, che abbiamo vissuto sulla nostra pelle e che potremmo cosƬ spiegarvi nei minimi dettagli. Che siate esperti scalatori o novellini alle prime armi, con questi piccoli grandi consigli riuscirete a vivere unāesperienza unica. Se invece volete fare più o meno giorni, o un giro diverso dal nostro, leggetela lo stesso, ĆØ scritta con tanto amore. Aaah, sarebbe stato bello avere con noi una guida come la nostra prima della partenza!
Siete pronti? Allora andiamo! Non ve ne pentireteā¦
Come raggiungere Torres del Paine. Da Ushuaia a Puerto Natales
Innanzitutto dovrete arrivare alla cittadina più vicina al Parco, ossia la graziosa Puerto Natales. Approdati qui avrete sicuramente bisogno di un giorno intero per pianificare il trekking e preparare tutto lāoccorrente. Per noi ĆØ stato obbligatorio visto che siamo arrivati al nostro Ostello dopo una (stranamente) pesante giornata di viaggio, quando erano giĆ le undici di sera. Il viaggio da Ushuaia ĆØ stato (stranamente) lungo e ricco di imprevisti. Siamo partiti giusto in tempo per goderci una meravigliosa alba su āLa Fine del Mondoā con un autobus che, oltre ad essere abbastanza caro, era anche veramente scomodo; niente cama o semi-cama, solo normali sedili poco reclinabili da ginocchi-in-gola. Mentre ci scorrevano davanti al finestrino chilometri e chilometri di steppa patagonica solo una cosa saltava agli occhi facendoci preoccupare: il forte vento. Come temevamo, appena arrivati al punto dāimbarco, obbligatorio per uscire dalla Tierra del Fuego, ci hanno informato che la nave non sarebbe potuta partire per le grandi onde dovute al vento. Abbiamo atteso oltre due ore per attraversare i pochi chilometri che dividono lāisola dal continente e finalmente alle 20:00 locali ci hanno fatto imbarcare e abbiamo raggiunto in meno di mezzāora la Terra ferma. Lāunico grande problema era che la nostra coincidenza (cioĆØ il bus che da Punta Arenas ci avrebbe condotto a Puerto Natales) partiva alle 21:00. Impossibile in cosƬ poco tempo fare cosƬ tanti chilometri. Addio biglietto del pullman e addio notte in ostello giĆ tutto pagato (#Ć*#%@). Sorprendentemente però lāautobus su cui viaggiavamo ĆØ riuscito a contattare quello dellāaltra compagnia, che partiva da Punta Arenas, ed hanno organizzato uno scambio passeggeri nel niente più assoluto. Siamo cosƬ riusciti a proseguire il nostro viaggio senza altri intoppi. Alle 23:00 siamo finalmente giunti a destinazione (senza un soldo cileno) pronti per riposare ed organizzare al meglio la nostra grande avventura.

Non chiedeteci perché il simbolo della città sia un orso-simil-lontra
Come prepararsi al trekking W a Torres del Paine
Come dicevamo in precedenza, almeno un giorno per prepararsi ĆØ più che necessario. Prima della partenza dovrete avere ben chiaro il vostro itinerario e organizzare il vostro zaino con lāattrezzatura e il cibo. Per redigere il nostro itinerario Nelson ĆØ stato di unāimportanza fondamentale. I percorsi più conosciuti sono la āOā e il āWā. Per il primo sono necessari 7-8 giorni e una buona se non ottima preparazione fisica, mentre per il āWā basta non arrendersi ai primi segnali di cedimento e si puoā completare benissimo in 4-5 giorni. Se però non avete molto tempo o avete timore di non farcela fisicamente potete optare anche per quello da uno o due giorni, con o senza guida. Noi come giĆ detto abbiamo scelto il āWā che, vista la nostra forma fisica e la poca esperienza, era quello che più faceva al caso nostro. Nelson docet: cinque giorni e quattro notti sono necessari se non si vuole fare troppo di corsa e si vuol godere dei paesaggi fiabeschi con calma, mentre il miglior modo di intraprendere il percorso ĆØ spostandosi da ovest verso est, ovvero da sinistra a destra, ovvero in senso anti-orario. PerchĆ©? Beh, innanzitutto perchĆ© cosƬ facendo avrete il vento a vostro favore nei momenti più ostici e, credeteci, dopo aver visto la potenza del vento patagonico non vorrete mai e poi mai averlo contro. Lāaltro buon motivo per fare come noi ĆØ rappresentato dallo zaino; il primo giorno sarĆ senza dubbio più pesante di tutti gli altri (ancora dovrete mettere mano a tutte le provviste) e salire alle Torri (il tratto più ripido) con il massimo del peso potrebbe farvi rinunciare prima di portare a termine lāimpresa. Infine abbiamo preferito lasciare la parte migliore per la fine, come premio per aver dato il meglio di noi. Per questi, e per altri motivi che vi saranno più chiari strada facendo, non finiremo mai di ringraziare chi ci ha āregalatoā questo itinerario perfetto, che fra poche righe condivideremo con voi. Una volta deciso il (nostro) percorso non resta che preparare lo zaino, la parte più difficile. Se siete giĆ esperti e volete solo indicazioni sul percorso andate direttamente al āGiorno 1ā, altrimenti restate con noi.

Con la mappa ed i tempi di percorrenza davanti tutto vi sarĆ più chiaro. Per scaricarla basta cliccare sull’immagine.
Cosa mettere nello zaino per Torres del Paine?
Ingenuamente ogni volta che vedevamo qualcuno partire con lo zainone pieno di roba pensavamo āMa lui/lei non ĆØ mica tanto normaleā, pensando di poter stare quattro notti fuori dalla civiltĆ con uno zaino da 30-40 litri ciascuno. Ci sbagliavamo, eccome se ci sbagliavamo: 18,7 kg lo zaino da 90 litri di Leo e 16,9 kg quello da 70 litri di Fiamma. Fare meglio ĆØ quasi impossibile. Ecco una lista delle cose di cui non potrete fare a meno:
– Un cambio di vestiti
Il tempo in Patagonia ĆØ altamente instabile e le precipitazioni sono allāordine del giorno. Quasi sicuramente dovrete affrontare forti piogge e se sfortunati anche la neve e quindi ĆØ veramente importante avere dei vestiti di riserva belli asciutti. Naturalmente ĆØ consigliabile portare più di un cambio di biancheria.
– Tenda
Se avete con voi una tenda di buona qualità (perché deve resistere al forte vento notturno) meglio, altrimenti vi consigliamo di affittarla a Puerto Natales o prima di entrare a Torres del Paine poichè i costi del noleggio nel Parco sono da denuncia. Noi con la nostra tenda Ferrino Kalahari 3 non abbiamo avuto problemi, anche se ogni tanto le raffiche di vento ci facevano ritrovare la tenda attaccata alla faccia.
– Sacco a pelo
La tenda non può proteggervi da tutto, e dal freddo meno che mai. Un ottimo sacco a pelo da alta montagna ĆØ quindi dāobbligo. La qualitĆ del sacco ĆØ veramente importante perchĆ© la notte le temperature scendono facilmente sotto lo zero e il vento ĆØ veramente forte, quindi avrete bisogno di stare ben protetti per riposare bene ed essere pronti per il giorno dopo. Noi avendo due sacchi a pelo adatti solo alle temperature del Brasile abbiamo preferito noleggiarli.
– Isolante o materassino
Per i motivi giĆ detti e ridetti (pioggia, vento, freddo, riposare bene) qualcosa che vi alzi da terra e che vi isoli dal suolo ĆØ da portare senza pensarci troppo.
– Bastoncini Nordic Walking
CāĆØ chi fa senza, chi ne usa uno solo e chi, come noi, ne usa due. Non li avevamo mai usati prima dāora perchĆ© credevamo che seevissero più per un aiuto psicologico, ma a dire il vero ci siamo trovati benissimo usandoli, specialmente nelle salite, nelle discese e quando avevamo lo zaino sulle spalle (perciò sempre) dato che aiutano a tenere ben dritta la schiena.
– Ciabatte e accappatoio
Anche se trovare una doccia calda nei vari campeggi sarĆ dura.
– Fornellino da campeggio
Quasi dāobbligo se non volete mangiare solo cibo in scatola freddo; qualcosa di caldo fa bene alla pancia e allo spirito. E poi avete presente quanto pesi un barattolo pieno di cibo?
– Torcia
Senza questa di notte non vedrete a un palmo dal vostro naso e quindi se volete vedere lāalba alle Torri ĆØ indispensabile.
– Protezione solare con fattore protettivo 30 o più
La Patagonia ha la sfortuna di trovarsi più vicino del resto del mondo al maledetto Buco dellāOzono. Quindi, anche se il cielo e il 90% del vostro corpo saranno coperti, i pericolosi raggi U.V andranno comunque combattuti e dovrete proteggervi.
– Depuratore di acqua
Sempre meglio andare sul sicuro anche se lāacqua che sgorga nei campeggi puo’ sembrare più buona di quella in bottiglia. Comprate dei depuratori portatili o le pastiglie per eliminare virus spiacevoli. Noi lāabbiamo imparato a nostre spese.
– Riserve di cibo
Ed eccoci alla parte più importante e delicata. Il cibo in scatola ĆØ veramente pesante ed occupa molto spazio, ma il supermercato di Puerto Natales ne ha di tutti i tipi e quindi ĆØ quasi impossibile non comprarne alcuni (vi consigliamo il Mix di frutta). Meglio abbondare con la frutta secca: leggera, piena di energie e poco ingombrante. Per la colazione latte e caffĆØ in polvere con aggiunta di avena istantanea e biscotti per iniziare al meglio la giornata. In Sud-America troverete anche migliaia di bustine che sciolte in acqua si trasformano in deliziose bevande al sapore di frutta; attenzione però, pare che contengano ingredienti cancerogeni. Delle buone alternativa alla pasta (nei campeggi per cena vedrete tutti mangiare pastaā¦e che pasta) sono le minestre liofilizzate (sempre da sciogliere in acqua) e la polenta istantanea (indovinate come funziona?). Per il primo giorno anche i panini vanno benissimo. E non scordatevi la cioccolata. Tanta, tanta cioccolata! Non occupa tanto spazio, dĆ molta energia e potrete usarla come premio dopo una dura salita. Noi avevamo calcolato una tavoletta al giorno e grazie a Fiammetta (Leonardo avrebbe finito le scorte giĆ la terza ora del primo giorno) siamo riusciti ad arrivare fino in fondo.
– Carta igienica
Ve lo dobbiamo anche spiegare il perchƩ?
Queste sono le cose delle quali non potete proprio fare a meno. Naturalmente sta a voi decidere se portare anche altro (come libri, cuscini, peluche da compagnia) ma ricordatevi che questi oggetti dovrete trasportarli fino alla fine e qualsiasi cosa superflua si traduce in grammi extra sulle spalle. La sera, poi, sarete cosƬ stanchi che dopo aver mangiato e fatto due chiacchere sarete giĆ pronti per dormire, senza aver bisogno nĆ© della buonanotte nĆ© di altri āpassatempi pesantiā. Se avete una guida che parla del Parco lasciatela allāOstello insieme a tutta le altre cose, un foglietto con scritto lāitinerario e la mappa che vi forniranno allāingresso saranno più che sufficienti. Tutte le cose che non portate, infatti, le potrete lasciare gratuitamente allāostello se, una volta tornati dal parco, alloggerete nuovamente qui. Il nostro Hostal Kioostern ci ha ugualmente fatto questo favore anche se al nostro ritorno non avrebbe avuto letti liberi.
Dove noleggiare l’attrezzatura per Torres del Paine?
Come vi dicevamo, se dovete noleggiare lāattrezzatura vi consigliamo di farlo presso il vostro ostello o nei negozi che troverete a Puerto Natales, poichĆ© i costi allāinterno del parco sono proibitivi. Qui sotto trovate il confronto tra i prezzi di Puerto Natales e quelli di Torres del Paine (per darvi unāidea):
*Tutti i prezzi sono per notte e non per giorno (che ĆØ molto differente)
Come vestirsi per il trekking a Torres del Paine?
E fuori dallo zaino, cioè addosso, cosa portarsi? Partiamo dalla cosa più importante: i piedi. Per camminare tante ore al giorno sono fondamentali delle buone scarpe da trekking e dei buoni calzini. Su questo non risparmiate. Le scarpe devono essere resistenti ed impermeabili (spesso dovrete attraversare piccoli ruscelli o fiumiciattoli o più semplicemente pioverà ed inevitabilmente si bagneranno) i calzini comodi e adatti per evitare la formazione di noiose vesciche. Per il resto del corpo vale la regola della cipolla; avere più strati e vestiti da mettere e togliere secondo la temperatura è la tattica migliore, dato che, come dicono da queste parti, in Patagonia è possibile vedere le 4 stagioni in un giorno solo. Un minuto prima splende il sole ed un minuto dopo può rannuvolarsi, iniziare a piovere (o a nevicare) o viceversa. Quindi dovrete essere pronti ad ogni evenienza. Per le gambe vanno benissimo dei pantaloni lunghi, magari di quelli che grazie ad una zip si trasformano in pantaloncini corti, ai quali potete aggiungere dei comodi leggins da mettere sotto se fa troppo freddo. Per il busto invece una maglietta a maniche corte, un pile o una felpa (o tutti e due se fa proprio tanto freddo) e una giacca anti-vento e anti-pioggia (importantissima). Concludiamo con guanti e cappello. Anche lo zaino deve poter essere protetto con il copri zaino in caso di pioggia. I nostri Ferrino (e non è neanche nostro sponsor) hanno una comoda taschina dalla quale estrarre la protezione in caso di necessità . Ecco, ora siamo davvero pronti per partire verso questa esperienza indimenticabile.
Parco Torres del Paine: come arrivare e quanto costa
Sveglia alle 6:30 a Puerto Natales, abbondante colazione e partenza dal terminal dei bus alle ore 7:30 (lāaltro parte alle 9:30, troppo tardi). Per raggiungere il parco ci siamo affidati alla compagnia Gomez Bus, comprando i biglietti in Ostello. Il costo ĆØ di 15.000 pesos cileni per andata e ritorno (il ritorno ha data aperta). Dopo circa due ore arriviamo a destinazione, apriamo gli occhi (sƬ, il viaggio lo abbiamo dormito tutto) e le Torri ci danno subito il benvenuto mostrandosi in tutta la loro magnificente bellezza. Ci godiamo lo spettacolo per qualche minuto e poi entriamo allāinterno della PorterĆa y guarderĆa Laguna Amarga per registrarci e pagare lāingresso di 18.000 pesos cileni. Qui ci hanno fornito la mappa del gigantesco Parco, hanno risposto alle nostre domande e ci hanno mostrato un video informativo con le cose assolutamente proibite allāinterno. Proibitissimo fare fuochi (scoprirete che moltissimi ettari di verde sono stati bruciati da campeggiatori maldestri, per non dire peggio), allontanarsi dai sentieri indicati (se non volete rischiare grosso perdendovi, cadendo o incontrando puma poco socievoli) e accampare fuori dai campeggi.

Nemmeno il tempo di arrivare che abbiamo giĆ la mascella a terra
Giorno 1 ā 12,7 km percorsi in 4,5 h
Da dove partire per percorrere il trekking W a Torres del Paine?
Una volta terminato lāiter burocratico si puoā ripartire e, in base al percorso scelto, ci si sposterĆ in diversi modi: un bus a pagamento o a piedi se optate per iniziare da Las Torres, a piedi se volete fare la āOā partendo da Ćrea de acampar Serón o il bus gratuito se decidete di partire da Paine Grande. Noi abbiamo preso questāultimo, che ĆØ sƬ gratis, ma vi porterĆ solo fino a GuarderƬa Pudeto, dove, una volta arrivati a destinazione, dovrete attendere il catamarano delle 12:00 che costerĆ ben 15.000 pesos per un viaggio di soli 30 minuti (qui in Cile sanno come dare un valore alle cose belle che hanno!). Ma che viaggio oseremo dire! Attraverserete il meraviglioso Lago PehoĆ©, di color turchese, contornato da colline, montagne, cascate e ghiacciai. Quei 30 minuti noi li abbiamo passati tutti allāesterno, sul ponte della nave, scattando foto, ammirando il paesaggio e prendendo qualche schizzo. Iniziamo cosƬ giĆ a capire subito con che razza di Parco abbiamo a che fare.

Il catamarano costa caro ma in cambio riserva questi paesaggi

Avete 10 secondi di tempo per trovare i nostri zaini
Partenza del Trekking “W”
Arrivati alla GuarderĆa Paine Grande recuperiamo gli zaini dal mucchio e partiamo. Lāobbiettivo del primo giorno ĆØ āfacileā: raggiungeremo il Refugio y Ć”rea de acampar Grey. La mappa nelle nostre mani ci dice che il tempo di percorrenza degli 11 km che compongono questo primo tratto ĆØ di 3,5 ore da fare con tutto il peso dello zaino sulle spalle. Niente male come inizio. Essendo però tutto cosƬ nuovo e cosƬ splendido per noi, ogni 5 minuti sentivamo la necessitĆ di fermarci per scattare qualche foto o semplicemente per goderci il paesaggio. SƬ, ok, lo facevamo anche per riposarci. Il particolare che più ci ha colpito? I āvascelliā di un celeste irreale che navigano nel Lago Grey, che a guardarli meglio non sono navi, ma enormi pezzi del ghiacciaio Grey che si sono staccati e ora nuotano felici.

SI PARTE!!!

Qualcuno ci vuole un po’ di ghiaccio?
Abbiamo cosƬ impiegato mezzāora in più (cioĆØ 4 ore tonde tonde) per portare a termine questo primo tratto, ma ĆØ stata la prima e unica volta che ci abbiamo messo più tempo di quello indicato dalla mappa. Come se non bastasse negli ultimi chilometri Fiammetta scivola e mette male la gamba e il suo ginocchio si gira, mentre il piede resta fermo. Dolore e panico. Il nostro trekking finisce qui? Per fortuna però sembra non essere niente di grave e con un poā di calma in più riusciamo a raggiungere il campeggio Grey intorno alle 18:00.
Il campeggio, il lago ed il ghiacciaio Grey
Paghiamo lāimporto dovuto (6.000 pesos ciascuno, dato che qui si paga solo a persona, non a tenda) senza riuscire ad ottenere uno sconto per la mancanza di acqua e perciò delle docce e dei bagni. Non essendoci molta concorrenza (lāunico campeggio nel raggio di 10 chilometri) dobbiamo accontentarci, montiamo la tenda e andiamo di corsa a goderci il tramonto al mirador (punto panoramico) che si trova dopo la GuarderĆa Glaciar Grey e da dove potrete vedere il ghiacciaio omonimo. GiĆ che siete qui non fermatevi solo al mirador come fanno tutti. Camminando infatti circa 10-15 minuti in direzione del Campamento Paso troverete un miglior punto di osservazione nascosto tra gli alberi (dietro al cartello <- Grey Paso ->) da dove potrete ammirare il Glaciar Grey in tutto il suo splendore ed in totale intimitĆ , una cosa non cosƬ scontata nel Parco. Lāunica pecca infatti ĆØ che ci sono veramente troppe persone (ed ĆØ bassa stagione) e, come detto prima, poter godere della natura in silenzio ĆØ quasi impossibile. Preparatevi quindi ad un susseguirsi di Ā«HolaĀ». Rientrati in campeggio scopriamo che per fortuna lāacqua, e quindi il bagno, rifunzionano. Grazie a questo possiamo cosƬ cucinare ed andare dritti sotto le coperte. Il primo giorno ĆØ stato duro, abituarsi al peso degli zaini sulle spalle mentre si cammina non ĆØ facile, ma il paesaggio aiuta molto a non farvi pensare ai vari dolori e affaticamenti. Ci addormentiamo felici più che mai, pronti ad affrontare una nuova giornata, sicuramente più dura della precedente. Prima però un poā di cioccolataā¦

Il Lago e Glaciar Grey: 1° mirador

Il Lago e Glaciar Grey: 2° mirador
Giorno 2 ā 22,3 km percorsi in 8,5 h
Una colazione diversa dal solito
Sveglia alcuni minuti prima del sorgere del sole che, lasciata la tenda e tutto il resto com’ĆØ, partiamo solo con mangiare e bere alla volta del punto di osservazione segreto dal quale la sera prima abbiamo ammirato il tramonto. Arriviamo giusto in tempo per goderci lāalba mentre facciamo colazione. Anche stamani siamo solo noi due e il Grey. Iniziare cosƬ la giornata ci dĆ le forze per affrontare tutti quei chilometri che ci stanno aspettando. Iniziamo cosƬ a dirigerci verso il Campamento Paso. Essendo in direzione opposta a quella da fare per raggiungere il luogo di pernottamento, quasi nessuno percorre questo tratto, preferendo dirigersi direttamente al Campamento Italiano che ĆØ gratuito (italiano e gratuito nella stessa frase non lāavevamo mai sentita prima dāora). Poveri stolti, non sanno che si sono persi! Molti usano come scusa quella di aver giĆ visto molti altri ghiacciai migliori di questo, ma anche noi ora che scriviamo abbiamo visto tantissimi ghiacciai, compreso il famosissimo Perito Moreno, ma il Glaciar Grey non ha niente da invidiare a nessuno di loro.

In intimitĆ
La meravigliosa “deviazione” per il Campamento Paso
Bisogna anche dire che questo ĆØ stato uno dei nostri tratti di percorso di Torres del Paine preferiti. I motivi? Ć stato lāunico tratto in cui per un paio dāore abbiamo potuto avere un tĆŖte-Ć -tĆŖte con la natura del parco più famoso e più trafficato del Sud America. Ć anche lāunico tratto ad avere due meravigliosi ponti sospesi (non adatti a chi soffre di vertigini) che si affacciano su panorami strepitosi. Ć possibile ammirare il lago e il ghiacciaio Grey da tantissimi punti di vista tutti diversi tra loro: da lontano, da vicino, da sopra, da dietro gli alberi, a testa allāingiù e anche mentre ci si riposa in uno dei tanti punti panoramici. Infine se arriverete troppo presto al Campamento Italiano i guardaparco non vi permetteranno di fermarvi, obbligandovi a proseguire fino al Campamento Francese qualche ora più in lĆ . Quindi fate come noi, andate a sbalordirvi davanti al Grey. E fate sempre come noi tornando indietro circa 2 km prima del Campamento Paso poichĆ© questi ultimi chilometri non sono più lungo costa e vi ritroverete cosƬ dentro una fitta boscaglia che nasconderĆ qualsiasi cosa vi circondi.

In precarietĆ

In fotografiĆ …esistono mille e più modi per ammirare il Grey
Seconda notte, secondo campeggio
Tornati al campeggio dove avevamo passato la notte (andata e ritorno in 5 ore), abbiamo smontato la tenda, abbiamo pranzato e siamo ripartiti per raggiungere il Refugio y Ć”rea de acampar Paine Grande, ovvero dove ci aveva sbarcato il giorno prima il catamarano. Stavolta abbiamo impiegato le 3,5 ore come da mappa. Il costo per una notte in questo campeggio ĆØ di ben 7.500 pesos a persona (maledetti) e, non avendo alberi per ripararsi, ĆØ quello più esposto al vento. Bellissimo però godersi il tramonto sul Lago PehoĆ©, a pochi minuti dal campeggio. Dāestate, che il sole scompare tardissimo, potrete anche proseguire, se non v’importa di vedere il tramonto e ve la sentite, fino al campeggio Campamento Italiano che, con altri 8 km da fare in media in 2,5 ore circa, vi accetterĆ sicuramente vista stavolta lāora tarda.
Giorno 3 ā 24,2 km percorsi in 9 h
Laghi, valli, montagne, punti panoramici e…neve
Il terzo giorno lo iniziamo smontando la tenda (non prima di aver fatto colazione che sia chiaro) per dirigerci poi verso il Campamento Italiano. Il paesaggio come sempre ĆØ bellissimo, anche se in questa parte più che in altre si vedono gli effetti dei danni provocati dallāuomo: interi ettari di bosco quasi completamente bruciati e alberi abbrustoliti senza più vita. Arrivati allāItaliano si possono comodamente lasciare gli zaini e proseguire un poā più leggeri verso la Valle del FrancĆ©s. Solo 5 km separano il campeggio dallāultimo punto accessibile (gli ultimi 2 km erano chiusi ma non sappiamo il perchĆ©) della montagna ma sono 5 km belli duri, di salita tosta. Oltretutto durante la nostra salita una mini tormenta di neve ha cercato di farci desistere, ma noi, conoscendo i cambi climatici di qui, non ci siamo lasciati intimorire. Ed abbiamo vinto. Il nostro premio ĆØ stata la vista dalla cima del Mirador BritĆ”nico senza più nemmeno una nuvola: semplicemente sensazionale. Ce la siamo goduta il più possibile prima di riscendere a valle, impiegando 3,5 h per lāandata e il ritorno. Nuovamente con gli zaini in spalla percorriamo i 5 km che ci separano dal Campamento Los Cuernos, fermandoci per una pausa lungo le sponde del bellissimo Lago Nordernskjƶld.

Triste panorama. Anche se hanno sempre il suo fascino…

Mirador BritƔnico stiamo arrivando!

Come sempre la salita è dura, ma quanto è bella la vista da quassù

Pit-stop mozzafiato sul Lago Norder…ecc…ecc…
Ottimi consigli da non sottovalutare
Un altro ottimo consiglio che possiamo darvi ĆØ quello di non fermarvi al Ćrea de acampar FrancĆ©s, non per la vecchia disputa che abbiamo da sempre con i cugini francesi, ma solamente perchĆ© il giorno seguente sarĆ il più duro e togliere qualche chilometro oggi non vi farĆ altro che bene. E poi i 3 chilometri che dividono il FrancĆ©s da Los Cuernos sono tutti in discesa. Il campeggio dove arriverete seguendo i nostri consigli ha sempre il costo imbarazzante di 7.500 pesos a persona ma perlomeno potrete lavarvi in una delle fantastiche docce calde che difficilmente troverete altrove! Altro piccolo consiglio: se campeggiate qui cercate di evitare le piattaforme in legno per montare la tenda. Inizialmente ci sembravano unāottima idea, ma durante la notte, quando ha iniziato a piovere, lāacqua ha impregnato il legno e lāumiditĆ si ĆØ infiltrata dappertutto. Non potete capire il freddo patito!
Giorno 4 ā 20,9 km percorsi in 8 h
Come giĆ detto forse il giorno più faticoso da intraprendere, sicuramente quello durante il quale abbiamo percorso il maggior numero di chilometri con lo zaino in spalla. Appena svegli abbiamo smontato velocemente la tenda e abbiamo iniziato la lunga camminata di circa 18 km e di 6,5 h (con lo zainone) per raggiungere finalmente il punto clou del percorso āWā: Las Torres. Il percorso di oggi ĆØ addirittura quasi interamente in salita e più volte ci viene da pensare che se avessimo iniziato da questa parte (come molta gente fa) con lo zaino pieno di cibo (non miseramente vuoto come il penultimo giorno) e ancora non molto allenati, saremmo arrivati in cima vedendo la luce del Paradiso, altro che Las Torres.
Torres del Paine sei nostro! Forse…
Ci fermiamo a mangiare al bivio-scorciatoia che conduce a Las Torres e da dove passano anche tutte le persone che visitano il Parco per un solo giorno. Anche loro, anche senza zaino, sembrano dirigersi verso la luce. Dopo la breve pausa ripartiamo, superiamo lāĆrea de acampar Chileno e percorriamo cosƬ gli ultimi 3 km per raggiungere il Campamento Torres, il nostro ultimo campeggio. Questāultimo non costa niente e quindi anche i servizi sono ridotti al minimo, ma noi in un primo momento non ce ne preoccupiamo tanto e ci sbrighiamo a montare la tenda per poter andare a vedere da vicino la montagna da cui prende il nome il Parco: Torres del Paine. Prima di iniziare la salita incontriamo Karim, un ragazzo polacco che avevamo incrociato diverse volte durante il percorso e decidiamo di salire insieme a lui. Il percorso ĆØ di 1 (misero) km, ma per questo chilometro impiegherete unāora di tempo. Questa infatti ĆØ sicuramente la parte più difficile del percorso. La salita da affrontare ĆØ più una scalata e duriamo veramente tanta fatica anche se, per fortuna, siamo liberi dagli zaini. La cosa peggiore però ĆØ che arriviamo in cima al Mirador base de Las Torres quando la nebbia ha incominciato a circondarci cosƬ da nasconderci sia i piedi nostri che quelli della montagna. Tristi e un poā sconsolati torniamo al campeggio. Ma siamo come sempre fiduciosi e domani mattina ci riproveremo!
Giorno 5 ā 19,1 km percorsi in 7 h
Torres del Paine sei nostro! Per davvero!
Sapete perchĆ© abbiamo preferito il Campamento Torres al Chileno? SƬ, ok, perchĆ© ĆØ gratis, però il motivo principale per cui lāabbiamo scelto ĆØ quello di potersi svegliare poco prima dellāalba e di poter vedere cosƬ il colore del sole nascente riflesso su Los Cuernos. Come ci eravamo promessi alle 06:30 (informatevi bene per lāorario dellāalba al campeggio stesso), insieme a Karim e tanti altri, siamo nuovamente pronti a partire verso la cima. Appena usciamo dalla zona riparata del campeggio subito una cosa ci colpisce: il meraviglioso cielo stellato. Data la vicinanza ai poli e grazie allāinquinamento atmosferico quasi nullo le stelle stanotte sembrano ancora più vicine. Una vera meraviglia. Ma dobbiamo fare veloci! La salita in notturna ĆØ resa ancor più difficile dalla scarsa visibilitĆ e dal freddo pungente ma quando arriviamo sulla vetta lo spettacolo della serpentina di luci (la marea di persone munite di torcia che hanno iniziato la scalata dopo di noi) ĆØ a dir poco scenografica. Con le prime luci dellāalba iniziamo ad intravedere le Torri e nonostante il freddo ci godiamo una meravigliosa alba che le tinge di rosso fuoco. Lāatmosfera e lāemozione di questi momenti rimarranno a lungo impressi nella memoria. Sono queste le esperienze che rendono un viaggio magico. Dalla magia si torna alla realtĆ . Il sole ĆØ ormai alto nel cielo ed ĆØ giunta lāora di riscendere. Smontiamo per lāultima volta la tenda e non avendo più acqua decidiamo di riempirla dal ruscello del campeggio. Lāavessimo mai fatto. Iniziamo poi ad incamminarci tristemente lungo la strada del ritorno.

Ci siamo svegliati prima dell’alba e abbiamo fatto un’ora di durissima salita? E chi se lo ricorda giĆ più…

Con una buona compagnia come quella di Karim tutto è ancora più bello
La fine di un sogno ad occhi aperti
Mentre scendiamo affaticati per la ripida discesa che dal bivio-scorciatoia porta allāHotel Las Torres dobbiamo anche porre attenzione ai pazzi partecipanti di una gara podistica allāinterno del Parco stesso. Ci chiediamo come facciano a non ammazzarsi correndo allāimpazzata lungo la strada difficile da scendere anche a passo dāuomo. Arrivati allāHotel Las Torres potremmo benissimo prendere un comodo bus che ci porti di nuovo alla Laguna Amarga (lāentrata del Parco) pagando 3.500 pesos a persona, ma dopo tanto camminare non ci spaventeranno mica 7 chilometri tutti in piano. SƬ, forse li sottovalutiamo un poā. La stanchezza dei 5 giorni precedenti, la sveglia prima dellāalba e la tristezza che sia tutto terminato fanno sƬ che questi ultimi passi siano più pesanti degli altri. Ci consolano una volpe e qualche guanaco che passeggiano a pochi metri da noi. Arriviamo comunque in tempo, dopo unāora e mezzo di camminata, per prendere il bus delle 14:30 (lāaltro era alle 19:30), terminando cosƬ quello che ci ĆØ sembrato un sogno lungo 5 meravigliosi giorni. Siamo distrutti, sfiniti e felici ma allo stesso tempo tristi ed enormemente soddisfatti di esserci messi alla prova ed essere riusciti a portare a termine questa impresa. Tutte questa serie di emozioni forti e contrastanti sono lāultima magia che Torres del Paine ci ha voluto e ci ha saputo dare. Grazie di cuore, torneremo presto a trovarti. E la prossima volta anche la āOā sarĆ nostra.

Ne siamo usciti vincitori (e con qualche occhiaia di troppo)
Ritorno a Puerto Natales
La sera stessa torniamo alla civiltĆ varcando il cartello Puerto Natales. Purtroppo dobbiamo riprendere gli zaini e cambiare ostello, ma dopotutto non ci ĆØ andata per niente male. Ne abbiamo trovato uno forse anche meglio: stiamo parlando dell’Hostal la Bitacora. Siamo stati accolti da facce sorridenti, caffĆØ caldissimo e pane fatto in casa appena sfornato, da ricoprire con tanta marmellata. E se ci aggiungiamo la doccia idromassaggio con lāacqua bollente subito dopo la scorpacciata non poteva andarci meglio di cosƬ. Ci siamo trovati cosƬ bene con AndrĆ©s (il giovane proprietario), la sua famiglia e la simpatica gatta Pascuala, che abbiamo deciso di fermarci per qualche giorno in più per riprenderci al 100%.
Piccoli problemi di percorso
A questi abbiamo dovuto aggiungere un giorno di riposo forzato poichĆ© Leonardo si ĆØ ammalato. Una signora che da anni lavora in Torres del Paine e che abbiamo conosciuto a La Bitacora ci ha svelato che nellāacqua dei ruscelli ci sono minerali che trasmettono virus intestinali, ma le autoritĆ del Parco continuano a negarlo, pagando addirittura mazzette ai Centri Sanitari della zona. Tutto il mondo ĆØ paese eh? Ci ricordiamo cosƬ di averla bevuta lāultimo giorno al campeggio. Va detto che il virus dura un solo giorno. Ma che giorno! Non potrete muovervi dal letto, vi faranno male tutti i muscoli, vi verrĆ la febbre eā¦preferiamo non entrare nei dettagli. Pochi giorni dopo (quando eravamo ai piedi del meraviglioso Fitz Roy) la stessa sorte ĆØ toccata a Fiammetta. Durante tutto il viaggio abbiamo anche conosciuto tantissimi altri che come noi sono stati male dopo aver bevuto acqua non depurata da Torres del Paine. Non ci sono prove schiaccianti e forse ĆØ stato un normale virus che era nellāaria ma voi, nel dubbio, bevete la birra!

Un salutone da Fiammetta e Pascualina
Statistiche finali sul trekking W di Torres del Paine
Tornati dal Parco abbiamo anche potuto riaccendere il cellulare, ricollegarci a internet e scrivere ai nostri cari per dirgli che eravamo tornati sani e salvi dalla nostra stupenda avventura. Riprendere in mano il telefono dopo anche pochi giorni di inutilizzo crea una sensazione veramente strana. GiĆ ci manca star fuori tutto il giorno immersi nella natura, conoscere e parlare con tantissime persone anche senza bisogno dei social-networks, star lontani dalla televisione, non poter sapere cosa abbia fatto la squadra del cuore, andare a dormire sotto un cielo pieno di stelle, arrangiarsi con quello che si ha. Il tutto andando avanti lo stesso, sorridendo. Ć proprio vero, si stava meglio quando si stava peggio.
-4° la temperatura minima, 2 camminate in notturna per vedere l’alba, 4 notti in altrettanti campeggi, 5 giorni di trekking no-stop, 7,4 ore di camminata media giornaliera, 12 galle ai piedi, 18,7 kg di zaino sulle spalle, 16° la temperatura massima, 38,5° di febbre al ritorno, 68 km/h la velocitĆ massima del vento, 99,2 km percorsi camminando, 562 Ā«HolaĀ», 1.000 e più cose da vedere. Tantissima fatica, ĆØ vero, ma la vita ĆØ UNA sola e noi lo rifaremmo altre 10.000 volte!!!

Torres del Paine non ci fai più paura!!!
Aggiornamento 2018
Ć necessario prenotare in anticipo per Torres del Paine?
Torres del Paine sta diventando una meta sempre più conosciuta e le persone che decidono di avventurarsi all’interno del parco provando a percorrere il āWā sono sempre di più. Questo ha portato all’introduzione di nuove regole per proteggere il Parco. Se pensate di recarvi qui in alta stagione ricordatevi che dovrete prenotare con molti mesi di anticipo. Adesso il periodo di alta stagione si ĆØ esteso e va dal 1 di ottobre fino al 30 di Aprile. Non dovrete prenotare solo i campeggi a pagamento, bensƬ anche i campeggi liberi (che prima potevano essere prenotati all’ingresso del Parco). Per riservare i campeggi liberi vi basterĆ entrare nella pagina del Conaf. I campeggi a pagamento, sempre da prenotare in anticipo, sono invece gestiti da Vertice Patagonia e Fantastico Sur.
ATTENZIONE, non limitatevi a prenotare un solo campeggio per notte, ma guardate bene l’itinerario e riservate in almeno due campeggi (un imprevisto potrebbe impedirvi di raggiungere la meta prefissata ed ĆØ sempre meglio avere un piano āBā su cui contare).
Percorrere il trekking W senza prenotare i campeggi
Non siete riusciti a prenotare in tempo? Non disperatevi, alcune persone ci hanno scritto dicendoci che sono riusciti a dormire all’interno dei campeggi anche senza prenotazione. Ć una cosa alquanto rischiosa, ma se volete vivere un’avventura piena di emozioni come quella di Torres del Paine e non siete riusciti a riservare in tempo le piazzole ĆØ l’unica cosa che vi resta da provare. Se poi anche questa dovesse andarvi male non scoraggiatevi, perchĆ© il Cile e l’Argentina sono ricchissimi di luoghi meravigliosi per fare trekking. Potrete consolarvi con i bellissimi percorsi di El ChaltĆ©n oppure con il Cerro Castillo, il “Nuovo Torres del Paine”, ovvero un trekking di 5 giorni ancora sconosciuto ai più. Noi siamo stati fra i primi a scriverne e voi potreste essere fra i prima a percorrerlo…e questo non ha prezzo!
Ciao, intanto grazie grazie perché credo che questo sia nella mia top 3 dei migliori diari di viaggio (utili) per il trekking W, che farò a dicembre.
Quando parlate di 7500 pesos nei campeggi immagino intendiate peso chileno corretto?
Non mi ĆØ poi chiarissimo cosa significa, al giorno 2, ātornare indietro 2 km prima del campamento italianoā.
Farò il tragitto da sola, vado spesso in montagna ma in questi mesi mi allenerò a leggere le cartine e varie. Quali precauzioni consigliereste in più per una persona che ha un buon passo (la resistenza non ĆØ un problema) ma non ĆØ unāescursionista super esperta (vedi orientamento, tratti esposti, eccā¦)?
Considerando che farò il trekking nei giorni 26-31 dicembre, immagino ci saranno molte persone a cui eventualmente aggregarmi per alcuni tratti, corretto? (si la magia di essere da soli è superiore, ma sicurezza è la priorità !)
Grazie, Valeria
Grazie mille Valeria ? non sai quanto ci faccino piacere le tue parole e siamo felici di esserti stata d’aiuto ?
Tornando ai tuoi dubbi: i prezzi dell’articolo sono tutti in moneta cilena (Pesos Cileno) ma siccome noi siamo stati lĆ più di 3 anni fa forse i costi sono un minimo aumentati. Torres del Paine ĆØ costoso ma vale tutto fino all’ultimo spicciolo ?
Nel primo giorno di trekking ti consigliamo vivamente di dormire al Campanento Grey, andando la sera ad ammirare il Glaciar Grey da lontano ? poi il secondo giorno, invece di partire direttamente per il Campanento Paine Grande, vai verso il Campento Paso a Nord. Ti aspetta una vista sul Glaciar Grey che spettacolare ĆØ dir poco ?
Per il percorso non ti preoccupare: ĆØ tutto segnalato alla perfezione e il massimo della difficoltĆ sono delle facili “arrampicate”. Devi però stare attenta al meteo, che in un giorno puo’ cambiare molto spesso. Occhio soprattutto al forte vento, ma se farai il percorso come noi avrai sempre il vento a favore ?
Infine hai scelto il periodo migliore per conoscere Torres del Paine, anche se sarĆ strapieno di gente e forse perderĆ un minimo di fascino. Quindi stai tranquilla, troverai sicuramente qualcuno con cui condividere la tua personale avventura ā¤ļø e quando vorrai un po’ di magia in più, sei sempre a tempo a tenerti in disparte dal gruppo ?
Sicuramente sarà uno dei posti più belli che avrai mai visto! Un abbraccio e buon viaggio Valeria ? se hai bisogno di altro sai dove trovarci (puoi scriverci anche alla mail tips4trips.org@gmail.com) ?
Ciao ? abbiamo letto il vostro articolo ed ĆØ esattamente quello che vorremo fare pure noi a novembre!
Ma dite di prenotare con sei mesi di anticipo!!! Ho provato e sembra giĆ tutto pieno. Voi sapete dirmi chi contatta re per capire che date disponibili ci sono senza immetterle una ad una?! Grazie ?
Ciao Jessica, scusaci per il ritardo. I campeggi liberi possono essere prenotati dalla pagina del Conaf, ma per il momento non hanno ancora aperto le prenotazioni per la stagione 2018-2019, quindi vi consiglio di tenere sott’occhio la loro pagina per vedere la data ufficiale. Mentre se pensate di dormire nei campeggi a pagamento potete vedere la disponibilitĆ sul sito oppure inviare una mail chiedendo disponibilitĆ nei giorni che sarete a Torres del Paine. Novembre ĆØ considerata alta stagione e non ĆØ da escludere che i posti siano giĆ terminati…purtoppo non abbiamo un contatto diretto da darti, ma puoi compilare il Contact Form sui siti di Vertice e FantasticoSur. Facci sapere se riesci a risolvere e se hai altre domande non hai che da scriverci ?
Non so se riuscirò mai a fare i vostri spettacolari percorsi ma almeno mi fate sognare
Sono sicura che prima o poi visiterai la Patagonia e Torres del Paine Ć© perfetto anche per trekking giornalieri..magari alla scoperta del Grey!