02.02.2016 – 05.02.2016
Giorno ZERO – Italia → Brasile
01.02.2016 – Bologna, ore 17:00
Il nostro aereo sta per decollare e atterrerà 15 ore dopo (scalo a Casablanca compreso) dall’altra parte del mondo: destinazione Sud America! Passeremo i nostri primi 4 giorni insieme a Gilberto, un gigante buono brasiliano, trovato per caso su Couchsurfing, che ci aiuterà a scoprire la vera essenza della città e, soprattutto, a non perderci, dato che San Paolo (per gli amici Brasiliani São Paulo) è immensa: 12.000.000 di persone in città e 20.000.000 se si considera l’intera area metropolitana.

Ci rivediamo presto famiglia!
Lasciati gli zaini nella confortevole casa di Gil e dopo aver ammirato il fantastico panorama che si può godere dalla sua finestra di cucina e dalla sua terrazza su tutta San Paolo siamo pronti ad andare in avanscoperta.

La vista dalla terrazza di Gil
Giorno 1 – L’Avenida Paulista e Vila Madalena
Come più o meno si fa in tutte le grandi città la prima cosa che andiamo a vedere è il centro della città, più precisamente la sua via principale: l’Avenida Paulista. La 5th Avenue brasiliana è il cuore pulsante della città. Qui gli edifici più antichi sono stati abbattuti per far spazio a moderni grattacieli, molti dei quali nascondono enormi centri commerciali. Fra le poche costruzioni antiche rimaste troviamo la Casa das Rosas, edificio che ospita esposizioni temporanee e una libreria. Da una delle sue terrazze si ha una vista privilegiata su uno dei coloratissimi murales del brasiliano Eduardo Kobra (forse vi ricorderete di lui per “V-J Day Kiss” dell’high-line newyorkese): un omaggio al celebre architetto connazionale Oscar Niemeyer. L’Avenida Paulista ospita un’altra importante opera di Kobra dipinta in occasione del GP di Formula-1 tenutosi a San Paolo nel 2015 e dedicata al fenomeno Ayrton Senna. Questa chilometrica via è anche il luogo d’incontro dei giovani paulistanos (abitanti della città di San Paolo. Paulistas sono invece gli abitanti dello Stato di San Paolo) che la sera affollano i numerosi bar per godersi un aperitivo o gustare una Capirinha prima di andare a divertirsi in qualche locale. Il nostro amico Gil ci ha spiegato però che solitamente i brasiliani non ballano tanto quanto gli italiani nelle discoteche! Vi sembra possibile? Primo mito sfatato!
Un consiglio, se avete intenzione di lasciare l’Avenida Paulista durante la rush-hour (18:00-19:00) è meglio fare come i paulistanos, fermatevi in un bar a bere uno dei buonissimi frullati di frutta esotica e aspettate che il traffico defluisca, perché a San Paolo le file sono inevitabili, ma nell’ora di punta sono qualcosa d’inimmaginabile!

Che ci crediate o no SIAMO IN BRASILE!!!

L’omaggio di Kobra a Niemeyer
Non molto famosa tra i turisti di San Paolo, Vila Madalena è un “piccolo” quartiere del centro che non ha né viste mozzafiato né monumenti storici, ma in una delle sue numerose vie nasconde qualcosa d’imperdibile: il Beco do Batman! Numerosi writers hanno dato il loro contributo artistico per abbellire e rendere unici tristi muri color cemento. Passeggiando e scattando qualche foto arriviamo davanti ad un altro fantastico murales del sopracitato Kobra (ce ne sono più di 3000 in tutto il Brasile) al fianco di una ripida scalinata decorata da azuleos, decorazioni improvvisate e graffiti. Per caso ci imbattiamo anche nella “House Graffiti”, una casa dove alcuni artisti hanno creato un luogo di incontro e una galleria per esporre le loro opere innovative. Il tempo di scambiarci i contatti per rimanere aggiornati sulle loro creazioni e ripartiamo in direzione casa. Il primo giorno di viaggio si conclude così in questo bellissimo mosaico di colori e persone.

Passeggiando nel quartiere dei murales
Giorno 2 – Monumenti, mercato e punti d’osservazione di San Paolo
Il secondo giorno dopo un’abbondante colazione a base di pão de queijo e goiabada (due prelibatezze brasiliane) prendiamo un bus che ci porta nella parte più antica della città. La prima cosa che visitiamo però è la modernissima Galeria do Rock, situata in Rua 23 de Maio, dove ogni piano è dedicato ad un differente stile musicale. Accanto alla galleria è possibile ammirare il bellissimo Theatro Municipal de Sao Paolo, che però possiamo solo goderci da fuori e dalla porta d’ingresso dato che per visitare l’interno la visita va prenotata in anticipo. Ci dirigiamo allora verso la via dei costumi di Carnevale, dove ogni negozio è stracolmo di persone, nemmeno ci fosse qualche famosissima festa in maschera qui in Brasile! Arriviamo dunque nel miglior posto in cui trovarsi all’ora del pranzo: il Mercado Municipal. Il piano inferiore è totalmente dedicato alla vendita di prodotti tipici e frutta, tanti, tantissimi tipi diversi di frutta. Ne assaggiamo il più possibile, dedicandoci in particolare a quelli che non si trovano in Italia (açaí, goiaba, mango, maracujá, papaya, carambola,…). Al piano superiore si trovano invece molti piccoli ristoranti (forse un po’ troppo turistici) dove la specialità della casa è il mortadella sandwich, enorme panino strapieno di mortadella ma niente a che vedere con un bel pezzo di schiacciata e affettato gustato nella nostra Toscana.

Trattati come Re
Nel pomeriggio visitiamo la Catedral Metropolitana de São Paulo, il Mosteiro de São Bento e il Colégio de São Paulo de Piratininga, ovvero il luogo in cui è stata fondata la città. Alla sinistra del collegio si trova la “Campana della Pace”, che puo’ essere suonata da tutti (non fatelo se siete timidi, fa giusto giusto un po’ di rumore). Geniale l’idea di porre di fronte a questa piazza uno schermo LED dove chiunque puo’ spaventarsi per l’importo delle tasse che lo Stato brasiliano trattiene da inizio anno ai poveri cittadini. Infine passeggiamo per il quartiere giapponese (anche se a noi sembra più cinese) prima di finire il nostro secondo giorno di visite al maestoso Edificío Itália. Qui l’entrata è gratuita e dalla terrazza del 44esimo piano la vista è mozzafiato. Da qui si ha una buona visuale sull’Edificio Altino Arantes detto anche Edificio do Banespa (copia dell’Empire State Building di New York), ma la cosa più paurosa non è l’altezza ma che nemmeno da quassù si riesca a capire dove San Paolo finisca. Impressionante!
Tornando verso la fermata del bus ci accorgiamo che in questa parte centrale della città c’è un enorme quantità di grattacieli completamente abbandonati (e perciò pericolanti) dai vecchi impresari e perlopiù occupati dai senzatetto. Uno dei grandi paradossi del Brasile: tanti edifici abbandonati, tante persone senza un tetto sopra la testa.

Qui troverete frutta che non pensavate nemmeno esistesse

Chi riesce a vedere la fine alzi la mano…
Giorno 3 – Un Parco immenso nel bel mezzo di San Paolo
Il terzo giorno lo dedichiamo alla visita di uno dei più grandi parchi della città, il Parque do Ibirapuera (gratuito e facile da raggiungere). Questo è il luogo ideale per rilassarsi, lontano dal traffico cittadino, ma perfetto anche per lunghe passeggiate, pic-nic e tantissimi sport; qui si trovano anche palestre all’aria aperta fatte con materiali di riciclo (per esempio i pesi dei bilancieri sono pneumatici di auto). Al suo interno si possono ammirare le fontane danzanti, il padiglione che ospita la biennale, La Marquise (antica segheria fuori uso dove ad oggi si ritrovano gli skaters), le innumerevoli collezioni di piante e per ultime ma non per importanza, la Oca e l’Auditorium, ossia due fantastiche creazioni del solito Niemeyer (non per niente è stato lui ad “inventare” Brasilia). Appena fuori dal parco si possono trovare facilmente da un lato il monumento ai bandeiras o empujones (empurrar=spingere) che hanno fatto di San Paolo quello che è oggi (sterminando milioni di indigeni, quindi non facciamoli tanta pubblicità) e dall’altro il Museo de arte moderna de São Paulo, dove l’ingresso è gratuito e dalla terrazza all’ultimo piano si puo’ godere di una bellissima vista sul parco, sulla città e sugli aerei che atterrano nel pericoloso aeroporto cittadino.
La penultima giornata si chiude in un bar del quartiere di Gil con qualche birretta locale (la piú famosa qui é l’Antartica) e tante chiacchiere. San Paolo non sarà eccezionale ma Gilberto ci mancherà un sacco.

Una delle tantissime “invenzioni” di Niemeyer

Gil, la migliore guida di tutto il Brasile

Sorridete gente!

Vista dall’alto del Parque do Ibirapuera

Qui a San Paolo hanno reso riconoscibili i semafori: gli omini verdi e rossi vengono spesso rimpiazzati dalla sagoma dei monumenti nelle loro vicinanze. Bell’idea!
Giorno 4 – Il Giardino Botanico
L’ultimo giorno a San Paolo lo passiamo lontano dal caos, nel Jardim Botânico (entrata irrisoria di 5 reais). In questo grande spazio verde è anche possibile mangiare piatti locali in un ristorante a buffet in compagnia di uccelli e rettili in libertà. Se si è fortunati all’interno del parco si possono incontrare i macachi che intelligentemente non si avvicinano alle persone con facilità (ma si possono vedere abbastanza da vicino) e se proprio è la vostra giornata libera addirittura potrete tempestare di foto l’unica coppia di bradipi che si trova qui in giro. Noi grazie a Daniel, una guida del parco, fotografiamo un’intera famiglia, però di macachi. Dei bradipi nemmeno l’ombra.

Una mini-Amazzonia nel centro di San Paolo
Accanto al parco si possono visitare anche lo zoo e il parco safari, ma non abbiamo il tempo e la voglia di visitarli. A parer nostro gli animali in libertà mettono sempre più allegria di quelli in gabbia.
Rientrando a casa il cielo si fa sempre più nero ma la nostra guida Gil decide di fermarsi per l’ultima tappa di questa piccola visita a San Paolo: scendiamo così vicino al monumento all’Indipendenza del Brasile, continuando poi la passeggiata fino al bellissimo parco del Museu Paulista (il Museo, ahimè, lo abbiamo trovato chiuso per ristrutturazione). Tempo di apprezzare per un momento il panorama che ci ritroviamo nel bel mezzo della nostra prima tempesta tropicale. Molto divertente il tornare a corsa fino alla macchina lontana chilometri sotto il diluvio e rientrare in casa fradici come pulcini.
Il cocktail brasiliano
L’ultima sera, per festeggiare questa grande amicizia che è nata tra noi tre (anche se ci ha il pomeriggio ci aveva fatto infradiciare) usciamo per gustare la nostra prima Caipirinha originale, fatta con la cachaça (liquore estratto dalla canna da zucchero) e lime, e già che ci siamo proviamo la cocinha (fagottino fritto e ripieno di carne e formaggio) accompagnati da fiumi di birra; tutto veramente delizioso. Pagato il conto ripartiamo per casa per prendere gli zaini dato che il bus per la prossima destinazione partirà alle 02:00 di notte. Inganniamo l’attesa guardando una parte della sfilata del Carnevale al Sambodromo di San Paolo, fino a che non è già l’ora di ripartire; Gil è così gentile da portarci fino al terminal (come avremmo fatto senza di lui in tutti questi giorni?), ci abbracciamo forte e ci salutiamo con la promessa di rivederci al più presto. Saliamo sul pullman (il primo dei tanti che dovremo prendere in questo viaggio), ci mettiamo comodi e siamo pronti per le 6 ore di viaggio che ci stanno aspettando. Rio de Janeiro, arriviamo!
MUITO OBRIGADO GIL!!!
Ho sempre trovato brutta e inquietante questa città. Un agglomerato compatto e sterminato di orribili grattaceli. Per non parlare delle poverissime favelas. Mi dispiace, perché amo molto il Brasile e i brasiliani.
Sì, è vero, San Paolo non è certo la città in cui vorremmo vivere. Troppo caotica, troppo cemento e troppe persone. Ma noi ci siamo molto legati perché è stata la prima tappa del nostro viaggio in Sud America, e perché lì abbiamo trovato un grande amico. A volte per avere bei ricordi di un posto basta anche questo.
La bellezza di San Paolo risiede nella sua cultura e nella sua gastronomia. Non è una tipica città brasiliana. C’è un mix di culture diverse, tra cui quella italiana e giapponese. Ma è una città ricca, costosa ed esclusiva. Lo Stato di San Paolo produce il 30% del PIL del Brasile, il 10° del mondo. Molti poveri in Brasile e in America Latina sognano di vivere a San Paolo e finiscono nelle favelas. Il Brasile è un continente, molto eterogeneo e anche l’Italia non è omogenea. È impossibile paragonare un milanese con un napoletano. Così come un paulistano e un baiano (nato a Bahia) hanno culture molto diverse.
Esatto Daniela, hai riassunto la particolare, ma pur sempre bella, storia e cultura di San Paolo in pochissime righe. Ogni luogo ha i suoi difetti ed i suoi pregi, basta saperli riconoscere.
belli come il sole!!!! è bello sapere tutto !!! <3
Bella questa idea e i suoi contenuti. Grande Fiammetta.